TV Panasonic: TEST OLED Z95A, Z93A e Mini LED W95A

Nicola Zucchini Buriani 26 Settembre 2024 4K e 8K

Panasonic ci ha concesso la possibilità di provare in anteprima tre dei suoi nuovi TV 2024: gli OLED Z95A e Z90A e il Mini LED W95A: misure, test e impressioni in un articolo monumentale con più di 90 immagini per verificare la qualità dei nuovi OLED e miniLED giapponesi


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La maggior parte dei nuovi TV Panasonic 2024 è ormai in distribuzione. In attesa di ricevere i primi prodotti per i test più approfonditi, abbiamo potuto saggiare le prestazioni di tre dei nuovi modelli grazie ad un’anteprima organizzata da Panasonic Italia presso la propria sede. Abbiamo passato alcune ore con i modelli OLED Z95A, Z93A e con l’LCD W95A, effettuando diversi test e misure e valutando i miglioramenti raggiunti da un anno all’altro, grazie ad un esemplare di MZ2000 che Panasonic ci ha messo a disposizione, affiancandola agli altri modelli.


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Chiamarlo 'First Look' ci sembrava ingeneroso, anche perché una anteprima del genere supera per autorevolezza, qualità e quantità di contenuti, i test 'approfonditi' della quasi totalità delle riviste online. In ogni modo, quelle che proponiamo sono le nostre prime impressioni, affiancate dai dati che abbiamo ricavato con la nostra strumentazione. Ovviamente si tratta di un’anteprima che comprende anche le novità a livello di interfaccia, grazie all’arrivo di Fire TV OS ed eventuali differenze con il sistema operativo della passata generazione.

 

SOMMARIO

 

CARATTERISTICHE E INTERFACCIA


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Partiamo con un riepilogo delle principali caratteristiche tecniche e dal modello probabilmente più atteso, cioè l’ammiraglia OLED Z95A, diretta erede della serie MZ2000 del 2023. Il prodotto che abbiamo provato è il 65”, quindi uno dei due tagli (insieme al 55") dotato di pannelli LG Display con tecnologia MLA, cioè le micro-lenti che migliorano l’efficienza luminosa. Parliamo ovviamente di uno schermo Ultra HD definito da Panasonic “Master OLED Ultimate”. La frequenza di aggiornamento arriva a 144 Hz con Variable Refresh Rate e il supporto per le tecnologie G-Sync di NVIDIA e FreeSync Premium di AMD. Il modello da 77" utilizza un pannello senza microlenti (e i effetti per quelle dimensioni non se ne sente il bisogno) e il suo nome è Z93A.


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L’elaborazione dei segnali audio-video è affidata al processore HCX Pro AI MK II, un componente coadiuvato dall’intelligenza artificiale che interviene per l’upscaling e il miglioramento dell’immagine (4K Remaster), sulle sfumature di colore (Gradation Smoothing) e in altri ambiti di primaria importanza. La compatibilità con HDR è pressoché totale: abbiamo HDR10, HDR10+, HDR10+ Adaptive e Dolby Vision IQ, anche a 144 Hz e con Precision Detail. Sotto il profilo audio la serie Z95A raccoglie l’eredità di LZ2000 e MZ2000, proponendo ancora una volta una configurazione ben superiore alla media.

Sono presenti due canali frontali, due laterali, due in altezza, un woofer e due radiatori passivi. Questo sistema, messo a punto da Technics, prende il nome di 360° Soundscape Pro e supporta il Dolby Atmos. La piattaforma Smart TV rappresenta una delle novità più rilevanti della gamma 2024: non c’è più My Home Screen, il sistema operativo proprietario che è stato sostituito da Fire TV. A pilotarlo è un SoC identificato come MT9025 dal TV e come MT5896 da un’applicazione disponibile sullo store di Amazon. In pratica si tratta del Pentonic 700 di MediaTek.


