• Confronto TV, proiettori e ampli al Roma Hi-Fidelity il 15 e 16 novembre

    Sabato 15 e domenica 16 novembre, all'hotel Mercure West, AV Magazine vi aspetta nella sala Domitilla dalle 10:00 alle 18:00 con un confronto tra TV OLED e tra amplificatori con un diffusore di riferimento. Nella sala adiacente di Gruppo Garman vi aspetta invece un confronto tra videoproiettori Epson LS9000 e QB1000 con un sistema home cinema Dolby Atmos con integrato Denon AVC-A1H e diffusori Focal EVO. Maggiori informazioni a questo link.

  • JVC NZ900 + NZ500 da Videosell il 14 e 15 novembre a Milano

    Venerdì 14 e sabato 15 novembre, presso la showroom di Videosell a Trezzano sul Naviglio, sarà possibile osservare all'opera il videoproeittore JVC DLA-NZ900 (alias DLA-RS4200) con il nuovo firmware 2.0 da poco disponibile. Sarà in funzione anche un eccellente DLA-NZ500 (alias DLA-RS1200) che è un campione del rapporto qualità prezzo. Appuntamento quindi a venerdì 14 novembre, dalle 15:30 alle 20:30 con aperitivo "videofilo" gratuito e anche sabato 15 novembre, sia la mattina dalle 9:30 alle 13:30 e poi il pomeriggio dalle 14:30 alle 16:00. Maggiori informazioni a questo link.

Consigli scansione diapositive

Re: Re: Pag. 11

fabio3 ha scritto:
Ho letto quest'articolo che mi ha aiutato a capire qualcosa circa la risoluzione necessaria per ottenere i vari formati di stampa.

Ma nulla si dice della differenza tra stampa chimica e digitale.

Illuminami !!!!!
Ci provo, ma non è una cosa semplice.

Alcuni concetti base:
1) un sistema per esprime le capacità visiva dell'occhio umano si basa sui cosidetti "cerchi di confusione".

Per cerchio di confusione si intende un cerchio così piccolo da essere confuso con un punto, cioè non si vede più il nero/bianco/nero della circonferenza e interno, ma si vedrà un punto grigio scuro.

In pratica un cerchio di diametro più piccolo o uguale a 0,25 mm visto da ca. 25-30cm, non verrà più visto come una linea nera che disegna la circonferza ed il centro vuoto, ma, appunto come un punto.

Questo serve per capire quale livello di dettaglio può leggere l'occhio umano, andare oltre è inutile, come per le frequenze oltre i 20 KHz, inudibili dall'uomo.

2) la stampa chimica è una stampa a "tono continuo", cioè ogni singolo pixel colorato dell'immagine viene riprodotto con un punto dello stesso colore sulla stampa.

In una stampa tono continuo, una risoluzione dell'immagine di 300 dpi permettere di avere una distanza tra i punti talmente piccola (ca. 0,085 mm) da non renderli più distintiguibili singolarmente alla normale distanza di visione (con la foto in mano), il risultato è una "continuità" dei toni dell'immagine (3 punti contigui avranno una distanza di ca. 0,25 mm = cerchio di confusione).

Quindi usare immagini oltre i 300 dpi diventa inutile (tranne i casi di ingrandimenti, ovvio).
Ovviamente con gli opportuni calcoli si può ridurre la risoluzione a seconda delle esigenze di visione.

Se devo stampare un 70x100 che sicuramente verrà visto da più di un metro di distanza, basteranno cerchi di confusione grandi ca. 1mm, quindi una risoluzione dell'immagine di 100 dpi sarà sufficente.

Lo stesso principio vale per le stampanti a sublimazione che pur usando gli inchiostri colorati base (3 o 4, CMY o CMYK), questi vengono scaldati fino a "sublimare" (cioè trasformati da solidi a gassosi) per miscelarsi nei condotti e creare il colore richiesto sulla stampa.

3 ) Nella stampa litografica (così come nelle inkjet o laser) si usano i 4 inchiostri nei colori base Ciano, Magenta, Giallo, Nero.
Non potendo usare le tonalità intermedie, questi vengono riprodotti in punti talmente piccoli da ricadere al di sotto dei famosi cerchi di confusione.
Variando la densità dei punti colorati e sovrapponendo i 4 colori, si ottiene un effetto che a una certa distanza (quella di normale lettura) grazie ai "cerchi di confusione) dà la sensazione di una stampa a tono continuo.

