Andrea Manuti
New member
Dalla recensione del Sony VPL-HW50ES
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Quanto ai livelli di luminosità, osserviamo che il valore di 0.014 Lumens non è un primato assoluto, ma colloca questo VPL-HW50ES nella zona dei migliori, dove cioè distinguere ad occhio nudo questo numero da qualche decimale più in basso è difficile (dobbiamo arrivare intorno allo zero, come nel caso del mitico Epson RH-4000 per poterlo dire con certezza). A questo si contrappongono 251 Lumens del bianco, il che, unitamente alla prestazione sfoderata al 40%, porta a valori di contrasto dinamico enormi: la luminosità massima aiuta a rendere l’immagine brillante, ed il valore intermedio porta ad un CR40 (12.440:1 è tanto…) che permette una visione contrasta, piacevole e mai affaticante, dato che viene raggiunta con grande linearità. L’Epson TW9000 ha valori superiori ma con un’emissione luminosa nettamente inferiore (circa la metà), e quindi la scelta della macchina è un fatto di gusti, se guardiamo queste misure. In più, il Sony ha anche il Reality Creation…
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L’esperienza con questo proiettore è stata incredibile. Una volta calibrato, e decisamente più che con il fratello maggiore VW1000ES (che, ripeto, non ha un nero che rientri nei miei standard: 0.034 contro 0.014 Lumens si vedono anche ad occhio nudo, ve lo garantisco), è scattato l’innamoramento. Sono stato conquistato da un contrasto dinamico secondo forse solo all’Epson RH-4000 e che perde qualcosina (sul numero) rispetto al TW9000. Ma solo su quello: dato che il livello del nero è tale da garantire comunque una leggibilità dei dettagli splendida, i 1251 Lumens costituiscono un appeal che non si può ignorare. Tanta luce, ben proiettata, che conduce ad un’immagine da primo della classe. Vi dico che ho sfruttato per l’ennesima volta “l’esperienza Federico”, ovvero la reazione che ha mio figlio, che ormai di proiettori ne ha visti tanti, all’apparire di una nuova “scatola” in soggiorno. “Madonna santa, come è bello questo proiettore! Ma che cos’è?”. Non gli avevo ancora detto nulla, ma mi sono limitato a farglielo trovare calibrato. Ed il risultato è stato lo stesso che è capitato a me: non avrei voluto restituirlo…
Il perché è presto detto: se anche non raggiunge il massimo del livello del nero possibile, questo Sony HW50ES ha, oltre ad un Iris dinamico straordinariamente funzionale, che opera al meglio in ogni condizione e che davvero non può essere lasciato spento per nessuna ragione, ed una fluidità data dal Motion Enhancer che rende la proiezione del tutto naturale. I colori, come nella tradizione Sony e come nella possibilità dei pannelli SXRD, sono splendidi: hanno quel pizzico di aggressività data da una componente blu piuttosto forte, ma all’interno di una naturalezza complessiva che fa accettare anche questo (o lo fa considerare una caratteristica peculiare e nulla più). Solo questi aspetti sono sufficienti, nel panorama dell’offerta attuale, a far prendere l’HW50 come una delle migliori realizzazioni disponibili. Il vero salto in avanti, però, lo fa compiere il Reality Creation. Vi posso dare la cosa con assoluta certezza perché non si tratta di un confronto a memoria, ma di un paragone diretto. Vi ho raccontato di una macchina che mi è piaciuta così tanto, l’Epson TW9000, da comperarla. Era abbastanza normale che, potendoli avere uno sopra l’altro, mettessi a confronto diretto i due proiettori, oltre tutto avendoli calibrati io al meglio per una riproduzione che, sia dal punto di vista cromatico che da quello dell’impiego dei sistemi per l’aumento della risoluzione, fossero di mia ottimale soddisfazione.