Il software che riporta l'utilizzo del SoC MT5896, alias Pentonic 700
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L’interfaccia si è rinnovata di conseguenza e si presenta ora in una veste completamente inedita, molto gradevole da vedere e da utilizzare ma con qualche pecca da sistemare (ci torneremo in seguito). Completano la dotazione due ingressi HDMI 2.1 ai quali si aggiungono altri due ingressi HDMI che gestiscono la banda passante di HDMI 2.0. Una delle due porte HDMI 2.1 supporta eARC, su entrambe abbiamo anche il supporto ai segnali Ultra HD fino a 144 Hz, Auto Low Latency Mode e il già citato Variable Refresh Rate. Dalla serie Z95A passiamo alla Z90A, sempre nel taglio da 65” e con specifiche molto simili a quelle degli OLED top di gamma. Le differenze sono due: cambiano il sistema audio e i pannelli.


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Per il primo c’è sempre una configurazione con speaker frontali, praticamente una sorta di soundbar a 2.1 canali definita Dynamic Theater Surround Pro. I pannelli sono invece i Master OLED Pro con dissipatori multi-strato sviluppati da Panasonic, presenti anche sui televisori Z95A. Non c’è però la tecnologia MLA che implica un picco di luminanza più basso. Per tutte le altre caratteristiche vale quanto scritto per gli Z95A. Concludiamo con i W95A: questa serie è composta da LCD con Quantum Dot e pannelli di tipo VA. Il modello che abbiamo provato è il più grande di tutti, ovvero il 75”. La retroilluminazione è di tipo Full LED Array con local dimming e Mini LED. Le specifiche sono le stesse di Z95A e Z90A con la sola eccezione del sistema audio: la configurazione è a 2.1 canali ma senza speaker ad emissione frontale. Per questo motivo Panasonic la definisce Dynamic Theater Surround, senza il suffisso “Pro” che troviamo invece per gli Z90A.

 

TV OLED Z95A


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Il primo contatto con i nuovi Panasonic non può che partire dall’interfaccia rinnovata. Fire OS è realizzato molto bene: è fluido, reattivo e molto ben integrato con la filosofia del marchio giapponese. Non si è perso quasi niente nel passaggio da My Home Screen, una chiara conferma delle dichiarazioni rilasciate al CES 2024 in occasione della prima presentazione ufficiale (il nostro articolo è a questo indirizzo).


La pagina iniziale del menu di impostazione delle immagini
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La nuova piattaforma riparte in pratica dalle basi costruite nel corso di anni: il focus è sulla completezza dei menu, sulla funzionalità e sulla ricerca della massima fedeltà delle immagini. Il cambiamento più rilevante è l’aspetto dei menu di impostazione delle caratteristiche audio e video, finalmente svecchiato e al passo coi tempi.

Perché allora abbiamo detto che non si è perso quasi niente? Il motivo è semplice, come in tutte le rivoluzioni anche qui un prezzo da pagare c’è: la maturità del sistema non è ancora ottimale. Ci siamo infatti accorti molto presto che i menu restano in sovrimpressione anche quando sarebbe meglio evitarlo. Ci riferiamo a casi come la regolazione di luminosità e contrasto o il bilanciamento del bianco.


Il parziale oscuramento dell'immagine (la metà a destra) è ben visibile
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Le voci selezionate non si spostano in basso e non vengono ridotte al minimo indispensabile, come accadeva sui prodotti con My Home Screen. Su Fire TV i menu sono sempre visibili a destra e creano un “overlay”, cioè una sovrapposizione che modifica l’intera immagine. Regolando luminosità e contrasto ci siamo resi conto che quello che vedevamo su schermo cambiava se i menu erano a schermo.

 
Ben 9 le modalità predefinite. Se ne salvano soltanto 3: Filmmaker e le due Pro
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In parole povere è assolutamente necessario entrare e uscire dai menu per effettuare regolazioni e misure, diversamente quello che si vede e si misura non è la resa vera e propria del TV ma un’alterazione causata dall’interfaccia a video. Questo comportamento fa perdere tempo e aumenta la complessità di ogni regolazione. Lo abbiamo segnalato immediatamente a Panasonic e auspichiamo che venga corretto al più presto.

