Gli Anelli del Potere | stagione 1 | la recensione
Quando l’elfo Finrod viene ucciso e marchiato da Sauron, successore di Morgoth, sua sorella Galadriel si mette a caccia del Valar cercando di stanarlo lungo tutta la Terra di Mezzo. Una ricerca che la porterà a ritrovarsi sola, di fronte a un nemico che potrebbe portare oscurità ovunque.
Quando Morgoth, il più potente dei Valar, attacca il Regno di Valinor, gli elfi cercano di opporsi invano. Nonostante la successiva caduta del Valar, l’elfo Finrod viene ucciso e marchiato da Sauron, successore di Morgoth. Così Galadriel, sorella di Finrod, si mette a caccia di Sauron cercando di stanarlo lungo tutta la Terra di Mezzo. Ma dopo un lungo tempo di ricerche infruttuose, subisce l’ammutinamento della sua squadra, ormai sfibrata e disillusa. Intanto l’elfo Arondir che si trova nelle Terre degli Uomini riceve un messaggero che gli intima di tornare a casa data la fine delle ricerche di Sauron. Ma mentre si trova dalla guaritrice Bronwyn, con cui condivide un profondo legame affettivo, per salutarla prima di andare via, scopre che i pascoli sono stati infettati dal qualcosa di oscuro e insieme decidono di indagare. Dopo aver assistito alla caduta di un meteorite, Nori Brandipiede, una Hobbit pelopiede, si reca sul posto con l’amica Poppy e scorge al centro della voragine una figura priva di sensi che si risveglia e nonostante non parli la loro lingua cerca di comunicare con loro.
Il mezzelfo Elrond si reca a Khazad-dûm, un Reame dei Nani, per chiedere aiuto all’amico Durin circa la costruzione di un’imponente fucina. Una volta superata la rabbia del nano verso il mezzelfo che non si recava a trovarlo da molto tempo, i due iniziano a collaborare anche grazie all’intervento di Disa, moglie di Durin. Nel frattempo Galadriel, rimasta volontariamente indietro nel viaggio per mare di ritorno a Valinor, incontra una zattera di sopravvissuti. Una volta salita a bordo vengono attaccati da una creatura mostruosa in una lotta che lascia superstiti solo l’elfa e Halbrand, un uomo delle Terre del Sud. Entrambi vengono salvati da una nave capitanata dal Elendil che li porta presso il Regno di Númenor, i cui rapporti con gli elfi sono andati rovinandosi sempre di più. Per questo la richiesta di una nave da parte di Galadriel per tornare nella Terra di Mezzo viene negata dalla regina Míriel. Ma durante la permanenza a Númenor, l’elfa scopre che il marchio di Sauron corrisponde a una mappa e che Halbrand è il re designato delle Terre del Sud.
– A volte per trovare la luce dobbiamo prima toccare l’oscurità.
– Che ne sai tu dell’oscurità?
Ambientata migliaia di anni prima degli eventi raccontati da John Ronald Reuel Tolkien in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, Gli Anelli del Potere si addentra nella cosiddetta Seconda Era della Terra di Mezzo. E ci vogliono circa tre episodi per descrivere i luoghi ma soprattutto i personaggi, che sono la vera forza di questa prima stagione. Particolarmente nel loro continuo incrociarsi e confrontarsi generando un equilibrio e risultando complementari per pregi e difetti, riuscendo nei propri intenti solo quando interagiscono gli uni con gli altri. Il che in alcuni casi diviene loro malgrado pericoloso. L'elfa Galadriel rappresenta l’origine della storia. Valorosa ma testarda e irruenta fino a diventare arrogante, le sue gesta sembrano non bastare mai a renderla non solo ascoltata ma anche invulnerabile a causa di un carattere che spesso non vede oltre i propri scopi, da raggiungere a tutti i costi. Halbrand anche se disilluso è forte e soprattutto diplomatico, attributo che manca all’elfa. Di fronte alla regina Míriel, il cui compito è reso più arduo dal dover sostituire il saggio padre malato, i due inizialmente si compensano bene, ma solo fino a un certo punto perché poi entrambi rischieranno grosso, ognuno a suo modo.
