L'audio del TV OLED Panasonic LZ2000

Nicola Zucchini Buriani 22 Febbraio 2023 4K e 8K

I TV OLED Panasonic LZ2000 dispongono non solo di ottime prestazioni video: anche l'impianto audio integrato offre qualità e funzionalità ben superiori alla media, grazie al proiettore sonoro messo a punto da Technics che sfrutta la tecnologia di 'beamforming' con notevoli potenzialità


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Nella nostra recensione del TV OLED Panasonic LZ2000 abbiamo offerto una panoramica sulle caratteristiche del prodotto e sulle prestazioni della parte video, con misure approfondite. L’ammiraglia del produttore giapponese offre però anche una sezione audio degna di altrettanta attenzione: la dotazione è infatti tutt’altro che convenzionale, tanto che si dovrebbe parlare di proiettore sonoro piuttosto che di soundbar integrata.

In questo approfondimento ci concentreremo proprio sulle prestazioni sonore di LZ2000, nello specifico su quelle offerte dal 65”, che differisce leggermente sia dal 55” sia dal 77” per il numero di altoparlanti integrati, senza però modificare le funzionalità offerte e le soluzioni sviluppate dagli ingegneri nipponici.

LZ2000 è invece completamente diverso da tutti gli altri OLED Panasonic lanciati nel corso del 2022, tutti molto più semplici dal punto di vista costruttivo e progettuale. Il sistema audio del top di gamma viene definito 360° Soundscape Pro, mentre per gli altri si parla di Dynamic Cinema Surround Pro (LZ1500), Cinema Surround Pro (LZ1000 e LZ980) e Cinema Surround (LZ800, la serie distribuita da Amazon).

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE


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Per le caratteristiche 'tout court' del prodotto rimandiamo i lettori alla recensione che abbiamo già pubblicato a questo indirizzo. In questo approfondimento ci concentriamo invece sulla sezione audio. La principale differenza tra LZ2000 e la quasi totalità dei televisori sul mercato è costituita dalla configurazione predisposta dal marchio giapponese, che non si è limitato a sfruttare le conoscenze maturate dalla divisione audio-video ma si è appoggiata anche alla sua controllata Technics, che ha curato la messa a punto dell’OLED top di gamma.

Il sistema 360° Soundscape Pro utilizza una serie di altoparlanti dislocati in vari punti. La maggior parte è concentrata lungo il lato inferiore, all’interno di una sorta di soundbar che però, come abbiamo riportato all’inizio dell’articolo, sarebbe più corretto definire proiettore sonoro. Ci sono poi altri altoparlanti sui lati, più o meno a metà dello schermo là dove la parte posteriore si inspessisce proprio per contenere questi componenti. sempre sul retro, ma questa volta in alto al centro, sono infine collocati gli speaker che diffondono il suono verso l’alto e sono celati da una griglia che riporta il logo di Technics.


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L’esemplare che abbiamo testato è il 65” che include un totale di 16 altoparlanti. Sul 55” ne troviamo 14 mentre sul 77” si sale fino a 18. La tipologia scelta da Panasonic è full range con in più l’utilizzo della tecnologia 'beamforming'. Dietro a questa dicitura si cela una soluzione studiata per indirizzare con precisione le onde sonore verso un punto, una caratteristica che viene impiegata sia per creare un suono avvolgente sia per sfruttare le peculiari modalità di ascolto presenti nel menu.

Per rafforzare la riproduzione delle basse frequenze è presente un woofer sul retro affiancato a un doppio radiatore passivo. Volendo si può fare un ulteriore passo in avanti: l’uscita cuffie si può trasformare nell’uscita per un subwoofer, previa selezione dell’apposita voce nelle impostazioni audio del televisore. Trattandosi di un’uscita collegata tramite un cavo non ci sono problemi di compatibilità: si può scegliere un qualunque modello tra i tanti presenti sul mercato.

La potenza erogata è pari a 160 W complessivi così ripartiti:

  • Altoparlanti frontali: 80 W
  • Altoparlanti laterali: 15 W x 2
  • Altoparlanti rivolti verso l’alto: 15 W x 2
  • Woofer: 20 W


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Sul 55” si scende a 150 W mentre sul 77” si arriva a 170 W. Sono supportate le tracce nei formati Dolby Digital, Dolby Digital Plus e Dolby Atmos mentre il DTS non è compatibile in nessuna forma, nemmeno in passthrought tramite HDMI eARC. Da segnalare che il processore HCX Pro AI può sfruttare l’intelligenza artificiale per elaborare il suono tramite la modalità IA automatica, che sfrutta modelli capaci di riconoscere la tipologia di contenuto in uso e di applicare gli algoritmi più adatti per quello specifico contesto.