 
. Ottimi i controlli avanzati, ad iniziare dalla selezione del gamma
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C’è poi stata una seconda problematica relativa al firmware: lo Z95A era già stato aggiornato con una versione teoricamente pronta per la vendita. Nella pratica abbiamo però riscontrato comportamenti anomali tra cui un’eccessiva sensibilità nei controlli per il bilanciamento del bianco, tanto che alzando di pochissimi punti l’offset (i controlli sulle basse luci) la luminanza si sollevava al punto da non permettere più lo spegnimento del pannello sul nero.

 
EOTF ancora selezionabile e non legato al segnale in ingresso (ottimo per chi fa post-produzione)
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Abbiamo quindi controllato se erano disponibili nuovi aggiornamenti ed effettivamente il televisore ne ha scaricato uno che, pur riportando la stessa versione di quello già installato, ha risolto le problematiche che avevamo riscontrato. Non ci sentiamo comunque di calcare la mano su questi aspetti, dato che i prodotti che abbiamo testato, pur definitivi, non sono ancora disponibili e qualche correzione dell’ultima ora, prima dell’effettiva commercializzazione, ci può stare.

 
La nuova funzione 'Controllo Gradazione' ancora non funziona
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Segnaliamo due cose: la prima è che per ogni modalità va subito disattivata la regolazione automatica in funzione della luce in ambiente, va eventualmente lasciata accesa solo se si guarda il TV in diverse condizioni di luce e non si vuole effettuare nessuna regolazione (ma si paga comunque qualcosa in termini di precisione). Da notare che alcune modalità includono anche la regolazione automatica del bilanciamento del bianco: vale lo stesso discorso, tendenzialmente sarebbe meglio farne a meno. Di fabbrica viene inoltre proposta la condivisione delle impostazioni tra SDR e HDR, una novità introdotta lo scorso anno e presente anche sulla gamma 2024. 

 
Queste le impostazioni del bilanciamento calibrato del modello Z95A
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Chi vuole gestire separatamente la gamma dinamica standard e quella elevata deve disattivare l'apposita voce. La taratura di fabbrica della modalità Professionale 2 è ottima: sul gamma si nota qualche scostamento di entità non molto rilevante che non pregiudica la linearità dello schermo, vicinissimo ai 2.4 scelti come riferimento da Panasonic.

La soglia di errore è molto bassa: il DeltaE medio è inferiore a 2 sia sul bilanciamento del bianco sia sui colori. Il ColorChecker riporta un massimo di 2,54 e una media di 1,33 mentre per le saturazioni abbiamo un massimo di 2,09 e una media di 1,11. L’esemplare che abbiamo testato si è anche dimostrato ottimo a livello di uniformità.


Doppia postazione per velocizzare l'acquisizione dei valori fotometrici
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Per i nostri test abbiamo usato colorimetri X-Rite e il software Calman, partendo come sempre dalla modalità proposta all’accensione, cioè Normale.

 
Bilanciamento del bianco e gamut in modalità Normale SDR
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Su questo versante nulla è cambiato: c’è una spiccata tendenza al blu, un gamma fin troppo basso (tutta l'immagine è schiarita) e un errore medio molto alto, con un DeltaE di 16, ben oltre la soglia del visibile (fissata a 3).

 
Bilanciamento del bianco e gamut in modalità Professionale 2 e Professionale 1 SDR
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Il consiglio è quello di scartare questa modalità e sceglierne una tra quelle davvero valide, che fortunatamente sono diverse. Le migliori sono Professionale 2 e Filmmaker per visioni in ambienti oscurati e Professionale 1 per chi ha più luce nella stanza. Le differenze tra le prime due sono davvero poche mentre Professionale 1 cambia soprattutto il gamma, impostato non a 2.4 ma a 2.2.

 
Gamut e color checker in modalità Professionale 2 SDR
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Con queste tre modalità c'è una eccellente riproduzione anche dei colori. Il gamut è semplicemente perfetto metre l'errore medio del ColorChecker è di 1,33 mentre quello massimo è di 2,54. Con la calibrazione manuale è possibile scendere al di sotto di 1,5 come errore massimo e al di sotto di 1 come errore medio.

