Sorgenti digitali: differenze per il mio orecchio inesistenti

Sì, in effetti...
Potremmo trasformare le nostre case in simil-studi-di-registrazione, per il gusto di passare le giornate ad apprezzare le favolose differenze fra un d.a.c. e l'altro (perché, mi par di ricordare vagamente, l'argomento era quello; non il fatto di mettere in condizione i nostri impianti di fornire un suono più o meno piacevole e/o f..........[CUT]

io ho soltanto dato una risposta, in relazione alla frase quotata :)
forse non si è capito, o forse non lo si vuole capire, ma il concetto non è che bisogna trasformare una stanza in una control room, con tanto di banco e pile di rack totalmente inutili per lo scopo; ma che se si vuole ascoltare il dettaglio e avere precisione nell'ascolto, tutto si fa fuorchè usare delle cuffie!
Tra parentesi, prendere spunto anche dall'estetica di queste stanze, porterebbe a creare ambienti d'ascolto casalinghi, davvero carini...chi ha la fortuna di avere una sala dedicata all'HT e/o all'Hi-Fi, può fare davvero molto!
E invece spesso ci si perde nei meandri del cavo esoterico, alla fase delle elettroniche, ai flussi eterici toroidali, agli strumenti specifici per la solvenza e la condensazione della componente elettromagnetica irritata e cose così :D


Chi lavora dietro le produzioni professionali, non lascia nulla al caso...
quando dico professionali, intendo materiali prodotti dai più grandi sound engineer nei più grandi studi sparsi per il mondo...non mi riferisco certo al lavoro dell'ultimo talent, scoperto da Maria de Filippi :)
se poi tu trovi disastrosi i lavori di Alan Parson, piuttosto che di Swedien o CLA, Dorsfmann & Co. allora non dico più niente :)

Ma se parli di mettere un impianto Hi-Fi nelle condizioni di suonare meglio, rendendolo piacevole e fedele,
il trattamento acustico, è l'unica soluzione...
non lo si può fare?vanno benissimo le cuffie...ma saranno solo un palliativo!

Far passare il concetto della loro superiorità in termini di dettaglio, significa non aver mai messo un buon impianto, nelle condizioni di dare il meglio; molto semplice :)

Questo dovrebbe essere uno spunto, magari per allargare i propri orizzonti; non per fare chiacchiere da bar poco costruttive e battibeccarsi a vicenda, facendo pure disinformazione.
Il meglio che puoi fare, è darti la possibilità di ascoltare un impianto in un ambiente realmente controllato.
 
se poi tu trovi disastrosi i lavori di Alan Parson, piuttosto che di Swedien o CLA, Dorsfmann & Co. allora non dico più niente

Non mi pare di aver additato lavori specifici...
Piuttosto, io non lo so davvero, pertanto lo chiedo a te che sicuramente ne saprai di più: i professionisti che citi utilizzavano le Yamaha NS10?
 
strumenti specifici per la solvenza e la condensazione della componente elettromagnetica irritata
Questa l'ho già sentita, forse ci siamo fermati allo stesso banco dei miracoli o hai letto qualche mio intervento passato. :D

Comunque tutto vero, aggiungerei solo una cosa: uno dei motivi per cui in studio si usano molto raramente le cuffie (a me è capitato di usarle) è che con le stesse non si può verificare la costruzione della scena sonora (costruzione, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi la stessa non esiste, ma viene appunto costruita al mixer) e come la stessa apparirà all'ascoltatore, che nel 99% dei casi ascolterà con dei diffusori.

E' un po' lo stesso motivo per cui molte registrazioni vengono verificate o "tarate" per l'ascolto su compattoni e simili: perchè la stragrande dei fruitori le ascolterà con tali prodotti.

L'ascolto di un resgistrazione fatta con tecnica binaurale, fatta quindi appositamente per essere ascoltata tramite cuffia, è una bella esperienza.

Sono comunque completamente d'accordo sul fatto che se si spendessero nell'adeguamento, anche minimo, delle carattesrtiche acustiche dei nostri ambienti le stesse cifre che si spendono a volte in ammennicoli portentosi delle premiata ditta "Aria Fritta & C." i risulati sarebbero sicuramente più tangibili e questa volta sì "incredibili".

Ciao
 
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io ho soltanto dato una risposta, in relazione alla frase quotata

Soltanto? Mi pareva avessi aggiunto ben altro... Ma va bene: erano informazioni e opinioni interessanti.
Se poi tra queste opinioni era davvero preminente quella che dice Carletto (a me non è parso, ma sono un gran distratto), beh, in quel caso concordo con te.
Non concordo invece sul discorso cuffie, per le ragioni già ampiamente esposte nel corso della discussione.
 
