|
|
Risultati da 1 a 4 di 4
Discussione: Carnage
-
17-09-2011, 13:03 #1
Redazione
- Data registrazione
- Feb 2005
- Messaggi
- 2
Link all'Articolo: http://www.avmagazine.it/articoli/ci...age_index.html
Polanski porta al cinema una commedia amarissima, tratta da una piece teatrale di Yasmina Reza, sulla difficoltà di comunicare senza scontrarsi tanto presente nella nostra società
Click sul link per visualizzare l'articolo.
-
20-09-2011, 10:30 #2
Junior Member
- Data registrazione
- Jan 2010
- Messaggi
- 20
Ho visto questo film. La conferma che quando c'e la qualità nella struttura portante quali sceneggiatura, attori di livello, dialoghi brillanti, cura dei dettagli, etc. anche una stanza per tutto il film, senza gettare milioni per effetti speciali su cui basare il film, può tener incollato lo spettatore alla sedia e immergerlo nella pellicola.
Con solo quattro attori e due cianfrusaglie, il regista ha creato qualcosa di molto gradevole rendendo ridicole decine e decine di pellicole prodotte aggiungendo tanti zeri in più al budget.
Come sempre, se hai da raccontare qualcosa, e lo sai fare, non ti servono 'le americanate' !
-
21-09-2011, 00:47 #3
Catarsi cinematografica
Il gusto della catarsi sta tutto nell'illudersi che l'iperbole surreale creatasi sullo schermo, sia confinata solo dall'altra parte dello schermo.
Poi esci dal cinema, scambi due battute con la tua (probabile) futura moglie e ti accorgi che le ipocrisie, l'iperegocentrismo, l'egoismo ipocrita pervade ciascuno di noi: ed ecco che così dalla commedia, con una piccola riflessione interiore, ciò che esce fuori dalla pellicola è la drammaticità di tutto.
Siamo nati per tollerare privazioni e prevaricazioni per non sentirci soli, e nei momenti chiave, proprio chi dovrebbe proteggerci da tale paura, ci fa drammaticamente scoprire il contrario...
walk on
sasadf
p.s.dio i film drammatici: mi fanno sentire una chiavica peggio di quello che già sono....cosa ci vado a fare!
-
21-09-2011, 00:48 #4
Catarsi cinematografica
Il gusto della catarsi sta tutto nell'illudersi che l'iperbole surreale creatasi sullo schermo, sia confinata solo dall'altra parte dello schermo.
Poi esci dal cinema, scambi due battute con la tua (probabile) futura moglie e ti accorgi che le ipocrisie, l'iperegocentrismo, l'egoismo ipocrita pervade ciascuno di noi: ed ecco che così dalla commedia, con una piccola riflessione interiore, ciò che esce fuori dalla pellicola è la drammaticità di tutto.
Siamo nati per tollerare privazioni e prevaricazioni per non sentirci soli, e nei momenti chiave, proprio chi dovrebbe proteggerci da tale paura, ci fa drammaticamente scoprire il contrario...
walk on
sasadf
p.s.dio i film drammatici: mi fanno sentire una chiavica peggio di quello che già sono....cosa ci vado a fare!