Basso inesistente, medioalte nasali e tendenti sempre più al tagliente come un rasoio all'aumentare del volume: ascoltare uno di quegli ampli come in foto, cioè con il volume ad ore 12, significa volersi far querelare dai propri timpani :asd:. Capacità di pilotaggio? Scarse, l'ampli satura piuttosto in fretta e solo con registrazioni pulitissime e diffusori facili riesce a suonare senza farti venir voglia di uccidere il primo che ti passa accanto. Detto questo, mi sono dilettato a smontarli, e posso dire che sono realizzati in economia che più economia non si può. Del pre separato, te ne fai nulla, tanto per cominciare perchè non gode di un'alimentazione propria, ma va collegato tramite cavo (tipo informatico PS2, cioè quello solitamente usato per mouse e tastiere di vecchia generazione) di alimentazione al suo finale, ergo, non funziona separatamente come un "vero" pre. Inoltre il "pre" non esiste, dentro la scheda principale come sezione di pseudo-preamplificazione del segnale vi è un fetentissimo operazionale della Mitsubishi (

).
Il paradosso era che per contro, le sorgenti digitali della casa, erano invece ottime, in particolare il top, l'LS-PS770.
Per quel che mi riguarda negli anni 90, tra le amplificazioni di fascia commerciale (800.000-1.000.000 £) del sol levante, cioè le più diffuse nei centri commerciali, le uniche che suonavano veramente bene erano i Luxman della compianta serie 300. Putroppo in seguito la distribuzione in Italia finì, e quando tornarono la cosa non mi smosse più di tanto dal momento che la produzione di elettroniche di fascia popolare cessò, impegnandosi solo sulla fascia medioalta-alta.