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la costruzione della scena sonora (costruzione, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi la stessa non esiste, ma viene appunto costruita al mixer) e come la stessa apparirà all'ascoltatore, che nel 99% dei casi ascolterà con dei diffusori.

Proprio a questo mi riferivo quando parlavo di scena "farlocca"... e non mi riuscivo a spiegare come taluni potessero trovare più realistica (?) quella riprodotta da un d.a.c. piuttosto che da un altro (ammesso che tale fenomeno si verifichi davvero).
 
Non mi pare di aver additato lavori specifici...
Piuttosto, io non lo so davvero, pertanto lo chiedo a te che sicuramente ne saprai di più: i professionisti che citi utilizzavano le Yamaha NS10?

le NS10 sono state e sono tutt'ora uno status...
e sinceramente, non me lo so nemmeno spiegare il perchè :)
ma, visti i risultati, non posso che dargli ragione!!

Ho fatto diversi nomi...mmm, dunque:
Swedien dice di aver mixato Thriler praticamente tutto sulle Avantone Mixcube (le NS10 direi che forse ancora non esistevano)
Dorfsman ha mixato Brothers in Arms su delle Auratone, ma dice che avrebbe voluto lavorare sulle NS10, ma che a Londra agli Air studio's non erano disponibili (se ho ben tradotto).
c'è un'intervista su S.O.S.
Chris Lord Aldge, usa anche NS10 con sub, e dice di non usare cuffie per il controllo dei mix.
La lista dei nomi altisonanti, che usano le vecchie Yamaha ancora oggi, è davvero lunga...molti li usano in un sistema basato su due ascolti.

Poi il mondo è bello perchè vario e ce ne sono altrettanti che lavorano con sistemi decisamente più costosi e magari si affidano alle cuffie per qualche controllo.
Ma Nordata ha espresso benissimo uno dei punti chiave, sulla faccenda dell'ascolto in cuffia.

Ovvio, l'importante è il risultato...
ci mixi con le cuffie e i tuoi lavori vengono bene?allora è ok...
ci ascolti musica e ti piace ciò che percepisci?allora è ok!!

Sul discorso della frase quotata, lo leggi nel mio precedente intervento...
non ho quotato Carletto ma Chimera :)


@ Nordata
:D
sono sincero, sull'armonizzazione, irritazione ed affini, ci sono arrivato soltanto in questi giorni, per caso !!
e sono rimasto, diciamo.........a bocca aperta!
 
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....costruzione della scena sonora (costruzione, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi la stessa non esiste, ma viene appunto costruita al mixer) e come la stessa apparirà all'ascoltatore, che nel 99% dei casi ascolterà con dei diffusori.[CUT]
Infatti, nell'ascolto dal vivo, non mi risulta che gli strumenti siano così collocabili come risultano nelle riproduzioni.
Personalmente, a teatro, prediligo i posti centrali ma, anche di lato, l'acustica è ottima e non si notano sbilanciamenti fastidiosi tra ciò che captano le due orecchie.
E' invece ben individuabile la posizione di chi scarta caramelle o parla o tossisce :mad:.
Ciao, Enzo
 
Proprio a questo mi riferivo quando parlavo di scena "farlocca"... e non mi riuscivo a spiegare come taluni potessero trovare più realistica (?) quella riprodotta da un d.a.c. piuttosto che da un altro (ammesso che tale fenomeno si verifichi davvero).

mmm...
può essere che non hai afferrato il concetto espresso da Nordata?
Io l'ho intesa in un modo e sono d'accordo con lui al 100%, mentre non condivido il tuo discorso posto all'inizio del thread.
Mi pare che le due idee espresse, siano in disaccordo, ma può essere che sia io a non aver afferrato bene il concetto sulla scena sonora.la faccenda.

i DAC "suonano"
prendi un lettore cd portatile da 30€ ed un lettore con sezione di conversione curata nei dettagli (senza arrivare ai prodotti esoterici).
Lo scrissi qualche post fa...
Dietro ad un suono di un convertitore, c'è la bontà del segnale di clock, l'IC di conversione e ancor più il circuito analogico che gli sta intorno...la tipologia e la qualità della sezione di alimentazione.
Se le cose non sono fatte ad hoc, allora insorgono problemi di Jittering che portano ad un mascheramento e "offuscamento" del suono...perdita dei transienti, problemi di fase, armoniche indesiderate, noise floor, range dinamico, ecc ecc...
hai voglia se non vanno ad intaccare la sorgente sonora.

