Necropolis
Alla ricerca della pietra filosofale per le catacombe di Parigi in una interessante distribuzione firmata Universal Pictures Italia
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Archeologa appassionata di alchimia Scarlett (Perdita Weeks) prosegue il lavoro del padre, morto suicida, alla ricerca della leggendaria pietra filosofale attribuita al francese Flamel. Dopo avere rischiato la vita per recuperare preziosi indizi all'interno di una caverna in Iran la giovane si reca a Parigi mettendo insieme un gruppo col quale addentrarsi per le buie e chilometriche catacombe della metropoli.
Attraversando ambienti sempre più angusti, gelidi e maleodoranti dove giacciono le ossa di milioni di antichi abitanti, Scarlett è convinta di stare seguendo il giusto sentiero verso il mitico manufatto capace non solo di mutare il metallo in oro.
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Vero come la finzione l'inflazionato connubio tra horror (ma anche fantascienza) e mockumentary nel corso degli anni ha regalato tante emozioni mentre non sono mancate produzioni, non necessariamente low budget, con racconti scontati e incapacità di coinvolgere.
Non bisogna però fare di tutta l'erba un fascio almeno per l'opera diretta da John Erick Dowdle (alla sceneggiatura anche il fratello scrittore e produttore Drew Dowdle), lo stesso regista che si fece notare con l'interessante horror “Quarantine” (2008) già remake del primo “REC”.
Cast mediamente anonimo, da una parte risultano davvero datati e stucchevoli alcuni cliché di genere, su tutti l'inquietante volto dell'anziana che fissa Scarlett sull'autobus nel prologo piuttosto che lo sguardo spiritato della giovane vestita di bianco che sempre Scarlett incrocia entrando nella discoteca a Parigi.
Si scivola anche su qualche battuta poco convincente come “non dirmi che credi a queste cose” pronunciata dall'archeologa rivolgendosi all'amico Papillon (François Civil) dopo che è stato tradotto dal geroglifico il monito 'Lasciate ogni speranza o voi che entrate' all'ingresso di un orrendo pertugio.
Dowdle dimostra al tempo stesso di saper giocare con la paura del buio mettendo i protagonisti di questa avventura sotterranea, tra inquietanti atmosfere ed elementi grafici, di fronte a situazioni stimolanti e originali andando oltre la semplice materializzazione di un incubo. Con alle spalle il mediocre “Catacombs – Il mondo dei morti” (2007) che aveva la medesima ambientazione, questo “As above, so below” sa anche come terrorizzare in particolare nella seconda parte attraverso un viaggio negli inferi con un finale ben poco scontato.
Solito appunto sulla censura: nonostante gli elementi grafici e la notevole capacità suggestiva l'opera ha ricevuto il solito nulla osta ministeriale “Film per tutti”. Ogni commento a riguardo è più che mai superfluo.
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Qualità video
BD-50, codifica video AVC/MPEG-4 (1080/23.97p), aspect ratio originale 1.85:1. Informazioni sulla produzione danno l'opera girata interamente in digitale con l'ausilio di videocamere HD probabilmente pro-sumer nel migliore scenario produttivo immaginabile.
Un'impresa low-budget dove il giovane cinematographer Léo Hinstin lascia l'impressione di avere fatto il possibile per restituire immagini volutamente 'sporche' e con toni colore saturi la cui solidità è compromessa dalla limitata luce innescando anche una certa grana che si fa sentire e contribuisce alla ruvida e polverosa atmosfera.
I neri qui hanno un ruolo più che mai fondamentale, in particolare dopo che il baldo gruppetto di improvvisati speleologi procede sempre più verso il basso con resa ampiamente sopra la media.
Nota hardware: l'unità ottica montata su HTPC modello LG GGC-H20L ha manifestato alcuni problemi di lettura del disco dopo i primi capitoli.
Analisi del bitrate
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Qualità audio
Il solo prologo dimostra senza riserve la necessità di una robusta colonna sonora pervasa da effetti a garanzia di un ampio ventaglio di suggestioni. Con buona pace di coloro che hanno contribuito alla produzione ci riesce la traccia lossy DTS 5.1 canali in italiano (754 kbps assieme a francese, spagnolo, castellano - non segnalato sul retro copertina - e tedesco), ottima localizzazione e dinamica per i dialoghi, effetti con notevole presenza e qualche contribuito da parte del subwoofer.
Per passaggi da brivido l'obbligo è quello di selezionare l'originale inglese DTS-HD Master Audio 7.1 canali (core @1509 kbps) per una scena sonora che non mancherà di far sobbalzare dalla poltrona o insinuare il prezioso germe della paura anche solo attraverso l'eco di terrificanti voci che rimbalzano per i luoghi infernali dove transitano i protagonisti.
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Extra (HD)
Purtroppo poco meno di quattro minuti in cui seguire per le catacombe i fratelli Dowdle e un paio di attori mentre ricordano i momenti della lavorazione senza che mai si intraveda anche solo per sbaglio un'immagine della troupe al lavoro. Sottotitoli in italiano.
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La pagella secondo CineMan
Film |
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6,5 |
Authoring |
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5 |
Video |
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8 |
Audio ITA |
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8 |
Audio V.O. |
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9,5 |
Extra |
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5 |
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