La risoluzione dei dispositivi per la stampa litografica è di 2400 dpi o superiore. A questa risoluzione la cosidetta "rosetta di stampa" (cioè la matrice minima di punti dei 4 inchiostri) ha un diametro inferiore ai famigerati "cerchi".

A questa risoluzione di stampa "reale" si usano immagini a 300 dpi perchè un singolo pixel dell'immagine corrisponde alla dimensione della "rosetta".

Per capire meglio puoi guardare con un lentino fotografico una qualunque pagina di una rivista.

Come esempio ho fatto una simulazione in Photoshop di una retinatura di stampa (in realtà in stampa i punti sono solitamente tondi e non quadrati come i pixel dell'immagine che ho simulato)

A questa grandezza le due immagini sono viste come a tono continuo:



Ingrandendole si vede la differenza fra il tono continuo ed il retinato (clicca l'immagine)



Ancora più evidente:



Quindi la conclusione sarebbe quella di usare sempre immagini da 300 dpi per avere la massima qualità.
Giusto in parte, perchè in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi e con qualche escamotage (tipo microstep) moltiplicano virtualmente la risoluzione verticale (quella del senso di trascinamento del foglio).

In queste condizioni immagini a 300 dpi non verrebbero sfruttate in tutto il loro dettaglio, quindi è possibile ridurne la risoluzione ad un multiplo di 8 della risoluzione hardware massima della stampante (su una 1200x1200 basterebbero 150 dpi).
Ma per dare un pò di materiale in più da elaborare alle soluzioni software dei driver o agli escamotage di stampa, si può aumentare un po' la risoluzione.

Per questo motivo solitamente si indica una risoluzione di 200/225 dpi max, come adatta alla stampa inkjet.
Andare oltre è quasi sempre inutile, ma come avrai capito dipende dalla stampante, quando queste arriverranno a risoluzioni "lito", la distinzione non avrà più senso.

Spero di essere stato chiaro, in caso contrario dimmelo.

Ciao.
 
Ultima modifica:
Re: Re: Re: Pag. 11

Girmi ha scritto:
Ci provo, ma non è una cosa semplice.

Alcuni concetti base:
1) un sistema ......
.
.
.
.
.
.

Spero di essere stato chiaro, in caso contrario dimmelo.

:D :D :D

Semplicemente, un mito
Anch'io ti ringrazio per questa spiegazione.

Ciao

Roberto ;)

P.S. Cavolo, Girmi sembra Wikipedia!
 
Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

Girmi ha scritto:
:D :D :D
Grazie Roberto, speravo fosse utile.

I tuoi interventi sono sempre utili (solenne lisciata) :p :p .

Mi è chiaro tutto fino a quasi la fine, che invece non mi è tutto chiaro.

Mi si confondono le idee quando parli di stampatrici litografiche a 2400dpi che sembrerebbero abbondantemente sovradimensionate rispetto ai necessari 300dpi .

O quando dici:

"in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi"

ma non bastano 300dpi per un'ottima stampa?

In realta è chiaro che stai parlando di un'altra risoluzione che però non capisco.

Ciao
 
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

fabio3 ha scritto:

Mi si confondono le idee quando parli di stampatrici litografiche a 2400dpi che sembrerebbero abbondantemente sovradimensionate rispetto ai necessari 300dpi.
La stampa litografica è il normale procedimento di stampa di riviste, catalologhi, poster, depliant, ecc….
Per semplicità diciamo che non è un sistema di "stampa domestico", quindi dimentica la litografia, fai conto che non ne abbia parlato.

In realta è chiaro che stai parlando di un'altra risoluzione che però non capisco.
Esatto.
Una è la risoluzione dell'immagine (file, scansione o scatto digitale che sia), che può variare a seconda dell'uso: dai 72 dpi per un uso a video fino a 300 dpi per la stampa su carta di alta qualità.
Essendo le immagini a tono continuo (con sfumature, vedi occhio) la risoluzione deve essere in 1:1 con le esigenze di visione finale.