 
Saturazioni e picchi di luminanza in modalità Professionale 2 SDR
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Notevole anche il grafico delle saturazioni a luminanza costante, con una leggerissima sotto-saturazione per l'arco rosso-magenta-blu. L'errore è comunque estremamente contenuto: quello medio vale 1,11 e quello massimo 2,09. Notevoli anche i valori di luminanza massima che sfiorano i 220 NIT con l'intera area dello schermo occupata dal bianco e superano i 500 NIT con area fino al 25% dello schermo.


Bilanciamento del bianco in modalità Normale HDR
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In HDR le modalità consigliate sono di fatto le stesse che abbiamo già nominato: Normale va nuovamente evitata perché, oltre ad essere poco precisa, enfatizza la luminanza lungo tutta la scala dei grigi, rendendo il quadro troppo luminoso. Professionale 2 è la nostra scelta anche se va detto che Professionale 1 in HDR non cambia di molto.

 
Bilanciamento del bianco e color match in modalità Professionale 2 HDR
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In Pro1, Pro2 e Filmmaker, lo Z95A segue la curva EOTF con precisione quasi assoluta, discostandosi solo poco prima di raggiungere il picco di luminanza, con un roll-off piuttosto netto. Qui si vede già la mano di Panasonic: c'è grandissima attenzione alla fedeltà e vengono anche preservati quasi tutti i dettagli, visto che l’adattamento compiuto dall’elettronica (il tone mapping) è ridotto quasi a zero.

 
Color checker e saturazioni BT.2020 in modalità Professionale 2 HDR
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La fedeltà cromatica è notevole, come sui predecessori del nuovo OLED: abbiamo un DeltaE medio è inferiore a 1 sia sul ColorChecker sia sull’impegnativo grafico del ColorMatch. Come massimo si va invece poco sopra al 2, quindi sempre entro i limiti.

 
Saturazioni DCI-P3 e spazio colore BT.2020 in modalità Professionale 2 HDR
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Ottimo anche il test sulle saturazioni, con l'assenza di roll-off anche sulle saturazioni vicino ai vertici dello spazio colore REC BT.202DCI-P3. Ottima anche l'estensione del gamut rispetto alle coordinate REC BT.2020 che sfiorano il 74%, mentre - qui in basso - abbiamo verificato una estensione rispetto al DCI-P3 vicina al 99%.

 
Gamut DCI-P3 e picchi di luminanza in modalità Professionale 2 HDR
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Il picco di luminanza in HDR arriva a circa 1.600 nit ma in realtà sono un po’ di più. Lo si nota mirando la stabilità del picco: occorrono infatti alcuni secondi per arrivare al vero tetto massimo, che corrisponde a quasi 1.662 nit misurati su una finestra con il bianco al 10%. Si cala poi progressivamente ma si rimane comunque a poco mento di 1.600 nit anche dopo 2 minuti. Su schermata con il bianco al 100%, quindi su tutto il display, si raggiunge un massimo di circa 219 nit.

 
Bilanciamento del bianco e color match in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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Questa base di partenza già più che convincente si può ulteriormente affinare anche con una rapida calibrazione a due punti, che consente di raggiungere risultati eccellenti, con un Delta E uv medio ben inferiore a 1 e con quello massimo pari a 1,31 anche nel difficile ColorMatch HDR.

 
Color checker e saturazioni BT.2020 in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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Ancora superiori i risultati con il classico ColorChecker, con colori meno saturi e con luminanza più bassa. Nelle saturazioni REC BT.2020, troviamo il classico roll-off quando ci si avvicina ai vertici del gamut che non può essere coperto, nell'arco che va dal ciano al rosso.

 
Saturazioni DCI-P3 e spazio colore BT.2020 in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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Straordinario invece il risultato con le saturazioni all'interno dello spazio DCI-P3, ovverò per la quasi totalità dei contenuti HDR. La copertura dello spazio BT.2020 non cambia neanche con la calibrazione.


