L'esperienza continua, i professionisti al lavoro e le sfide in ambiente.
Con la presente ho l'intento di riportare la mia esperienza a chi, come me , ha cercato da sempre una stazione multimediale completa, facile all'uso, prestante e funzionale di altissime prestazioni. Con il senno di poi, e a mia insaputa iniziale, a seguito dell’investimento fatto per l’acquisto del Digifast , ho ricevuto una serie di servizi di consulenza a corredo, da Marco Bagna e Marco Cavallaro, che in questo ambiente non sono alquanto scontati. Potrei ora parlare degli ultimi upgrade del Digifast, il nuovo motore audio, l’auto adattamento 2:35 - 16:9 automatico in fase di riproduzione del contenuto, dei i 4 ingressi HDMI ora presenti sulla macchina, ma scriverò invece di un tema totalmente diverso, riportando dati oggettivi, e nello specifico, l’ultima sfida di Marco Cavallaro nel mio ambiente. Dopo aver calibrato il Digifast, e dopo avermi suggerito tecnicamente l’upgrade legato alla mia amplificazione finale circa un anno fa, identificò che, il mio sintoamplificatore, l’ultimo nato di una nota casa Canadese, aveva degli importanti limiti legati alla dinamica durante la riproduzione dei contenuti in PCM Multicanale. Dopo aver contattato io stesso la casa madre chiedendo spiegazioni ma soprattutto chiedendo se potevamo fare qualcosa, la stessa se ne è ben guardata di dare risposte tecniche ma solo tipiche risposte commerciali legate alle codifiche presenti, in sostanza lavandosele le mani e nemmeno considerando il problema, reale e provato durante l'ascolto , e quindi oggettivo, non soggettivo. Sconcertato da ciò che mi era stato riferito soprattutto con l’investimento fatto e dai risultati invece ottenuti, io stesso, grazie a Marco Cavallaro, ho appreso , "cosa io avrei dovuto realmente ascoltare" con l’impianto in mio possesso riportandomi una pronta analisi tecnica sul perché avvenisse una compressione dinamica nella mia cascata sintoampli + finale della medesima casa canadese (quest’ultimo invece di indiscussa ottima fattura). Mi riferì cosa avviene quotidianamente nel mondo professionale con chi esegue un mix audio di tali tracce, essendo lui un ing,del suono con documentata esperienza di settore, e cosa tale mix avrebbe dovuto a me restituire come campo sonoro, scena aperta, profondità nelle voci e nei dialoghi, presenza, tridimensionalità, musicalità etc, che invece veniva "affogato". Mi riportò inoltre, il comportamento opposto di altre case produttrici che non avevano questa problematica e di come le stesse approcciassero al mondo del "cinema" o dell'Home cinema. Come già fatto per il trittico frontale e per il finale, la riflessione del professionista fu decisiva per me, che non sono un esperto ma un umile fruitore di contenuti, che però vuole ottenere il massimo dal proprio impianto. Mi propose un confronto da fare nel mio ambiente, prendendosi carico lui di tutto, cosi identificò il fornitore che potesse reperire quel sintoamplificatore specifico di una casa giapponese da lui consigliata e, ieri mattina, nella mia sala, è avvenuto il confronto reale.
Il risultato "stacca e attacca" a parità di calibrazione ( Ovvero la DRC del Digifast è rimasta invariata ),è stato imbarazzante a favore della nota casa giapponese dal logo a tre diapason intersecati, e chiaramente il sintoamplificatore in prova è rimasto saldamente ancorato nel mio mobiletto coccolato dagli altri componenti, si è poi fatta una trattativa diretta io e il negoziante che gentilmente aveva prestato il prodotto a Marco e che io non conoscevo fino a ieri pomeriggio ( e che ho sentito solo telefonicamente ) e nel tardo pomeriggio il noto amplificatore canadese prese cosi la via del riposo e del negoziante come rivendita quale ottimo usato .
In tutto ciò, anche questa volta Il professionista ha avuto ragione, in quanto lui non ha vincoli di marca, il professionista non si accontenta di raggiungere un obbiettivo, ma di puntare alla perfezione. Il professionista non ha paura a dirti che la nota casa produttrice ha fatto un prodotto scadente e quindi di guardare oltre, lui non prende soldi dalla casa che l'ha costruito, lui macina chilometri, analizza “in casa tua” il tuo stato riportandone peculiarità pregi e difetti e riportando cosa è ottimo e cosa non lo è. Il professionista può anche essere scomodo, perché ti dice cosa andava fatto e invece cosa è stato fatto nel tuo ambiente e se ci sono situazioni recuperabili o meno. Il professionista accetta la sfida, perché sa già cosa tu ascolterai e si mette lui stesso in gioco, facendo prove come nel mio caso che potevano avere esito negativo ( anche se chiaramente lui sapeva cosa io avrei sentito con questo ampli rispetto al mio

). Il professionista viene remunerato per l’attività fatta e il suo know-how è legato ad una storicità nel professionale ed è lui stesso legato alla storia di coloro che il marchio lo ha visto crescere e le metodologie applicate le hanno vissute sulle proprie "calibrazioni" negli anni e ne hanno visto la crescita, i pregi e i difetti, le nottate passate a fare test e a scegliere questa o quella funzionalità nota.
Un professionista è quello che fa , con passione e dedizione, perché l’eccellenza non è un atto ma un’abitudine, e questo è quello che Marco Cavallaro e Marco Bagna sono, professionisti, e con i professionisti non si sbaglia mai.