• Confronto TV, proiettori e ampli al Roma Hi-Fidelity il 15 e 16 novembre

    Sabato 15 e domenica 16 novembre, all'hotel Mercure West, AV Magazine vi aspetta nella sala Domitilla dalle 10:00 alle 18:00 con un confronto tra TV OLED e tra amplificatori con un diffusore di riferimento. Nella sala adiacente di Gruppo Garman vi aspetta invece un confronto tra videoproiettori Epson LS9000 e QB1000 con un sistema home cinema Dolby Atmos con integrato Denon AVC-A1H e diffusori Focal EVO. Maggiori informazioni a questo link.

Posizionamento diffusori nell'ambiente di ascolto

Per una volta (ogni tanto capita :D ) non sono completamente d'accordo con Nordata.
O meglio ritengo le sue idee corrette e condivisibili, ma "pericolose" se assunte con piglio troppo letterale.
L'alta fedeltà nel suo stesso nome contiene la volontà di cercare di riprodurre il più fedelmente possibile l'evento originale; fin qui tutto OK.
I problemi nascono proprio sul concetto di evento originale. Infatti se da una parte la batteria (beato te che suoni, io ho un fratello che suona il basso e lo invidio da morire, visto che non so suonare nemmeno un fischietto :rolleyes: ) è uno degli strumenti più "riconoscibili" e la sua conoscenza diretta aiuta, mi soffermerei un attimo sulla costruzione dell'evento stesso:
1) Prodotto in studio: la cosa è complessa, visto che in molti ambiti il procedimento della sovraincisione e dei lavori di post produzione è tale da far diventare l'evento totalmente virtuale.
2) Prodotto dal vivo: in questo caso, da appassionato prima di rock (spesso metal) e poi di jazz, ho presenziato a moltissimi concerti.
Nel primo caso l'intervento di ambiente regolazioni del missaggio, enfasi nel porre in evidenza questo o quello strumento, rendono l'evento molto lontano dal suono prodotto dai singoli strumenti.
Nel jazz (e qui la memoria è più fresca) le cose vanno solo apparentemente meglio, poichè la batteria spesso coprirebbe gli altri strumenti acustici, che vengono quindi amplificati secondo le idee del tecnico di turno con risultati variabili sulla fedeltà rispetto allo strumento "liscio".
3) supporti: per entambe le categorie 1 e 2 le registrazioni pubblicate tendono a sposare filosofie di ripresa molto variabili (2 microfoni per tutta la ripresa, molti microfoni per singolo strumento).

Non sono così competente né così bravo da esporre tutto quello che vorrei dire, ma alla fine, pur nel riconoscere i sani criteri che animano in nostro hobby, non posso fare a meno di pensare che chiunque ha un suo approccio alla musica non può fare a meno di mediarla con il proprio gusto.
Quindi eliminare un approccio di tipo personale e legato al gusto, rischia di creare "mostri": io ho la verità, la mia è alta fedeltà, tu non capisci nulla, non hai mai sentito un concerto.... e vi di verità su verità (tutte ovviamente VERE tutte ovviamente INCONFUTABILI).
Un esempio forse rende meglio quanto intendo dire: In concerti con pianoforte e orchestra, il suono del pianoforte viene spesso innalzato oltre livelli che gli sono propri per farsi sentire. Le registrazioni tendono poi ad aumentare ulteriormente questo fenomeno, alla ricerca di un suono più gradevole ed equilibrato ma non sempre coerente con la realtà.
Quindi (e concludo, scusatemi per la prolissità) la ricerca di un impianto "fedele" è comunque un fine di chi ha la nostra passione, ma il suono fedele è una chimera, non considerarlo può portare a conclusioni errate.
ciao
 
nordata ha scritto:
Una piccola digressione.

C'è una cosa che mi lascia perplesso: in qualche risposta, e non solo in questo thread, si parla di "gusto personale".

Ma..., non stiamo trattando di Alta Fedeltà, ovvero di come cercare di riprodurre un evento musicale nel modo più simile alla realtà ?

Ora, la realtà credo sia una sola (elucubrazioni filosofiche a parte).

Ma qual'è la realtà, se sento un pianoforte alla Scala di Milano e lo stesso al teatro Regio di Torino, sicuramente il suono che ottengo sarà differente.
Quale assumo come riferimento?
Probabilmente il più piacevole alle mie orecchie, ma non è detto che sia quello giusto.