L'altra è la risoluzione e quella della stampante, che disponendo di soli 4 colori (CMYK, non sfumati, ogni punto è di colore pieno) deve riprodurre le sfumature dell'immagine tramite dei retini di stampa (vedi occhio).
Per fare questo i punti del retino di stampa devono essere molto, molto più piccoli di quelli dell'immagine. Senza addentrarmi i altri calcoli il rapporto migliore è 1 a 8 o superiore (300>2400).

Le stampanti a tono continuo, chimiche (da laboratorio fotografico) o a sublimazione (costosissime), non usano retini di stampa ma riproducono i punti di stampa con le stesse sfumature dell'immagine, quindi devono avere la stessa risoluzione dell'immagine (1 a 1).
Non conosco stampanti a sublimazione con risoluzioni oltre i 400dpi.
A dire il vero per la stampa chimica, il discorso sarebbe leggermente diverso essendo un processo analogico, ma mi fermo qui.

"in realtà le attuali stampanti inkjet (tranne rarissimi e costosissimi casi) non arrivano ad una risoluzione "reale " di 2400 dpi, ma molto più frequentemente si fermano, se va bene, a 1200 dpi"

ma non bastano 300dpi per un'ottima stampa?
Sì, ma per quanto scritto sopra, per stamparla al meglio devi avere una stampante "a retino" da almeno 2400 dpi (ancora troppi per le stampanti home) o una a tono continuo, chimica o sublimazione (che trovi nei laboratori di stampa).

Nelle stampanti fotografiche inkjet consumer (diciamo sotto i € 1.000), la risoluzione di stampa solitamente arriva sui 1200/1440 dpi reali.
Questa caratterista la trovi tra le specifiche tecniche della stampante.
A volte asteriscata perchè frutto, come scritto sopra, di qualche trucco software (tipo PhotoRET per HP o RPM per Epson) oppure hardware (tipo microstep).

Un esempio: le Epson (fra le migliori stampanti fotografiche, imho) arrivano a 1440 dpi reali al massimo, ma se leggi le caratteristiche vedrai scritto 1440x2880 dpi o anche 1440x5760 dpi. Questi valori sono il risultato di tecniche o tecnologie varie, ma la risoluzione reale rimane 1440 (e sono fra le più risolute).

Quindi bastano immagini da 200/220 dpi (1440/8=180) per sfruttare al massimo la stampante e lasciare qualcosa alle tecnologie di miglioramento immagine adottate.

Ciao.
 
Ultima modifica:
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

Girmi ha scritto:
le Epson (fra le migliori stampanti fotografiche, imho)

Scusate l'OT

A proposito di stampanti uso fotografiche, mi sta morendo la HP 970 CXI.
Vorrei sostituirla con una buona stampante fotografica, caro Girmi dammi un consiglio (HP o Epson).
La Canon PIXMA iP5000 come ti sembra?

Ciao e grazie

Roberto ;)

P.S. Da oggi Senior Member :D (sono emozionato)
 
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

corobi ha scritto:
Scusate l'OT

A proposito di stampanti uso fotografico, mi sta morendo la HP 970 CXI.
Vorrei sostituirla con una buona stampante fotografica, caro Girmi dammi un consiglio (HP o Epson).
La Canon PIXMA iP5000 come ti sembra?

Ciao e grazie

Roberto ;)

P.S. Da oggi Senior Member :D (sono emozionato)
 
azz... mi ero perso il 3d...
Girmi sei un pozzo di scienza, credo che quando avrò finito di svenarmi per l'HT dovrò scansionare tutte le dia ed a quel punto riesumerò questo 3d che ho letto solo in parte ed in fretta.

P.S. comunque non ho il coraggio di pensionare le dia, proprio ora che la Velvia 100 (in prova su Tutti Fotografi) è la pellicola praticamente perfetta..... sob!:rolleyes:
 
maurocip ha scritto:
Non ho il coraggio di pensionare le dia, proprio ora che la Velvia 100 (in prova su Tutti Fotografi) è la pellicola praticamente perfetta.

Provata quest'estate. 25 rulli in Perù.

STRAORDINARIA.