Bene: il Sony ha letteralmente disintegrato la pur eccellente prestazione dell’Epson. Fermandosi su un fotogramma ed analizzando (stesso schermo, un’immagine sopra ed una sotto, stessi cavi, ecc. ecc…) il dettaglio, l’HW50ES porta alla luce una quantità tale di particolari da rimanere a bocca aperta. Sembra quasi che l’LCD (che poi ho comperato, lo ricordo ancora una volta) abbia un velo steso davanti, e viene quasi da chiedersi: ma dove sono questi particolari che lì si vedono così bene? Perché sono totalmente spariti? Sto guardando un 4K a confronto con un 2K? La struttura della pelle, le ondulazioni tipiche di un volto e le sue imperfezioni, la struttura di un particolare (sto andando mentalmente ai fermi immagine su cui mi sono soffermato) sono così visibili da pensare ad un trucco.
Incredibile. Complimenti enormi, Sony.
Certo, se poi guardate l’altro da solo, rimane un eccellente proiettore che si vede decisamente bene, ma il confronto diretto non lascia scampo. Mettendo nel calderone tutto quello che caratterizza questa macchina, non credo di essere lontano dal poter dire che mi risulterà difficile, finché non vedrò un 4K con un nero decente, consigliare altro, anche a prescindere dal prezzo.. Che meraviglia!
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Conclusioni
Più facili da trarre di così credo sia difficile: per l’insieme delle sue caratteristiche complessive e per l’eccellenza dei parametri, per un livello del nero molto fondo quanto per i suoi splendidi colori, per la completezza delle dotazioni software e per la (relativa) facilità di messa a punto, ma soprattutto per lo straordinario Reality Creation che ci permette di arrivare (quasi) al 4K pur senza avere ancora nessuna sorgente a disposizione, il Sony VPL-HW50ES rappresenta, a mio parere, il miglior proiettore sul mercato. Quello che, non dovendo nemmeno pensare al budget, comprerei: anche sapendo che ne esistono tanti altri che costano svariate volte tanto. Con la attuale tecnologia e gli attuali supporti, è molto difficile riuscire a fare meglio…
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Quanto ai livelli di luminosità, osserviamo che il valore di 0.014 Lumens non è un primato assoluto, ma colloca questo VPL-HW50ES nella zona dei migliori, dove cioè distinguere ad occhio nudo questo numero da qualche decimale più in basso è difficile (dobbiamo arrivare intorno allo zero, come nel caso del mitico Epson RH-4000 per poterlo dire con certezza). A questo si contrappongono 251 Lumens del bianco, il che, unitamente alla prestazione sfoderata al 40%, porta a valori di contrasto dinamico enormi: la luminosità massima aiuta a rendere l’immagine brillante, ed il valore intermedio porta ad un CR40 (12.440:1 è tanto…) che permette una visione contrasta, piacevole e mai affaticante, dato che viene raggiunta con grande linearità. L’Epson TW9000 ha valori superiori ma con un’emissione luminosa nettamente inferiore (circa la metà), e quindi la scelta della macchina è un fatto di gusti, se guardiamo queste misure. In più, il Sony ha anche il Reality Creation…
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L’esperienza con questo proiettore è stata incredibile. Una volta calibrato, e decisamente più che con il fratello maggiore VW1000ES (che, ripeto, non ha un nero che rientri nei miei standard: 0.034 contro 0.014 Lumens si vedono anche ad occhio nudo, ve lo garantisco), è scattato l’innamoramento. Sono stato conquistato da un contrasto dinamico secondo forse solo all’Epson RH-4000 e che perde qualcosina (sul numero) rispetto al TW9000. Ma solo su quello: dato che il livello del nero è tale da garantire comunque una leggibilità dei dettagli splendida, i 1251 Lumens costituiscono un appeal che non si può ignorare. Tanta luce, ben proiettata, che conduce ad un’immagine da primo della classe. Vi dico che ho sfruttato per l’ennesima volta “l’esperienza Federico”, ovvero la reazione che ha mio figlio, che ormai di proiettori ne ha visti tanti, all’apparire di una nuova “scatola” in soggiorno. “Madonna santa, come è bello questo proiettore! Ma che cos’è?”. Non gli avevo ancora detto nulla, ma mi sono limitato a farglielo trovare calibrato. Ed il risultato è stato lo stesso che è capitato a me: non avrei voluto restituirlo…
