Italia in crisi economica: punto della situazione (no politica).

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GIANGI67

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Apro questo thread soprattutto per confrontarmi con gli altri amici del forum.So che tra noi ci sono parecchi imprenditori,in vari settori,e converrete con me che il periodo che stiamo attraversando e' tra i piu' delicati di sempre...
vi porgo la mia personale testimonianza,nella speranza di avere un confronto con voi e fare il punto della situazione:il mio intento e' infatti quello di tastare il polso all'imprenditore italiano di tutte le latitudini,per capire se cio' che succede dalle mie parti viene confermato ovunque...
possiedo e gestisco un'importante attivita' commerciale nel pieno centro di Roma,tra le piu' importanti nel settore e aperta da 40 anni:il volume di lavoro,gia' in flessione dall'ingresso dell'euro ma comunque accettabile,ha avuto un vero e proprio crollo,improvviso,negli ultimi 3 mesi,parliamo di flessioni intorno al 30% ed oltre,che con le spese che oggigiorno si affrontano nella gestione di un'attivita' porterebbero alla chiusura nel giro di pochi mesi.
A Roma la situazione e' davvero critica:soldi non ce ne sono proprio...apprezzerei testimonianze imprenditoriali su questo momento da parte di tutti,per cercare di capire cosa sta accadendo in questo paese,economicamente parlando,e che prospettive ci aspettano.Io,ad essere onesto,non sono per nulla ottimista...
vi prego di non scendere in politica,un thread potenzialmente interessante come questo sarebbe immediatamente chiuso.
Del resto,non ho intenzione di sprecare neppure una sillaba nei confronti di chi,negli ultimi decenni,ci ha ridotto in questo stato.
 
Ultima modifica:
Ottimo argomento Giangi67.
La mia testimonianza:
gestisco da 9 anni un'attività di arredamento d'interni, falegnameria (serramenti, porte e mobili su misura). L'azienda ha quasi 50 anni di attività. Sono della provincia di Bergamo.

Quello che posso dire è che da nove anni a questa parte i fatturati sono sempre aumentati.
Ed è dal 2001 che sento dire che con l'euro ci sono meno soldi e si fa più fatica ad arrivare alla fine del mese. In parte è vero, l'euro ci ha rovinato un po le cose, ma non mi pare che (a parte quelli che secondo me non stvano bene economicamente anche prima) si sia verificata quella catastrofe che si legge sui giornali e si vede nei telegiornali.
Facciamo un bell'esame di coscienza. Non ci facciamo mancare niente. Quanti non hanno uno o più cellulari? Perchè quando vado al ristorante o in pizzeria li trovo sempre quasi pieni? Perchè quando ci sono gli esodi le autostrade sono piene? E non parliamo degli aereoporti. Ho una media di viaggio vacanza ogni 4 anni ultimamente. L'ultima volta ci sono andato in dicembre 2006. Era dal giugno 2006 che cercavamo un posto al Bravoclub Alimathà alle Maldive con partenza il 29 di ottobre dello stesso anno. Abbiamo girato 4 agenzie viaggi diverse. Nessuna speranza. Nell'ultima abbiamo chiesto la prima data disponibile. Risposta: 4 dicembre 2006.

Con questo non voglio dire che la situazione sia rosea o che non ci sono problemi, ma secondo me non è così come i mass media ci vogliono far intendere. Le notizie del momento sono gli aumenti di prezzo degli alimentari. Il pane costa troppo ma il pane semplice non lo compera nessuno.

Ripeto, grande rispetto per chi ha veramente problemi. Ma porca miseria, invece di continuare a star li a piangere, diamoci da fare. Spesso mi sento dire: ma hai cambiato di nuovo il telefonino? Ma hai comprato la macchina nuova? Il problema è che me lo sento dire dalle stesse persone che dopo 8 ore di lavoro non fanno più niente. Al sabato in piazza a sparlare di chi sta ancora lavorando. Perchè non venite 1 mese con me a fare come minimo 12 ore di lavoro al giorno dal lunedì al sabato e qualche volta anche alla domenica.

Boh, forse mi sbaglio, forse sono un inguaribile ottimista, ma non la vedo così nera.