Il mezzelfo Elrond appare inscalfibile nella sua convinzione che in un modo o nell’altro riuscirà nei suoi intenti. A partire dalla riconquista della fiducia del nano Durin, rozzo e burbero, ma in fondo generoso come nessun altro. Arondir è un elfo sprezzante del pericolo, onorevole e affidabile. Insieme a Bronwyn può cambiare le sorti di più di un popolo grazie alla dedizione totale che mette in tutto quello che fa. Nori è ricca di uno spirito solare e allegro. Il suo incontro con Lo Straniero ha un qualcosa di magico ma anche oscuro, un contrasto che non si capisce a cosa possa portare, se verso una liberazione o un totale sfacelo. E poi c’è Adar, signore degli orchi, dalla cui malvagità si accende la scintilla che potrebbe far ripartire le oscure azioni di un introvabile Sauron.
In che modo si può andare contro un destino scritto in una pietra?
Allo stesso modo in cui i personaggi sono caratterizzati differentemente l’uno dall’altro coesistono tanti generi nella serie, dalla commedia al drammatico, dall’horror all’epico, tutti a partire dal fantasy. L’epica tracciata da Peter Jackson (colpevolmente non coinvolto nel progetto) è presente anche qui, sebbene in forma meno sostanziale e forte. Perché sono passati vent’anni e decine di prodotti da quel modo di raccontare mondi nati dalla pura fantasia. La saga originaria ha segnato un punto di non ritorno in quanto a qualità, elevando quella del genere in maniera indelebile. Una delle principali differenze fra i tre film di Peter Jackson e la serie è rappresentata dalla scelta del cast. Lì c’erano tante star (tra cui due mostri sacri come Ian McKellen e Christopher Lee), qui non spicca nessun nome di rilievo, nonostante diversi interpreti siano dotati di grande carisma e riescano a tenere la scena in modo più che dignitoso.
La produzione non ha lesinato in quanto a costumi e scenografie, imponenti come in pochi altri prodotti seriali al punto da non riuscire a staccare gli occhi dallo schermo se non mettendo in pausa la riproduzione, altro grosso punto a favore. I dialoghi lirici a un certo punto diventano purtroppo verbosi e ciò che fino allora era piacevolmente impegnativo si fa pesante da seguire. Molto evocativo il canto a base di musica celtica nel quinto episodio (intonato da Poppy e che torna nei titoli di coda) che alleggerisce e riconduce chi guarda e ascolta alle atmosfere tanto amate dagli amanti del genere. Ogni episodio si conclude con uno o più cliffhanger, com’è giusto che sia, ma le immagini potenti sono portate da una regia troppo spesso claudicante, in alcuni momenti addirittura elementare e prolissa. Ma il vero problema è il ritmo, male alternato fra parole profonde che rallentano il tutto e un’azione (che arriva solo oltre la metà degli episodi) che dà una scossa netta all’impianto. Accelerazioni e frenate che mal si sposano con l’attenzione degli spettatori perché invece di compensarsi a vicenda, troppo spesso tendono a stridere.
