Italiano, questo sconosciuto

alelocate ha detto:
come è anche chiaro a tutti che in meridione si parla molto più dialetto che italiano..
Non mi risulta e, comunque, non mi sembra attinente alla discussione.
Piuttosto, credo che l'utilizzo o meno del dialetto (assolutamente da incentivare) dipenda dall'età e dal livello socio-culturale e sia trasversale rispetto alla longitudine (grazie spidertex, io gradisco assolutamente le correzioni, molti spesso si offendono).
Ciao
Luigi
 
Arnold Layne ha detto:
…mantenere una discussione utilizzando il "lei", dopo il "salve" si da subito "del tu" e questo mi fa letteralmente imbufalire.
Qui usiamo tutti il tu.
Ti irrita, pardon, la irrita?

Ciao.
 
Mi irrita se sto parlando di lavoro, per me la forma conta, credo che in determinate occasioni ci si deve vestire in una certa maniera e parlare correttamente mantenendo il discorso sul formale. Lo stesso vale se sto parlando con una persona più anziana di me, massimo rispetto per l'età, a volte uso addirittura "il voi" :eek: .
 
Girmi ha detto:
Però! Dall'Accademia della crusca a Wikipedia! :D :D :D
E' difficile trovare riferimenti alla grammatica del dialetto calabrese nel sito dell'Accademia Della Crusca. Ti ringrazio se puoi smentire con una fonte più attendibile!

Girmi ha detto:
E dove lo vedi questo errore? Scritto in faccia a chi generalmente scrive correttamente?

"In" in questo caso è un espressione corretta che equivale a "nei testi di".
Esempio: "Nel Manzoni si leggono spessi riferimenti storici..." non significa che i riferimenti sono nelle sue viscere, bensì nei suoi testi.
qualche esempio con una semplice ricerca google
http://www.google.it/search?q="in+dante+si+legge"&ie=UTF-8&oe=UTF-8

Girmi ha detto:
per fortuna ho avuto (ebbi) chi mi ha insegnato (insegnò) a farlo.
Vogliamo parlare anche dell'uso dei tempi?

Certo parliamone! E pure citando l'Accademia della Crusca

http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4697&ctg_id=93
«Quando ci riferiamo ad avvenimenti del passato, lontano o recente, noi possiamo percepirli o come collegati col presente o come separati da questo. Li sentiamo collegati col presente quando fissiamo l’attenzione sul perdurare dei loro effetti:
(...)
La scelta del passato prossimo e del passato remoto non dipende dalla distanza temporale degli avvenimenti; dipende dalla collocazione che diamo a questi rispetto al momento in cui ne parliamo e dal "punto di vista" dal quale li consideriamo, cioè dall’atteggiamento con cui percepiamo il passato. Usiamo il passato prossimo per esprimere un’azione compiuta o un accadimento che “lasciano tracce” (come diceva Giacomo Devoto) nel presente.

Per cui l'uso di ebbi e insegnò sono scorretti in questo contesto in cui si vuole esprimere il prolungamento degli effetti dell'insegmaento. E' corretto invece il passato remoto se Alessandro volesse dire che l'insegnante gli insegnò la grammatica ma col tempo ha dimenticato tutto :p

Condivido che può essere fastidioso (e anche maleducato) chi corregge e commenta la grammatica dei messaggi degli altri, specie quando questo viene fatto forzatamente per ridicolizzarne il contenuto (es. correggere una forma verbale).
E' per questo che questa discussione dovrebbe parlare del peccato e non del peccatore. Tutti possono sbagliare nella fretta, il problema è quando l'errore è frutto non di dimenticanza ma di ignoranza.
 
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Arnold Layne ha detto:
a volte uso addirittura "il voi"


Il voi, usato al singolare, non fa parte della cultura e della grammatica italiana, ma viene correntemente adoperato in Napoli e provincia.

Esiste il 'Noi', plurale maiestatico, al quale si 'potrebbe' (dovrebbe?) rispondere con il 'Voi', ma avendo preferito, gli italiani, nel 1945 la repubblica alla monarchia....

Dicevo che nella terra di Partenope si adopera il 'Voi' al posto del 'Lei' (ed anche del 'Tu'). Se chiedete perche' lo fanno, vi risponderanno :"Per un senso di rispetto" come se il 'Lei' fosse irrispettoso... o piu' 'ragguardevole' il 'Voi'...
Se poi, continuando l'indagine, cercate di conoscere le ragioni dell'uso di questo pronome, i 'nozionisti' vi diranno che sono riminiscenze del 'ventennio fascista' e niente e' piu' sbagliato.

A Napoli e' inveterato l'uso del 'Voi' a seguito della secolare dominazione francese e delle sue usanze. E' infatti il francese che prevede il 'Voi' (maiestatico) come pronome, usato al singolare, di riguardo.
 
Paperina83 ha detto:
No, no, sui dizionari più nuovi

Allora mi aggiorno e compro il dizionario "IL PAPERINA" :D
Ripeto non trasformiamo l'argomento in una guerra di correzioni, come buona educazione vuole :)

C'è ad esempio un trucco molto interessante per correggere una persona senza offenderla. Quando una persona usa un termine sbagliato, si risponde ripetendo chiaramente il termine nella forma corretta.

Ad.es
"Ciò gheto comprà el proietore Epsion?"
"Si certo me son torto l'Epson. El xe beo el no costa nianca massa. Poi l'Epson la te da na bona asistensa"

;)
 
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blasel ha detto:
Il voi, usato al singolare, non fa parte della cultura e della grammatica italiana, ma viene correntemente adoperato in Napoli e provincia.

Non mi risulta, sicuramente era un allocuzione maggiormente in uso nel meridione e attualmente in disuso nell'italiano corrente, ma è comunque parte della tradizione linquistica italiana, un figlio dava del voi al padre che gli rispondeva usando il tu. Accademia della Crusca :D
 
In attesa dell'uscita del dizionario pubblicizzato da Picander "Il Paperina" :D , mi scuso per l'errore. Avete ragione voi:
http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_5/interventi/1440.shtml

Avevo preso per buona un'informazione senza dubbio sbagliata.
A mia discolpa voglio però far presente che, molti scrittori, si prendono la libertà di usare la forma "daccordo", commettendo quindi un errore!

Adesso finisco di arrampicarmi sugli specchi per costruire una difesa più o meno credibile :mc: e vi dico solo: sorry :ave: , in inglese però, non vorrei sbagliare nuovamente! :D
 
La discussione si fa, invero, interessante.

A questo punto, però, lo Staff registrerà i nick di quegli utenti che qui stanno difendendo - giustamente - la lingua italiana, e provvederà a sanzionarli pesantemente se nel futuro dovessero commettere errori durante la scrittura dei loro post.

D'accordo? :D
 
Concordo pienamente, nei forum si usa sempre linguaggio colloquiale che è più sciolto e sgrammaticato. Non bisogna appiccicarsi alle parole e agli errori dovuti alla fretta.

Ovviamente scrivere "ho" senza H o cose del genere fanno parte di un'altra categoria :)

A proposito, far notare agli altri gli errori, oltre che brutto, è anche contro il regolamento! :O :read:
 
Questa è un'altra mutilazione che leggo spesso sui giornali.... la sparizione delle preposizioni e degli articoli nei titoli

es: "Strage Kabul: morto italiano"
 
Beh, anche nel titolo di questa discussione manca l'articolo...
(L')Italiano, questo sconosciuto
... i titoli sono titoli.
 
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