Questo è il mio parere, senza voler far arrabbiare nessuno.

Alessandro
 
Il tuo thread è molto interessante ma anche molto difficile da commentare, è ovvio che la prima considerazione che mi viene è che se l'Italia si trova in queste condizioni in primis lo sguargo volge alla politica, ma è ovvio che ciò non basta a comprendere la nostra situazione attuale.
Sono un imprenditore che opera nel campo dell'ambiente e dell'igiene e per quanto mi riguarda il problema non sta nella mancanza di lavoro, anzi spesso mi trovo nella difficoltà di coprire le richieste, ciò che mette in difficoltà la mia azienda è la difficoltà nell'incassare quanto dovuto per i lavori che svolgo, ossia il pagamento da parte dei miei clienti si sta sempre più procrastinado nel tempo, prima erano 20 giorni, poi un mese data fattura, poi 30 giorni data fattura fine mese, poi 60 giorni, ultimamente alcune grosse catene di ristorazione o alberghiere mi richiedevano il saldo a 120 giorni, senza parlare se il pagamento lo devo ricevere dalle istituzioni, la Polizia di Stato non paga prima di un anno dall'emissione della fattura, ecc. ecc.
Per quanto riguarda le soluzioni passo la mano, sono troppo estremista per dire la mia e scatenerei le invettive di chi la pensa in modo opposto, non solo politicamente parlando. sicuramente dobbiamo rimetterci in gioco in prima persona senza aspettare e/o sperare che qualcuno rimetta le cose a posto al posto nostro. Dipende da noi come padri, cittadini, elettori e contribuenti.
 
Io dico di iniziare a non indebitarsi per robe inutili...già così metà della crisi è risolta! :D
1) Casa
2) Auto, se proprio indispensabile..ma meglio usata ;)
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37) TV HD
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59) Lettore BD
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187) Mobili nuovi: ma fanno così schifo quelli attuali? I nostri genitori hanno tirato avanti 40 anni con i loro mobili ;)
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102345) Telefonino nuovo...ma per piacere

Basta bisogni indotti....anche noi comunque non scherziamo, ma noi siamo HT-dipendenti all'ultimo stadio!!! :p :D
 
Grazie di questi primi contributi,cari amici.Il post di Pizzo,per quanto in apparenza meno impegnato,contiene a mio parere una grande verita',che personalmente avevo previsto gia' qualche anno or sono,ossia l'irresistibile tentazione dell'italiano dinanzi agli acquisti a rate del superfluo.
L'italiano deve avere 3 telefonini.L'italiano deve avere il plasma.L'italiano deve avere la Jacuzzi.E cosi' via...altrimenti sei out!
E se puoi acquistare tutto questo con comode rate,magari iniziando a pagare tra 6 mesi,dov'e' il problema?Cosa importa se uno guadagna 1.200 euro al mese e si indebita per 1.500 euro?L'importante e' non farsi mancar nulla!
C'e' poco da fare,l'italiano e' fatto cosi',deve avere tutto anche non potendoselo permettere.Perche' la mentalita' che ormai c'e' da noi e' che ci sono solo diritti,doveri nulla...
Acenet,sono contento della tua situazione,e spero ti duri in eterno.Ma operi in un territorio ancora fertile,composto da gente tosta,seria,lavoratrice.
Non come qui a Roma,dove ormai ci sono solo impiegati statali e parassiti politici,e non c'e' piu' una lira bucata.
L'unica,per chi ha ancora voglia di darsi da fare e produrre,e' trasferirsi al nord,oppure emigrare.Spiace dirlo,ma e' cosi'.
 
