Peter ha detto:
Claudio, io farei MOLTA attenzione a fare di queste affermazioni.
E per molta intendo... MOLTA.
La tua illazione - perchè di questo si tratta - può essere offensiva e fastidiosa per tanti che fanno onestamente il loro lavoro, quindi "ti prego" (si fa per dire...

) di evitare affermazioni di questo genere, se vuoi restare il benvenuto su questo forum.
Come dicevo ieri, ho finalmente trovato in edicola la rivista in oggetto, e me la sono portata a casa. Ieri sera mi sono divorato la
"comparativa"... e ora sento la necessità di condividere con voi le mie impressioni (rispettando il lavoro di tutti...), le mie
delusioni, e dicendo la mia sull'argomento scottante a cui fa riferimento Peter. Premetto che:
1 non possiedo nessuno degli scaler citati nella comparativa
2 so di cosa stiamo parlando, "venendo" da una famiglia di giornalisti professionisti e lavorando io stesso nel campo editoriale.
Ora, x evitare il rischio di ...
non essere più il benvenuto nel Forum..., dico subito che, forse, ciò in cui ha sbagliato Claudio è stato nell'uso della parola "comprata", che dà un connotato troppo negativo alla cosa (xò, pur comprendendo la necessità di evitare eventuali querele, credo non sia il caso di far troppo le verginelle... In questo campo - quello editoriale - sappiamo tutti l'importanza dei "grossi" inserzionisti...). Facciamo così: parliamo di eventuale, possibile, caso di sudditanza psicologica (come si fa nel calcio a proposito di arbitri e Juventus). Tra l'altro, questi riferimenti sono stati fatti molto spesso qui nel Forum, quando si parla di recensioni pubblicate da riviste del settore, questa non è certo la prima volta (io stesso, nel 3d sui lettori dvd nella fascia da 1000 euro, mi sono chiesto come fosse possibile che la rivista che aveva pubblicato la recensione dello Yamha S2500 lo avesse piazzato al Top nella sua categoria, senza menzionare minimamente la "stretta parentela" col Philips s9000, lettore di ben altra categoria, e in molti mi hanno risposto con ironia a proposito di queste recensioni...). Ora, precisando che le mie valutazioni sulla comparativa in oggetto esulano dal valore reale di questi scaler, dico subito che sono stato fortemente deluso dall'articolo. Chiunque lo legga, credo non possa evitare di notare come, in realtà, di comparativo ci sia ben poco. Per ogni scaler è riservato un "box" di una paginetta, che riporta i dati e le caratteristiche di ciascun prodotto, e la valutazione dello stesso si limita generalmente a non più di qualche riga, senza andare troppo nei dettagli. Assomiglia molto, cioè, all'adattamento delle varie "cartellette stampa" preparate dagli uffici marketing delle diverse case, alle quali sono stati aggiunti alcuni brevi commenti basati sulla visione dei prodotti in accoppiata con alcuni vpr.
Ciò che mi ha, personalmente, sconvolto, è che non solo la comparativa non ha una linearità evidente (sono infatti stati scelti prodotti con prezzi notevolmente differenti - si va dai 1500 euro di listino del Cinemateq POP II, ai 3500 del Crystalio VPS2300...), ma sono assai criticabili (in quanto non chiari per il lettore, perché troppo soggettivi...) sia i giudizi finali espressi, sia la loro concordanza con quanto scritto nelle succinte descrizioni di ciascuno dei prodotti comparati (ripeto: sto solo riportando la mia personalissima impressione di lettore). I punti principali cui faccio riferimento sono:
1 Premettendo che alcuni prezzi riportati dalla rivista sono "strani" (quello del Crystalio, ad esempio, è addirittura superiore a quello di listino riportato dall'importatore italiano... e anche quello del DVDO), non sono riuscito a capire perché, a fronte della presenza in tutti gli altri 3 prodotti di entrate digitali (dvi/hdmi/sdi), per il prodotto Cinemateq è stato scelto il modello base, privo (ad esclusione delle sdi) di ogni altra "presa" digitale. Di certo questa scelta non è dovuta all'eventuale prezzo troppo alto degli altri modelli Cinemateq, visto quello degli altri prodotti comparati (3500 Crystalio, 2000 DVDO HD+, 2500 Lumagen HDP), per cui rimane assolutamente incomprensibile. Tantopiù che, a quanto pare, il POP II è stato classificato all'ultimo posto (3 stelle) proprio per la mancanza di ingressi digitali (commettendo però un'imprecisione, dato che sono presenti 2 sdi. Sarebbe stato meglio scrivere: "ingressi digitali consumer...") e per l'impossibilità di supportare i segnali HD.
