il Carletto
New member
Andate davanti a una qualsiasi scuola e vedrete centinaia di ragazzini, tutti con cuffia o cuffietta collegata allo smartphone di turno.
È cambiato il modo di fruire la musica, ed è cambiata la musica stessa.
Il mondo cambia. Non sempre in meglio, ma cambia.
Come è stato giustamente scritto in precedenza, negli anni 70/80 il coordinato hifi era praticamente l'unico gadget elettronico disponibile per le masse, oltre alla tv. Il primo step nella direzione attuale fu il Walkman Sony, che venne visto come davvero qualcosa di rivoluzionario. Però per funzionare, a parte l'acquisto delle cassette originali, era obbligatorio avere un impiantino con registratore per potersi fare le cassette da ascoltare.
Ora la stragrande maggioranza dei giovani scarica gli mp3, spessissimo illegalmente, da internet con un computer. Dell'impianto non c'è bisogno, basta un pc.
L'hifi, tolto qualche rarissimo caso, ormai è quasi solo un affare da 50/60enni e oltre, che hanno vissuto l'epopea passata e hanno generalmente una disponibilità economica maggiore rispetto ai giovani. Le case produttrici sanno che il bacino d'utenza è quello e in assenza di grandi numeri cercano di spremere al massimo quello che è rimasto.
Sta a noi saperci districare in questo mercato drogato.
È cambiato il modo di fruire la musica, ed è cambiata la musica stessa.
Il mondo cambia. Non sempre in meglio, ma cambia.
Come è stato giustamente scritto in precedenza, negli anni 70/80 il coordinato hifi era praticamente l'unico gadget elettronico disponibile per le masse, oltre alla tv. Il primo step nella direzione attuale fu il Walkman Sony, che venne visto come davvero qualcosa di rivoluzionario. Però per funzionare, a parte l'acquisto delle cassette originali, era obbligatorio avere un impiantino con registratore per potersi fare le cassette da ascoltare.
Ora la stragrande maggioranza dei giovani scarica gli mp3, spessissimo illegalmente, da internet con un computer. Dell'impianto non c'è bisogno, basta un pc.
L'hifi, tolto qualche rarissimo caso, ormai è quasi solo un affare da 50/60enni e oltre, che hanno vissuto l'epopea passata e hanno generalmente una disponibilità economica maggiore rispetto ai giovani. Le case produttrici sanno che il bacino d'utenza è quello e in assenza di grandi numeri cercano di spremere al massimo quello che è rimasto.
Sta a noi saperci districare in questo mercato drogato.