LCD alla conquista dell'Europa dell'Est
Sony e Toshiba aprono due fabbriche di televisori LCD in Slovacchia e in Polonia per far fronte alla crescente domanda di televisori flat del vecchio continente
La nuova fabbrica di TV LCD Sony
Sony ha annunciato ieri con un comunicato stampa di aver dato il via alla produzione di massa nello stabilimento di Nitra, nella Repubblica Slovacca. La fabbrica sarà incaricata di produrre televisori LCD di grandi dimensioni e di fascia alta e diventerà il riferimento della multinazionale per tutto il mercato Europeo, insieme alla già pienamente funzionante fabbrica spagnola di Barcellona. Entro il 2008, lo stabilimento di Nitra raggiungerà una produzione di circa 3 milioni di televisori l'anno con 3.000 operai e impiegati. L'altra fabbrica già presente in Slovacchia e precisamente a Trnava e che veniva utilizzata per la produzione di alcune linee di TV LCD Bravia, verrà pian piano dismessa e convertita per la produzione di sintonizzatori per TV e supporto tecnico per alcuni prodotti PlayStation. Nella nuova fabbrica di Nitra sono stati investiti circa 73 milioni di Euro.
La linea di montaggio della fabbrica Toshiba
Anche Toshiba ha ufficialmente aperto una nuova fabbrica di televisori LCD nell'est europeo e precisamente a Kobierzyce, nel sud-ovest della Polonia. Le prime produzioni hanno avuto inizio a luglio 2007, ma il nuovo stabilimento è ora entrato nella fase di produzione di massa ed è pronto a venire incontro alla forte richiesta europea di televisori LCD (il più importante mercato al mondo) che per il 2009 dovrebbe essere, secondo gli analisti, di circa 33 milioni di pezzi. Toshiba punta a raggiungere una quota di 3 milioni di televisori con diagonali superiori ai 32 pollici venduti nel 2009 nel mercato europeo e per questo ha previsto investimenti pari a 9 miliari di Yen per i prossimi 5 anni, impiegando 1.000 operai.
Fonte: Sony, Toshiba
Commenti (7)
Ma dato che siamo molto OT la chiudo qui. Sorry.
in Germania ci investono. AMD poco tempa fa ha inaugurato la sua 36a fabbrica sforna-processori a Dresda, se non erro. Noi italiani abbiamo metà del paese (da Roma in giù che accoglierebbe a braccia aperte certi investitori, che creerebbero un indotto spaventoso, ma a differenza degli altri abbiamoun classe politica preistorica, sindacati conservatori, un mercato info-elettronico tra i più ingessati (causa operatori dominanti che frenano il suo decollo) e peso politico internazionale praticamente nullo.
1+1=2
-Costo del lavoro basso
-Tasse basse e agevolazioni
-Possibilita' di costruire uno stabilimento senza che noglobal o antiqualcosa mettano i bastoni nelle ruote
Inoltre a Sud di Roma gli investitori hanno paura:
Camorra che chiede le tangenti su tutto altrimenti fanno i casini come gli ecotermovalorizzatori: la cosa piu' ecologica per smaltire i rifiuti ma la camorra ha aizzato i cittadini con soldi per fare i modi che le discariche e l'incenerimento gestito dai clan proseguisse.
Figuriamoci a mettere una fabbrica