FUNZIONALITÀ


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La particolare configurazione della serie LZ2000 si riflette direttamente sulle funzioni offerte, che vanno ben oltre le canoniche modalità di ascolto pre-impostate. Il primo passo da compiere per ottenere il massimo delle prestazioni è la regolazione con Space Tune, il sistema di calibrazione messo a punto da Panasonic. La modalità è automatica e prevede invece l’utilizzo del microfono integrato nel telecomando. Il percorso è guidato: su schermo vengono mostrate le immagini esplicative e tutti i passaggi da compiere. Anzitutto è necessario mantenere un assoluto silenzio fino al completamento della procedura. L’utente si deve poi sedere nella posizione che usa abitualmente quando usa il televisore, impugnando il telecomando e mantenendolo all’altezza dell’orecchio fino al completamento della calibrazione, che richiede circa 2 minuti. Il sistema misura prima il rumore in ambiente, passando poi a regolare il volume e i parametri audio.

In alternativa si può decidere di effettuare le operazioni manualmente, inserendo la posizione del TV e dello spettatore. Il primo parametro richiesto è relativo alla tipologia di installazione: su piedistallo vicino a una parete, in un angolo o appeso a muro. Si può indicare poi la distanza dalle pareti posteriori, destra e sinistra, la distanza dal soffitto e specificare la linea visiva, cioè se chi guarda è allineato al centro dello schermo o si trova più in alto o più in basso. I parametri riportati vengono poi usati per regolare l’audio di conseguenza.


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Nel menu sono presenti una serie di modalità già equalizzate: alla già citata AI automatica si aggiungono Standard, Musica, Parlato, Stadio e Utente. Quest’ultima consente di intervenire su un equalizzatore che interviene su 8 frequenze comprese tra 150 Hz e 12 kHz. Con gli altri preset sono disponibili solo le voci per bassi e acuti mentre selezionando IA automatica è possibile scegliere il livello degli effetti elaborati. Le vere novità si trovano però all’interno della voce 'Modalità focus audio': si può scegliere tra off, Localizzato, Punto specifico, Area e Ambiente.

Escludendo per ovvi motivi la voce che spegne ogni intervento, quelli realmente interessanti sono i primi tre. Scegliendo Localizzato si accede ad una schermata che mostra la posizione dell’ascoltatore di fronte allo schermo. A sinistra è indicata la distanza dal TV, che spazia da 1 a 6 metri mentre più in basso troviamo l’angolazione, che copre un raggio di 60 gradi a destra e a sinistra. Questa modalità usa gli altoparlanti beamforming per indirizzare il suono verso il punto indicato dall’utente, localizzando il suono principalmente in quella precisa posizione.


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Il sistema Technics rielabora l’audio per mettere l’ascoltatore al centro della scena, anche quando non si trova perfettamente in linea con il centro dello schermo. Lo scenario di utilizzo tipico è quello di chi a volte segue programmi o telegiornali dalla cucina o dal tavolo da pranzo, quindi in posizione non ideale: grazie a questa funzione il suono si può indirizzare proprio in quei punti per poi riportarlo alle condizioni di partenza quando ci si siede sul divano.

Punto specifico opera in modo molto simile ma abbassando o alzando il volume in un singolo punto, lasciando invece inalterato il resto. Può servire ad esempio per favorire l’ascolto a chi ha problemi di udito, senza alcun impatto su tutte le altre persone presenti. Può inoltre servire anche per l’ascolto notturno o quando non si vogliono disturbare altre persone eventualmente presenti. È infatti sufficiente impostare un volume più basso per tutti tranne per chi si trova nel punto indicato: in questo modo il suono arriva con la giusta potenza nella posizione ideale, mentre in aree contigue o in altri ambienti si percepisce un audio molto più affievolito.


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La modalità 'Area' serve invece quando si deve spostare o modificare il suono non per un ascoltatore singolo ma per un gruppo di persone. Attivando questa voce si può indicare una zona ampia circa 30 gradi che dista tra 1 e 4 metri rispetto allo schermo. Il centro della scena viene spostato di conseguenza, riadattando l’emissione verso posizioni decentrate. Va sottolineato che l’attivazione di una qualsiasi Modalità focus audio disattiva la riproduzione del Dolby Atmos. Il motivo è presto detto: l’OLED sfrutta tutti gli altoparlanti per reindirizzare i suoni, proiettandoli dove l’utente desidera. Sarebbe quindi impossibile sfruttare gli stessi speaker per collocare con precisione gli oggetti, cioè alcuni suoni specifici, all’interno dell’ambiente per creare un maggior coinvolgimento.

