Contributi INPS commercianti: +12%

lukpeta ha detto:
Giusto per curiosità...mi sembra che la mia aliquota sia sul 24% e quella dei commercianti non arrivi ancora al 20. eh?

Giusto per curiosità: hai chiaro in mente che la tua aliquota è del 24% mentre un "commerciante" quando ha pagato "quasi il 20%" (come dici tu) ha coperto solo poco più di un terzo di quanto deve versare allo Stato?
Francesco
 
Paolo UD ha detto:
ragazzi, evitiamo commenti sui politici (ricordo che le discussioni politiche sono vietata) che possono solo generare flame.
In realtà non voleva essere un commento politico,avrei espresso la stessa opinione nei confronti di chiunque: nelle condizioni in cui stiamo parlare di economia che va bene mi sembra una presa per i fondelli...è però vero che probabilmente i politici,vivendo in un mondo ovattato e pieno di gratificazioni economiche (grazie ai nostri contributi), probabilmente non si rendono conto di come stanno effettivamente le cose
 
Perchè il commerciante e l'imprenditore al quale si aumentano le tasse ha dei costi maggiori per mandare avanti l'impresa e meno costi per assumere o tenere un dipendente
Se il commerciante vende il 10% in più se ne frega del 10% in più di tasse. Se per assurdo tagliamo del 30% le tasse ad un commerciante e per tenere il gettito le aumentiamo del 50% ai dipendenti a chi venderà il commerciante la sua merce? Il concetto è che i commercianti e gli imprenditori hanno si tasse alte ma pagano anche stipendi molto bassi rispetto agli altri paesi europei. Come fanno gli altri paesi europei ad essere competitivi se pagano stipendi anche fino al 100% superiori a quelli italiani e con una tassazione solo leggermente più bassa? Semplice, con stipendi del genere le persone possono spendere e quindi i prodotti si vendono e si vendono anche con il giusto margine.

Non dobbiamo ragionare al contrario. In fondo un commerciante/imprenditore assume se ha bisogno di personale e non se il personale costa poco perchè tutto sommato al personale qualcosa devi pur far fare, no? L'occupazione aumenta perchè qualcuno da qualche parte compra e non perchè costa poco assumere.

Io sono del parere che i soldi dovrebbero essere usati per la collettività (sanità, istruzione, pensioni, assistenza sociale, reti pubbliche ecc. ecc.) e non per dare oggi una mano all'industria automobilistica, domani agli allevatori, poi alle palestre, dopo ancora ai camionisti ecc. ecc.
Il pubblico deve darci le strutture materiali e immateriali mentre resta a carico dell'impresa saper investire, a carico dei commercianti saper vendere, a carico dei liberi professionisti saper fornire servizi e a carico dei dipendenti saper lavorare.
Se lo Stato si fermasse ai servizi pubblici sai quanti soldi in meno spenderebbe e quanti soldi in meno dovrebbe chiedere a tutti noi? Ma questo non si fa perchè altrimenti la politica all'italiana come fa a rimanere tale? Ad es. il comune di Chieti, dove risiedo, ha speso sui 500.000 euro per organizzare il festivalbar: stiamo parlando di 40-50 euro a famiglia e se volevo vedere il festivalbar avremmo dovuto pagare anche il biglietto! Il bello che poi non ci sono i soldi per il "sociale" ed hanno aumentato anche l'addizionale irpef comunale! Ma il festilvabar cosa ha portato come "ricchezza" al comune? Al massimo un po' di denaro ai commercianti e non credo che con la maggior (teorica) tassazione comunale siano stati in grado di ripagare il concerto. E' solo un esempio di come la politica pensa a quello che non deve pensare...
Per me dovrebbero essere i privati a pensare agli eventi ed il comune dovrebbe servire solo a renderli possibili (permessi vari, servizi d'ordine ecc. ecc.).

Mi fermo perchè mi rendo conto di essere stato fin troppo prolisso.

Ciao.
 
Io non ho detto che si devono abbassare le tasse agli imprenditori ed alzarle ai dipendenti: dico che si devono abbassare ad entrambi
Per gli sprechi si sfonda una porta aperta:ieri sera a matrix si riparlava degli scandalosi contributi che lo stato da all'editoria...veramente una vergogna :mad:
 
chiaro_scuro ha detto:
Non dobbiamo ragionare al contrario...

Io sono del parere che i soldi dovrebbero essere usati per la collettività (sanità, istruzione, pensioni, assistenza sociale, reti pubbliche ecc. ecc.) e non per dare oggi una mano all'industria automobilistica, domani agli allevatori, poi alle palestre, dopo ancora ai camionisti ecc. ecc.

