Interstellar: 70mm all'Arcadia o 4K?

Emidio Frattaroli 06 Novembre 2014, alle 16:29 Cinema, Movie e Serie TV

Meglio la sala Energia a Melzo oppure una proiezione in digitale 4K? Ecco i nostri consigli per vedere al meglio l'ultimo lavoro di Christopher Nolan

Da oggi l'ultima fatica di Christopher Nolan, distribuito dalla Warner Bros Distribution, sarà in numerose sale italiane e con molta probabilità sarà fonte di discussioni per molte settimane a venire. Purtroppo ho assistito lo scorso martedì 4 novembre all'anteprima per la stampa a Roma, al Cinema Moderno. Dico purtroppo per un paio di buoni motivi. Il primo è che non sono entusiasta della qualità video della sala del Moderno, con il suo schermo silver MACRO-forato. Esatto: macro-forato, non micro. Come se non bastasse, la proiezione per l'anteprima era qualcosa di SCAN-DA-LO-SO! risoluzione molto bassa, dinamica e livello del nero che un LCD di dieci anni fa avrebbe fatto meglio... All'inizio avevo pensato ad una copia in 35mm. Quindi il mio giudizio sulla qualità AV è sospeso.

Sospeso per poco. Lo rivedrò di nuovo questa sera, allo spettacolo delle 22:10 presso la sala 9 del Multiplex delle Stelle a Castel di Lama. Una sala che conosco bene e che uso sempre più spesso, con il suo ottimo schermo bianco, il nuovissimo proiettore Sony 4K sempre ben calibrato, con una dinamica sconosciuta ai DLP e un sistema di riproduzione audio che non si avvicina a quello dell'Arcadia ma che è sempre riuscito ad emozionarmi. Cercherò di godermi lo spettacolo e di analizzare il film anche se una parte del mio cuore sarà a Melzo, in sala Energia, dove sarà proiettata l'unica copia italiana in formato 70mm a 5 perforazioni, una delle 5 copie in Europa (Londra, Berlino, Copenaghen, Elbeuf in Francia). La foto qui in alto si riferisce proprio al rullo in 70mm che è nella cabina di proiezione dell'Arcadia di Melzo.

 

La proiezione nel formato 70MM è una proiezione eccezionale e unica, la più fedele e più rispettosa della volontà del regista Christopher Nolan ed è in grado di offrire una risoluzione fino a tre volte superiore rispetto al miglior positivo per proiezione in formato 35mm. C'è però da ricordare che il film, girato per 2/3 in 35mm anamorfico e per 1/3 in 65mm, è poi stato scansionato in digitale per tutte le operazioni di post produzione ed effetti speciali. Solo in seguito è stato stampato in formato 70mm, sia in 5 perforazioni che nelle costosissime copie a 15 perforazioni. Ecco il motivo per cui mi aspetto una qualità leggermente superiore (in termini di risoluzione, dettaglio e dinamica) delle proiiezioni in digitale 4K. D'altra parte il film in versione 4K e in 70mm con 5 perforazioni dovrebbero essere interamente con rapporto d'aspetto in 2,20:1 mentre le proiezioni in 70mm a 15 perforazioni avranno dovrebbero avere le sequenze girate in 70mm con un rapporto d'aspetto in 1,43:1 mentre quelle girate in 35mm anamorfico saranno in 2,40:1, quindi con cambio del rapporto d'aspetto durante la proiezione.

In sostanza ecco i vari rapporti d'aspetto delle proiezioni, a seconda del mezzo (fonte):

35mm: 2,40:1
IMAX 5/70: 2,20:1
IMAX 15/70: 2,40:1 + 1,43:1
IMAX Digital: 2,40:1 + 1,90:1
2K, 4K: 2,40:1

La visione del 70mm nella sala Energia all'Arcadia di Melzo potrebbe essere l'unica occasione in Italia per vedere il film di Nolan in una delle massime espressioni del cinema analogico, grazie anche ad una color correction particolare proprio per quella stampa. Non solo. Sul nostro forum ho notato qualche commento di utenti che sognavano di poter vedere questo film, sempre in 70mm ma in una sala IMAX con pellicola a 15 perforazioni. Il che potrebbe essere un errore, a causa del silver screen e del cortissimo rapporto di tiro dei proiettori utilizzati che potrebbero motrtificare l'uniformità. In altre parole, lo schermo bianco della sala Energia, le gigantesche dimensioni dello schermo, la straordinaria qualità del sistema di riproduzione audio, potrebbero battere con molta probabilitrà la migliore delle sale IMAX.