Il perché è presto detto: se anche non raggiunge il massimo del livello del nero possibile, questo Sony HW50ES ha, oltre ad un Iris dinamico straordinariamente funzionale, che opera al meglio in ogni condizione e che davvero non può essere lasciato spento per nessuna ragione, ed una fluidità data dal Motion Enhancer che rende la proiezione del tutto naturale. I colori, come nella tradizione Sony e come nella possibilità dei pannelli SXRD, sono splendidi: hanno quel pizzico di aggressività data da una componente blu piuttosto forte, ma all’interno di una naturalezza complessiva che fa accettare anche questo (o lo fa considerare una caratteristica peculiare e nulla più). Solo questi aspetti sono sufficienti, nel panorama dell’offerta attuale, a far prendere l’HW50 come una delle migliori realizzazioni disponibili. Il vero salto in avanti, però, lo fa compiere il Reality Creation. Vi posso dare la cosa con assoluta certezza perché non si tratta di un confronto a memoria, ma di un paragone diretto. Vi ho raccontato di una macchina che mi è piaciuta così tanto, l’Epson TW9000, da comperarla. Era abbastanza normale che, potendoli avere uno sopra l’altro, mettessi a confronto diretto i due proiettori, oltre tutto avendoli calibrati io al meglio per una riproduzione che, sia dal punto di vista cromatico che da quello dell’impiego dei sistemi per l’aumento della risoluzione, fossero di mia ottimale soddisfazione.
Bene: il Sony ha letteralmente disintegrato la pur eccellente prestazione dell’Epson. Fermandosi su un fotogramma ed analizzando (stesso schermo, un’immagine sopra ed una sotto, stessi cavi, ecc. ecc…) il dettaglio, l’HW50ES porta alla luce una quantità tale di particolari da rimanere a bocca aperta. Sembra quasi che l’LCD (che poi ho comperato, lo ricordo ancora una volta) abbia un velo steso davanti, e viene quasi da chiedersi: ma dove sono questi particolari che lì si vedono così bene? Perché sono totalmente spariti? Sto guardando un 4K a confronto con un 2K? La struttura della pelle, le ondulazioni tipiche di un volto e le sue imperfezioni, la struttura di un particolare (sto andando mentalmente ai fermi immagine su cui mi sono soffermato) sono così visibili da pensare ad un trucco.
Incredibile. Complimenti enormi, Sony.
Certo, se poi guardate l’altro da solo, rimane un eccellente proiettore che si vede decisamente bene, ma il confronto diretto non lascia scampo. Mettendo nel calderone tutto quello che caratterizza questa macchina, non credo di essere lontano dal poter dire che mi risulterà difficile, finché non vedrò un 4K con un nero decente, consigliare altro, anche a prescindere dal prezzo.. Che meraviglia!
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Conclusioni
Più facili da trarre di così credo sia difficile: per l’insieme delle sue caratteristiche complessive e per l’eccellenza dei parametri, per un livello del nero molto fondo quanto per i suoi splendidi colori, per la completezza delle dotazioni software e per la (relativa) facilità di messa a punto, ma soprattutto per lo straordinario Reality Creation che ci permette di arrivare (quasi) al 4K pur senza avere ancora nessuna sorgente a disposizione, il Sony VPL-HW50ES rappresenta, a mio parere, il miglior proiettore sul mercato. Quello che, non dovendo nemmeno pensare al budget, comprerei: anche sapendo che ne esistono tanti altri che costano svariate volte tanto. Con la attuale tecnologia e gli attuali supporti, è molto difficile riuscire a fare meglio…
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