Meglio ancora della Provia F. La resa dei colori è, praticamente, perfetta (anche gli incarnati dei visi, che con la vecchia Velvia 50 erano un po' troppo rossi, sono migliorati notevolmente).

Qualcuno (tipo il saggio Girmi) ha voglia di fare un breve riassunto dei modelli di scanner x dia e, magari, ci aggiungiamo qualche buona stampante?

Ciao

Roberto ;)
 
corobi ha scritto:
Provata quest'estate. 25 rulli in Perù.

STRAORDINARIA.

Meglio ancora della Provia F. La resa dei colori è, praticamente, perfetta (anche gli incarnati dei visi, che con la vecchia Velvia 50 erano un po' troppo rossi, sono migliorati notevolmente).

Qualcuno (tipo il saggio Girmi) ha voglia di fare un breve riassunto dei modelli di scanner x dia e, magari, ci aggiungiamo qualche buona stampante?

Ciao

Roberto ;)
ok non pensiono la F5 :D
In quanto alla stampa, pur avendone una buona, su una cosa sono certo: le scansioni me le farò da solo, ma le eventuali stampe le farà un laboratorio ;)
ciao
 
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Pag. 11

corobi ha scritto:
La Canon PIXMA iP5000 come ti sembra?
Mi sono riletto la prova di Fotografia Reflex di marzo 2005 per confermarmi ciò che ricordavo.

Le Canon sono ottime stampanti soprattutto come velocità e dettaglio, ma sulla resa cromatica sono un pelo indietro alle Epson, anche se di poco.
Però bisogna valutare i pro e i contro.

Per me, la corrispondeza dei colori (CMYK), nelle prove che faccio e che presento ai clienti, deve essere altissima (uso anche un calibratore, ma è un altro discorso).
Sotto questo punto di vista le Canon che ho avuto, dalla BJC 820 alla 5000, hanno dimostrato un comportamento degli inchiostri troppo variabile in rapporto al supporto. In particolare il giallo poteva passare da un giallo limone ad un giallo caldo se stampato su una carta porosa oppure lucida.
Con Epson l'uniformità dei colori è molto meno dipendente dal supporto.
Ma per un uso prettamente fortografico, quasi sempre si usa o si preferisce uno solo tipo di carta, quindi il problema è molto minore.

Qualcuno ha voglia di fare un breve riassunto dei modelli di scanner x dia e, magari, ci aggiungiamo qualche buona stampante?
Sugli scanner, film o piani, si è detto molto in questo thread, lo si può rileggere.

Posso solo aggiungere che un primo passo nella scelta di un filmscanner è di orientarsi verso quei produttori noti per la capacità di produrre ottiche i alta qualità, Nikon, Canon, Minolta.

Come ho già scritto, gli attuali sensori hanno una risoluzione ben superiori al potere risolvente delle attuali ottiche.
Non a caso non c'è progresso nella risoluzione massima dei fimscaner consumer da almeno 5/6 anni. Già nel '99 c'erano filmscanner da 4000 dpi.

Da allora i progressi si sono concentrati sulla estensione della profondità colore (36>42>48bit), nella estensione di gamma (D 2,8>3,2>4>…) e nello sviluppo di tecnologie di miglioramento immagine (ROC, ICE, ecc…).
Personalmente preferisco ed uso Nikon per i motivi che ho già espresso nel thread, ma anche Canon fa buoni prodotti. Minolta sembra abbia concentrato il suo impegno più sul medio formato che sul 35 mm.

Per le stampanti l'argomento sarebbe vastissimo e troppo dipendente dalle singole esigenze: a chi basta una 10X15, chi vuole una A2, chi stampa solo in B/N, chi vuole stampare su tela per riprodurre quadri, chi stampa molto ed ha bisogno di cartucce separate, chi stampa poco e ha bisogno di tesitne separate…, vedremo.

P.S. Da oggi Senior Member :D (sono emozionato) [/I]
1000 di questi post :)

Ciao.
 
Epson

Girmi ha scritto:
Con Epson l'uniformità dei colori è molto meno dipendente dal supporto.

Detto questo, quale suggeriresti tra queste due:

Epson Stylus Photo R320
Epson Stylus Photo R800

da affiancare ad un Nikon Coolscan 4000 ED

Quali sono le differenze sostanziali (a parte il prezzo, la R800 costa il doppio).