LA PROVA DI ASCOLTO


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Per le nostre prove di ascolto abbiamo utilizzato servizi streaming e alcuni film su disco, privilegiando, ove disponibili, le tracce in Dolby Atmos ma estendendo l’ascolto anche ad altri formati e a programmi televisivi. Il sistema 360° Soundscape Pro è progettato per fare uso di tutti gli altoparlanti disponibili anche quando non vengono utilizzate tracce con audio 'a oggetti'. In questo caso gli speaker superiori non vengono impegnati per espandere il suono in verticale ma replicano sostanzialmente l’effetto dei canali altezza in impianti home cinema.

In pratica quello che succede è che il TV sfrutta l’emissione verso alto per spostare alcuni suoni più in prossimità del centro dello schermo, sollevandoli, per così dire, in modo da farli corrispondere con più precisione alle immagini che scorrono. La ricostruzione effettuata è generalmente efficace e aggiunge un tocco in più che, comunque, volendo si può anche disattivare selezionando la voce 'Diretto passante' nel menu 'Creazione campo audio'. Con 'Diretto passante' il numero di altoparlanti in uso è dettato dal segnale in ingresso e solo con contenuti in Dolby Atmos si sfrutta a pieno il proiettore sonoro.


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Il gruppo di speaker frontali è molto efficace nel ricostruire il parlato e nel fare le veci del canale centrale, quando questo è presente all’interno della sorgente. Le voci sono sempre chiare e ben separate dagli effetti sonori, anche quando l’azione diventa più concitata e chiassosa. Non c’è quindi il rischio di dover continuamente aggiustare il volume, alzandolo per riuscire a seguire bene i dialoghi nelle scene più silenziose per poi abbassarlo non appena subentrano esplosioni, colpi o inseguimenti. Dove invece si nota qualche lacuna è sulle basse frequenze, sicuramente più presenti e corpose rispetto ai classici televisori a schermo piatto ma comunque non pienamente convincenti. Non si può del resto pensare di ingannare la fisica: il woofer posteriore non è sufficiente per scendere realmente in basso e ricreare quel colpo allo stomaco che solo un vero subwoofer può garantire in spazi sensibilmente più ampi rispetto al retro di LZ2000.

Un modo per ovviare comunque c’è: come abbiamo riportato parlando delle specifiche, l’uscita cuffie si può trasformare nell’uscita per un subwoofer, migliorando sensibilmente l’esperienza di ascolto e ottenendo così un suono più pieno, molto ben esteso e con più potenza sullo spettro inferiore. La decisione spetta all’utente: se si demanda a LZ2000 il ruolo di semplice impianto audio secondario, da usare quando non si vuole accendere quello separato e principale, allora non serve aggiungere un subwoofer. Se invece la riproduzione del suono passa sempre da LZ2000, allora un subwoofer aggiuntivo è caldamente consigliato.


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Con tracce Dolby Atmos l’esperienza diventa 'avvolgente': il Panasonic riesce infatti a sfruttare le riflessioni in ambiente espandendo l’ascolto oltre i limiti normalmente associati a un televisore. Per ottenere un risultato adeguato è imprescindibile la calibrazione tramite Space Tune, che nel nostro caso ha anche compensato una distanza non equivalente tra le pareti ai lati. Per mettere il sistema alla frusta abbiamo posizionato LZ2000 molto più vicino al muro sul lato sinistro rispetto al destro. Durante l’ascolto della serie Netflix 'Altered Carbon', alcuni suoni di sottofondo presenti nelle scene all’interno della stazione di polizia sono efficacemente collocati ai lati dello spettatore, mentre le voci che riecheggiano nella testa del protagonista, così come alcuni effetti, sembrano provenire effettivamente dall’alto.

La stessa esperienza viene replicata con qualsiasi altro contenuto provvisto di una traccia audio in Dolby Atmos: abbiamo testato tra gli altri 'Gli Anelli del Potere' su Prime Video e 'Avengers: Endgame' su Disney+, tutti con risultati analoghi. Va precisato che LZ2000 non riesce a ricostruire una bolla sonora capace di avvolgere completamente l’ascoltatore a 360°. Se, come abbiamo detto, la ricostruzione dei canali laterali funziona perfettamente così come l’espansione in altezza, altrettanto non si può dire per i suoni provenienti da dietro. Per questi ultimi è probabilmente necessario un ambiente perfettamente simmetrico e con superfici che consentano una riflessione ideale delle onde sonore. Nel nostro caso la stanza che abbiamo usato non disponeva di tali caratteristiche e la ricostruzione degli effetti surround era di fatto assente.