DCI-P3 in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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Con la calibrazione non cambia neanche la copertura dello spazio colore DCI-P3 si raggiunge il 97,12% xy e il 98,44%. In pratica lo Z95A è uno dei televisori più fedeli in assoluto tra quelli che abbiamo misurato.


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La prova di visione, nei limiti del tempo che abbiamo avuto a disposizione, ci ha fornito conferme riguardanti le dichiarazioni del produttore rilasciate in occasione delle presentazioni al CES e in Europa: il DNA che da anni definisce i televisori Panasonic è sempre presente e ben visibile, l’adozione della piattaforma Fire TV non lo ha snaturato. L’immagine è bilanciata, cinematografica e si avverte la ricerca certosina della massima fedeltà.


Una delle sequenze dal Blu-ray Disc HD di Hunger Games
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Abbiamo notato qualche leggero miglioramento nel trattamento dei segnali di bassa qualità: per testarli abbiamo usato la stessa sequenza di “Hunger Games” usata durante lo shoot-out di TV che abbiamo organizzato lo scorso 7 e 8 giugno a Padova, grazie a Stefano "TheGladiator", esperto soprattutto di Panasonic serie 2000 che ha indicato le clip giuste per evidenziare il problema. 


Un particolare in cui è ben visibile la discretizzazione delle sfumature
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Le differenze rispetto al modello MZ2000 sono molto labili: il quadro è lievemente più pulito e si nota forse leggermente meno anche il cosiddetto “Chrominance Overshoot”, cioè quella tendenza alla "solarizzazione" nelle scene molto scure e compresse, specialmente dove ci sono sfumature complesse da riprodurre. Da questo aspetto ci saremmo aspettati di più ma è presto per dare un giudizio definitivo poiché il firmware è ancora acerbo. A proposito di sfumature, abbiamo provato anche il filtro che dovrebbe migliorarle e rendere più graduale e morbido il passaggio da una all’altra.

 
Il menu con la funzione 'Correzione Gradazione' che ancora non è funzionante
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Diciamo “dovrebbe” perché, pur avendo testato tutte le modalità di intervento (sono tre oltre a spento), non abbiamo notato alcuna differenza, segno che qualcosa ancora da sistemare c’è. Sottolineiamo che questo comportamento non si è verificato solo su Z95A ma anche su Z90A e W95A e non è quindi ascrivibile ad un unico modello.

 

TV OLED Z90A


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La serie Z90 con pannello OLED Master Pro (senza microlenti) è disponibile nei due tagli da 55" e 65" e ricalca la maggior parte delle caratteristiche della serie Z95A, ad eccezione delle prestazioni di luminanza e del comparto audio. Il menu è lo stesso e anche gli errori che abbiamo trovato. 

 
Scala dei grigi e gamut della modalità 'Normale', tradizionalmente povera in qualità
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Sono identiche anche le mefitiche prestazioni predefinite, ovvero quelle del banco 'Normale', con dominante fredda ed errori di tinta e saturazione.

 
Le due modalità predefinite Professionale 1 e Professionale 2
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Ottime invece le prestazioni delle modalità predefinite "Professionale 1" e "Professionale 2", che si distinguono per curva del gamma e per luminanza, indicate quindi per ambienti mediamente luminosi o completamente oscurati.

 
la modalità calibrata con la perfezione quasi assoluta
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Nonostante il ridotto tempo a disposizione, ci siamo divertiti con una calibrazione con gamma di riferimento di 2,3 con risultati eccellenti. Peccato solo dover entrare e uscire ogni volta dal menu per il problema già evidenziato nel paragrafo dedicato al modello Z95A.

 
differenze minime nel ColorChecker calibrato e predefinito
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I miglioramenti con la calibrazione sono minimi, probabilmente visibili solo con strumentazione adeguata e con un occhio davvero molto esperto. A sinistra (in alto) la modalità Filmmaker Mode e a destra quella calibrata.


La modalità predefinita 'Normale' piuttosto mediocre anche in HDR
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Con segnali HDR non perdiamo l'opportunità di segnalare le pessime prestazioni con la modalità predefinita 'Normale', non solo per la scala dei grigi ma anche per la riproduzione dei colori.

