Guida allo Spyder 2 + Tripod Mounter con Colorimetro HCFR

Anchio ero memore dell'HC3000 che a default e' 8500 di temperatura colore.
Infatti alla fine avevo fatto un 7500 ... alla faccia dell'incarnato :D ;)
 
Ciao ragazzi! Volevo il vostro aiuto perche c'è qualcosa che nn mi torna per quanto riguarda il grafico di saturazione dei colori.
Io ho 2 curve, quella di sopra si deve avvicinare il piu possibile al riferimento (0%) giusto? Poi avevo letto che quella di sotto dovrebbe stare al di sotto dei 4 è giusto anche questo? Pero mi succede che se la curva sopra si avvicina al riferimento 0% quella di sotto invece si alza al di sopra dei 4... ma il meccanismo nn dovrebbe essere come il bilanciamento del bianco?
 
Ho un dubbio amletico che da qualche tempo mi assilla.

Se si posiziona la sonda attaccata allo schermo, ma girata verso il proiettore, si ottiene un valore in cd/m2 nettamente superiore rispetto al valore registrato in modo standard. In linea teorica uno schermo bianco dovrebbe riflettere gran parte della luce e quindi la differenza non dovrebbe essere molta.

Il che mi fa pensare che la lettura della luce riflessa non sia corretta nel valore assoluto della luminanza, ma più bassa del reale.

Questo anche logicamente non mi stupisce, visto che i colorimetri normali sono pensati per una rilevazione "a contatto", cioè appoggiati al vetro di uno schermo. Ed infatti quasi tutte le rilevazioni dei proiettori che vedo riportano un valore in cd/m2 nettamente sotto le varie raccomandazioni, teoricamente inaccettabile per una visione decente, ma così non è al lato pratico.

Per cui il dubbio è: qual è il modo più attendibile di misurare la luminosità? Potrebbe avere senso effettuare tale rilevazione girando la sonda verso il proiettore, con il dorso della sonda appoggiato allo schermo?

Il dubbio non è solo teorico, credo sia interessante anche ai fini della calibrazione riuscire a misurare correttamente la luminosità (es. iris sì, iris no, oppure giusto compromesso con il livello del nero).
 
Ultima modifica:
antani ha detto:
Per cui il dubbio è: qual è il modo più attendibile di misurare la luminosità? Potrebbe avere senso effettuare tale rilevazione girando la sonda verso il proiettore, con il dorso della sonda appoggiato allo schermo?

Vorrei avere l'articolo del Manuti sugli schermi sottomano prima di rispondere e scoprire di aver detto cretinate :D

Secondo me è corretto leggere la luminosità del telo, perchè è quella che ci interessa.
Non è che la luminosità viene letta male, solo che il fascio frontale del VPR ha una direzione ben precisa, mentre la luce riflessa dal telo non è tutta verso la sonda, ma parte di questa è riflessa in direzioni diverse.
Cosa che percepisce anche il nostro occhio.
 
Ma scusa se io sposto la sonda dallo schermo, la luminosità diminuisce, proprio per il fenomeno che hai detto. A questo punto tanto vale spostarla nel punto di visione, per ottenere una rilevazione molto vicina alla nostra percezione.

Però quello che mi interessa (e credo interessi a tutti) non è ottenere un valore soggettivo, dipendente dal punto di visione, ma al contrario confrontabile con uno standard (16 ftL), per poter dire, la luminosità è corretta oppure no.

Il mio dubbio, che è quasi una certezza, è che le nostre sonde non siano state progettate per questo, ma per una rilevazione a contatto.

