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Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Sale trattate o non trattate?!?!


    Salve ragazzi apro questa discussione per avere un parere anche tecnico(spero che quelli che dico io si facciano vedere ) sulle nostre stanze adibite all'ascolto dei nostri film preferiti e così come la musica.
    Premetto la mia ignoranza in merito tecnico ma non in fisica quindi partiamo dal presupposto che una stanza sorda nasce per le registrazioni e quindi per forza non deve avere risonanze, una stanza invece trattata contro delle particolari risonanze ma sempre riflettente vada bene per l'ascolto.
    Ecco quà la mia ignoranza, perché tutti noi vogliamo usare diffusori studiati per il salotto di casa (quindi con il divano, tappeto, mobilio e tende) e li infiliamo in stanze sempre più sorde nella speranza di sentire come suonano?!?! per poi scoprire che gli unici diffusori sono i monitor che sono nati per essere diretti verso l'ascolto (vedi i cinema) infatti usati in sale di incisioni (sorde).
    Esempio diffusori dipoli che hanno per forza bisogno di una riflessione della parete stessa per dare il meglio, sono invece messi in pareti completamente assorbenti
    Altro esempio diffusori grandissimi messi a 20cm da pareti trattate ma dimenticandoci che il diffusore ha bisogno di aria non solo per non riflettere sulle pareti ma per non colorare il suono in modo diverso da come sono state studiate
    Quindi la mia domanda è; meglio una stanza super trattata e sorda come ne ho viste molte qui in forum o meglio una riflettente e corretta nei punti giusti e posizionare in modo adeguato i diffusori ?!?!?!?!
    Spero di avere molte risposte e critiche perché tutte e due le cose sono costruttive
    La mente, dopo essersi aperta a nuove idee, non torna mai alle dimensioni originali.
    (A. Einstein)
    Mica solo "la mente"
    (Eva Henger)

  2. #2
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    perchè definisci una stanza "supertrattata" sorda?
    Se il trattamento acustico è fatto bene deve suonare bene punto e basta.

    Poi non è detto che tutto quello che vedi online sia stato fatto con i giusti criteri

  3. #3
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    Jan 2008
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    Definisco stanza sorda quando è trattata su tutte le 4 pareti più soffitto e pure il pavimento
    Cmq vero non sempre le cose che sembrano belle suonano bene
    La mente, dopo essersi aperta a nuove idee, non torna mai alle dimensioni originali.
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  4. #4
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    C'è sempre un po' di confusione quando si parla di "trattare acusticamente" un ambiente.

    Il trattare acusticamente un ambiente vuol dire renderlo adatto ad un certo scopo: registrazione audio (studio di registrazione), monitoraggio di quanto registrato (control room), ascolto di musica professionale (auditori), ascolto domestico di musica.

    In tutti questi casi il primo obiettivo da raggiungere è quello della eliminazione delle risonanze e riflessioni, che hanno origine dalle dimensioni dell'ambiente stesso e dalle pareti, soffitto, pavimento e oggetti posti all'interno.

    Si ricorre a vari metodi: progettazione dell'ambiente, inserimento di pannelli assorbenti o diffondenti, trappole, risonatori,, ecc. atti a ridurre o eliminare le risonanze/riflessioni.

    Questo vale per tutte le tipologie di ambiente e gli interventi sono concettualmente simili.

    Esiste poi un altro parametro di cui tenere conto, il tempo di riverbero dell'ambiente stesso.

    Qui le cose si diversificano, ogni tipologia di ambiente dovrebbe avere un proprio tempo ottimale (o rientrare in un range).

    Nel caso dello studio i tempi poi possono variare con il genere di musica da registrare, stessa cosa per gli auditori.

    In ogni caso molto difficilmente l'ambiente deve essere "sordo" ovvero quasi privo di riverbero, potrà essere ridotto per certi generi musicali.

    L'errore che fanno molti amatori è quello di riempire la propria stanza di pannelli assorbenti con la convinzione che sia il modo migliore per ottenere un ambiente acusticamente perfetto, cosa completamente sbagliata; una camera anecoica è il posto peggiore per fare o ascoltare musica (ed anche per starci dentro ).

    Gli interventi vanno fatti in modo mirato e solo in determinati punti.

    Ci sono poi i pannelli diffondenti, nati proprio per combattere le riflessioni senza però intervenire sul riverbero.

    Il discorso può essere molto complesso, ma già un intervento minimo può portare ad ottimi risultati, più della ricerca esasperata del singolo componente o accessorio.

    Tralascio la questione dell'isolamento acustico, isolare un locale dall'ambiente esterno richiede interventi che poco o nulla hanno a che fare con il trattamento dell'ambiente stesso per ascoltarci o farci musica, anche questa cosa confusa da molti.

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 09-07-2011 alle 17:22
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  5. #5
    Data registrazione
    Jan 2008
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    Nordata grazie sempre esauriente
    La mente, dopo essersi aperta a nuove idee, non torna mai alle dimensioni originali.
    (A. Einstein)
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    (Eva Henger)


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