Non solo. Al Multiplex Arcadia di Melzo, Interstellar sarà proiettato in digitale 4K anche in sala Acqua, con il proiettore Sony. In più, cosa probabilmente unica nel panorama interplanetario, in alcuni giorni in sala Energia il film sarà proiettato anche in digitale 4K con un proiettore DLP Cinema Christie, quindi nella stessa sala e con lo stesso schermo utilizzati per la proiezione in 70mm. In buona sostanza, al di là della qualità artistica dell'uiltimo film di Nolan e della qualità tecnica - di cui vi parleremo ampiamente nell'articolo di prossima pubblicazione a cura di Alessio Tambone - per la visione di questo film vi consigliamo di selezionare una sala 4K e di pensare seriamente ad un pellegrinaggio a Melzo per toccare con mano le peculiarità della proiezione 70mm e le differenze con il formato digitale 4K.

Un ultimo consiglio riguarda la posizione che sceglierete all'interno della sala. Prima di tutto, cercate di non sedervi a distanza siderale: se vi interessa percepire anche solo alcuni dei vantaggi di un formato così "denso" come il negativo 65mm, dovrete per forza sedervi con un rapporto di visione che non sia troppo oltre 1,5:1. In altre parole, se lo schermo mi sura 10 metri di base, non andate oltre i 15 metri. Però non sedetevi neanche troppo vicino allo schermo. Come detto, ho già visto il film e una discreta parte delle inquadrature sono strettissime, quasi claustrofobiche. In questo senso vi consiglio di non andare al di sotto di un rapporto di visione di 0,8:1.

Concludo segnalando due discussioni già aperte nel forum cinema, per poter raccogliere i vostri preziosi commenti sia sul film in sé dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista tecnico.

Infine i link al sito del Multiplex Ardadia di Melzo:

Orari e Prevendite 70mm: www.arcadiacinema.com/generic/scheda.php?id=34720#inside

Orari e Prevendite 4K: www.arcadiacinema.com/generic/scheda.php?id=34720#inside

Commenti (151)

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  • gianni123

    19 Novembre 2014, 13:48

    Originariamente inviato da: Dario65;4283902
    Sui tubi di prolunga… il discorso della praticità non fa una piega, mentre credevo che un degrado maggiore lo introducessero le lenti addizionali; forse ti riferisci alla possibilità di vignettatura con le focali più corte, nel caso venissero allontanate dal piano pellicola con i tubi?

    no, alla perdita di diaframma. Per questo è impensabile utilizzarli durante una scena, specie in interni. Comunque sono tutti discorsi che oggi, col digitale e con i nuovi formati, si fanno sempre più complessi perchè di fatto si cerca in tutti i modi di adattare del materiale vecchio (ottiche e accessori) con dei sensori nuovi (5K, 6.5K). Ogni film fa storia a sè...e i service, con l'acqua alla gola, non riescono più a stare al passo.
  • Dario65

    19 Novembre 2014, 13:55

    Capisco; non si tratta allora tanto di degrado dell'immagine quanto di problemi sostanzialmente pratici…
    In effetti gli adattamenti pesano sempre ai cambi radicali di tecnologia…
  • gianni123

    19 Novembre 2014, 14:14

    Originariamente inviato da: Dario65;4283939
    Capisco; non si tratta allora tanto di degrado dell'immagine quanto di problemi sostanzialmente pratici…

    beh, maggiore è lo spazio che si interpone tra l'ottica e il piano focale, maggiore sarà il degrado che ne consegue...un extender produce anche una perdita di incisione. In entrambi i casi (diopter ed extender) si cerca di evitare il loro utilizzo...ma se proprio non se ne può fare a meno, meglio un diopter che almeno non produce nessuna perdita di stop di diaframma
  • Dario65

