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Crossover elettronico: seconda parte
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  1. #31
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    Oct 2008
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    Ciao, alpy, complimenti per il tuo entusiasmo e per la tua tenacia. Hai fatto davvero un'ottima sintesi, un paziente riporto dei commenti sparsi qua e là, anche fuori forum, sull'imminente uscita di una fra le opere fondamentali della Storia del Cinema.

    Vince Roth - oggi direttore tecnico di FotoKem- nel 1998/99 (come racconta Robert Harris), salvò quello che rimaneva di un negativo usato fino al limite del sovrastampaggio, unendolo a parti duplicate, cercando il più possibile (dove era possibile) di mantenere l'originale
    Tanto tempo fa, mi capitò di leggere (non ricordo la fonte, ma senza dubbio "cartacea") che pochissimi registi hanno la possibilità di operare il montaggio direttamente sul negativo di camera. Tra questi, ricordo che venivano citati, tra gli altri, Spielberg, Coppola e Kubrick, appunto. Non ho del tutto compreso gli effetti di questa notizia, anche se mi sono dato delle spiegazioni, ma, di certo, il concetto può ben spiegare, in questo caso, e considerato il successo del film all'epoca, l'utilizzo intensivo e la relativa usura del negativo originale. Oltre a considerare vari incidenti di percorso.

    Per quanto riguarda l'utilizzo dell'OCN, io direi di non mitizzarlo eccessivamente. È assolutamente vero che ogni pellicola "interpreta" la realtà, ma è il lavoro del dop (per semplificare) plasmare alle esigenze artistiche le proprietà di una negativa. E lo fa, naturalmente, in primo luogo, con l'uso calcolato della luce.
    Ma, siamo soltanto all'inizio. Non bisogna assolutamente sottovalutare la successiva fase di sviluppo/stampa, la cosiddetta post produzione, in grado di modificare, quando non stravolgere, la resa "standard" di una ripresa.
    Vi assicuro che una negativa si può stampare in mille modi diversi.

    “You never see behind the camera, so it isn’t that apparent on the screen; but, in fact, the set had no windows or doors in it – there was no way in and no way out. It was built something like twelve feet up from the stage, and the floor was made up of three-foot squares of Perspex—each one with a 5K lamp underneath it. I’ve never seen so many lamps. It was like an oven in there” (Cinefex 116).
    La pellicola utilizzata è la Kodak 5251, una emulsione da 50 asa. Non mi meraviglia, dunque, la necessità di un'imponente illuminazione del set, anche perché la varietà di luci e sfumature, avrà di certo reso necessario l'impiego di filtri, che abbattono per loro natura la potenza luminosa delle fonti. Inoltre, il fatto che la 5251 sia una pellicola della serie "T", tarata per una luce di 3200K, e che l'illuminazione utilizzata nella scena specifica, sia di temperatura cromatica superiore (5000), fa presumere l'utilizzo di filtri direttamente sull'ottica, in ripresa. Ciò, esclusivamente per evidenziare le diverse possibilità a cui un tentativo di analisi va incontro.

    A tutta la fase di ripresa, come dicevo, occorre aggiungere quella di laboratorio. L'opera è stata prodotta in Technicolor, quindi dal negativo sono state create 3 matrici di stampa. Insomma, ulteriori potenzialità di intervento e molte variabili in gioco.
    L' unica certezza la potrebbe probabilmente fornire una "answer print" approvata direttamente dal Maestro, sempre considerando gli effetti del tempo su di essa; anche se il processo Technicolor garantisce una buona conservazione dei positivi, direi che ne è trascorso parecchio....

    Al di là di tutte le elucubrazioni, alcune delle quali ormai non meritano neppure considerazione, penso sia davvero difficile, per non dire impossibile, un'edizione migliore e più fedele per questo film. Certo, è possibile che qualche dichiarazione sia un po' forzata e si sia arrivati a qualche compromesso, tuttavia non riesco a immaginare quale coniglio potrebbero estrarre, in futuro, dal cilindro, ragione per cui, direi che questo capolavoro del Cinema possiamo considerarlo archiviato. In bella mostra, nelle nostre preziose collezioni

