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Risultati da 1 a 4 di 4

Discussione: One Hour Photo

  1. #1
    Data registrazione
    Oct 2005
    Località
    Roma
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    16.863

    One Hour Photo


    Per mia fortuna in questo periodo di inattività forzata sto spulciando i film non ancora visti nella mia collezione, e sto scegliendo diversi film con la caratteristica che preferisco di più: un finale non scontato.

    Buon thriller di un regista allora esordiente, giocato sulle immagini chiarissime e luminose (ambienti di colore bianco o grigio chiaro, abbiagliamento di colore chiaro e smorto del protagonista) a significare e imprimere negli occhi il senso di solitudine di questo mite e solitario omino (magistralmente interpretato da un Robin Williams fuori dai suoi schemi soliti, che rende molto bene i piccoli movimenti degli occhi, degli sguardi del personaggio), che si "illude" di far parte della famiglia di cui sviluppa le foto da tanti anni.

    Trama interessante, che sembrava scontata per buona parte del film, ma che poi termina in maniera "diversa" da come uno se la potrebbe aspettare.

    Molto bella la scena di sfogo di Williams davanti al poliziotto al commissariato.

    Molto bella Connie Nielsen.

    Qualità video: molto buona.
    Qualità audio: molto buona.

  2. #2
    Data registrazione
    Apr 2005
    Località
    Palermo
    Messaggi
    880
    Grande film, uno dei migliori che ho visto di recente.
    L'interpretazione di Robin Williams è veramente impressionante, e dà vita ad un personaggio che ricorderò a lungo.
    La fotografia, non so perchè, mi ha ricordato in qualche maniera Kubrick.
    Concordo anch' io sulla qualità video molto buona.

    Ciao
    Massimiliano
    Ultima modifica di guest_4322; 01-09-2006 alle 10:38

  3. #3
    Data registrazione
    Oct 2005
    Località
    Roma
    Messaggi
    16.863
    Citazione Originariamente scritto da hobsbawm
    La fotografia, non so prechè, mi ha ricordato in qualche maniera Kubrick.
    Vero... non ci avevo pensato ma, ora che lo dici, ...

  4. #4
    Data registrazione
    Mar 2006
    Messaggi
    72

    Bellissimo film. Da notare "l'organizzazione dello spazio", come direbbe Rohmer. Gli ambienti sono stati utilizzati e ripresi con grande consapevolezza espressiva. Si passa dalla inquadrature frontali fisse e composte della prima parte (la certezza) a una sorta di perdita di equilibrio della macchina da presa nella seconda parte. Emblematica in questo senso la fuga "a spirale", verso il fondo, del protagonista nel parcheggio dell'hotel. Come nelle foto che ha realizzato il bambino, "colui che vede in modo inconsueto" il trauma del protagonista viene rappresentato con le sue foto (durante la scena di violenza nella camera d'albergo) del termosifone, di angoli. Si è perso il centro della scena, si è persa la sicurezza dello sguardo.
    E' un grande film sull'atto del vedere, sul suo significato. Si può leggere e analizzare a diversi livelli. A me è piaciuto davvero tanto.

    Perdigiorno


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