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Risultati da 16 a 24 di 24
  1. #16
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    [QUOTE=tecnologia_alta_qualità;5019049]Giá è stato difficile copiare e incollare le specifiche di questo AK410 (le ammucchiava e ho dovuto usare un secondo programma per ottenere questa formattazione)
    Non era più semplice scriverle?
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  2. #17
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    Sep 2017
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    No.
    Quindi non esistono regole non scritte per far durare al meglio un impianto?
    Io pensavo a uno stabilizzatore di corrente. Ovvio che poi ogni cosa deve essere commisurata al valore di quello che si vuole proteggere. Ho notato che aziende come Accuphase vendono anche PSU (sicuramente con stabilizzatori di corrente), che però costano migliaia di euro. Ci vorrebbe quindi uno stabilizzatore dal prezzo umano per impianti dal prezzo accessibile.

  3. #18
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    Jul 2015
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    340
    Per circuiti realizzati con competenza e non usaegetta, gli stabilizzatori non servono, questi ultimi si scassano anche con gli stabilizzatori.

  4. #19
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    Sep 2017
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    139
    Penso che Accuphase non faccia robetta. Fa solo componenti Hi-End. Quindi gli stabilizzatori sono solo un modo per fregare soldi ai suoi facoltosi clienti?

  5. #20
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Non esistono regole precise per assicurare una lunga vita alle proprie elettroniche, se non quelle dettate dal buon senso e dalle raccomandazioni che, solitamente, sono scritte sul manuale allegato.

    Ad esempio installarle in modo che sia assicurata una buona ventilazione per apparecchi che scaldano, quindi non infilarlii in piccoli spazi o con i fori di aerazione coperti, non spegnerli staccando brutalmente la spina dalla presa, non farci collegamenti di ingresso o uscita con apparecchio acceso, evitare urti, cadute o simili, evitare ambienti umidi (questo vale anche per il deposito se non utilizzati per molto tempo), rimanere nei limiti di temperatura esterni indicati, spolverarli (in modo da evitare l'accumulo interno di molta polvere), ecc.

    Come si vede tutte regole di buon senso.

    Poi in apparecchio si può rompere anche un secondo dopo la prima accensione (a me è capitato una volta con un prodotto pro, molto costoso: saltato appena azionato l'interruttore) o nei primi giorni di vita, spiacevole, ma nella norma della fallacità delle umane cose e la garanzia serve proprio per questo.

    Quanto all'uso di condizionatori di rete (stabilizzatori, filtri, UPS, protezioni contro sovratensioni) possono servire nei casi in cui ci sia effettivamente il problema per cui sono stati progettati.

    Se la tensione di rete varia più o meno velocemente o è stabilmente oltre i limiti minimi o massimi previsti dal gestore della rete e dalle specifiche dell'elettronica allora serve uno stabilizzatore, altrimenti no.

    L'alimentatore interno è progettato per lavorare entro un ben preciso range di tensione in ingresso, se questo limite è superato o non è raggiunto allora serve un UPS anche per un Accuphase o un McIntosh, non è colpa del prpduttore, ovvio, in caso contrario non serve.

    Idem per un filtro di rete, se la linea non ha problemi di rumore di natura elettromagnetica non serve (male comunque non fa), ma non costa molto, non c'è bisogno di svenarsi, in questo settore non esiste nulla di nuovo o esoterico.

    Se non usate un PC e, pertanto, non c'è rischio di perdita di fati, una UPS non serve, se manca la tensione l'ampli si spegne, niente di più o di meno, l'unica avvertenza è di azionare il suo interruttore ed aspettare a riaccenderlo solo dopo qualche minuto dal ritorno della tensione di rete, questo per evitare gli sbalzi e le sovratensione immancabili al ripristino della rete.

    Come ho detto: tutte cose di buon senso.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #21
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    Sep 2017
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    Ciao. Allora io sono abbondantemente al sicuro. Questi consigli sono in larga scala quelli che do da anni. Pensavo esistesse qualche altro segreto che magari mi sfuggiva.
    Una domanda però: i cabinet dei produttori di HiFi, che ai lati sono completamente chiusi posso causare surriscaldamenti? Sebbene le griglie di aereazione siano dietro gli apparecchi e più spesso sopra (dove ci sono un 5cm di spazio tra un apparecchio e un altro).
    Discorso collegamenti, accensioni, spegnimenti, io sono abbondantemente sorpa la soglia di "fissazione". Ho prodotti ultraventennali ancora perfettamente funzionanti.
    Purtroppo l'umiditá è una situazione difficilmente debellabile in alcune zone, ma esistono vari accorgimenti per combatterla più o meno adeguatamente.

  7. #22
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    Il presupposto sarebbe quello di pensare che i produttori sappiano il fatto loro, ma questo non è sempre detto, ci sono prodotti che "nascono male" per motivi vari.

    Nei manuali viene indicata lo spazio minimo da lasciare libero attorno al case, specialmente quando si impilano varie elettroniche.

    Una regola sarebbe quella di mettere in alto quelle che scaldano di più, solo che queste sono solitamente gli ampli, che pesano di più rispetto ad un lettore CD o simili.

    Io, ad esempio, contrariamente a quello che si vede nelle foto pubblicitarie ed anche in varie installazioni, ho messo il finale sopra il pre (2 McIntosh), proprio perchè scalda di più, l'estetica è rimasta praticamente la medesima.

    A proposito di progetti fatti bene o male: ho anche un decoder DTT della Telesystem (7900) che scalda come un forno ed ha aperture di aerazione evidentemente insufficienti, se lo tengo acceso oltre il paio di ore, partita con supplementari , ogni tanto va in barca, risolto sistemandogli sotto uno di quei supporti per laptop che hanno un paio di ventoline che alimento con la presa USB del decoder stesso, tutto risolto.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  8. #23
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    Infatti, pensandoci bene, nelle illustrazioni dei produttori, gli amplificatori si vedono sempre messi alla base della colonna. Ma per legge della fisica il calore tende a salire, quindi non solo riscalda gli altri componenti, ma anche lui stesso non sará abbastanza areato. Ottima trovata questa.
    Ultima modifica di tecnologia_alta_qualità; 14-01-2020 alle 22:46

  9. #24
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    Ciao, gente. Avendo parlato con il parente, mi ha riferito più dettagliatamente i defetti dell'amplificatore. Suonava solo un diffusore (ma non sempre),si verificavano fruscii sonori, potenziometro volume rotto.
    All'interno: polverina nera a iosa (si pensa provenienti dall'alimentazione) oltre a sporcizia copiosa.
    Equalizzatore non si accendeva più.
    Di tutto l'impianto solo i diffusori sono sopravvissuti.


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