    19 Novembre 2014, 14:43

    Insomma, deciditi: prima dici una cosa e poi la modifichi o ne aggiungi un'altra…
    La perdita dovuta all'allontanamento dell'ottica dal piano focale direi che sia trascurabile, altrimenti l'uso del banco ottico sarebbe improponibile, considerando il tiraggio che può raggiungere; vero è che le dimensioni delle pellicole piane compensano egregiamente, però il decadimento introdotto da un aggiuntivo ottico, come le lenti addizionali, è presente e fisiologico: insomma tra correre e scappare… certo, se la luminosità gioca un ruolo rilevante, allora, si, la scelta è scontata.
  • gianni123

    19 Novembre 2014, 14:52

    non ho modificato nulla...tu ragioni con una mente troppo fotografica, non cinematografica. E comunque non ne ricaviamo molto. Ci sono moltissimi fattori e variabili che pregiudicano e allontanano da una verità assoluta, specie al giorno d'oggi...non a caso prima di iniziare le riprese di qualunque film si fanno almeno una settimana di provini.
  • Dario65

    19 Novembre 2014, 15:04

    Originariamente inviato da: gianni123;4284001
    tu ragioni con una mente troppo fotografica, non cinematografica.


    Infatti, è per questo che i tuoi interventi mi interessano, per potere fare qualche parallelo
    Con tutte le diversità e particolarità dei casi, non dimentichiamoci che, in fondo, il Cinema è Fotografia in movimento e certi concetti sono comuni ed imprescindibili.
    Comunque, io non cerco la verità assoluta (esiste?), bensì di soddisfare quanto più possibile il mio desiderio di capire le cose
  • gianni123

    19 Novembre 2014, 15:16

    mentre esistono centinaia e centinaia di manuali e libri sulla fotografia, ne esistono pochi sulla cinematografia (tecnicamente intesa).
    E' un mondo empirico. Alcuni dei più pagati dop del momento non sanno neanche accendere un'Arri o una Red. E' difficile trovare qualcuno che abbia la risposta a qualsiasi dubbio o quesito tecnico, dalla produzione alla post-produzione, (arrivando all'hv) perchè in genere ognuno si concentra sulla propria specialità che gli dà da mangiare. Oggi poi, con la tecnologia che si evolve in modo esponenziale, regna il caos più assoluto
  • Dario65

    19 Novembre 2014, 15:36

    Perché alcuni manuali per la fotografia sono imprescindibili anche per la cinematografia. Inoltre, è una materia che riguarda essenzialmente un mondo professionale, piuttosto chiuso per giunta; e, come dici giustamente anche tu, molto empirico: la tecnica specifica la impari sul posto, oppure con corsi dedicati, immagino, non certo sui libri. Anzi, suppongo che certe soluzioni possano essere per così dire anche segreti del mestiere Che il dop non sappia occuparsi dell'uso della camera potrebbe anche non rappresentare un'anomalia, se si considera la cosa da un certo punto di vista
  • JENA PLISSKEN

    20 Novembre 2014, 10:01

    il cinema è la giusta evoluzione della fotografia. Secondo Bazin e le sue teorie, condivisibili o meno, l'evoluzione è stata pittura - fotografia - cinema, quindi, a parte la genialità innata, chi fa cinema dovrebbe masticare le 3 arti a vari livelli.
    Sul concetto di cinema e verità, avete scoperchiato il vaso di Pandora, in questo, per riassumere, ci vengono incontro 3 frasi celebri di 3 registi celebri, Godard, De Palma e Cronenberg (anche se parlava di tv, ma in un film) che giungono a differenti risultati e concetti, forse anche dovuti ad en'evoluzione del cinema stesso. Scusate l' ot
  • Dario65

    20 Novembre 2014, 13:17

    Jena, credo che ci sia un equivoco
    La verità di cui stiamo parlando è riferita ad uno specifico discorso sulla tecnica e non all'aspetto filosofico.
    Mi trova d'accordo la teoria sull'evoluzione; in ogni caso, è incontrovertibile che la base tecnica del cinema sia la fotografia; certo, poi le strade divergono; il cinema inoltre è essenzialmente un lavoro di gruppo, con il concorso di mansioni altamente specializzate, non a caso Gianni evidenziava che un dop potrebbe anche neppure sapere come accendere la mdp, mentre la fotografia è un arte più individuale o comunque lo è molto di meno.
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