In queste ore stanno circolando su Internet voci incontrollate secondo le quali sarebbe possibile copiare i nuovi dischi in alta definizione Blu-ray Disc. I laboratori della rivista specializzata AF Digitale hanno voluto riscontrare la notizia, sulla cui affidabilità da molte parti venivano sollevati diversi dubbi.
La conferma è giunta nella giornata di oggi, 23 gennaio 2007, quando presso i laboratori milanesi di AF Digitale è stato possibile applicare interamente le procedure indicate in rete ed ottenere su un supporto vergine in un ora e mezza di elaborazione una copia esatta del Blu-ray Disc italiano de “Il destino di un cavaliere” edito da Sony Pictures Home Entertainment. Gli estremi della vicenda sono chiariti in un’inchiesta che sarà pubblicata sul fascicolo di febbraio di AF Digitale, in edicola tra pochi giorni.
Le procedure per aggirare AACS, il principale sistema di protezione dei Blu-ray Disc, sono state ideate e pubblicate su Internet da un programmatore nordamericano noto tra i navigatori col nome di “Muslix64” che non ha fatto altro che approfittare di alcune vulnerabilità dei programmi per PC per leggere i Blu-ray Disc player. Di fatto, con l’intervento messo a punto, il sistema di protezione non viene violato ma semplicemente vengono lette tutte le chiavi di cripting direttamente dalla RAM del computer che sta riproducendo il disco, che il player software stranamente gestisce in chiaro.
Il disco copiato nei laboratori di AF Digitale risulta assolutamente identico bit per bit al disco originale ma, contrariamente a quest’ultimo, non è interessato da nessun sistema di protezione anticopia: quindi, da un punto di vista puramente tecnologico il disco masterizzato può essere copiato senza problemi e assolutamente identico per infinite volte.
Lo standard Blu-ray Disc, oltre all’AACS aggirato, offre altri due livelli di sicurezza di minore importanza (BD+ e certificato Java) che sui dischi attuali non sono ancora stati implementati, il che lascia pensare che la corsa alla copia pirata in alta definizione possa essere comunque arginata. Va detto che i dischi Blu-ray sono sul mercato da poche settimane e risulta difficile, alla luce di quanto già dimostrato, pensare che il supporto riesca nel prossimo futuro a mantenersi immune dalla possibilità di essere copiato.
“Questa notizia, confermata dai nostri laboratori, – ha affermato Gianfranco Giardina, direttore responsabile di AF Digitale – è un colpo basso per l’industria cinematografica che con i nuovi formati pensava di non ritrovarsi nello stessa situazione del DVD, oggi facilmente copiabili. Auspico che, alla luce di queste notizie, si apra un dibattito tra gli operatori dell’audiovisivo finalizzato a creare le condizioni strutturali di mercato che rendano la pirateria meno attrattiva di quanto non sia oggi, a partire dall’adeguamento dell’IVA dal 20 al 4%”.
Il disco copiato da AF Digitale e le procedure messe in atto per ottenerlo verranno comunicate nelle prossime ore a Davide Rossi, presidente di Univideo (l’associazione confindustriale delle società dell’audiovisivo), e a Fabrizio Ferrucci, Presidente di Fapav (la Federazione anti-pirateria audiovisiva).
Con procedure analoghe, ideate sempre da Muslix64, anche il formato concorrente HD DVD era capitolato negli scorsi giorni, ma il fatto che i masterizzatori in questo formato non siano ancora disponibili rende la copia fisica del disco HD DVD una procedura per il momento non realizzabile.