Le connessioni senza fili vanno usate per l'ultimo miglio: non si possono usare per le dorsali. Una connessione senza fili è un canale a disposizione di tutti; quando trasmetto io tu stai zitto e viceversa. Non puoi attestare migliaia o milioni di utenti su una tale infrastruttura (puoi farlo, come nel caso dei cellulari, se gli utenti occupano un briciolo di banda). Inoltre le connessioni wireless soffrono di un invalicabile limite tecnologico: se vuoi tanta banda (vedi il satellite) devi usare frequenze molto alte (oltre il Ghz) ma le onde radio ad alta frequenza sono molto direttive e devono essere anche a bassa potenza (altrimenti cuoci come in un forno a microonde oppure ti fai la radiografia passeggiando per strada) quindi devono esserci un sacco di antenne vicine agli utilizzatori. Il wifi "tira" un centinaio di metri al massimo in campo aperto. Il wimax va di più ma si parla di qualche chilometro.
E' invece necessario realizzare una rete in fibra che ha una banda potenziale enorme rispetto al wireless ed è scalabile. Non significa che la fibra mi deve arrivare in casa ma che la mia centralina di quartiere è collegata in fibra alle centrali. Dalla centralina di quartiere a casa mia poi le tecnologie dell'ultimo miglio possono essere tante (ADSL+, WiFi, WiMax...). Tiro un cavo con 100 fibre, oggi uso una fibra, domani, quando servirà, ne userò 10...
Non voglio fare lo statalista ma credo che il problema delle infrastrutture si possa risolvere solo con il pubblico. Lo stato è proprietario delle infrastrutture (autostrade, rete ferroviaria, rete del gas, rete elettrica, spiagge, rete in fibra, frequenze per il wireless, per la tv, ...) mentre il servizio è privato e si svolge in concessione in regime di libera concorrenza. Il privato paga allo stato l'affitto della rete. Credo sia l'unico modello che assicuri la possibilità di investimenti sulla infrastruttura ed impedisca che infrastrutture determinanti per il paese possano, nel tempo, finire in mano a multinazionali straniere.
Quando venne privatizzata Telecom fu fatto l'errore di cedere anche l'infrastruttura e ne stiamo pagando ancora oggi le conseguente perchè Telecom, oggi, non ha i nè i mezzi nè la volonta per aggiornare l'infrastruttura. Con l'unbundling chi glielo fa fare di investire sull'infrastruttura per portare l'adsl nel quartiere se poi il cliente finale non comprerà l'adsl di Telecom ma quella di un concorrente? Lo stesso errore fu commesso per la rete del gas. Oggi chi ha il metano è fortunato, chi non lo ha si attacca perchè Italgas non ha più interesse ad investire nell'infrastruttura (anche qui il proprietario della rete pagherebbe per l'infrastruttura con il rischio di perdere poi il cliente finale).
Con la privatizzazione delle ferrovie e di enel l'errore non è stato ripetuto ma sono state separate le società che gestiscono l'infrastruttura (RFI, Terna) da quelle che erogano il servizio (FS, Enel), permettendo quindi l'ingresso di concorrenti. Oggi l'alta velocità ferroviaria è una realtà e FS sta correndo per migliorare la qualità di questo servizio perchè altri (Virgin, ad esempio) stanno per arrivare e fornire servizi sulla stessa infrastruttura.
Scusate per il post un po' lungo...