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Non ci sentiamo però di calcare troppo la mano su questo punto: ricreare un suono virtuale capace di sostituire diffusori posti fisicamente dietro lo spettatore è un’impresa molto difficile. Può capitare inoltre che una fortunata concomitanza di fattori permetta di approssimare un effetto più o meno convincente, ma si tratta per l’appunto di casualità piuttosto che di tecnologie realmente efficaci e applicabili a qualsiasi ambiente. Anche i proiettori sonori Yamaha non sono mai stati realmente capaci di proporre una soluzione a queste problematiche. Nel caso del Panasonic LZ2000 possiamo perciò parlare di un coinvolgimento effettivamente aumentato che estende l’esperienza anche verso i lati e verso l’alto, ricostruendo l’origine dei suoni nello spazio in modo da renderli distintamente percepibili.

Chiudiamo infine con le modalità focus audio, che mantengono le promesse e si comportano esattamente come Panasonic le descrive. È sufficiente una prova di pochi minuti per rendersi conto che il suono effettivamente si sposta all’interno dell’ambiente. L’ascolto migliora sensibilmente anche sedendosi in posizioni decentrate e solitamente sconsigliate, segno evidente che il sistema messo a punto da Technics è realmente capace di modificare il cosiddetto 'sweet spot', cioè il punto ideale di ascolto. Basta infatti spostarsi di poco dall’area o dal punto indicato per notare come il fuoco non sia più ottimale. Tutte le modalità funzionano bene: sono solo le esigenze a dettare la scelta tra indirizzare le onde sonore su un’area, su un punto o alzando il volume in un’unica posizione. Sotto questo punto di vista LZ2000 è praticamente un prodotto senza concorrenti: se si considera che i proiettori sonori non esistono praticamente più nemmeno come prodotti a sé stanti, si può capire che le alternative di fatto non esistono, specialmente per chi vuole un solo dispositivo che racchiuda l’audio e il video.

CONCLUSIONI


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Il sistema audio 360° Soundscape Pro ci ha favorevolmente impressionato. La qualità audio è davvero buona, specialmente se si aggiunge un subwoofer per potenziare le basse frequenze. Il vero punto di forza è però rappresentato dal coinvolgimento e dalla versatilità offerti dalla configurazione audio marchiata Technics. Pescando nello sterminato mercato audio non è infatti difficile trovare soluzioni alternative, più o meno compatte, in grado non solo di rivaleggiare ma anche di battere il TV Panasonic.

Non è invece così semplice ottenere la stessa ricostruzione virtuale del Dolby Atmos: anche le soundbar di pregio non riescono sempre a collocare l’origine dei suoni nello spazio con la medesima precisione, facendo percepire all’ascoltatore un suono più ampio e avvolgente sia verso i lati sia in verticale. Il merito va sicuramente condiviso tra la tecnologia beamforming e il sistema di calibrazione automatica, un aspetto cruciale per capire come le onde sonore arrivano all’orecchio dell’utente e che impatta fortemente sulla riuscita di tutto il sistema.


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Le modalità focus audio sono poi la proverbiale ciliegina sulla torta: permettono di spostare il centro della scena in vari punti della stanza, scegliendo un punto preciso o un’area quando l’ascolto coinvolge più persone. In questo modo si può seguire un telegiornale, un programma televisivo o un film anche in zone della casa che solitamente impedirebbero una fruizione soddisfacente dei contenuti. La tecnologia beamforming viene poi in aiuto di chi ha difficoltà uditive, consentendo una visione di gruppo condivisa che non arreca disturbo agli altri e non è di ostacolo a chi necessita di un volume più alto. La stessa soluzione si può inoltre sfruttare per la visione notturna, abbassando il volume in tutte le posizioni tranne per chi si siede di fronte al TV.

Il nostro giudizio è quindi assolutamente positivo: chi desidera un prodotto “tutto in uno” molto versatile, coinvolgente e dotato di una buonissima qualità, sarà sicuramente soddisfatto delle prestazioni offerte dagli OLED LZ2000.

Per maggiori informazioni: panasonic.com/it/tx-55lz2000e.html

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