Esattamente. Occorre tuttavia anche comprendere l'utente Winters ed altri: essi fanno parte della categoria dei "disillusi", coloro che dopo aver visto tanta acqua scorrere sotto i ponti e finire raramente al mulino, hanno gettato la spugna e finiscono ora per accontentarsi di quel che passa il convento.
Per loro, come per tutti gli altri, vorrei però sottolineare un importante concetto: la progressiva sostituzione del supporto fisico parallelamente all'affermazione sul mercato mainstream delle varie piattaforme di streaming porta con sè non la scomparsa di detto supporto ma il suo confinamento ad una cerchia ristretta (in senso relativo e non in senso assoluto, si tratta comunque di un numero elevato di persone) alla quale dedicare edizioni da collezione di costo piuttosto elevato. In virtù di ciò, questa ristretta cerchia "detta le regole" di questo nuovo mercato: queste edizioni vivono e vivranno infatti per soddisfare questo tipo di utenza che, però, deve essere in grado di giudicare correttamente ciò che gli viene offerto.
La realtà, almeno in questo Paese, è invece ben diversa: TV e VPR senza calibrazione effettiva, impianti audio spesso raffazzonati e, quand'anche di qualità, portatori di un ascolto squilibrato, occhi e orecchie dell'appassionato medio non in grado di comprendere in cosa consistano una visione e un ascolto corretti. E intendiamoci: sto parlando dell'appassionato esigente, non dell'utente generico che andrà a fruire esclusivamente dei contenuti in streaming.
Con questo futuro dell'audiovideo ormai alle porte, occorre cambiare passo: l'appassionato dovrà saper giudicare un titolo in modo corretto e consapevole, criticando con ragion di causa eventuali (ed effettivi) difetti.
Credo che dal prossimo autunno potremo pensare di programmare alcune sessioni di ascolto e visione "educative", ben lontane dal solito fracasso emozionale presente nelle consuete "demo room" di alcuni punti vendita. Sarebbe non solo un servizio all'appassionato ma a tutto il mercato dell'audiovideo "da collezione". Molti di voi, se saranno in grado di approcciarsi in modo umile e costruttivo a queste sessioni, potrebbero restare davvero sorpresi.
Nel frattempo, vi invito a non demordere e a "pestare i piedi" quando necessario: qui stiamo parlando di una trilogia che ha segnato la Storia del Cinema, è inaccettabile starsene buoni e zitti davanti a macrodifetti come quello di cui stiamo discutendo in questo Thread.
Per loro, come per tutti gli altri, vorrei però sottolineare un importante concetto: la progressiva sostituzione del supporto fisico parallelamente all'affermazione sul mercato mainstream delle varie piattaforme di streaming porta con sè non la scomparsa di detto supporto ma il suo confinamento ad una cerchia ristretta (in senso relativo e non in senso assoluto, si tratta comunque di un numero elevato di persone) alla quale dedicare edizioni da collezione di costo piuttosto elevato. In virtù di ciò, questa ristretta cerchia "detta le regole" di questo nuovo mercato: queste edizioni vivono e vivranno infatti per soddisfare questo tipo di utenza che, però, deve essere in grado di giudicare correttamente ciò che gli viene offerto.
La realtà, almeno in questo Paese, è invece ben diversa: TV e VPR senza calibrazione effettiva, impianti audio spesso raffazzonati e, quand'anche di qualità, portatori di un ascolto squilibrato, occhi e orecchie dell'appassionato medio non in grado di comprendere in cosa consistano una visione e un ascolto corretti. E intendiamoci: sto parlando dell'appassionato esigente, non dell'utente generico che andrà a fruire esclusivamente dei contenuti in streaming.
Con questo futuro dell'audiovideo ormai alle porte, occorre cambiare passo: l'appassionato dovrà saper giudicare un titolo in modo corretto e consapevole, criticando con ragion di causa eventuali (ed effettivi) difetti.
Credo che dal prossimo autunno potremo pensare di programmare alcune sessioni di ascolto e visione "educative", ben lontane dal solito fracasso emozionale presente nelle consuete "demo room" di alcuni punti vendita. Sarebbe non solo un servizio all'appassionato ma a tutto il mercato dell'audiovideo "da collezione". Molti di voi, se saranno in grado di approcciarsi in modo umile e costruttivo a queste sessioni, potrebbero restare davvero sorpresi.
Nel frattempo, vi invito a non demordere e a "pestare i piedi" quando necessario: qui stiamo parlando di una trilogia che ha segnato la Storia del Cinema, è inaccettabile starsene buoni e zitti davanti a macrodifetti come quello di cui stiamo discutendo in questo Thread.
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