Per farti un esempio, io ho una scheda audio Lynx L22 che, lavora meglio quando viene pilotata da un clock esterno, provveniente da un Apogee PSX-100.
Analizzatore di spettro alla mano e le differenze si notano anche oggettivamente...
O la Lynx ha un segnale di clock peggiore, o il fatto che la scheda sia interna al computer, fa si che il clock sia disturbato dagli altri clock presenti all'interno della scheda madre.

Altro esempio di Jitter?
ascoltare musica con windows media player e poi cambiare player, magari usandone uno in grado di lavorare con i driver ASIO, in grado di bypassare alcuni stadi interni del kernel di Windows ed in grado di allacciarsi ad un vero segnale di clock!
Le differenze qua ci sono e sono state per me inasepettate e soprattutto consistenti.

Questo è il miglior risulato ottenuto:
attachment.php


purtroppo non posso postare un paio di immagini, con una comparativa tra due segnali di clock diversi, in quanto il sito dove le ho postate, è attualmente down...
ma immagina di vedere una serie di armoniche, multiple della fondamentale ad 1KHz.
Purtroppo altre misure tecniche richiedono apparecchiature dedicate, molto costose, ma non c'è bisogno di arrivare a tanto..
soprattutto quando i problemi sono marcati, ad orecchio ci si arriva subito.

C'è un file compresso, con le diverse prove eseguite tramite un loopback interno...
quindi, si preleva l'uscita e la si rimanda dritta all'ingresso, inviando un'onda sinusoidale ad 1KHz 44.1 16bit, utilizzando diversi lettori digitali.
Se la cosa interessa, posso caricarlo e metterlo a disposizione per il download...
Serve un computer ed un programma free, di analisi spettrale (settato a dovere).

Cosa voglio dire con questo?
Che è necessario provare x DAC e perdere la propria esistenza intorno a questo aspetto ed hai problemi ad esso collegati?
No!
Come detto in predenza, magari è meglio prendere atto di certe problematiche, capirle e farsene un'idea e poi scegliere cosa è meglio per il proprio sistema.
Se con il proprio impianto, non si è in grado di sentire certe differenze, tanto meglio!
 
Comunque c'è qualcosa che non mi torna accostando le frasi che riporto sotto (ma non mi va di spiegarlo: chi vuol capire, capirà).

"nessun imbecille spenderebbe 100mila euro e più, per far trattare da un ingegnere acustico, una control room di medie dimensioni."

"Lo sapevate che, buona parte dei dischi considerati "di riferimento" sono stati mixati su delle Yamaha NS10 passive?"

"Scegliete marche note nel settore come PMC, Adam, Barefoot, ATC, Quested, KRK ecc ecc, comprate il modello migliore che vi potete permettere e siete quasi a metà dell'opera..."
 
Penso che il succo del discorso di Gobert fosse quello di riconoscere gli elementi che hanno un reale impatto sulla qualità sonora della riproduzione domestica dall'aria fritta audiofila, sulla quale spesso si costruiscono thread kilometrici che regolarmente finiscono a insulti.
 
Gobert, se sei convinto di aver risposto, col tuo commento n° 330, alla questione che ho posto e che ivi hai quotato, significa che siamo destinati a non capirci.
'Nfa nulla, è stato comunque interessante.
 
Comunque c'è qualcosa che non mi torna accostando le frasi che riporto sotto (ma non mi va di spiegarlo: chi vuol capire, capirà).

"nessun imbecille spenderebbe 100mila euro e più, per far trattare da un ingegnere acustico, una control room di medie dimensioni."

"Lo sapevate che, buona parte dei dischi considerati "di riferim..........[CUT]

Se uno ha la fortuna di avere una saletta di 25 30 mq da dedicare solo all'hifi , con 5000 euro spesi con cognizione si arrivano gia' a grandi risultati.
La via proposta dei diffusori amplificati non e' peregrina anzi io stesso per curiosita' ammetto che sto' cercando di ascoltare qualcosa per ora solo diffusori ATC. Alti e bassi.
Sicuramente un modo piu' conveniente di approcciarsi all'hifi non e' detto con lo stesso piacere.
Gli stessi diffusori ATC ascoltati prestavano fianco a critiche.
Comunque anche li' devi salire di prezzo per avere piu' qualita' nessuno regala niente.
 
Comunque c'è qualcosa che non mi torna accostando le frasi che riporto sotto (ma non mi va di spiegarlo: chi vuol capire, capirà).