Quello che riguarda il sovrannaturale non prende mai il sopravvento, anche se fortemente presente lungo il racconto, e quando la stagione si sta concludendo si avverte che ci sarà molto da vedere in seguito. Fortunatamente verso il finale, dopo diversi accadimenti avversi, si scatena una forza di reazione notevole che scalda il cuore e fa bruciare i sensi, e le battaglie, che in genere è bene restino come qualcosa di marginale, risuonano come una necessaria boccata d’ossigeno. La chiusura concentra tutto il meglio con prese di posizione e cambi di fronte sorprendenti, alcuni annunciati, altri inaspettati. La seconda stagione è entrata in pre-produzione nel Regno Unito dal secondo trimestre di quest’anno e la sua uscita è prevista tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Sperando che ciò che è stato faticosamente seminato prenda il volo in maniera più decisa e avvincente, e che l’andatura degli accadimenti progredisca più efficacemente e con la giusta alternanza tra riflessioni e azione. Perché quando si tratta di una megaproduzione come questa la base di partenza dev’essere una sceneggiatura inattaccabile. Che fin qui lascia ancora a desiderare.
VALUTAZIONI
dal trailer all’intera serie
Aspettativa 8,5 Potenziale 9
soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIA Impegno MEDIO/ALTO
visione
Intrattenimento 7 Senso 7,5 Qualità 8,5
Giudizio Complessivo 7,6
Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere | stagione 1 (The Lord of the Rings: The Rings of Power)
avventura, fantastico, drammatico, commedia | USA, Nuova Zelanda | 2 set - 14 ott 2022 | 8 ep / 69 min | Amazon Prime Video
sviluppata da J. D. Payne, Patrick McKay basata su Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien
personaggi interpreti
Galadriel Morfydd Clark
Elanor "Nori" Brandipiede Markella Kavenagh
Poppy Grandesprezzo Megan Richards
Lo straniero Daniel Weyman
Begonia Brandipiede Sara Zwangobani
Largo Brandipiede Dylan Smith
Sadoc Rintanati Lenny Henry
Elrond Robert Aramayo
Gil-galad Benjamin Walker
Arondir Ismael Cruz Córdova
Bronwyn Nazanin Boniadi
Theo Tyroe Muhafidin
Celebrimbor Charles Edwards
Durin IV Owain Arthur
Disa Sophia Nomvete
Durin III Peter Mullan
Halbrand Charlie Vickers
Elendil Lloyd Owen
Isildur Maxim Baldry
Ontamo Anthony Crum
Valandil Alex Tarrant
Eärien Ema Horvath
Míriel Cynthia Addai-Robinson
Tar-Palantir Ken Blackburn
Pharazôn Trystan Gravelle
Adar Joseph Mawle
Finrod Felagund Will Fletcher
critica IMDb stagione intera 6,9 /10 singoli episodi 7,3 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,9 /10 utenti 2,4 /5 | Metacritic critica 71 /100 utenti 2,5 /10
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Commenti (30)
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465 milioni sono per la prima stagione.
”The Hollywood Reporter, which said the series carries a reported budget of an estimated $465 million for its first season.“
https://amp.cnn.com/cnn/2022/09/01/...ming/index.html -
+ altri 250 mln per i diritti.
Vabbè che un gran budget non è comunque garanzia di qualità, vedasi la trilogia Hobbit....
Ad ogni modo mi domando chi l'abbia supervisionata in corso d'opera. -
Originariamente inviato da: wercide;5216996465 milioni sono per la prima stagione.
Allora complimenti -
Originariamente inviato da: aigor01;5216997La Tolkien EstateAd ogni modo mi domando chi l'abbia supervisionata in corso d'opera.Originariamente inviato da: e.frapporti;5216940E' esattamente così, ma ci sono sempre i fanatici che non vogliono si sposti una virgola quando si traspone un'opera letteraria su schermo, non è una novitàho notato che, generalizzando un po', tendenzialmente il giudizio è tanto più negativo quanto più il recensore è un appassionato Tolkeniano, viceversa il giudizio e sempre più positivo man mano che il grado di passione per Tolkien diminuisce
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Sapevo che il Tolkien estate doveva controllare l'aderenza al canone (e qui hanno chiuso più di due occhi) e soprattutto il non attingere al Silmarillion o altre fonti per cui non hanno i diritti.