Ciao e grazie

Roberto ;)
 
Re: Epson

corobi ha scritto:
Epson Stylus Photo R320
Epson Stylus Photo R800

da affiancare ad un Nikon Coolscan 4000 ED

Quali sono le differenze sostanziali (a parte il prezzo, la R800 costa il doppio).
Ciao Roberto.

Per evitare qualunque fraintendimento devo precisare che la corrispondenza cromatica di cui parlavo è riferita alla stampa in quadricromia in PostScript, cioè tramite l'uso di un R.I.P. (Raster Image Processor) SW o HW e lavorando i file direttamente in CMYK a partire dalla scansione.

In questo modo il metodo di lavoro (CMYK) è lo stesso usato dalla stampante e il R.I.P. deve solo linearizzare l'uscita senza compiere conversioni di colore (da RGB a CMYK).
Insomma una procedura e dei costi non proprio adatti ad un uso domestico o amatoriale (un R.I.P. SW scarso costa da min € 3/400 fino a qualche migliaia per quelli Pro).

Nel normale uso matoriale si usa il metodo RGB per lavorare le immagini in Photoshop e le si stampa tramite i normali driver di stampa forniti con le stampanti.
In questo modo è il driver della stampante che si occupa della conversione da RGB a CMYK, ma questo processo è molto poco controllabile dall'utente, in particolar modo sotto Win.

Il risultato è quindi molto più variabile, rispetto al precedente, e dipende da stampante a stampante (per meglio dire da driver a driver)

In pratica la stampa CMYK in PostScript permette di avere dei risultati (o aspirare ad avere) cromaticamente indipendenti dalla stampante usata, stampando da RGB il risultato è molto più "personale".

Col mio lavoro devo poter simulare sulle mie stampanti un risultato il più possibile vicino possibile a quello che sarà il risultato su una rivista od un poster, un etichetta o un depliant, altrimenti rischio contestazioni del lavoro da parte del cliente. Per questo devo usare decine di carte diverse e tre stampanti colori diverse (ognuna con il suo rip) che diventerenno 4 fra poco (prenderò la Epson Stylus Pro 4000 o 4800).

Ma nell'uso personale le stampe devono piacere a noi e basta. Se sono più verdi o meno sature o meno contrastate dell'originale, non è detto che sia un difetto se il soggetto fotografato rende meglio in quelle condizioni, come ad esempio un prato parzialmente in ombra a mezzogiorno.

Chiuso il cappello vengo al tuo quesito.

La R320 sembra essere un semplice upgrade della R300 con il monitor incorporato invece che opzionale.
Io ho una R300 ed è un ottima stampante, la resa del colore è molto brillante e la saturazione è buona, a volte anche troppo, i pale colors (i colori chiari magenta e ciano) contribuiscono ad ammorbidire molto le sfumature.
Per il suo prezzo (che immagino sarà in linea con la R300) è sicuramente un prodotto valido

La R800 l'ho provata tempo fa, il dettaglio mi sembra equivalente alla R300 ma effetivamente la brillantezza dei colori e la saturazione sono superiori. Se lo sono in misura tale da giustificare la differenza di prezzo questo è un'altra questione.
Tieni presente inoltre che la R800 è in realta una 6+1 colori (i due neri photo e matte intervengono separatamente) ed un transparente per una finitura gloss.

Ma sulla R800 come su altre stampaenti a 8 colori recenti (quelle che usano il bu ed il rosso aggiuntivi) ho alcuni dubbi.

In parole semplici (spero) questi inchiostri vanno a coprire una zona della gamma colore non riproducibile con il semplice metodo CMYK.
Quindi a rigor di logica dovrebbero garantire foto migliori con un risultato più vicino alla resa cromatica di un minilab su carta chimica.

Il problema è che questi colori (soprattutto il blu) sono al di fuori anche della maggior parte degli spazi colore RGB e sicuramente dal sRGB usato su molte digitali consumer e di default su Windows.
Per sfruttare al massimo queste stampanti si dovrebbe lavorare su file in LAB invece che RGB o CMYK. Cosa che non è per niente alla portata di tutti e soprattutto sono pochi i programmi che lo supportano (Photoshop full lo fa ma costa). Insomma possono dare il meglio solo se usate al meglio.