Dico la mia....
Io non sono imprenditore ma e' interessante quello che dici su una flessione cosi' alta negli ultimi mesi delle tue vendite(mi dispiace e mi auguro sia solo temporanea);
In relazione all'Euro ritengo che l'intervento dell'euro non abbia mandato in crisi il Paese "in generale" ...ha solo spostato la ricchezza tra le diverse classi sociali.
Senza entrare nel merito degli enormi problemi economoci, sociali e soprattutto di giustizia del nostro paese e delle varie congiunture economiche spesso tirate in ballo: la "poverta'" in Italia si e' acuita per quelli che gia non stavano tanto bene.
Molti altri invece ci hanno solo guadagnato con l'euro!
Credo che la categoria imprenditoriale sia stata toccata si'( e a volte in maniera pesantissima) ma nella media in modo indiretto(meno soldi nelle tasche dei compratori= meno spese= meno profitti per gli imprenditori).
E' chiaro che tutto cio' se avviene di colpo e inaspettatamente puo' portare facilmente alla fine di una piccola attivita'.
Le categorie veramente colpite di brutto pero' sono quelle piu' basse.
L'operaio, il dipendente pubblico/privato ha difficolta' a vivere con 8-900 euro(mentre con 1.600.000 lire ci viveva); La borghesia medio/bassa prima si poteva togliere certe soddisfazioni che ora non puo', ma a vivere vive!
L'alta borghesia stava bene prima e ( a parte eccezioni) sta bene adesso.
D'altro canto ditemi che i ristoratori si sono impoveriti o che determinati imprenditori non ci hanno guadagnato con l'euro(magari con le scorte di magazzino:) )
Sono d'accordo che ci voglia piu' voglia di lavorare: ma spesso questo paese non te lo permette e da' poche chances sia alle nuove generazioni che alle vecchie(per non parlare dei pensionati:senza una casa e con 500euro al mese).
Sono molto curioso anch'io di conoscere il punto di vista di imprenditori e anzi mi scuso del mio intervento non proprio in topic.
Io nonostante ami l'Italia e sia in generale molto ottimista: non lo sono affatto per il futuro del nostro paese.
Tutto ovviamente imho
 
Purtroppo siamo passati in pochi (troppo pochi) anni da un economia basata sul risparmio ad una basata sul credito.

La forza d'acquisto è mano a mano calata ed inizialmente non ha colpito il commercio (ed i commercianti) perché sono stati bruciati prima i risparmi e dopo si è passati al credito sfrenato.
Ora esauriti i risparmi e sul baratro di perdere la casa (quando c'è), gli italiani stanno riducendo i consumi e questo si abbatte anche sul commercio (ed i commercianti) che ne condividono le conseguenze.

Ovviamente esistono settori più o meno fortunati. Quello dell'arredamento è cresciuto di pari passi con quello immobiliare, perché lì sono state devolute le (ultime) risorse.
Mi dispiace per l'amico bergamasco, ma temo che non ci saranno settori che passeranno indenni la crisi economica che si prospetta, salvo pochissime nicchie.
Poi chi è capace e gran lavoratore emerge sempre.

Il passaggio all'euro ha dato il colpo di grazia, ma non nel senso che pensano tutti. Per economisti e speculatori (a tutti i livelli politico-economici) si è aperto un periodo d'oro, di grandi opportunità.
Quando le masse si impoveriscono, qualcuno mette su patrimoni immensi, la storia ci insegna questo.

Riflettete: l'economia cresce con un tenore dell'1% annuo, diciamo il 3% a livello mondiale, però ci sono potentati (lobby) economiche che crescono 10 volte tanto, 100 volte tanto. Lo fanno sulla pelle degli altri, è pura e semplice matematica!
Il plusvalore del petrolio è andato solo in minima parte in tasca agli Stati ed immagino non sia neanche stato investito per l'ambiente.
Le industrie petrolifere invece hanno triplicato la capitalizzazione, mai andata meglio.....
.....ci ipnotizzano con paroloni come il libero mercato, ma noi siamo tutto meno che liberi....i prezzi li controllano dei bei cartelli che dell'AntiTrust alla pummarola si fanno un bel baffo.
Quando le cose vanno bene, rimangono delle briciole anche per noi poveri mortali, altrimenti veniamo drenati ben bene.
Non illudiamoci: la politica è controllo delle masse (come la religione, ecc.ecc.) e di certo non nell'interesse di tutti, ma di pochi...basta vedere cosa succede nel mondo.

Anch'io ho una piccola attività, ma come gli altri sono in balia delle correnti.
Il segreto è cercare di tenere i piedi in più scarpe, differenziarsi, nella speranza che ai bassi di qualche settore si contrappongano gli alti di un altro.

