Huawei P20

Emidio Frattaroli 18 Giugno 2018 Mobile

Tra le tre declinazioni del nuovo Huawei P20 ovvero "lite", "standard" e "pro", abbiamo testato quella più equilibrata, con un rapporto qualità prezzo particolarmente aggressivo, elevata potenza di calcolo, ottimo display ma comparto audio non all'altezza per potenza di uscita e qualità degli auricolari in dotazione.

System benchmark e display

 
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Le prestazioni dello Huawei P20 si confermano ottime, in linea con altri modelli top di gamma come lo Huawei Mate 10 Pro o il Samsung Galaxy S8. Lo Huawei P20 si posiziona infatti tra i primi della classe sia per quanto riguarda i system benchmark, di cui possiamo analizzare sopra il grafico relativo a Geekbench4, sia per quanto riguarda i browser benchmark, ed in particolare il nuovo Jetstream 1.1.

 

 
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Il display del P20 è un eccellente elemento con tecnologia LCD IPS molto luminoso, con un picco che sfiora i 700 NIT in piena luce e scende a poco più di 450 NIT al buio. Il rapporto di contrasto, pari a circa 1.500:1 conferma che si tratta di un pannello LCD con tecnologia IPS di qualità molto elevata.

 
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Il display può essere impostato in varie modalità, selezionando tre diverse temperature colore (calda, normale e fredda), due differenti spazi colore (standard e intenso) e una modalità automatica che adatta il bilanciamento del bianco del display a quello della luce in ambiente. In alto a sinistra, potete osservare il bilanciamento del bianco con spazio colore standard e bilanciamento del bianco intermedio. A destra, la stessa analisi è stata ripetuta dopo aver selezionato lo spazio "intenso" e il bilanciamento del bianco più caldo. In tutti e due i casi le prestazioni sono molto elevate in assoluto.

 
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Qui in alto osserviamo i due gamut colore ottenuti selezionando ancora una volta le impostazioni colore "standard" (a sinistra) e "intenso" (a destra). Nal primo caso il gamut è praticamente coincidente con lo spazio colore REC BT.709 con una riproduzione delle tinte intermedie molto precisa. Nella modalità "colore intenso", il gamut si allarga notevolmente: non si arriva allo spazio colore DCI ma ci si avvicina tanto, con l'aspetto positivo che le tinte intermedie non risultano troppo cariche, senza rinunciare quindi alla naturalezza.

 

 

 

 

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