2 All'estremo opposto, ho notato la "sospetta" (di sudditanza, eh, mica di altro...) imprecisione riguardante l'HD+. Infatti, fra le sue caratteristiche, viene riportata la presenza della presa SDI, che però... è optional. Cioè: la si paga a parte. Questo però non viene detto, e visto che le conclusioni sulla comparativa sono state (a detta loro...) influenzate anche dal rapporto qualità/prezzo, questa mi pare una cosa molto strana, e comunque anomala.
3 Come dicevo: i presupposti delle conclusioni tratte sono, IMHO, criticabili. La classifica, infatti, non è stata basata su dati oggettivi, e io non sono proprio riuscito a capire in base a quali valutazioni sono state date 5 stelle (vincitore) all'HD+, 4 al Lumagen, e 3 e mezzo al Crystalio, solo di mezza lunghezza superiore al fanalino di coda POP II. Ora, delle motivazioni sulla posizione del POP II ho già detto (xò allora mi chiedo perché sia stato scelto questo, e non il modello superiore, che avrebbe eliminato tutte le principali pecche da loro riportate e, almeno sulla carta, se la sarebbe giocata alla pari. In sostanza, questo Cinemateq partiva già sconfitto... e si poteva evitare di inserirlo...). Del Crystalio, arrivato in fondo alla classifica appena sopra al POP II, nel box si leggono cose come (riporto non alla lettera, visto che ho la rivista a casa e sono in ufficio...) "risultati ottimi, molte funzioni, miglioramenti molto sensibili, etc. etc.", in più è dotato di tutte le connessioni necessarie e supporta i segnali HD (le due critiche avanzate al Cinemateq), ma poi la giustificazione del voto che viene data è: "interfaccia utente un po' lenta". Ma cos'è, scherzano? Va be'... passiamo al Lumagen: viene notato come sia un prodotto "non consumer", ma di orientamento professionale, quindi lodano gli eccellenti risultati, la ottima qualità costruttiva, e fanno notare come sia, potenzialmente, quello che può raggiungere i risultati migliori. Poi, però, lo classificano secondo perché "non particolarmente agevole da regolare". Cioè, non è che lo colleghi, lo accendi, e sei a posto. Grande scoperta... è un prodotto professionale!!! Chi lo compra, proprio quello vuole, quindi se si è deciso di inserirlo in una comparativa con prodotti più "user-frendly", non lo si può poi penalizzare proprio per la sua migliore dote, cioè quello di essere (a costo di un po' di fatica e sudore per tararlo) particolarmente dotato di regolazioni fini etc.
Sul DVDO, non ho altre segnalazioni particolari da fare oltre a quelle già accennate. Viene definito superlativo, e poi si fa notare la particolare competitività del prezzo rispetto agli altri. Peccato che ci si sia dimenticati di dire che per avere la SDI si deve aggiungere qualcosa... Rimane solo l'impressione che, sulla base di quanto detto pohe righe prima, il Crystalio sembrava avere avuto un guidizio di resa molto più vicino di quanto non faccia intendere la votazione finale, mentre leggendo il box del Lumagen si aveva avuto l'impressione che fosse stato giudicato il migliore. Mah...
Concludendo (perdonate la lunghezza, ma non era un argomento che si poteva affrontare in due righe...), può essere che (qualcuno nel 3d specifico di questa recensione l'ha ipotizzato) essendo la nostra, una versione italiana di una rivista UK, si sia deciso, per ragioni di costi, di uscire in edicola con un formato (e una foliazione) diversa da quella originale, operando quindi un "taglia e cuci" sui testi. Questo, a volte, può portare a un peggioramento (o a un vero e proprio svilimento) dell'articolo originale, che magari era molto più dettagliato e chiaro, ma chi va in edicola in Italia, e spende 5,50 euro,
questo compra. E il giudizio finale del lettore, scusatemi, ma non può certo essere positivo. Indipendentemente da ogni riferimento a "decisioni" e scelte predeterminate (ognuno poi, come sempre, trarrà le proprie conclusioni).
Ettore