:)
 
A proposito di bisogni indotti: la cosa che trovo più assurda è che se faccio un giro in centro a Napoli il sabato pomeriggio ci sono delle file lunghissime per entrare nei negozi del lusso (Hogan, Fay, Ferragamo, Gucci), ma soprattutto dovreste vedere che facce :eek: e che signori tutti ad occupare i marciapiedi in attesa di avere accesso al loro paio di scarpe di lusso.
Personalmente, anche qui a Napoli la crisi economica c'è e si vede (ad eccezione del fenomeno sopra descritto), ma nel microcosmo napoletano quello che più si avverte e che fa scivolare in secondo piano la crisi economica è un fortissimo degrado sociale ed ambientale.
Non esiste più il rispetto di niente che non sia di marca :( .
E' veramente triste, ma la situazione a Napoli per le persone per bene è veramente drammatica.
Ciao
luigi
 
lavoro nel settore edile,
dopo diversi anni floridi il calo si sente,
ma e' fisiologico,si e' costruito in ogni buco possibile,i mutui erano piu' bassi e la gente forse era piu' ottimista sul futuro.
penso pero' che la mia generazione(30-40 anni)dovrebbe fare un esame di coscenza,rinunciare a qualcosa ogni tanto e pensare alla vita che facevano i nostri vecchi.
gente che paga televisioni a rate,vacanze a rate e vestiti ne vedo troppa.
per non parlare di quelli che pippano coca tutti i giorni....e non sono tutti manager o imprenditori, anzi
 
Dire che la situazione non è così male per via dei ristoranti pieni e del tutto esaurito nei viaggi può essere fuorviante.
Rappresenta il comportamento di un percentuale troppo piccola di persone.
Non sono imprenditore, ho una buona posizione in una multinazionale con sede italiana a Roma, sono a stipendio fisso quindi non corro troppi rischi anche se chiaramente il potere d'acquisto cala sempre.

I soldi se ne sono andati dalle tasche degli italiani, come facevate notare giustamente,anche per colpa delle "comode rate".

Ci siamo indebitati per cose che non ci servivano ed ora ne stiamo pagando le conseguenze.
Qualcuno (che non cito per non entrare in politica) ha giustamente detto che è assurdo fare pubblicità al debito.
Ma le finanziarie fanno esattamente questo: avete visto quanta pubblicità ai prestiti? E per esperienza so bene quanto costano gli spazi pubblicitari in tv!
Il messaggio è: "indebitati! così potrai comprare ciò che in realtà non puoi permetterti!"
Non può essere altrimenti visto che non è possibile finanziare i singoli per coprire debiti precedenti.

Il mio timore trova riscontro anche nei corsi e ricorsi storici: negli anni 20 in America era fortissimo il credito al consumo che sfociò nella crisi del '27.
Il crollo della borsa in Usa fu effettivo (anche se il record fu il -22% in un giorno nel 1987 ma allora i presupposti erano diversi così come le basi economiche) e tragico per il paese.

Un altro problema è che abbiamo preso una grossa fregatura quando hanno fissato il cambio lira-euro il 31 dicembre 1998. Probabilmente il cambio corretto sarebbe stato sulle 1500 lire ma tant'è.

Abito nelle Marche, la crisi si vede e si sente anche qui, però forse in maniera minore che nelle Metropoli.
 
Un discorso a parte,almeno per la categoria di noi commercianti,lo merita il turismo:qui a Roma,da 2-3 anni a questa parte,gli americani sono pressoche' spariti(colpa dell'euro forte,certamente:bella forza venire qui quando c'era la lira,adesso sono spariti,i codardi),ma soprattutto il turista di qualita' non c'e' piu'.
Gli alberghi di gran lusso avvertono grossi cali di prenotazioni,fino a qualche tempo fa si vedevano russi facoltosi,ora anche da li' arriva gente con pochi mezzi.In poche parole non c'e' piu' turismo,solo una valanga di pellegrini con pranzo al sacco che riempiono i bed & breakfast.
Basta fare una passeggiata nel centro di Roma:si vedono facce che neppure nella Romania di Ceausescu...
 
