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Risultati da 1 a 4 di 4
Discussione: L'Illusionista
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15-11-2010, 09:43 #1
L'Illusionista
Quanto è possibile abusare della parola "Capolavoro", maiuscola compresa, prima se ne perda il valore, un po' come succede per gli antibiotici?
Mi impongo quindi di non usarla mai, per descrivere, per quanto mi riesce, questo film di animazione del talentuoso (non usato il termine... "Geniale"...) Sylvain Chomet, che già ci aveva regalato uno straordinario film d'animazione qualche anno fa: "Appuntamento a Belville", passato quasi inosservato qui da noi (ma nella natìa Francia no, beati loro).
Come e più che nel precedente già citato, Chomet infila una gag dietro l'altra, praticamente in ogni sequenza del film, non ne sbaglia una, non manca un tempo comico nemmeno per sbaglio, non ha nemmeno bisogno dei dialoghi per costruire un intreccio che avrebbe commosso Chaplin e inorgoglito Tati, anche perché l'idea originale è proprio sua (ma mai realizzata), perché l'illusionista del titolo è la sua copia in versione cartoonSpoiler: (e che in una sequenza memorabile incontra l'altro sé... al cinema! mentre viene proiettato Mon Oncle ).
E' un film che ispira una tenerezza infinita, rispetto per i personaggi, per la storia, e per il pubblico mai ricattato nei suoi sentimenti (cosa rarissima al giorno d'oggi).
Si ride di gusto, si sorride ancora più di gusto (davvero? non ci si deve per forza "sganasciare dal ridere" per divertirsi al cinema...?) si viene rapiti dalla leggerezza della storia (storia "leggera"? O mio dio! E non è nemmeno in treddì? Noooo!!!!), ma soprattutto si esce dalla sala felici d'avere gli occhi lucidi (e anche qualcosa di più... non mi vergogno di ammetterlo), d'essersi emozionati come (sempre più) raramente capita al cinema.
Ultima cosa: il film soprattutto all'inizio diverte tantissimo, ma poi diventa davvero molto ma molto melanconico. Non portateci bambini troppo piccoli, non apprezzerebbero.
Quanto agli adulti, che non dovessero nemmeno loro apprezzare il tono del film, la commozione e la melanconia che vi resterà addosso ben oltre il termine dello spettacolo, rispondo con una citazione di un (mio) grande mito del pensiero del secolo appena terminato: "In un mondo senza malinconia gli usignoli si metterebbero a ruttare".
Buona visione.
Marco
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23-11-2010, 10:05 #2
Sto aspettando con trepidazione per vederlo, ho letto da qualche parte che esce il 3 dicembre... tu dove lo hai visto?
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23-11-2010, 12:59 #3
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E' già uscito da tempo a dire il vero
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23-11-2010, 13:39 #4
A Milano è uscito circa un mese fa.
Non mancatelo!!!!!
Ciao!
Marco