Manuti credo abbia strumenti diversi, specifici per la proiezione, progettati per una lettura riflessa.
 
usare le "sonduzze" economiche che ci ritroviamo :D , girate verso il proiettore, permette di ottenere valori numerici alle basse luci, un po' più precisi ma purtroppo non tiene conto di come il telo riflette le tre componenti. Non esiste un unico bianco, un telo può rispetto ad un altro, alterare la temperatura colore e se vogliamo, la sonda così girata tiene meno conto di eventuali riflessioni dell'ambiente ( sempre che la sua sensibilità sia adeguata...).
Credo che sarebbe possibile, fare le misure verso il vpr ma allo stesso tempo fare un paio di letture con grigi significativi, per vedere almeno di quanto siano diverse le temperatura colore nei due casi, se non altro per tenerne conto...
Per la lettura del gamma e la regolarità dei grigi credo non ci saranno particolari problemi, una volta fissati i riferimenti.
Più difficile vedo fare questo confronto nelle misure di gamut... ma in questo caso, considerata la scarsa precisione che è lecito aspettarsi, più che il "punto preciso", conviene (secondo me) cercare piuttosto la massima regolarità.
In soldoni, se si obbliga a forza un vpr a centrare i vertici alla massima intensità, siamo sicuri che le saturazioni intermedie a intensità più basse, non siano totalmente sballate?
 
Ultima modifica:
Luciano questo test è già stato fatto, sia da me che da Riker e credo anche da altri, ed in effetti la lettura riflessa e diretta non sono coincidenti, per cui è sicuramente raccomandabile leggere in riflesso, anche se personalmente mi aspettavo differenze maggiori.

Però in questo caso mi interessa solamente la luminosità assoluta del bianco 100%, a prescindere dalla temperatura e dai livelli RGB.

Il mio obiettivo è avere un confronto con la raccomandazione della Society of Motion Picture and Television Engineers, che indica una luminosità di 16 ftL per un proiettore cinematografico senza pellicola.

Cioè avere un riferimento per dire: il proiettore è troppo o poco luminoso.
 
antani ha detto:
A questo punto tanto vale spostarla nel punto di visione, per ottenere una rilevazione molto vicina alla nostra percezione.

Infatti questo è quello che si fa con "sonde" apposite (non ricordo se si chiamano luxmetri o cose del genere).
Con le nostre che non sono adatte a questo,devono "per forza di cose" essere posizionate ad una certa distanza prefissata, non si può
Questi obblighi "fisici" fanno si che la sonda vada messa ad una certa distanza, ma non credo che sia stata pensata "solo" per essere a contatto.

antani ha detto:
confrontabile con uno standard (16 ftL), per poter dire, la luminosità è corretta oppure no.

Se parli di fTL, 16 è il valore standard a cui dovremmo aspirare per il punto del bianco, parli di telo di proiezione, ossia di luce riflessa.
Se parli di riferimento come emissione dal vpr, ossia del flusso luminoso verso il telo, allora parliamo di lumens. Ma questo valore non tiene conto delle dimensioni del telo e non ha molto senso (almeno per me) per capire se stiamo "sparando" la luce che serve.
 
Se noi misuriamo con la sonda, otteniamo un valore in ftL nettamente inferiore al consigliato. Nel mio Epson rilevo 7 ftL in riflessione.

Eppure il mio schermo non è molto meno luminoso dello schermo di un cinema.

Questo mi fa pensare che la lettura non sia corretta.

L'ultima volta che sono andato al cinema mi hanno fatto indossare gli "occhiali da sole" per il 3D. La scena era troppo scura, e me ne sono accorto subito. Credo che se il mio schermo fosse realmente metà del valore consigliato per i cinema, me ne accorgerei. Senza contare che in un ambiente domestico non oscurato i ftL dovrebbero essere molto di più, anche 40 o 50.

Per verificare questa cosa bisognerebbe confrontare la lettura di una delle nostre sondine con quella di una sonda appositamente progettata per una lettura riflessa (ammesso che esistano).

O quanto meno bisognerebbe capire come si intendono questi benedetti 16 ftL, non credo però che siano rilevati nel punto di visione, che in un cinema è molto variabile.
 
Riker ha detto:
...Se parli di fTL, 16 è il valore standard a cui dovremmo aspirare per il punto del bianco, parli di telo di proiezione, ossia di luce riflessa....
Parliamo sicuramente di luce riflessa. Ma fra luce riflessa e luce diretta nella posizione delle schermo non ci dovrebbero essere differenze drammatiche, con uno schermo a gain unitario.
 
antani ha detto:
Nel mio Epson rilevo 7 ftL in riflessione.

Cioè un Y circa di 24.
Io ho dei valori simili, fra 21 e 23 a seconda delle tarature.