 
Ottime invece le prestazioni per le tre modalità predefinite che consigliamo
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Le tre modalità che consigliamo sono sempre le stesse: Filmmaker Mode, Professionale 1 e Professionale 2, con un tracking della scala dei grigi praticamente perfetto, anche nel tone mapping.

 
Notevoli anche le prestazioni nella riproduzione dei colori, sempre con modalità predefinite
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Esattamente come per il modello Z95A, la riproduzione dei colori nelle modalità predefinite indicate è perfetta, con errori trascurabili. Il Delta E uv medio vale 0,76 e quello massimo del ColorChecker, pari a 3,59, si riferisce solo al bianco al 100% ed è quindi poco interessante.

 
Saturazioni DCI-P3 e picchi di luminanza per le modalità predefinite 'Professionale"
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Ottimo anche il rendering dei colori, con il classico roll-off quando devono essere riprodotti colori nella parte che va dal DCI-P3 al BT-2020 (grafico in alto) e con qualche leggera sovra-saturazione del rosso per le saturazioni più elevate del rosso nel DCI-P3. Ottimo il picco di luminanza che sfiora i 1.100 NIT fino al 10% dell'area e i 200 NIT con tutto lo schermo illuminato.

 
Estensione del gamut secondo le specifiche BT.2020 e DCI-P3
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La copertura del gamut risulta di un soffio superiore rispetto a quella del modello Z95A ed è pari al 75% di copertura del BT.2020 e si avvicina ancora di più al 100% per il DCI-P3.

 

TV MINI LED W95A


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Il 75” W95A si presenta con un design molto semplice e pulito: c’è una cornice sottile su tutti e quattro i lati e una base costituita da due piedi posizionati in prossimità dei lati. Le modalità video proposte sono le stesse che troviamo anche sugli OLED. Anche qui Normale è quella predefinita e, come per Z95A e Z90A, è da scartare immediatamente: il gamma è troppo basso, la tendenza al blu si vede a occhio e la soglia di errore è alta.

 
Bilanciamento e gamut in modalità Normale SDR
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Molto meglio optare per una tra Professionale 2, Filmmaker o True Cinema, per la visione in ambienti con poca luce, oppure Professionale 1 per ambienti più illuminati. Le differenze tra le tre sono davvero ridotte: su tutte abbiamo misurato un DeltaE medio di circa 3 e un’ottima linearità, sporcata leggermente solo sul grigio al 5% per via di un gamma che si alza a 2,5. Questo comportamento è da ascrivere al local dimming che scurisce un po' le basse luci per dare precedenza al livello del nero. Sul bilanciamento del bianco c’è anche il controllo del gamma che potrebbe aiutare a recuperare un po’ più di controllo.

 
Bilanciamento e gamut in modalità Professionale 2 SDR
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Buona anche la fedeltà cromatica anche se con qualche imprecisione in più rispetto agli OLED: sul ColorChecker l’errore medio è 1,74 mentre quello massimo si attesta a 4,21, mentre la misura delle saturazioni riporta una media di 1,7 e una punta di 4,2. Si tratta comunque di un comportamento molto buono: il paragone con gli OLED serve più a sottolineare che, di fronte a prestazioni di questo tipo, si tende a concentrarsi sui dettagli.

 
Color checker e saturazioni in modalità Professionale 2 SDR
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In gamma dinamica standard si arriva a 462 nit a pieno schermo e a quasi 1.000 nit sul bianco al 10%. Passando all’HDR la modalità che abbiamo preferito è, poco soprendentemente, la Professionale 2, più corretta della Professionale 1 e anche della Filmmaker. La taratura di base è molto buona: il DeltaE sulla scala dei grigi non oltrepassa mai la soglia di 2,5. Anche qui il local dimming tende a chiudere un po’ sui primi livelli della scala dei grigi, specialmente al 10%.

