
Tempi duri per gli appassionati cinema 3D. Circa due settimane fa vi avevamo riportato (vedi news) dell'allarme lanciato da Martin Banks sugli effetti "collaterali" di una visione prolungata di contenuti 3D. Il professore americano aveva riferito di probabili emicranee dovute allo stress al quale vengono sottoposti gli occhi.
Un'altra controindicazione tipica della visione 3D nelle sale cinematografiche riguarda invece l'igiene. Molto spesso gli appositi occhialini forniti prima di entrare in sala sono tutt'altro che monouso. Essi infatti alla fine dello spettacolo vengono restituiti e poi consegnati allo spettatore successivo. Il tutto, a volte, senza procedere alla sterilizzazione dell'oggetto prima di passare da uno spettatore ad un altro.
Proprio per questo motivo il Codacons poche settimane fa ha presentato un esposto al Consiglio Superiore della Sanità per segnalare tutti questi problemi correlati alla visione 3D. Ed è così che lo stesso Consiglio ha fatto sue le lamentele dell'associazione rilasciando una sorta di regolamentazione. Per evitare i problemi indicati dal professor Banks, gli occhialini 3D vengono ora vietati ai bambini minori di 6 anni mentre per gli adulti se ne "consiglia" un uso moderato. Per quanto riguarda invece il problema dell'igiene, il Consiglio Superiore della Sanità ha indicato che gli occhialini forniti agli spettatori dovranno essere monouso (uso e getta, n.d.r.). In quest'ultimo caso più di un problema potrebbe porsi per quelle sale cinematografiche al cui interno è presente una tecnologia stereoscopica che utilizza costosi occhiali attivi.
Fonte: Ansa |