  2. #32
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    Jul 2008
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    Ciao Dario, grazie per aver risposto "all'appello" . E per l'interessante intervento ovviamente. Non sapevo che solo pochi registi potessero avere accesso al negativo di camera.
    Citazione Originariamente scritto da Dario65 Visualizza messaggio
    L' unica certezza la potrebbe probabilmente fornire una "answer print" approvata direttamente dal Maestro, sempre considerando gli effetti del tempo su di essa; anche se il processo Technicolor garantisce una buona conservazione dei positivi, direi che ne è trascorso parecchio....[CUT]
    Ecco, a tal proposito, ho sempre pensato che le copie 70mm positive da proiezione, ricevessero sempre una particolare cura e immagino sia così nella maggior parte dei casi. Tuttavia ricordo che nella cabina di proiezione di un cinema che frequentavo, c'era uno brevissimo spezzone di Patton in 70mm che ormai era tenuto li come test, probabilmente da qualche copia che ebbe un incidente ed era ormai tutto magenta. Quindi non è matematico che le copie 70mm, indipendentemente dalla cura nella conservazione (che comunque conta moltissimo), siano stabili nei colori.
    Ultima modifica di alpy; 05-11-2018 alle 05:24 Motivo: ortografia

  3. #33
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    Oct 2008
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    Sono d'accordo. Non c'è nulla di matematico nella conservazione delle pellicole, tanto che si deteriorano anche i negativi, negli strati "cromatici".
    A quanto ne so, i supporti positivi per il Technicolor erano tra i più stabili, però, come ho sottolineato, il tempo trascorso non è poco

  4. #34
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    Feb 2011
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    Citazione Originariamente scritto da Dario65 Visualizza messaggio
    “You never see behind the camera, so it isn’t that apparent on the screen; but, in fact, the set had no windows or doors in it – there was no way in and no way out. It was built something like twelve feet up from the stage, and the floor was made up of three-foot squares of Perspex—each one with a 5K lamp underneath it. I’ve never seen so many lamps. It was like an oven in there” (Cinefex 116). ..........[CUT]
    Questo pezzo, se non l'ho specificato nel post precedente, si riferisce solo alla scena nella camera da letto. Non vorrei sembrare ottuso perchè ho chiarito abbastanza il mio punto di vista, ma in quella scena nella camera da letto, vedendo la vecchia versione bluray rispetto alla nuova, c'è abbastanza differenza, poi invece guardando gli screen dell'UHD le cose migliorano, ma il dubbio mi resta. Possibile che originariamente sia venuta/voluta così....semplificando... "scura" e nel 2007 avessero toppato tanto?. è chiaro comunque che il restauro del 2007 non è lo stato dell'arte ne da prendere più come riferimento. Perdipiù adesso mi sto basando su degli screen, poi quando mi guarderò il film su UHD e sul Bluray potrò dirlo per certo.

  5. #35
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    Mar 2007
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    Sulla qualità video, tra poco più di una settimana avremo modo di appurare la bontà del nuovo master e toglierci qualche dubbio.
    Relativamente ai contenuti extra, ho letto che c'è un terzo disco (blu ray) dedicato solo a quelli ma non ho capito se sono simili a quelli già contenuti nel BD del 2007 o se sono nuovi. Qualcuno di voi ha avuto modo di approfondire la questione?
    Infine, il libretto di 20 pagine è in italiano o in inglese?

  6. #36
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    Nessun nuovo extra, solo il riciclo dei precedenti. Sulla qualità video non ho personalmente nessun dubbio, comunque fra una settimana vedremo.

  7. #37
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    Citazione Originariamente scritto da Dario65 Visualizza messaggio
    A quanto ne so, i supporti positivi per il Technicolor erano tra i più stabili, però, come ho sottolineato, il tempo trascorso non è poco
    Anche se, come mi dice Wikipedia, il film fu stampato in Technicolor, quindi ricavando dal negativo le tre separazioni colore necessarie, la stampa in 70mm non è mai stata fatta in IB Technicolor, la Technicolor non ha mai avuto una filiera per la stampa col suo sistema in 70mm. quindi le copie dell'epoca in 70mm sono irrimediabilmente rosse, essendo stampate in Metrocolor (Eastmancolor). Solo copie più recenti su pellicola low fade possono aver mantenuto tutti i colori. Ed è probabile che anche il negativo Cinerama originale abbia problemi. Solo le separazioni colore Technicolor (in 35mm) hanno sicuramente mantenuto tutta la gamma cromatica.