Ciao
Antonio
 
esatto

é per questo che la mia stanza é quadrata e ho una parete tutta vetri, l'ho voluta appositamente così per ricreare tutti gli effetti ambientali avversi possibili, il risultato é talmente lontano dalla realtà da risultare vero

a parte gli scherzi, se per realtà cerchiamo il suono da studio di registrazione, preferisco l'ignoranza, io voglio sentirmi in un club anni 60 quando ascolto jazz, se il cd é stato registrato su un palco sempre meglio che uno studio di registrazione, sono le armoniche e le riflessioni sull'ambiente che andiamo a valorizzare ad ogni upgrade, quando voglio l'effetto opposto ho un sacco di brani di elettronica e mi tolgo la voglia

certo mi piacerebbe riconoscere se un dato strumento é fedelmente riprodotto, per questo mi devo affidare ad un amico musicista che fra l'altro si é espresso negativamente riguardo il mio impianto audio dandomi fortunatamente parametri di valutazione molto importanti, non avrei saputo scovarne i difetti in maniera così rapida

io però aspetto ancora le regolette stupide che poi dovrò abbandonare perché insufficienti, ma da qualcosa devo pur partire no?
 
m.tonetti ha scritto:
A quanto sembra tutti sono soddisfatti di come sono posizionati i diffusori !

Nessuno ha i classici problemi dell'inserimento in ambiente dell'impianto.

Ciao
MASSIMO

Massimo,
grazie del tuo post, mi ha spronato a fare una cosa che per WAF non avevo nemmeno osato pensare:
ho prolungato il cavo di potenza ampli/cassa e ho provato a posizionare le casse (T+A Talis Tls 1) frontali a circa 1 mt dalle pareti
Ho praticamente estratto dalla bara, un vano all'interno della libreria a parete, le due casse.

Il suono è così migliorato, che la "titolare" rapita da cotanta magnificenza ha acconsetito a che durante la visione di film o durante l'ascolto di musica, si possa estrarre dal loculo i due diffusori, con obbligo di riposizionarli immediatamente dopo l'ascolto.

Ciao

Aldo
 
ADUWIND ha scritto:

Il suono è così migliorato, che la "titolare" rapita da cotanta magnificenza ha acconsetito a che durante la visione di film o durante l'ascolto di musica, si possa estrarre dal loculo i due diffusori, con obbligo di riposizionarli immediatamente dopo l'ascolto.

Ciao

Aldo

Potresti "motorizzare" il tutto, pensa che effetto, con un sol tocco di telecomando i 6 diffusori che prendono posizione :D

Saluti
Marco
 
Microfast ha scritto:
Potresti "motorizzare" il tutto, pensa che effetto, con un sol tocco di telecomando i 6 diffusori che prendono posizione :D

Saluti
Marco

Azz..,
ma come!!! i puristi parlano di attrezzature, piedini, gomme da disegno da mettere sotto le casse e tu...blasfemo, parli di motori che creano disturbi, spezzano sinusoidi, emettono onde elettromagnetiche.

Grazie dell'idea, la titolare l'aveva subito approvata.


Ciao

Aldo
 
maurocip ha scritto:
Per una volta (ogni tanto capita :D ) non sono completamente d'accordo con Nordata.
O meglio ritengo le sue idee corrette e condivisibili, ma "pericolose" se assunte con piglio troppo letterale.

In tanti anni mi hanno definito in vario modo, anche peggio, ma "pericoloso" è nuovo :D :D.

Sono d'accordo quando si dice che il suono di uno strumento può essere variato dal tecnico del suono, dall'acustica ambientale e, per alcuni strumenti, anche dal modo in cui viene suonato dall'esecutore.

Però, parlando di strumenti non elettronici o amplificati (rock, metal o giù di lì) il suono direi "di base" è quello, certo esistono differenze anche tra costruttori dello stesso tipo di strumento, però non macroscopiche, ma le caratteristiche, ad esempio, di un pianoforte a coda, sono quelle, che sia suonato alla Scala o al Regio, le differenze sono poche, parlo del suono dello strumento, non dell'ambienza che accompagna l'esecuzione.

Per tornare all'esempio che avevo fatto io, il suono di un piatto, il classico "ping", non cambia molto con le tecniche di ripresa, con l'ambiente o il tipo di musica; ha delle caratteristiche chiamiamole "di base" che sono riconoscibili e che, come ho già detto, molte volte non riconosco assolutamente in molti impianti.

Era questo che intendevo con la mia critica al "gusto personale", che a volte porta a risultati piacevoli, gradevolissimi, che però, forse, non sono quelli che si avvicinano di più all'evento originale.