 
Bilanciamento e color match in modalità Professionale 2 HDR
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Per il resto la linearità è comunque più che buona: il TV esegue un tone mapping molto preciso e applica un “roll-off” (il punto a partire dal quale il TV comincia a scurire l'immagine per gestire i livelli di luminanza più alti) abbastanza netto, distaccandosi intorno al 75% circa per poi arrivare rapidamente al picco. Quest’ultimo si attesta a 1.200 nit al 10% mentre il bianco a pieno schermo raggiunge i 560 nit. Se serve più spinta si può selezionare la modalità Normale, che raggiunge i 632 nit, con però pesanti sacrifici sul versante della qualità.

 
Color Checker e saturazioni DCI-P3 in modalità Professionale 2 HDR
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Da notare che sempre la modalità Normale enfatizza la luminosità lungo tutta la scala dei grigi e può essere d’aiuto se nella stanza c’è molta luce, ovviamente con i già citati limiti riguardanti la fedeltà dell’immagine. Con una rapida calibrazione a due punti sul bilanciamento del bianco abbiamo ottenuto prestazioni di assoluto rilievo.

 
Bilanciamento e color match in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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L’errore sulla scala dei grigi scende ad un massimo di 1,1. Sul ColorMatch, un grafico solitamente molto impegnativo, abbiamo una media di 0,75 e un massimo di 1,29. Un’ulteriore conferma sulla precisione nella riproduzione dei colori arriva dal ColorChecker e dalle saturazioni: per il primo la media è ben sotto l’1 (0,63 la media) mentre per le seconde ci sono errori rilevanti solo sulle saturazioni al 100%, quelle che il televisore non è in grado di raggiungere perché, come tutti, non copre completamente lo spazio colore BT.2020.

 
Color Checker e saturazioni DCI-P3 in modalità Professionale 2 HDR calibrata
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Restando in tema di spazi colore, l’utilizzo dei Quantum Dot è evidente: si arriva al 77,82% xy e 82,52% uv per il BT.2020 e al 93,16% xy e 96,77% uv per il DCI-P3. Le prove di visione che abbiamo effettuato hanno subito evidenziato alcune caratteristiche. Il livello del nero ci è sembrato buono mentre l’angolo di visione non è molto ampio, come da tradizione per gli schermi LCD bastai su tecnologia VA.


Picchi di luminanza in HDR
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Ottima la pulizia del quadro: anche sulle basse luci e in presenza di sorgenti compresse, il W95A si è comportato molto bene, meglio degli OLED (non solo Panasonic, in generale) da questo punto di vista. Come abbiamo già scritto nel capitolo sullo Z95A, non è invece risultato efficace il filtro per migliorare le sfumature di colore: le impostazioni proposte non hanno prodotto effetti visibili ad occhio. Convincente, infine, il tempo di risposta del pannello LCD: non abbiamo notato trascinamenti o scie.

 

CONCLUSIONI


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Il nostro primo contatto con la gamma TV Panasonic 2024 ci ha fornito un’importante conferma: l’arrivo di Fire TV OS non ha modificato il DNA dei prodotti, sempre votati ad offrire la massima fedeltà video possibile. Gli estimatori del marchi possono stare tranquilli: nei nuovi modelli sono concentrate tutte le conoscenze degli ingegneri giapponesi.


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Qualche piccolo difetto di gioventù è comunque presente: alcune funzioni sono da sistemare (ci riferiamo al filtro per migliorare le sfumature) e auspichiamo cambiamenti anche all’interfaccia, che rispetto ai TV con My Home Screen risulta troppo invasiva in alcune situazioni. Le possibilità ci sono: per modificare questi parametri è sufficiente un aggiornamento del software.


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Per quanto riguarda la qualità video, ci riserviamo di scendere più in dettaglio quando riceveremo gli esemplari per i test: possiamo comunque dire, senza timore di smentite, che la qualità è sempre altissima, tanto che persino con regolazioni fatte velocemente si raggiungono prestazioni eccellenti.