Ed allora la favoletta del cinese non è stata recepita. Lo stato è un'impresa: se destiniamo un fondo "avanzato" alla collettività, per carità, intento nobilissimo, stiamo elargendo quel che in gergo viene denominato un fondo perduto. Se destiniamo parte dei fondi per incrementare la produzione nazionale, abbiamo investito: in parole povere, a me stato, i soldi rientreranno sotto forma di nuove assunzioni, quindi più tasse pagate dai dipendenti; sotto forma di tasse alle imprese, che incrementano la loro produttività e via dicendo. Se hai dei soldini in banca e ti vuoi comprare un amplificatore, sapendo che tra 2 mesi, allo stesso prezzo, ne puoi comprare uno migliore, che fai? Investi la cifra per avere un pò di interessi e quando decidi di comprare l'amplificatore, gli stessi soldin, ti hanno reso almeno una pizza con gli amici.

L'assistenzialismo statale a tutti i costi purtroppo non ha dato frutti: dal dopoguerra al 1990 la prima repubblica ci ha messo in ginocchio.
 
Mi sfugge qualcosa: si é iniziato parlando di contributi INPS e si é finito per parlare di tasse.
Il nostro sistema pensionistico é uno di quelli più fallimentari esistenti.
Le pensioni elargite superano di molto i contributi versati.
Considerate che, nella gran parte dei casi, se una pensione viene goduta per 15 o 20 anni, gliu importi di cui si beneficia sono molto superiori a quelli versati durante la propria attività lavorativa.
Quindi, non mi scandalizzerei più di tanto per tali aumenti, anzi bisogna assumere la consapevolezza che il sistema pensionistico, inteso com'é oggi, dovrà essere necessariamente rivoluzionato.
Ciao
Luigi
 
Io invece mi scandalizzo: parliamo di oltre il 12%...e che facciamo,raddoppiamo i contributi in 10 anni? E con quale contropartita?
Ma soprattutto,ai dipendenti sono stati aumentati i contributi?
 
chiaro_scuro ha detto:
Non dobbiamo ragionare al contrario. In fondo un commerciante/imprenditore assume se ha bisogno di personale e non se il personale costa poco.......

Poi c'è quello che ha assunto una persona che si dimostra incapace o che non sa assolutamente cosa vuole dire serietà e professionalità (e magari fa i suoi 47 giorni di malattia all'anno in cui era ...poco malata) e se la deve portare - a libro paga - fino alla pensione....
Francesco
 
Lo stato è un'impresa
Sei partito con il piede sbagliato. Già il fatto che l'impresa fa i soldi per chi ce l'ha mentre lo Stato dovrebbe farli (in senso figurato) per chi ci lavora ti fa capire che lo Stato non è un'impresa. Non venirmi a dire che l'impresa fa i soldi anche per chi lavora perchè è falso in quanto per l'impresa chi lavora è un costo (come l'auto, il computer, la pressa, il robot ecc.) e cerca in ogni modo di "ridurlo". E per me è anche giusto così.
Lo Stato esiste per permettere ad una comunità di vivere insieme e questo può avvenire solo se riesci a rendere questa comunità stabile. Per rendere la comunità stabile deve tenere a bada gli elementi instabili (malati, delinquenti, poveri ecc.) e lasciar vivere gli altri elementi. Siccome lo Stato a sua volta deve tener conto degli altri Stati deve fare in modo che sia al passo con gli altri o più bravo e per far questo deve creare le giuste condizioni affinchè la comunità cresca. Le giuste condizioni sono strutture pubbliche (reti pubbliche, istruzione ecc.) che danno a tutti la possibilità di potersi esprimere e crescere evitando allo stesso tempo che chi è forte possa danneggiare per la sua stessa forza chi è debole (giustizia, sicurezza pubblica).
Quindi io parlo di funzioni pubbliche e non di assistenzialismo. L'assistenzialismo è dare le pensioni con 15 anni di servizio ai carabinieri (penso che ora non sia così) o con 20-25 anni di servizio agli insegnanti (ora non non dovrebbe essere più così). E queste pensioni le stiamo pagando noi e fosse per me io gliele toglierei (una cosa è un diritto acquisito ed un'altra è il privilegio acquisito). Assistenzialismo è dare le pensioni a chi non è invalido, dare l'assistenza a chi non ne ha bisogno, assumere persone dove non servono solo perchè oggi fa comodo ad un partito e domani ad un altro, creare comunità montane in collina, musei che di museo non hanno niente ecc. ecc.
Assistenzialismo è anche dare i soldi ad imprese che non sanno camminare con le proprie gambe, eclatante è l'Alitalia ma anche un po' tutte le imprese che prendono i soldi "a fondo perduto" in modo più o meno diretto per la propria normale attività. Diverso è aiutare un'impresa a uscire fuori da un momento difficile. Dare soldi alle imprese per la normale attività è solo un danno ed un esempio di come la riduzione dei trasferimenti dallo Stato all'impresa non possa far altro che bene all'impresa stessa è la Fiat grazie anche al governo Berlusconi che ha ridotto in modo significativo questi soldi "buttati" (con questo non voglio dire che Berlusconi sia stato bravo ma solo che non avendo un suo tornaconto come effetto collaterale si è avuta questa riduzione massiccia di trasferimenti ciechi verso Fiat).