  8. #38
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    Alcune domande, approfittando del tuo apporto e mi scuso per l'ignoranza.
    Che significato ha per 2001 il termine Cinerama, dato che il negativo è unico e 65mm?
    Possibile che il negativo 65mm di cui parla Warner e che è stato scansionato ad 8K sia rosso e che siano riusciti solo digitalmente a correggere (mi pare improbabile) tutto il problema?

  9. #39
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    Oct 2008
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    Citazione Originariamente scritto da nunval Visualizza messaggio
    Anche se, come mi dice Wikipedia, il film fu stampato in Technicolor...
    Non ho fatto riferimento a Wikipedia, bensì a IMDb, che, per rispondere ad alpy, riporta anche l'esistenza di una stampa del film in Cinerama (non ci avevo neppure fatto caso).

    Comunque, scrivendo di tempo ne è trascorso non poco, indendevo scrivere dell'impossibilità pratica dell'esistenza di una copia "answer" correttamente conservata. L'ho dato per scontato

    Non sapevo, invece, dell'impossibilità di stampare in Technicolor negative 65mm. Grazie per l'informazione

  10. #40
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    Oct 2008
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    Citazione Originariamente scritto da alpy Visualizza messaggio
    Possibile che il negativo 65mm di cui parla Warner e che è stato scansionato ad 8K sia rosso e che siano riusciti solo digitalmente a correggere (mi pare improbabile) tutto il problema?
    Fosse così, sarebbe il destino di tantissime altre opere, tante delle quali con molti più anni sulle spalle...

  11. #41
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    Jul 2008
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    Più che altro nel documento si è parlato di negativo deteriorato dal punto di vista dello sporco, come collanti per giunte, rimozione delle stesse, oli vari, ma di nessun fade. Anche perché immagino che il negativo (o quello che ne rimane), sia da tempo conservato a temperature fredde ad umidità controllata in camere apposite, che almeno ne abbiano limitato gli effetti, non solo per il colore ma anche per la sindrome acetica, dal momento che a quanto ne so tutti i negativi di macchina, anche in tempi attuali, sono in triacetato di cellulosa e non di poliestere come le attuali copie da proiezione dalla fine degli anni '90 circa (per lo meno finché sono state stampate).
    Quanto al "Cinerama", mi chiedevo come mai spesso compare quella scritta a fianco al titolo del film, dato che sappiamo tutti che il Cinerama è un processo be preciso che, come sai meglio di me, consta in tre negativi in ripresa e tre proiettori in proiezione su schermo curvo. Immagino che nel caso di 2001 sia una sorta "adattamento".
    Ultima modifica di alpy; 06-11-2018 alle 19:19 Motivo: ortografia

  12. #42
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    Oct 2008
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    Infatti, alpy, pure io do per scontata l'opportuna conservazione specifica.
    Per il Cinerama, si, presumo che si tratti di un adattamento, un po' come il blow-up al 70mm dei girati 35mm; eseguito probabilmente allo scopo di utilizzare le poche sale attrezzate, per qualche proiezione "evento". Ipotesi.

  13. #43
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    Se non sbaglio 2001 è annoverato col sistema Super Panavision 70.
    A parte quindi la larghezza della pellicola negativa di 65mm a 5 perforazioni (perché priva di pista audio che veniva registrato a parte), e 70mm per i positivi da proiezione, nulla di particolarmente strano.

  14. #44
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    La steelbook non uscirà da noi . Ci sono differenze?
    Cmq non vedo l'ora!
    Oled:Panasonic tx-55ez950 Ampli.: Onkyo tx sr-605 Bdplayer: Panasonic dmp-ub700
    Ddt:Humax ddt-4000 DvdRec.:Toshiba RD-XV48DT Sat.:Azbox hd premium + Hdd 1tb Tlc.:Logitech Harmony One

  15. #45
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    Quale sarebbe, quella con la copertina con Keir Dullea nell'oblò della lavatrice? Non ho idea se contenga qualcosa di diverso in più o in meno. Forse una monodose di detersivo?


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