Aggiungo:guardate che quello dei ristoranti,spesso,e' un luogo comune.Qui in centro ce ne sono parecchi,che lavorano molto con il turismo,che avvertono grossi cali.Purtroppo e' semplice affacciarsi in un ristorante,vederlo pieno per tre quarti,e pensare che stralavori:magari in precedenza lo stesso esercizio copriva 3 turni,senza un tavolo libero...
 
Senza considerare le separazioni ed i divorzi. Sono una delle cause dell'impoverimento generale...

Ho un sacco di amici e conoscenti che dopo la separazione, tra mantenimento, altra abitazione ecc...non hanno ossigeno.

Se vai a vivere da solo le spese gestionali aumentano a dismisura ecc...cosa che nella generazione precedente non succedeva.

Cmq sia ritengo il clima generale delicato e siamo noi stessi ad averlo creato. I bambini superviziati con cellulari, console, motorini, cinema ecc... A 14 vanno nei locali notturni fino alle 3 di notte (io giocavo con le macchinine a quell'età!!!), abbigliamento firmato ecc... Quello che ha il vicino lo voglio anch'io ed anche meglio, frase comune nella mente della gente.
 
Nella mente soprattutto dell'italiano,aggiungerei.Non per ripetermi,ma vivo una fase di profonda delusione per i valori che ci sono qui da noi,basati essenzialmente sulla superficialita'.
Io francamente un tedesco o un inglese che si compra la Jacuzzi a rate pur non potendosela permettere non me lo immagino.
 
Bravo Giangi, ottima discussione, mi ricorda la mia iniziata qualche mese fa...http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=75809

Beh, che dire?Sicuramente il mio punto di vista non è minimamente cambiato, se non di intensità....:D
Quoto in toto pizzo riguardo al più grosso vettore di instabilità economica del secolo: la carta di credito....:D
Ideata dalla popolazione più abituata al consumismo, a spendere più di quello che guadagna: gli americani (statunitensi)
Purtroppo per noi (meno male per loro) gli americani i modi per contrastare la crisi li hanno (vedi risorse interne e materie prime, potenza militare :eek: , lasciamo stare altrimenti scivoliamo in politica)
Noi no, invece....Se abituiamo la gente a vivere esattamente sulla cresta di ciò che il proprio lavoro gli permette, incentiviamo si consumi, produzione, PIL, chi più ne ha, più ne metta...dobbiamo prendere atto però che trattasi di una pratica mooolto pericolosa, se si perde il lavoro e non si ha in banca neanche una piccola quota rifugio che ne so, tipo 7-8 mesi di stipendio, il mutuo e le carte continuano a suonare alla porta tutti i mesi, e a quel punto sono catzi.....scusate l'eufemismo....
E poi si rompono i cosidetti perchè si pretende il posto di lavoro sicuro....ma chi ce lo dovrebbe garantire, papà stato?
Di sicuro nella vita c'è solo una cosa....purtroppo.
Gli anni post euro hanno fatto credere agli italioni (errore digitazione voluto) che si meritavano qualsiasi cosa desiderassero....
Allettati da mutui al 2,5% si sono indebitati anche le mutande, mentre le banche si sfregavano le mani, attendendo i polli, già d'accordo con le grandi immobiliari per ripiazzare le case quando il pollo non avrà più penne per pagare le rate....
Siamo in democrazia?Siamo liberi?Allora impariamo a goderci la libertà di fare ciò che si vuole, ma consapevoli che la vita è difficile, che occorre guadagnarsi il pane al mattino, e soprattutto l'importante è fare i conti bene su ciò che ci si può permettere....
O preferite la cina che vi dice quello che dovete fare, spendere, mangiare, pregare, etc.???

@luipic
Purtroppo quello che descrivi è il primo step delle persone che non accettano la propria situazione economica, che si interfacciano con difficoltà con la comunità, che si sentono inadeguati, poveri, impotenti...
Da qui la convinzione che con lo stivaletto di Gucci (magari di 2 taglie più stretto, preso a saldo dopo 24 ore di fila :D )la vita sia più facile, serena e godibile....
Che tristezza.
 