Per me costruire una strada a 10 corsie intorno a Milano dove tutti i cittadini italiani possono accederci gratuitamente è un investimento dare soldi ad un'impresa che vuole vendere ghiaccio al polo nord è assistenzialismo.

Ciao.
 
Poi c'è quello che ha assunto una persona che si dimostra incapace o che non sa assolutamente cosa vuole dire serietà e professionalità (e magari fa i suoi 47 giorni di malattia all'anno in cui era ...poco malata) e se la deve portare - a libro paga - fino alla pensione....
Quando la giusta causa potrebbe avere senso se lo Stato funzionasse a dovere.
Io sono per i licenziamenti "liberi" perchè chi è bravo possa andare avanti e chi non se lo meriti possa restare a casa. Ovviamente anche il datore di lavoro deve pagare in modo "forte" ogni tentativo di sopruso. Non si può avere libertà senza rispetto.
Mi fanno ridere, per non piangere, i sindacati che fanno sciopero all'Alitalia perchè non vogliono i licenziamenti: ma se non ci sono passeggeri che ci stanno a fare tutti quei dipendenti? Forse se i dipendenti fossero stati bravi anche l'Alitalia sarebbe andata bene e non ci sarebbe stato bisogno di licenziamenti ma l'Alitalia è andata male e quindi si deve licenziare. La colpa può essere anche di chi ha gestito l'Alitalia ma in ogni caso un lavoratore "inutile" è da lasciare a casa (inclusi i manager). Tanto ci sarà bisogno di volare e qualcuno ci farà volare e questo qualcuno avrà bisogno di dipendenti.

Ciao.
 
Vorrei dire la mia:sono commerciante,ho diverse attivita' e per quanto riguarda l'evasione non riesco a capire perche' la persona comune se la prende sempre e comunque con la mia categoria:io ad esempio lavoro soltanto con ditte molto importanti(firme),di conseguenza la merce e' interamente fatturata,e sempre di conseguenza,gli scontrini vanno battuti dal primo all'ultimo,dunque evasione zero!(pago un mare di euro annui tra tasse e iva,e la cosa non mi fa ovviamente piacere).Bisogna rendersi conto che la VERA evasione e' quella causata da una certa tipologia di professionisti,quelli che forniscono prestazioni senza lasciar prove e tracce.Esempi? Ristoratori e baristi(gli alimenti entrano nei ristoranti e nei bar spesso e volentieri in nero,non ci sono prove materiali,guai a chiedere scontrini o ricevute fiscali...ho letto che un caffe',al costo,viene 6 o 7 centesimi...fate un po' il conto!).Vogliamo parlare poi di avvocati o dentisti?300 euro per un parere legale di 10 minuti?Ricevute naturalmente manco a parlarne,il mio dentista,invece,propone tariffe differenziate a seconda di richiesta di ricevuta o meno,a me risulta invece che la ricevuta sia obbligatoria,e che i preventivi vadano fatti IVA compresa...e si potrebbe andare avanti,eccome,percio' basta con queste generalizzazioni sui commercianti,per favore,c'e' molto,ma molto di peggio...
 
Se parli con un commercialista o un avvocato diranno quello che hai detto tu ma rivolto verso di te :(

Io direi che il modo migliore sarebbe che tutti, dipendenti inclusi, possano scaricarsi le fatture in modo che abbiano "convenienza" a farsi fare la fattura. Solo che ha detto Padoa Schioppa che così non va bene perchè si tassa il risparmio ma nessun giornalista gli ha fatto notare che è meglio (direi giusto) tassare il risparmio piuttosto che il "pane" quotidiano......

Ciao.
 
fdistasio ha detto:
Io invece mi scandalizzo: parliamo di oltre il 12%...e che facciamo,raddoppiamo i contributi in 10 anni? E con quale contropartita?
Ma soprattutto,ai dipendenti sono stati aumentati i contributi?
AI lavoratori autonomi di sicuro.
Sui redditti di quest'anno io pagherò il 23,50% (ventitrevirgolacinquantapercento) :eek: :eek: :eek:
Su quelli 2006 pago il 18,20%. Un aumento del 5,30%.