"nessun imbecille spenderebbe 100mila euro e più, per far trattare da un ingegnere acustico, una control room di medie dimensioni."

"Lo sapevate che, buona parte dei dischi considerati "di riferim..........[CUT]

Guarda, il Carletto ha colto il succo!

Tornassi indietro nel tempo, eviterei tutte quelle letture delle specifiche, che si parli di diffusori, ampli, monitor amplificati, A/D, D/A e tutto il tempo perso stando dietro ad una serie infinita di cavolate o comunque di aspetti meno importanti e secondari, come la scelta di uno stadio di conversione.

Avendo a disposizione tot, la priorità la darei semplicemente alla variabile più grande e problematica: la stanza!

quali dettagli speri di cogliere in un ambiente che suona così?

comparativarossosenzasc.png


nzh.png


qualsiasi ambiente non trattato mostra ammenità del genere con sbalzi di 15-30dB nel giro di qualche decina di Hz e tempi di decadimento random e piuttosto importanti!

Ecco, come scritto più volte senza ripetermi, nei giusti ambienti, una coppia di NS10 risulta più rivelatrice (perlomeno in gamma media dove ci si gioca buona parte del mix) di un sistema ultra esoterico dentro una stanza con un bel tappeto al pavimento, un paio di quadri alle pareti ed un divano!

Quindi non è affatto un controsenso spendere il giusto nell'acustica (che non significa sborsare 100k) e magari comprarsi una coppia di ascolti da 1000€ o anche meno!
Io possiedo una coppia di Adam S3A in ambiente trattato al momento solo parzialmente e non hai idea della differenza che incontro quando vado a sentire le sorelline Adam A7X in una stanza che invece ha una risposta di tutto rispetto...
La differenza qualitativa dei monitor si sente, ma la quantità di informazioni che perdo nel mio attuale ambiente è davvero troppo grande!
Impensabile notare differenze su dettagli sotto una certa soglia ed in alcuni range di frequenze, si perdono proprio delle informazioni macroscopiche...poco importa se ci mixi o se ci ascolti un disco bello che confezionato o se ci compari dei DAC!


Considera inoltre che, normalmente uno studio ha una coppia di monitor, giusto per avere un confronto e per vedere se il mix trasla bene...
E' comunque interessante vedere che, molti sound engineer, scelgono di usare delle NS10 per il più del lavoro, se non per il 100% di esso.

Poi viene l'ascolto finale sui main monitor e devi considerare che l'acustica gira intorno a questi, per ovvi motivi...
Scendono sino alle sub-basse in stanze sufficientemente grandi, in grado da riprodurle tutte sino all'ottava più bassa (e non come capita in ambienti domestici di piccole dimensioni) ed il trattamento in questo range è davvero mooolto esoso e richiede anche un certo spazio e certi costi che non sono confrontabili con il costo di un impianto Hi-Fi.


Quello che adesso ti sembra un controsenso, ti risulterebbe di una elementarietà unica se ti dessi la possibiltà di fare qualche seduta, nei posti giusti!
Ed una volta che si comincia a inquadrare la faccenda, risulta davvero difficile capire come prima si potesse lontanamente ritenere di essere soddisfatti del proprio sistema!
Provare per credere :) non costa nulla!!
 
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Gobert, tutto giusto quello che scrivi. Il suono del mio impianto è davvero decollato solo quando ho iniziato a lavorare passivamente la stanza fino a dove ho potuto, trattando le prime riflessioni laterali e a pavimento (mi manca da trattare il soffitto), e attivamente poi, con la correzione digitale mixed phase per la gamma bassa. Tutta un'altra musica.
Spesa totale: circa 800€. Meno di quello che alcuni considerano il costo minimo di un cavo di alimentazione decente...

Ammetterai però che la convivenza domestica giornaliera con dei diffusori che ti sbattono ogni dettaglio in faccia non sia così semplice e rilassante. Ho frequentato abbastanza gli studi per sapere che lì dentro le esigenze sono diverse da chi la sera si rilassa ascoltando, magari al meglio che le proprie finanze (e la Finanza :D) permettono.
 
Come al solito, Gobert, leggo considerazioni interessanti da parte tua (non che non ne conoscessi la maggior parte).
Alla luce delle quali, però, parrebbe inevitabile rispondere "Sì!" alla domanda che avevo posto in # 300:

"...sta passando la notizia che TUTTI coloro che hanno avvertito SOSTANZIOSE differenze [fra d.a.c.], l'avrebbero fatto solo in ambienti super-trattati?" (Così rientriamo in tema).