Ciao
 
OT
nordata ha scritto:
In tanti anni mi hanno definito in vario modo, anche peggio, ma "pericoloso" è nuovo :D :D.

.......

Ciao

:D
Non ti preoccupare :D Anche io mesi addietro mi sono "beccato" questa definizione dal buon AlbertoPN :D anche se il senso che gli ha attribuito maurochip ha un peso e un'entita' diversa da quella che mi presi io (questa si riferiva ad un modo di interpretare le cose, la mia, invece era diretta alla mia persona :rolleyes: )...
Su AV Forum ... capita :p
;)
FINE OT
 
nordata ha scritto:
In tanti anni mi hanno definito in vario modo, anche peggio, ma "pericoloso" è nuovo :D :D.
ti chiedo umilmente scusa se hai sentito il termine pericoloso come rivolto alla tua persona.
Non ti conosco, ma stimo molto la tua competenza in molti settori del nostro hobby ed è prorio l'ultimo aggettivo che userei nei tuoi confronti ;) .
Mi riferivo ad una serie di thread in cui alcuni si nascondevano dietro la VERA alta fedeltà, dando per scontato che i suoni emessi dal loro impianto fossero gli unici veri e gli unici fedeli.
Il senso del discorso mio in realtà voleva solo contestare il fatto che tu tendessi ad escludere il gusto personale.
L'ascolto fedele non esiste in assoluto, è una ricerca mediata dalla propria cultura e dalle proprie esperienze (che sintetizzo con il termine gusto), questa è la mia opinione.
Amici? :D :D
 
nordata ha scritto:


Però, parlando di strumenti non elettronici o amplificati (rock, metal o giù di lì) il suono direi "di base" è quello, certo esistono differenze anche tra costruttori dello stesso tipo di strumento, però non macroscopiche, ma le caratteristiche, ad esempio, di un pianoforte a coda, sono quelle, che sia suonato alla Scala o al Regio, le differenze sono poche, parlo del suono dello strumento, non dell'ambienza che accompagna l'esecuzione.


Ciao

Uno strumento acustico non può prescindere dall'ambiente, men che meno un pianoforte a coda, si può cercare di catturare al meglio la sua sonorità, se parliamo di registrazione, inserendo i microfoni all'interno della "coda", tipo Misty di Yamamoto, però perdiamo parte dell'ambienza e un discorso di questo genere non è proponibile in un ascolto dal vivo.
Sono d'accordo con te quando affermi che non ci sono differenze macroscopiche, a meno di non avere grosse pecche "nell'ambiente", ma sono appunto le piccole differenze che sono fuorvianti nella ricreazione della realtà.

Personalmente il mio riferimento rimane un pianoforte a coda, inserito in un salone e suonato da una ragazzina di 6 anni in modo magistrale, per il momento niente da me ascoltato, da impianti di riproduzione, riesce a rendere la completezza di quel suono.

Ciao
Antonio
 
ADUWIND ha scritto:
e ho provato a posizionare le casse (T+A Talis Tls 1) frontali a circa 1 mt dalle pareti
Ho praticamente estratto dalla bara, un vano all'interno della libreria a parete, le due casse.

Il suono è così migliorato, che la "titolare" rapita da cotanta magnificenza ha acconsetito a che durante la visione di film o durante l'ascolto di musica, si possa estrarre dal loculo i due diffusori, con obbligo di riposizionarli immediatamente dopo l'ascolto.

Ciao

Aldo

A volte basta poco per avere miglioramenti tangibili all'ascolto, molti, anche in questo forum, hanno impianti dalle enormi potenzialità che sono ampiamente sottosfruttati, meditate gente meditate;).
Prima di spendere soldi in nuove elettroniche, chiedetevi se avete "spremuto" quelle in vostro possesso.

Ciao
 
Puka ha scritto:
A volte basta poco per avere miglioramenti tangibili all'ascolto, molti, anche in questo forum, hanno impianti dalle enormi potenzialità che sono ampiamente sottosfruttati, meditate gente meditate;).
Prima di spendere soldi in nuove elettroniche, chiedetevi se avete "spremuto" quelle in vostro possesso.

Ciao

Questo e' un concetto che ripeto da anni ...........

Saluti
Marco
 
Puka ha scritto:
....se parliamo di registrazione, inserendo i microfoni all'interno della "coda", tipo Misty di Yamamoto, però perdiamo parte dell'ambienza e un discorso di questo genere non è proponibile in un ascolto dal vivo.

