Ieri in 15 minuti ho fatto fare un piccolo blind test "casereccio" alla mia ragazza (pensate a che livelli di pazzia può arrivare la mente di un appassionato di hi-fi).
Ho collegato al pre sia il Cocktail in analogico, sia l'Audiolab utilizzato come dac esterno (per lettore digitale sempre il Cocktail).
Per la cronaca ho utilizzato le seguenti incisioni: Private Investigation di Mark Knopfler - Don't know why, Seven years e Cold cold heart di Norah Jones.
La prova l'ho fatta con switch contemporanei tra una sorgente e l'altra.
Ebbene, il risultato per me è stato una conferma delle impressioni che avevo avuto qualche tempo fa.
Innanzitutto, preciso che quando le ho detto, a test inoltrato, che molti non sentono differenze tra un lettori da pochi euro e macchine da migliaia, mi ha guardato con occhi sbarrati (preciso, peraltro, che il Cocktail non può affatto essere paragonato al Sony da 99€).
Con Private investigation (sessioni di ascolto di circa 40 sec) è stata in grado di dirmi quando suonava l'una o l'altra sorgente (per confonderla ho anche invertito l'ordine delle sorgenti), preferendo sempre quella riproduzione che corrispondeva all'Audiolab.
Anche con Norah Jones ha sempre individuato gli switch che facevo, preferendo sempre - tranne in un caso - quella riproduzione che corrispondeva all'Audiolab. In questo caso mi ha anche detto che le voci (con quella che poi risultava la riproduzione del Cocktail) erano troppo metalliche e poche naturali. Io avrei aggiunto meno profonde, meno dettagliate, quasi nascoste da un velo.
In un caso, per il vero, mi ha detto che preferiva quella riproduzione che corrispondeva al Cocktail in analogico, dicendomi che gli strumenti sembravano più raggruppati e omogenei, mentre con l'altra riproduzione erano separati da un lato all'altro della scena sonora. Poi le ho parlato del soundstage, della separazione degli strumenti musicali, della tridimensionalità del suono, ecc.
Mi ha fatto sorridere anche quando mi ha detto: "ma come? Prima la batteria proveniva da una parte, adesso è concentrata solo nella cassa di destra".
Ho collegato al pre sia il Cocktail in analogico, sia l'Audiolab utilizzato come dac esterno (per lettore digitale sempre il Cocktail).
Per la cronaca ho utilizzato le seguenti incisioni: Private Investigation di Mark Knopfler - Don't know why, Seven years e Cold cold heart di Norah Jones.
La prova l'ho fatta con switch contemporanei tra una sorgente e l'altra.
Ebbene, il risultato per me è stato una conferma delle impressioni che avevo avuto qualche tempo fa.
Innanzitutto, preciso che quando le ho detto, a test inoltrato, che molti non sentono differenze tra un lettori da pochi euro e macchine da migliaia, mi ha guardato con occhi sbarrati (preciso, peraltro, che il Cocktail non può affatto essere paragonato al Sony da 99€).
Con Private investigation (sessioni di ascolto di circa 40 sec) è stata in grado di dirmi quando suonava l'una o l'altra sorgente (per confonderla ho anche invertito l'ordine delle sorgenti), preferendo sempre quella riproduzione che corrispondeva all'Audiolab.
Anche con Norah Jones ha sempre individuato gli switch che facevo, preferendo sempre - tranne in un caso - quella riproduzione che corrispondeva all'Audiolab. In questo caso mi ha anche detto che le voci (con quella che poi risultava la riproduzione del Cocktail) erano troppo metalliche e poche naturali. Io avrei aggiunto meno profonde, meno dettagliate, quasi nascoste da un velo.
In un caso, per il vero, mi ha detto che preferiva quella riproduzione che corrispondeva al Cocktail in analogico, dicendomi che gli strumenti sembravano più raggruppati e omogenei, mentre con l'altra riproduzione erano separati da un lato all'altro della scena sonora. Poi le ho parlato del soundstage, della separazione degli strumenti musicali, della tridimensionalità del suono, ecc.
Mi ha fatto sorridere anche quando mi ha detto: "ma come? Prima la batteria proveniva da una parte, adesso è concentrata solo nella cassa di destra".