Mi pare assai poco verosimile; se non altro, per una mera questione statistica.
 
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Gobert, tutto giusto quello che scrivi. Il suono del mio impianto è davvero decollato solo quando ho iniziato a lavorare passivamente la stanza fino a dove ho potuto, trattando le prime riflessioni laterali e a pavimento (mi manca da trattare il soffitto), e attivamente poi, con la correzione digitale mixed phase per la gamma bassa. Tutta un'altra ..........[CUT]

Certo!Concordo su tutto...
In fondo, trattare la stanza significa mettere in evidenza il suono del proprio impianto...sia esso dettagliato o più, diciamo musicale!
A me manca un sistema che suoni "caldo" al punto giusto e chissene, se smussa un pò di transienti o "colora" ed addolcisce le alte... :)


Foxtrot59 ha detto:
Come al solito, Gobert, leggo considerazioni interessanti da parte tua (non che non ne conoscessi la maggior parte).
Alla luce delle quali, però, parrebbe inevitabile rispondere "Sì!" alla domanda che avevo posto in # 300:

"...sta passando la notizia che tutti coloro che hanno avvertito SOSTANZIOSE differenze [fra d.a.c.], l'avrebbero fatto solo in ambienti super-trattati?". (Così rientriamo in tema).

Mi pare assai poco verosimile.

Sinceramente?
Non lo so...

Ho provato diversi convertitori, ma non ho mai fatto confronti diretti...non nego l'interesse da un punto di vista tecnico e non escludo di fare qualche prova.

il fatto che io, non abbia sentito differenze passando da un convo all'altro però, non esclude tuttavia che non ci siano;

Conosco però una serie di utenti/professionisti che nella loro carriera hanno avuto modo di provare anche svariati convertitori...
Li conosco, li leggo e interagisco con loro ormai da anni e mi sento di credergli quando dicono che di differenze ce ne sono.
Poi c'è chi gli da importanza e chi meno e ci sono anche altre variabili che possono influire; ma....
sono proprio gli stessi che parlarono dell'importanza dell'acustica, quando non sapevo nulla di questo mondo e quando "non credevo" e non gli davo il giusto peso a quello che dicevano!
Davanti all'evidenza ho dovuto ricredermi e questo mi basta per essere possibilista, su differenze anche "marcate" tra convertitore e convertitore.
Quanto la stanza sia importante per cogliere o non cogliere queste differenze?anche qua, non saprei..
Ma se è importante essere in un ambiente discretamente controllato, dovrebbe far riflettere sul quanto queste differenze possano davvero avere un peso rilevante.

E' fondamentale però capire che, in contesti professionali, per necessità si ha l'esigenza magari di convertire anche una volta di più, e non meno importante, va considerato il maggior apporto dei convertitori, semplicemente perchè si ha a che fare non con un segnale stereo, ma con qualcosa come 50-60-70-100 e più tracce, a seconda del progetto, per cui le piccole differenze cominciano a diventare importanti e via via sempre più evidenti.
Già il fatto di far lavorare pile di convertitori, significa aumentare pure il rischio di certi problemi di sincronizzazione tra le macchine, per cui diventano necessarie anche unità separate di clock, per poter gestire il tutto senza incorrere in errori.

Io non credo che in ambito Hi-Fi ci siano differenze considerevoli tra un Lavry ed un Benchmark o tra x ed y...
però è una mia considerazione, basata davvero sul nulla, quindi lascia molto il tempo che trova.
Le differenze le noto in maniera evidente su lettorini tipo mp3 o su cd portatili, dove gli stadi di conversione sono un eufemismo.

Adesso vendo un rene e mi compro un Lavry Gold, poi vi faccio sapere :D
 
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No, dài, un rene nooo!

(Vuoi un prestito a un tasso piccino piccino? ((((((Taeg 126%)))))) :D :D :D ).
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:fiufiu:
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Va bene, possiamo trattare sul tasso :D se mi spieghi quei due grafici.
Il secondo (with 5 basstraps) è più "stretto" del primo: significa che il decadimento è più rapido? (Come fosse stata ripulita quella fastidiosa e persistente "melma" che avvertivo quando abitavo in un condominio?).
Però nel primo (without...) vedo grossomodo una risposta 35-200Hz nel range di una 15ina di db.
Nel secondo di qualche db in più! (l'impennata da 70 a 80 Hz mi fa un po' impressione, e anche il successivo buco-picco intorno ai 100 non scherza).
Dov'è che sbaglio?
 
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