Personalmente preferisco, per un uso prettamente fotografico, quelle stampanti che oltre ai 4 colori base ed i due pale hanno anche due toni di nero, per le stampe in b/n (che io faccio molto). Ma il prezzo di queste sale abbastanza.

La R2400 è una di queste ma costa una cifra non indifferente.

Fra le 8 colore Canon ho sentito parlare molto bene della Pixma iP8500, il modello superiore della iP5000. Diversamente dalla R800 ha un verde invece del blu, molto più sfruttabile, imho.

Ciao.


p.s.: se vuoi ti faccio una prova di stampa con la R300, mandami un 10x15 a 300 dpi in JPEG RGB, poco compresso, ed il tuo indirizzo (ovviamente in MP o via mail) che te la stampo e ti mando una cartolina.
 
Ultima modifica:
Re: Re: Epson

Girmi ha scritto:
Se vuoi ti faccio una prova di stampa con la R300, mandami un 10x15 a 300 dpi in JPEG RGB, poco compresso, ed il tuo indirizzo (ovviamente in MP o via mail) che te la stampo e ti mando una cartolina.

Ecco un esempio di rara cortesia.
Basta un grazie 1000?

Ciao

Roberto ;)

P.S. Hai un MP
 
Finalmente ho preso lo scanner ed è iniziato il grande lavoro.

Una Canon 9950F, che , come risoluzione, a giudicare dalle prove fatte da uno specialista, mi sembra leggermente superiore alla ottima Epson 4990.


Per una scansione da 4800 pixel con scansione infrarossa per la riduzione del rumore impiega 97 minuti per 12 diapo.
Poi comunque bisogna sempre passare da Photoshop per sistemare i bordi, i livelli, la maschera UMS e salvare in JPEG.

La scansione mi sembra veramente ottima, più che sufficente per gli usi che prevedo di fare. In realta, come già documentato nel sito http://www.photo-i.co.uk ,tra una scansione a 4800 e una a 2400 non c'è molta differenza. Per adesso scansisco a 4800 e riduco a 3200 per salvare quella piccola differenza che comunque a malapena si nota.

Una cosa: che differenza di velocità tra l'USB 2.0 e il firewire?

Ciao
 
Ultima modifica:
fabio3 ha detto:
Una cosa: che differenza di velocità tra l'USB 2.0 e il firewire?
480Mb/sec per USB2, 400 per Firewire.
Però (si dice) Firewire mantiene meglio un alto throughput per parecchio tempo (non è questo il caso in cui è necessario).
 
fabio3 ha detto:
Per adesso scansisco a 4800 e riduco a 3200 per salvare quella piccola differenza che comunque a malapena si nota.
Non è detto che sia la strada migliore, anzi il risultato potrebbe anche essere peggiore.
Prova a fare una scansione a 3200 dpi e usando gli stessi settaggi a 4800 dpi. Poi la riduci a 3200 e le confronti.

Ciao.
 
Ciao Girmi, tutto bene?

Ho già provato ed è meglio scansire a 4800 e poi ridurre con Photoshop che non far ridurre direttamente al driver dello scanner. Facendo fare direttamente la riduzione allo scanner la foto perde in definizione visibilmente.



Ho invece un problema con Photoshop: ho creato un'azione che mi consenta rapidamente di ridurre i dpi da 4800 a 3200, poi tagliare la dia, regolare i livelli, regolare l'UMS e infine salvare in JPEG e chiudere. Il tutto non in maniera automatica, ma agendo sui parametri per ottimizzare i risultati.
All'inizio funzionava perfettamente facendomi risparmiare parecchio tempo e funzionava sia in Batch che come singola azione. A un certo punto a smesso di funzionare l'istruzione che regola i livelli e mi dice che c'e un errore nel programma. Non è la prima volta che il comando "regola i livelli" lanciato durante un'azione mi crea problemi: a volte va e a volte non va, ma non riesco a capire cosa lo manda in crisi. Help me please.

Apro questa questione in un nuovo thread per avere più probabilità di risposta.

Ciao
 
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