Arriviamo la Lodge e al solito ci tocca una modesta dimora…
Qui in Namibia esagerano proprio… a volte ci sentiamo un po’ in colpa pensando che siamo comunque in nazioni in cui in molti se la passano male…)
Non abbiamo le forze per un altro fotosafari organizzato (abbiamo una certa età…

) e allora al pomeriggio ce ne stiamo sotto le fresche frasche.
Cena nella nostra prigione dorata; in questi posti alla sera mangi poi tutti spariscono e a te non resta che andare in camera…
Giorno 9
Altra sveglia all’alba e stavolta il fotosafari sarà guidato.
Esco dalla stanza alle 5.30 per “assaggiare” la temperatura e mi trovo davanti ad una antilope per nulla piccina… Ci scrutiamo nell’oscurità, entrambi terrorizzati… dopo due secondi l’antilope fa un movimento incredibile e con grande potenza se ne va portandosi dietro con agilità i suoi 150 chili (a spanne… non ho avuto il tempo di pesarla…

)
Il Parco Etosha andrebbe visto che molta calma, con “visite” che devono durare dall’alba al tramonto (e anche dopo), guidati da esperti che (se necessario) ti fanno fare 100 chilometri di sterrato perché sanno che dall’altra parte del Parco sono stati segnalati dei leoni… Noi invece abbiamo (un po’ inconsapevolmente) scelto soluzioni più “turistiche” e allora il nostro giro di oggi durerà “solo” 5 ore e non ci garantirà di vedere quello che tutti vogliono vedere, i predatori. Già, perché i fotosafari sono una autentica droga. All’inizio ti esalti per le zebre, poi vuoi vedere le antilopi (sempre più grandi) e le giraffe; poi non ne hai abbastanza e vuoi vedere elefanti, poi bufali, poi rinoceronti… Pensi di essere soddisfatto, ma poi capisci che ora devi vedere i grandi felini. Ti fanno intravedere un leone, ma tu vuoi di più… vuoi vedere un ghepardo! Lo vedi e pensi di essere al massimo della goduria! Ma dove sono i leopardi? Ecco, forse ne hai visto uno, ma lo hai solo intravisto… lo vorresti vedere meglio! E avanti così… diventi famelico e non ne hai mai abbastanza. Metti caso che hai visto tutto, ma proprio tutto al Parco Kruger (cosa che comunque non capita…). Ti dici che la prossima volta tutte queste bestie le vuoi vedere non in ambienti (enormi ma) confinati e recintati, ma in piena libertà… Ecco, ormai sei preso dal mal d’Africa e sogni la prossima vacanza, in posti sempre più selvaggi e avventurosi. Alla fine l’esperienza del contatto con il mondo animale e "selvaggio" è una delle più gratificanti quando viaggi (almeno per noi).