Onestamente con questi valori per me l'immagine è un pò scuretta.

Riesco a porta Y anche a 32-40 (sballando completamente le tarature dato che il mio vpr non riesce ad essere lineare con questi valori) e, scostamenti cromatici a parte, la luminosità mi sembra molto più corretta.
 
antani ha detto:
differenze drammatiche, con uno schermo a gain unitario.

Questo secondo me è vero se metti uno specchio al posto del telo, se usi un telo questo riproietterà la luce per coprire un angolo di visione decisamente ampio per cui la luce diminuisce perchè non è tutta reinviata in modo perpendicolare alla sergente.
Inoltre parte della luce, con buona probabilità, sarà assorbita dal telo.

Il fatto che abbia guadagno unitario non significa che rimandi indietro tutta la luce che gli arriva ma che permette un certo angolo di visione.
 
Per quanto lo schermo possa assorbire, non credo giustifichi la differenza fra lettura diretta e riflessa. Mi aspetterei una differenza di qualche punto percentuale, invece stiamo parlando di multipli. Stasera provo a vedere se riesco a quantificare meglio la cosa.
 
Avete mai provato a vedere la schermata di AVSHD in cui compaiono contemporaneamente sia i near white ( 225 - 235 ) che i near black ( 16 -26 ) ?
i near white li vedo benissimo mentre per i near black faccio fatica a vedere il 17, 18 e 19 ( che invece si vedono chiaramente con la classica schermata per settare la luminosità ): per vederli in questa schermata dovrei alzare di parecchio la luminosità ...
E' sicuramente un caso limite, ma credo che qui intervengano le riflessioni dell' ambiente che mi abbattono l' ansi contrast.
Voi che ne pensate ? avete provato ?
 
Marco75 ha detto:
avete provato ?

Si ci ho fatto caso.

Secondo me è l'occhio che vedendo tutta quella luce chiara tende a chiudere l'iride e fa credere che alcune sfumature di nero si perdano.

Ma è solo un effetto fisico dell'occhio secondo me.
 
Scusate volevo chiedere una cosa....
Per la calibrazione del mio tv lcd io uso l'AVSHD e praticamente le schermate che faccio comparire sono quelle a schermo pieno (come per i vpr). Sul dvd di HCFR proprio, all'inizio quando c'è da scegliere il tipo di calibrazione (per vpr o per tv) ho visto che per le tv fa comparire solo i riquadri. Secondo voi cos'è meglio? Cambia qualcosa per un tv?
A intuizione pensavo che per un lcd è meglio il riquadro piccolo se nel caso ci sono problemi di clouding, ma avendo una tv a led e quindi con illuminazione uniforme per me anche se uso i riquadri a schermo pieno va bene uguale...
 
Riker ha detto:
...Il fatto che abbia guadagno unitario non significa che rimandi indietro tutta la luce che gli arriva ma che permette un certo angolo di visione.
Però tipicamente si approssima il gain unitario con riflessione completa. In questo documento si mettono in relazione i lumen con i ftL secondo questa formula:
output (lumens) – light loss (%) ÷ screen area (sq. ft.) x gain = luminance (foot lamberts)

Poi è chiaro che i lumen dichiarati sono spesso pura fantasia....
 
Anche io inizialmente avevo capito così.

Poi leggendo qua e la ed in particolare un articolo di Andrea Manuti su DVHT (stasera se lo trovo me lo rileggo perché per lui è lapalissiano per me è come mettere un ciuccio - io :D - a leggere un trattato di astrofisica) dove al parametro gain del telo non è associata puramente la capacità di riflettere ma indica l'area entro la quale si vede correttamente.

Sono vago perchè non ho capito benissimo il concetto.

Credo che nelle formule che mettono quello che indicano come gain del telo in realtà sia un parametro chiamato riflettanza; questo parametro indica proprio il rapporto fra luce incidente e luce riflessa.
E, da quello che ho capito, non è il gain... anche perché se fosse il gain avremmo una situazione che per gain > 1 la luce riflessa è maggiore di quella che arriva... il che non è fisicamente possibile (a meno che non si metta una lampada dietro il telo :D )

Però, ripeto, non è che l'ho capita bene sta cosa...
 
Top