Lei
Uno tra i più interessanti autori americani del nostro tempo in una profonda riflessione su amore ed essere. Distribuzione 01 Rai Cinema per BIM/QMedia
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Theodore (J. Phoenix) è uno scrittore di lettere altrui, il suo lavoro è creare e mantenere la corrispondenza tra persone che non hanno tempo o non si sentono all'altezza di un simile compito. È un futuro che potrebbe non essere molto lontano dal nostro quello in cui vive, all'interno di una straniante multietnica megalopoli dai suoni rarefatti, dove il contatto tra gli individui ha assunto forma digitale, che fa sempre più rima con isolamento da coloro che fisicamente circondano e potrebbero riempire la vita.
Ancora scosso per la recente separazione dalla moglie, tarda a firmare le carte di un divorzio che ne ha ghiacciato il cuore e lo rende refrattario a un impegno che vada oltre una notte. Con pochi amici (veri), gli incontri in rete sono poco più che un blando ed effimero surrogato del reale, sesso incluso, destinati a sciogliersi repentinamente come neve al sole, sino al momento in cui non decide di acquistare un rivoluzionario sistema operativo senziente il quale, dopo avere scorso in due centesimi di secondo tutti i possibili nomi da dare a un nascituro, sceglie di chiamarsi 'Samantha'.
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Con una soave voce femminile (Scarlett Johansson / Micaela Ramazzotti per la versione italiana), il programma autoapprendente entra subito in 'contatto', accompagnandolo attraverso le imperscrutabili quanto inaspettate vie di un innamoramento che ha sempre meno il freddo sapore di una macchina e sempre più la sostanza che alberga nell'anima di un vero individuo, crescendo e accumulando esperienza, scavando in profondità nell'animo di chi umano lo è per davvero.
Theodore ritrova sorriso ed equilibrio interiori, stabilisce una comunione di pensieri e sentimenti sino a quando Samantha non muoverà verso un piano di percezione (im)possibile da raggiungere per chi non è composto da circuiti stampati, che la spingerà a una drastica decisione.
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L'eclettico regista/attore Spike Jonze mette in scena un racconto complesso e ardito, ciò che nella nostra epoca è certo irrazionale e impossibile ma che in un futuro non troppo lontano potrebbe divenire (shockante) realtà.
A tal proposito il cinema ha trascorsi d'inquietudine più o meno eccellenti, a partire dalla relazione che si instaura tra l'astronauta David e il computer HAL 9000 in “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick (1968), tra Simone e Viktor Taransky in “S1M0NE” (2002) di Andrew Niccol, tra il tenente e Bomba 20 in “Dark Star” di John Carpenter (1974), tra il computer Edgar e l'architetto in “Electric Dreams” di Steve Barron (1984).
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La sceneggiatura di “Her” è dello stesso Jonze, che gli ha valso l'Oscar, con l'obbiettivo di riflettere e far riflettere su sentimenti e ragioni del vivere, sulla felicità stessa, attraverso un (ir)reale ponte di sentimenti tra uomo e macchina, di quanto potrebbero essere solidi o precari proprio come quelli tra due individui della stessa specie. La chiave della relazione è non solo la continua scoperta di se stessi e dell'intima interazione col partner ma il costante confronto e approfondimento che ne scaturiscono, per la macchina, andando a relazionarsi anche con altri.
Quello che l'uomo non è in grado di capire o accettare è la necessità del continuo elevarsi del partner digitale in termini di profondità d'animo tale da sfociare addirittura nell'allontanamento e distacco, che se per l'essere vivente significa deriva nel quotidiano, abbandono, alienazione e conseguente solitudine, per la macchina pare essere l'unica via perseguibile alla volta di quel luogo di purezza dove il sentimento è così incontaminato e incontaminabile da non essere privilegio per chi, di quei sentimenti, ne fa cibo a esclusivo appannaggio della propria anima.
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Il regista, che vanta un passato artistico di primissimo piano, suo lo straniante “Essere John Malkovich” e alcuni dei più singolari e originali videoclip per artisti come R.E.M., Beastie Boys o Björk, non perde occasione per comunicare attraverso geometrie e colori, giochi policromatici in un mondo dove Theodore è pressochè elemento monocromatico.
Appunto sul doppiaggio italiano così diverso tra Scarlett Johansson e la controparte italiana Micaela Ramazzotti, che non è una professionista nel campo, giudicato pessimo da molti offre invece un'interessante caratterizzazione di Samantha.
Qualità video
La scelta del BD-25 potrebbe avere in parte condizionato l'encoding AVC/MPEG-4 con momenti di eccellente solidità alternati a passaggi in cui si ravvisano lievi crash dei colori in background, per il resto la palette cromatica risulta comunque ampia. I neri nel complesso convincono mantenendo un buon livello di dettaglio anche nei momenti meno luminosi.
Ottimo contrasto e senso di profondità di campo. L'opera è nativa digitale (ARRIRAW 2.8K, fonte IMDB, ndr), aspect ratio originale 1.85:1 (1920x1080/24p).
Analisi del bitrate disco
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Qualità audio
La traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali in italiano offre notevole dinamica e presenza scenica per il fronte anteriore, qualcosa meno per i canali posteriori, direzionalità limitata dalla natura stessa dell'opera. Anche il subwoofer riesce in minima parte a sostenere il lieve accompagnamento musicale.
Enfasi e sonicità maggiori passando alla speculare inglese (entrambe con core @ 1509 kbps), con più elevata presenza in particolare per i due canali rear. I dialoghi sono ben sfumati dal centrale con ancora più sostanza per la voce di Samantha.
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Extra (HD)
Un intimo e coinvolgente backstage in cui seguire la produzione dell'opera (24'), ulteriori 15' di focus sul film a documentare le reazioni che sono seguite alla visione del film, il doppiaggio di Micaela Ramazzotti (7'). Trailer del film e altre opere BIM/QMedia.
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La pagella secondo CineMan
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Authoring | ![]() |
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Commenti (12)
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Originariamente inviato da: CineMan;4281957Concludo dicendo che a breve contatterò BIM per sapere se è vero che rifaranno l'encoding di “LEI”, in tal caso sarà mia cura presentare una nuova recensione.
Adesso è ufficiale: è uscita (già in vendita sul BiM Store) la Nuova edizione High Bitrate, con tanto di fascetta azzurra sul fronte copertina ad indicare che si tratta dell'edizione rimasterizzata.
Link: http://www.bimstore.it/Lei/Blu-ray/678/
A volte i forconi servono. Eccome se servono...
Bye, Chris -
servono eccome...certo fa sorridere quella scritta... High Bitrate