GIANGI67 ha detto:
.apprezzerei testimonianze imprenditoriali su questo momento da parte di tutti,per cercare di capire cosa sta accadendo in questo paese,economicamente parlando,e che prospettive ci aspettano.

Non sono un imprenditore, ma la mia professione di avvocato, specializzato in diritto del lavoro, mi porta spesso a contatto con imprenditori che operano nei più svariati settori.
La crisi è diffusa ed ha colpito ovunque: telecomunicazioni, turismo, arti grafiche, abbigliamento....
Pochi giorni fa parlavo con il legale rapp.te di una società che offre servizi di consulenza conmmerciale e finanziaria, mi riferiva che si presententano persone con stipendi di € 1.200,00 mensili, indebitate con rate mensili per € 1400,000 (casa, macchine, vacanze, televisore), e chiedono nuovi prestiti....
Personalmente sono ormai quattro/cinque anni che il mio fatturato è andato decrescendo, salvo rare eccezioni le fatture vengono pagate con ritardi non inferiori a quattro mesi ed il rischio di insolvenza dei miei clienti è sempre più alto.
Prospettive?
Sto già facendo opera di convincimento su mia moglie affinchè si convinca che il futuro lavorativo di nostro figlio è all'estero; quando lui, con l'ingenuità di un bambino di cinque anni, mi dice che un giorno vorrà fare anche lui l'avvocato, gli rispondo: se vuoi, ma non in Italia.
 
porto il mio contributo...
non sono imprenditore ma un manager nel settore dell'elettronica di consumo, alcune riflessioni:
  • la crisi a livello europeo è strutturale, quindi non transitoria. Nei prossimi 30 anni il 40 % del PIL mondiale sarà prodotto in CINDIA (vale a dire india più cina);
  • la potitica è speccio fedele del paese, ne meglio ne peggio;
  • l'attuale generazione di trentenni (la mia) è la meno produttiva negli ultimi 50 anni, spesso vive di ciò che hanno creato i genitori... e sta finendo le risorse. Pochi stimoli?
  • i beni di prima necessità aumentano con costanza, i bene superflui calano di costo con rapidità. Altro segnale di una crisi strutturale;
  • A gennaio 2008 rispetto al 2007 alcune importanti realta della distribuzione di elettronica di consumo, hanno avuto un calo del 40% della pedonabilità!!! (questo vuol dire non solo che la gente non compra... ma che andare a fare un giro per negozzi senza poter acquistare...irrita!)
 
giangy, senza scendere nello specifico, dovresti almeno dirci in che settore operi.

e comunque Roma, al momento, è una delle città in maggiore sviluppo di tutta Italia (seppur il sistema Paese, tra contesto nazionale ed internazionale, sia in fase non esplosiva è evidente...)
 
Abbigliamento intimo e accessori di abbigliamento,uomo e donna.Lavoro esclusivamente le firme piu' importanti(e di conseguenza piu' costose),la zona e' quella di Piazza di Spagna.Roma in sviluppo?Da sempre noi commercianti siamo il termometro della situazione sulla strada,se ti fai adesso una passeggiata in centro vedi solo facce tristi e gente preoccupata,per non parlare del turismo,di basso livello.Il bel mondo,la mondanita',non fa piu' tappa qui,siamo una citta' provinciale per strutture e mentalita',c'e' poco da fare,altro che capitale europea.Posso capire la difficolta' del consumatore medio-basso,ma quando cominciano a defilarsi i clienti facoltosi,che ero abituato a vedere,la situazione diventa enigmatica...
 
matazen ha detto:
Roma, al momento, è una delle città in maggiore sviluppo di tutta Italia

Ah sì? e dove li avresti visti questi numeri attestanti il maggiore sviluppo?
A me sembra che il nord bene o male resti a galla, ma il centro-sud è decisamente allo sfascio.
Ho molti amici di Milano che campano im maniera più che dignitosa con competenze professionali analoghe alle mie.
Io non mi lamento, ma non certo per i frutti delle mie competenze professionali, ma piuttosto perchè ho un grande paracadute predisposto da chi è venuto prima di me.
Ciao
Luigi
 
Stato
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