Come vedi, se tu ti scandalizzi io cosa dovrei dire?

La cosa più assurda è che il contributo INPS va pagato dal datore di lavoro o dal committente.

I dipendenti che ho letto lamentarsi qui dei contributi INPS, come se fossero loro a pagarli, sappino che sono i loro datori a pagarli e se ci sono aumenti nella contribuzione INPS, questa ricade interamente sul datore e non erode minimamente la loro busta paga.

Al contrario i professionisti, gli imprenditori, i lavoratori autonomi se lo pagano di tasca loro ed al committente spetta solo un piccolo contributo.
Quindi un aumento nella contribuzione INPS significa una reale erosione del reddito netto.

Faccio l'esempio del mio caso, che rappresenta la situazione di ca. 4 milioni di lavoratori.
Quando è stata introdotto l'obbligo del cotributo INPS, l'aliquota da versare era del 10% sul reddito netto a fronte di un rimborso a carico del committente del 4% (che ricadeva sull'intero fatturato quindi).

Ora l'aliquota è salita al 23,50% ma la percentuale a carico del committente è sempre del 4%.

Io, dopo oltre 20 anni di lavoro, non posso comunque lamentarmi dato che posso permetteremi di fatturare delle cifre di un certo tipo anche grazie all'esperienza che mi viene riconosciuta.
Ma per un giovane che si affacciasse ora alla mia o altra professione, la situazione è molto più dura di quanto non lo fosse per me vent'anni fa.


Ciao.


[edit] p.s.: se faccio un calcolo di tutto quello che pago di tasse e contributi vari, fra INPS, IRPEF, IRAP, tasse varie accantonamenti previdenziali ed assicurativi e non ultimo il costo del commercialista che fa i conti, la percentuale è di circa il 65%. :(
 
Ultima modifica:
Vorrei quotare interamente il messaggio di Girmi però non posso farlo visto che è vietato dal regolamento...
Comunque spero che serva per chi è ancora convinto che i dipendenti pagano più tasse o inps delle altre categorie: prima di sentenziare informatevi,parliamo di cifre (come ha fatto giustamente Girmi) e non di quello che vi hanno detto così possiamo ragionare su qualcosa di concreto
 
Francesco SP ha detto:
Giusto per curiosità: hai chiaro in mente che la tua aliquota è del 24% mentre un "commerciante" quando ha pagato "quasi il 20%" (come dici tu) ha coperto solo poco più di un terzo di quanto deve versare allo Stato?
Francesco

Guarda che lukpeta intendeva solo le tasse previdenziali e non tutte le tasse trattenute dalla busta paga, che nel mio caso sono:

Inpdap a carico dello stato = 24,20
Inpdap a carico dip = 8,80
Irap = 8,5
Contr. Prev.le carico stato = 7,10
Contr. Prev.le carico dip = 2,50
F.C.= 0,35
Varie = 2,0
IRPEF = 33

per un totale di 86,45% sulle mie competenze, ben lontato dal 52% dichiarato da kaljeppo.
 
Girmi ha detto:
...se faccio un calcolo di tutto quello che pago di tasse e contributi vari, fra INPS, IRPEF, IRAP, tasse varie accantonamenti previdenziali ed assicurativi e non ultimo il costo del commercialista che fa i conti, la percentuale è di circa il 65%. :(
Mi hai tolto la frase dalla tastiera...
Giusto ieri stavo riflettendo con il commercialista se non valga la pena chiudere la società, visto che, tra importo totale del prelievo fiscale, spese fisse obbligatorie e aumento della non detraibilità di altre spese fisse, ormai si supera un limite "umano". Un trend iniziato più di dieci anni fa e ormai incancrenito.
Lavorare tanto senza riuscire MAI ad accantonare un euro comincia ad essere indecente. :rolleyes:

P.S.: lunedì sera chiedo lumi a Gordon sul possibile trasferimento all'estero di baracca e burattini.
 
Girmi ha detto:
La cosa più assurda è che il contributo INPS va pagato dal datore di lavoro o dal committente.

I dipendenti che ho letto lamentarsi qui dei contributi INPS, come se fossero loro a pagarli, sappino che sono i loro datori a pagarli e se ci sono aumenti nella contribuzione INPS, questa ricade interamente sul datore e non erode minimamente la loro busta paga.

Si ma se non ci fosse il bisogno di versarle all'inps, quell'importo sarebbe dato in busta paga in modo che il dipendente le versasse come contributi a chi vuole lui, e se non vuole la pensione se li potrebbe spendere come vuole.
 
Top