Prendo spunto dai tantissimi interventi che si sono susseguiti in questi ultimi giorni. Tra gli argomenti trattati lo streaming che ha raggiunto quote di mercato significative. La sua crescente affermazione non solo ha colpito i supporti fisici, che hanno registrato una sensibile diminuzione delle quote di mercato, ma anche le sale cinematografiche con alcuni film di prima visione che, per la prima volta, causa la pandemia, sono stati direttamente distribuiti sulle piattaforme . Questi due elementi non sono sufficienti per trarre delle conclusioni sui cambiamenti che si potrebbero realizzare nel prossimo futuro ma mi consentono di fare alcune riflessioni. Nella sua utracentenaria storia il Cinema ha vissuto momenti di grande difficoltà dovuti alla concorrenza delle nuove tecnologie. La televisione, e il suo continuo sviluppo, ha senza dubbio rappresentato la minaccia più forte. Di volta in volta, la minaccia è stata neutralizzata grazie ai continui progressi che tutta l’industria cinematografica ha introdotto per migliorare l’esperienza cinematografica rendendola unica e irriproducibile in casa. Schermi panoramici, IMAX , Pellicola 35mmm , 70mm , audio multicanale analogico e digitale, Cinema Digitale 4K e audio immersivo sono le risposte tecnologiche che il cinema si è dato fino ai nostri giorni. La TV non si è mai fermata. E’ andata addirittura oltre e già si parla di 8K. Digital Cinema Iniziative (DCI) è invece ferma al 4K SDR e, salvo l’eccezione dello standard DOLBY CINEMA, (Dolby Atmos + DOLBY VISION) oggi è possibile superare in casa - grazie ai contenuti 4K HDR, ai moderni televisori e ai VPR - le prestazioni audio/video di molte Sale cinematografiche. I cinema stanno attraversando un periodo di grandissima difficolta. Forse il più difficile in assoluto. L’ effetto della pandemia - il crollo delle presenze nelle Sale - il rinvio della distribuzione dei nuovi film, l’aumento significativo dei costi dell’energia - rappresenta un serio pericolo per tutta l’industria cinematografica; soprattutto per gli esercenti già duramente provati dalle restrizioni introdotte. L’industria cinematografica , come è stato per il passato, dovrebbe reagire sul piano tecnologico e aggiornarsi per ripristinare le distanze con la televisione ma oggi , purtroppo, non ci sono le condizioni economiche per farlo. Gli esercenti non sarebbero in grado di affrontare gli altissimi costi necessari per aggiornare nuovamente gli impianti delle sale cinematografiche e, forse, anche tutta l’industria cinematografica, coscientemente, non reputa conveniente, in questo momento, andare oltre la finalizzazione dei DCP in 4K. In Italia non abbiamo Sale DOLBY CINEMA e in alcuni casi l’esperienza nei nostri cinema non è il massimo desiderabile. Per quanto riguarda il supporto fisico più pregiato, il BD4K, non posso, ancora una volta rimarcare l’importanza che ricopre; archiviare fisicamente, con la migliore qualità oggi disponibile, l’ opera cinematografica. Per me il disco ha la stessa importanza di un libro e rappresenta l’ultimo baluardo alla crescente dematerializzazione dei contenuti. Mi auguro che streaming e supporti fisici possano in futuro coesistere. I dati di vendita del mercato interno sono piccoli ma hanno segnato dei miglioramenti dopo gli ultimi anni di arretramento. La crescita del BD4K induce ad un cauto ottimismo. Per fortuna il DVD fa registrare i dati di vendita più significati e, incredibilmente ( per fortuna ) tiene in piedi il mercato. I dati esteri, seppur in contrazione, il costante annuncio di nuovi titoli in BDK, inducono a pensare che i BD ci terranno compagnia anche per il prossimo futuro. La qualità video delle varie piattaforme streaming varia sensibilmente: dall’appena sufficiente al decisamente buono. In prospettiva è possibile un ulteriore miglioramento verso l’8K - grazie ai nuovi codec - necessario per soddisfare la disponibilità futura di schermi televisivi HDR sempre più grandi e VPR più performanti e luminosi. Sono invece più pessimista per la qualità delle tracce audio oggi proposte in streaming con codifiche Lossy e bassi bitrate di compressione. La qualità dell’ audio, vero punto di forza della nascita e dello sviluppo dell’ Home Theater, (dalla VHS, passando per il DVD, fino alla comparsa del Blu Ray) è da molti poco considerata. L’hardware più diffuso per riprodurlo , quando va bene, è la soundbar. Questi elementi potrebbero non indurre a migliorarlo perché la stragrande maggioranza degli utenti semplicemente non “sente” la necessità . Insomma un futuro incerto che sarà condizionato dalle esperienze e dai cambiamenti che la pandemia sta più o meno lasciando nel mondo, nelle economie e nelle nostre vite.