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Chiudiamo con una riflessione sul modello Mini LED: gli OLED rischiano di rubare tutta l’attenzione, ma quello che abbiamo visto e misurato è un chiaro invito a non ignorare anche questa tipologia di televisori. Non è facile trovare sul mercato prodotti tanto bilanciati e fedeli. Ovviamente andranno valutati con più attenzione altri aspetti, primo tra tutti il local dimming, ma se il buongiorno si vede dal mattino il W95A si preannuncia un modello molto interessante, soprattutto quando il prezzo di acquisto scenderà discostandosi da quello di listino.

Questi invece i prezzi di listino:

  • 55Z95A: 3.299,00 €
  • 65Z95A: 4.299,00 €
  • 55Z90A: 2.699,00 €
  • 65Z90A: 3.499,00 €
  • 55W95A: 1.499,00 €
  • 65W95A: 1.899,00 €
  • 75W95A: 2.399,00 €

Per maggiori informazioni: TV OLED - TV LED e miniLED

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Commenti (7)

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  • thegladiator

    27 Settembre 2024, 15:06

    Bel lavoro!
  • pro100gamer

    29 Settembre 2024, 08:51

    Ottima recensione!
    Pessimi prezzi..
    Rimango con il mio fedelissimo GZ affinché non vedrò QD Panasonic con 500 candele a schermo pieno)))
  • Punisher

    29 Settembre 2024, 10:51

    bellissimo articolo con test approfonditi e con alto livello di competenza ... per quanto riguarda i nuovi Pana onestamente mi sono sembrati prodotti di alto livello
  • Ryusei

    30 Settembre 2024, 07:21

    Ciao Nicola, a parte i doverosi complimenti per l’articolo e la sua completezza di informazioni avrei una domanda:
    All’inizio sembrava che aveste in prova anche lo z93 ovvero il 77” ma poi non ne ho visto menzioni, se non per questa frase

    “ Il modello da 77 utilizza un pannello senza microlenti (e i effetti per quelle dimensioni non se ne sente il bisogno)”

    Quindi lo avete provato o no? Potresti fornire maggiori delucidazioni sul non sentire il bisogno di microlenti visto che 77 sarebbe il mio desiderio di upgrade e altrimenti rischio di squalificare Panasonic perché in questo taglio non usa i pannelli top?
    Grazie mille
  • Emidio Frattaroli

    30 Settembre 2024, 23:49

    Originariamente inviato da: Ryusei;5288572
    Quindi lo avete provato o no? Potresti fornire maggiori delucidazioni sul non sentire il bisogno di microlenti........[CUT]


    Non abbiamo ancora testato il 77 che dovrebbe essere presente al Milano hi-fidelity sabato 5 e domenica 6 ottobre.

    In ogni modo la superficie di un 77 è quasi il 50% in più rispetto a quella di un 65%. Anche se fossero rispettati i valori di luminanza del 77 dello scorso anno, quindi più di 1.000 NIT, il picco di luminanza sarebbe più che sufficiente. Non è importante solo il valore dela luminanza in assoluto ma deve essere messo in relazione anche alle dimensioni dello schermo e alla distanza di visione. Per lo stesso motivo, 120 NIT da uno schermo di 5 quasi metri quadrati (135" sono tanta roba.
  • Ryusei

    02 Ottobre 2024, 06:48

    Ringrazio per la risposta e in parte capisco, ma un 77 LG con mla avrà qualcosa in più? O davvero la differenza è risibile?
    Penso che servirebbe un test comparativo fra 77” z93 g4 e qd oled Sony e Samsung (per testare oltre al resto se davvero il Dolby vision non serve) ma purtroppo so che sarà improbabile… di sicuro troverebbe tanto interesse, sempre in di più puntano a schermi oltre 65”
  • bradipolpo

    03 Ottobre 2024, 15:13

    Credo che su una prova davvero definitiva sull'utilità o meno del DV (cioè una prova che contempli la visione dei dischi 4K con DV di tipo FEL e MEL, per verificare davvero che differenze ci siano fra loro, se ce ne sono, e con l'HDR10 standard) possiamo tutti metterci una pietra sopra, e limitarci a il DV non serve buttato lì dopo aver visionato un film (UNO!!) su Disney+ nella prova precedente....

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