Con "inserendo" intendi la abbastanza classica soluzione di inserire una giraffa che sostiene un micro sopra le corde ?

Personalmente non è tra le mie preferite, propro per quanto detto da te, preferisco stare un po' più lontano.

Poi, come disse un esperto ingegnere del suono ad un seminario cui partecipavo, all'ennesima domanda su dove collocare i microfoni, "il microfono lo potete collocare anche per terra sotto il pianoforte, se quello è il suono che all'artista e/o al produttore piace" :rolleyes:

Ciao

p.s.:

@ Maurocip

magnanimamente ti perdono :D :D :D :D :D :D :D :D
 
nordata ha scritto:
Con "inserendo" intendi la abbastanza classica soluzione di inserire una giraffa che sostiene un micro sopra le corde ?

Personalmente non è tra le mie preferite, propro per quanto detto da te, preferisco stare un po' più lontano.

Si, sul disco in questione ne hanno posizionati tre, tutti all'interno della coda e sopra le corde, il pianoforte è registrato stupendamente, uno dei migliori mai ascoltati, ma manca "qualcosa" e qui siamo perfettamente d'accordo ;) .

Ciao
Antonio
 
State andando OT, aprite una discussione sui riferimenti di ascolto dal vivo.:o

Altri metodi:

Le giuste proporzioni di un ambiente per poter ottenere il migliore risultato acustico dovrebbero essere quelle tali che, dividendo le misure dei due lati maggiori per il più piccolo (di solito l'altezza), si ottengano i valori di 2,3 e 1,6; accettabile è anche il rapporto 2,3-3,2 e 1,15-1,6.
 
Rispolvero questo vecchio thread per riportarvi la mia esperienza da new entry nel settore, per la serie ho tutto da imparare e resto stupito da quanto appreso :) Possiedo da poco il sistema hi-fi in firma, messo in un ambiente living di 3x4mt, e al momento di posizionare i diffusori per istinto li avevo indirizzati verso il punto d'ascolto, verso l'orecchio.Davo per scontato che dovessero essere angolati cosi' per dare il meglio.

Le misure erano:
casse distanti tra loro quasi 2mt
casse distanti dalle pareti laterali 18-19cm
io distavo dalle casse 2.70mt ca

pero' nell'immagine sonora non riuscivo a distinguere bene gli strumenti di un brano..il tutto era come sfuocato, piatto, un po' impastato.
Ebbi poi il piacere di parlare con il forumer Alessandro Pecorelli che mi consiglio' di rimettere le casse in parallelo al muro, e angolarle un pochino alla volta verso l'interno fino a quando in un certo brano non riuscivo ad inviduare bene gli strumenti.Ebbene con mia grande sorpresa, da gnurante :D, credo di aver raggiunto una certa focalizzazione dell'immagine, arrivando ad avere i diffusori angolati molto internamente! Precisamente i tweeter (che sono verso l'interno nelle mie proac 110) puntano ad un 1metro davanti a me.La distanza tra le casse è 195cm, io sto a 2.70mt da esse.Mi ero stupito che in questa insolita (almeno per me) angolazione potessero dare il meglio..ma tant'è.Con questo ho capito che forse la teoria è applicabile in un'ambiente perfetto.In un'ambiente domestico si va a tentoni.

Direte che avro' scoperto l'acqua calda, ma io non lo sapevo :D :)
 
Ultima modifica:
purtroppo il rapporto dato da mirko puo' essere valido solo in alcuni casi. Non ci sono regole auree, visto che tutto dipende dal tipo di diffusore (un omnidirezionale ha delle esigenze ambientali completamente diverse da una tromba, cosi' come da un pannello o da una sospensione pneumatica etc. etc.). Il colonnello indicava agli acquirenti delle sue khorn delle misure ben precise per la stanza che le avrebbe ospitate e sono pronto a scommettere che se in tale stanza ci venissero inseriti degli altri diffusori, magari anche a tromba, tanto per rimanere sulla stessa tipologia, non sarebbe scontato avere un risultato sonico accettabile (le khorn non scendono sotto i 50hz, quindi non hanno i problemi modali di diffusori che scendono fino a 20hz).
Un diffusore convenzionale, bass reflex, che ha il condotto frontale avra' meno problemi ad avvicinarsi alla parete posteriore rispetto ad uno col condotto posto dietro (che variera' la sua risposta sulle basse frequenze a seconda della distanza).
Purtroppo e' diffilissimo stabilire un posizionamento ideale se prima non si sa che tipo di cassa vogliamo...
 
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