Il teatro di MDL ovvero l'apoteosi
Da quando sono iscritto ad AVMag molti mi hanno consigliato di seguire la discussione sull'MDL Theater (una delle più "antiche" nel settore delle realizzazioni di alto livello) e appena l'ho intercettata mi sono iscritto per parteciparvi. Dopo breve mi era sorto il desiderio di vedere il famoso teatro di MDL, un'incredibile varietà di elettroniche e di altoparlanti che molti forumer mi avevano riferito producesse un suono "grande", particolarmente "teatrale".
Poi, nella seconda mia visita milanese all'AirGigio di quest'anno, fatta in occasione del TAV, ho trovato Mimmo seduto molto vicino a me (eravamo divisi solo da Nordata) alla ormai tradizionale cena AVMag degli AirGigi che precedeva la visione della sala e ci ho scambiato qualche battuta. A dire il vero mi ha anche un po' sottilmente provocato (usando come "spalla preallertata" il simpatico Stazzatleta) sull'annosa questione dei Krell e, per giunta, ha voluto riprendere con una telecamera la mia tentennante illustrazione... Ma questo non c'entra niente. Fatto sta che, complice la bella serata passata dai Gigi, in quella occasione gli ho chiesto di vedere il teatro, ricevendo una risposta positiva.
L'occasione è giunta qualche tempo fa, quando - dopo un pour parler che ha coinvolto tutta Italia, da Milano a Santa Maria di Leuca - ci siamo organizzati per irrompere nel teatro di Mimmo. C'erano i "ripetenti", come Fabrizio/Belfiore (Santa Maria di Leuca) o Guido310. Poi c'erano i novizi come gli AirGigi (Milano), alextolomei/Nicola (Lucca), io (Roma), Micas/Michele (Napoli) e FrancescoDav/Francesco (Napoli): insomma, si trattava di una variegata rappresentanza dell'intero stivale.
Malgrado venissimo da cento posti diversi, ci siamo ritrovati abbastanza puntuali dopo pranzo, sfilacciati solo per una ventina di minuti (io per ultimo, questa volta). Arrivato lì ho trovato in un grande salone tutti i convitati, rilassatissimi e distesi. Nell'ambiente risuonavano le "steccate" del biliardino, qualcuno stava davanti ad un computer a navigare, qualcun altro dava un'occhiata ai programmi tv (su un modesto... 65'...), c'era chi piluccava qualcosa da mangiare, chi suggeva una birra, chi evidenziava le differenze di dotazione delle grandi moto BMW. Insomma, tanta era la piacevolezza del posto che sembrava una di quelle classiche piacevoli domenica pomeriggio delle grandi famiglie allargate italiane, questa volta quella di AVMag.
Finiti i saluti di rito, mi sono ritrovato subito dietro alle maniglie del biliardino, dove ho giocato una mezza partita con Micas che - seccato per come andavano le cose - l'ha interrotta a metà dandola vinta a tavolino a Luigi e Nicola: Miche', la prossima volta chiedimi se anche io sono d'accordo a smettere di giocare...
Dopo un po' siamo andati tutti di su. Sì, perché contrariamente a quanto spesso avviene (quando si scende in un caveau), il teatro è "di su" e non "di giù". Rosaria, la gentile padrona di casa, ci guardava con fare rilassato, evidentemente abituata alla "salita" degli ospiti ai "piani superiori".
Arrivati di sopra, l'impatto visivo della sala è devastante. Si entra in un ambiente molto grande e confortevole, ben illuminato, dominato dal grande schermo (che qualcuno mi suggerisce potrebbe diventare ancor più grande tra non molto...). Il soffitto è "costellato" da grandi coni metallici "spezza-onde", che ricordano la punta arrotondata di un trapano: ci siamo un po' divisi fra chi sosteneva che fossero nerissimi, antiriflettenti e chi non ci credeva, ma non si è giunti ad alcuna conclusione utile... A me sembrano nerissimi e questa foto che mostra l'efficace brunitura applicata da Mimmo ai vecchi coni argentati è una chiara conferma per tutti gli scettici... 

Il telo possiede un sofisticato meccanismo elettrico di trazione e mascheratura, interamente progettato e realizzato da Mimmo, e nasconde un clamoroso array di altoparlanti a tromba, degno di una sala cinematografica di grandi dimensioni.



Sono stato ripreso dal padrone di casa, perché mi ero incantato a guardare quella autentica meraviglia, dispiacendomi per il fatto che fosse interamente coperta da quella stupida tela monocromatica fonotrasparente (che però ha mostrato di far molto bene il suo lavoro). Ma tant'è: ubbidendo al padrone, mi sono ritirato di buon ordine.
