
Occhiali 3D sotto accusa I
Il consiglio superiore della sanità ha ufficialmente vietato l'utilizzo degli occhiali 3D per bambini con meno di 6 anni. Per gli adulti si consiglia un utilizzo limitato mentre gli esercenti dovranno fornire agli spettatori occhiali "usa e getta"
Tempi duri per gli appassionati cinema 3D. Circa due settimane fa vi avevamo riportato (vedi news) dell'allarme lanciato da Martin Banks sugli effetti "collaterali" di una visione prolungata di contenuti 3D. Il professore americano aveva riferito di probabili emicranee dovute allo stress al quale vengono sottoposti gli occhi.
Un'altra controindicazione tipica della visione 3D nelle sale cinematografiche riguarda invece l'igiene. Molto spesso gli appositi occhialini forniti prima di entrare in sala sono tutt'altro che monouso. Essi infatti alla fine dello spettacolo vengono restituiti e poi consegnati allo spettatore successivo. Il tutto, a volte, senza procedere alla sterilizzazione dell'oggetto prima di passare da uno spettatore ad un altro.
Proprio per questo motivo il Codacons poche settimane fa ha presentato un esposto al Consiglio Superiore della Sanità per segnalare tutti questi problemi correlati alla visione 3D. Ed è così che lo stesso Consiglio ha fatto sue le lamentele dell'associazione rilasciando una sorta di regolamentazione. Per evitare i problemi indicati dal professor Banks, gli occhialini 3D vengono ora vietati ai bambini minori di 6 anni mentre per gli adulti se ne "consiglia" un uso moderato. Per quanto riguarda invece il problema dell'igiene, il Consiglio Superiore della Sanità ha indicato che gli occhialini forniti agli spettatori dovranno essere monouso (uso e getta, n.d.r.). In quest'ultimo caso più di un problema potrebbe porsi per quelle sale cinematografiche al cui interno è presente una tecnologia stereoscopica che utilizza costosi occhiali attivi.
Fonte: Ansa
Commenti (15)
Una bambina magari grattandosi gli occhi con le manine sporche si prende una congiuntivite e poiché era stata a vedere Alice nelle sale cinematografiche provvederanno a vietare gli occhialini attivi (che sono di gran lunga i migliori)...
Come cantava il buon Elio siamo proprio la terra dei cachi...
non bastava imporre una sterilizzazione tra una visione e l'altra??????
per colpa di una bambina di 6 anni con una non meglio identificata infiammazione dell'occhio imputata d'ufficio agli occhiali 3D del cinema...quando magari era semplicemente caduta o aveva toccato qualcosa di sporco e poi si era sfregata gli occhi... come al solito, ogni innovazione tecnologica in italia deve passare il vaglio di tutte le istituzioni/religioni...

I cinema non usano più da anni l'anaglifo.
E se invece i gestori delle sale per risparmiare non si curassero di sterilizzare gli occhiali prima di darli ad altri?
Voi lo berreste un caffè al bar in una tazzina sciacquata con un po' d'acqua e via?
Smettiamola di fare i fanboy e poniamoci dei problemi oggettivi.
Voi vi fidate ciecamente del senso di responsabilità dei gestori delle sale?

I cinema non usano più da anni l'anaglifo.