Io intendo proprio lo svolgimento, dialoghi, impostazione scene.... Responsabilità di Amazon studios
Per dire, Andor è ben sopra da quel punto di vista... -
L'unico canone che si doveva rispettare era la modalità di creazione delgi anelli, e direi che non ci sono dubbi che sia avvenuta nel modo corretto (Sauron che inganna gli elfi), almeno per il momento (abbiamo visto solo i 3 anelli elfici, creati senza la sua supervisione, come nei libri).
Il filone degli hobbit non ha nulla di canonico, dal momento che è un'invenzione della serie (può piacere o meno, ma non si può dire nulla al riguardo): vedremo dove andrà a parare nella s2, ma noi sappiamo solo che Tolkien ha descritto l'arrivo degli istari nella 3a era: è poco canonico che ce ne sia uno già nella 2a era? Per quanto mi riguarda, assolutamente no.
Come nasce Mordor? Tolkien non lo spiega, dice solo che Sauron si stabilisce lì per le caratteristiche geografiche della regione, quindi anche qui, il canone non è stato rotto, perché non c'è alcun canone da rispettare.
Si può dire che la rilevanza di Galadriel sia la più grande rottura del canone? E perché? Galadriel, nella sua giovinezza, non è un personaggio importante nella mitologia tolkieniana, non partecipa a nessun grande evento o battaglia (è solo spettatrice del fratricidio di Alqualonde, ad es.): il marito Celeborn, nella serie, è dato per disperso, credo sia scontato che uscirà fuori, prima o poi: anche qui, nessun canone è stato rotto (vogliamo davvero attaccare la quasi relazione fra Galdriel e Halbrand?)
Mi sembra che i discorsi sul canone che non sarebbe stato rispettato siano alquanto campati per aria -
Ma sei tu che ti stai fissando sul canone, che è l'ultimo dei problemi.
I dialoghi sono imbarazzanti, un esempio ma è piena la serie di queste nefandezze:
La rompiballe dei Pelopiedi dice che si è sbagliata su Nori e lo Straniero, la risposta del capo villaggio è che le piacerebbe di più se non avesse sempre ragione?!?!??
Questa è roba scritta coi piedi.
Tu hai presente la distanza tra Mordor ed Eregion? E uno che stava morendo due minuti prima, parte a cavallo per quel viaggio che sarebbe tutta la distanza che ha percorso Frodo nei tre film ed arriva 2 minuti dopo.
Su dai, non scherziamo.
E il più grande fabbro elfico della sua generazione, nipote e allievo di colui che ha creato il Silmaril, ha bisogno che gli venga spiegato che i metalli si possono legare ad altri metalli?
E' al limite dell'idiozia. -
Attenzione alla traduzione in lingua italiana non sempre fedele a quella in lingua originale…
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Originariamente inviato da: Samu1;5217054Questa è roba scritta coi piedi.
Coi pelopiedi per la precisione, coi pelopiedi..
È vero che a volte si vedono e sentono cose strane…
Pure a me rivederlo in piedi in quella maniera ha fatto pensate che i medicamenti elfici fanno proprio resuscitare un morto.. ma più avanti salta fuori che è Sauron e questo cambia anche un pò le cose..
Ci sono diverse ingenuità ma a me nel complesso è piaciuto, vediamo come correggeranno il tiro sulla seconda stagione. …e i costumi e le scenografie sono davvero belle, belle, belle.. -
@bradipolpo
Mi ricordo le stesse discussioni ai tempi della prima trilogia sui forum. Si può certamente farsi andar bene tutto, come per nulla.
Tutto sta nel metro che si usa.
Inventarsi però, ad esempio, la creazione di Mordor e del monte fato in quel contesto (mentre già dovevano esistere, e anche Barad dur era già in costruzione) è totalmente fuori da ogni canone.
Han dovuto incastrare invenzioni per comprimere tutti i fatti. Si poteva far di meglio.
Il come ha avuto alti e bassi.