Abbiamo un po' gironzolato per la sala, scrutando uno per uno i due magnifici grandi rack letteralmente pieni zeppi di elettroniche. Come non cedere di fronte alle barre danzanti degli analizzatori di spettro Behringer o agli stupendi vumeters digitali a barra orizzontale dei finaloni Yamaha pronti a fare incessantemente su e giù? Anche lì stava facendosi strada una forma di ipnotizzazione, quando Mimmo ci ha richiamati all'ordine. Ci siamo assettati comodi comodi ed è partito lo spettacolo, quello vero.
Come spesso accade nei nostri teatri, il protagonista principale è stato un classico Popcorn Hour, il C-200, che macinava con scioltezza le copie di sicurezza di CD e blu-ray audio e video.
Appena si è dato voce alle trombe (questa volta non è solo un modo di dire, ma è esattamente quello che è accaduto
), Mimmo ha messo su qualche traccia che esaltava la separazione dei canali anteriori, per poi passare ad altre a carattere precipuamente di test (tra le quali i miei amati Casiopea o SpyroGyra) che mettevano in risalto la riproduzione della gamma ultrabassa, bassa, media ed alta. Meraviglia: un "suonone" spuntava da dietro il telo e letteralmente ci circondava in tutta la stanza.
Poi siamo passati alle tracce multicanale, con i classici spezzoni di film, a partire da Avatar in poi. A quel punto i presenti si sono fatti coraggio ed hanno iniziato a chiedere alcuni spezzoni, come se stessero al telefono a contrattare con un programmista di una radio il pezzo successivo da mettere su per la fidanzata: ma la blurayteca di sicurezza di Mimmo è talmente vasta che ha potuto soddisfare qualsiasi richiesta.
I film che avevo visto acquisivano una nuova timbrica, profonda, spessa, consistente. Le voci avevano quella splendida connotazione che le contraddistinguono al cinema, che tutti adoriamo, ma che nessuno riesce a riprodurre a casa. Le esplosioni sembravano far tremare il locale, i bassi facevano implodere le casse toraciche, mentre gli acuti erano molto meno "trombosi" di quello che ci si sarebbe potuto lecitamente aspettare. Il proiettore riempiva perfettamente quel grande telo di 3,5 metri.
Emozionante! Dopo aver sentito tanti teatri in cui la riproduzione differiva esclusivamente per fattori timbrici, questo teatro interamente progettato e realizzato da zero proponeva una nuova versione "materica" di quasi tutto il materiale audio-video che fa parte del mio bagaglio mnemonico.
L'impressione prevalente è stata di sedere nel cinema ideale, dove tutto fa quello che deve fare e il pubblico - rilassato - deve solo goderne i risultati. Il gruppo di altoparlanti posteriori rende gli effetti parte perfettamente integrante del messaggio sonoro. I sub (innumerevoli) sparsi per la sala confermano la nuova tendenza al "multisubbing", che va facendosi sempre più strada, soprattutto oltreoceano. Insomma, si viene decisamente sospinti all'interno di una "nuvola" sonora immateriale e al contempo molto densa.
Dopo un po', mi sono scosso dal torpore del clouding e mi sono fatto forza: "Mimmo, fammi sentire come si sente il bluray sampler della 2L (Lindberg Lyd)", la cui maggior parte delle tracce deriva da master DXD (352.8kHz/24bit) e viene presentata in blu-ray a 192kHz/24bit. Si tratta di incisioni di riferimento assoluto, con l'unico difetto (per alcuni) di essere brani di musica classica. Praticamente non è stato possibile ascoltare nulla per le vibrate e ripetute proteste di Fabrizio/Belfiore & co., che ancor prima che iniziassero le tracce protestava per il genere e chiedeva il ritorno all'audio-video. Ma quel poco che si è sentito è stato davvero notevole. Poi ho chiesto di metter su uno dei migliori Marcus Miller, Silver Rain (uno dei miei dischi test di riferimento, che usiamo ormai in molti a Roma) e nel teatro sono iniziati a risuonare "botte" di slap come nemmeno il miglior bassista al mondo (lui) si sarebbe immaginato di poter sentire: profonde, grandi, decise.
A quel punto si era fatto tardi e siamo scesi di giù per riprenderci dall'emozione, sotto l'occhio vigile di Rosaria che ci ha fatto trovare altro buon cibo rifocillatorio. Dopo un altro breve passaggio di sopra per la foto di rito, siamo andati a cena, dove abbiamo piacevolmente conversato dei nostri soliti piacevoli argomenti, in attesa e in previsione della giornata successiva, che avremmo passato al Nuovo Cinema Francesco. Ma anche questa è tutta un'altra storia.
Ringrazio Mimmo e Rosaria e la loro ospitale famiglia per l'accoglienza calorosa e generosa, e mi auguro di poter tornare a trovarli presto: ormai sappiamo la strada... (E' una minaccia...
).
Ultima modifica di adslinkato; 22-11-2011 alle 15:26
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