... il vinile ha ancora degli irriducibili fan dopo decenni e alcuni continuano ad affermare che sia il formato migliore...
Quindi, secondo voi, oggi come oggi, non avendo alcun vinile, potrebbe avere comunque senso acquistare un giradischi? ..........[CUT]
A prescindere da considerazioni tecnologiche... tipo master magari originariamente registrato in analogico, convertito in digitale ed elaborato in digitale, poi ristampato in analogico... ecc.. ecc... o master ripreso in digitale e poi stampato in analogico...
Trascurando considerazioni su cosa sia meglio o peggio, stendendo fiumi e fiumi di parole, esempi e controesempi, evitando di essere detrattori o favorevoli dell'una o dell'altra tecnologia...
Trascurando considerazioni sulla comodita' o scomodita' di un supporto rispetto ad un altro, alle dimensioni ingombri dei vari supporti... ecc... ecc...
Secondo me e' vero che il vinile ha ancora degli irriducibili fan.
Io sono uno di quelli anche se non mi ritengo irriducibile. Diciamo che mi considero un amante critico dell'analogico.
Perche'?
Perche' penso che sia meglio di soluzioni piu' moderne?
Perche' seguo qualche strana moda?
Per altri motivi?
Molto semplicemente perche' per me l'hifi e' nata con i vinili. Da quando ero piccolo (inzio anni '60 dello scorso secolo) per me l'unico modo per ascoltare musica erano i dischi (tralasciando la radio a valvole dei tempi e tralasciando i vari registratori prima a nastro e poi a cassette).
La mia prima sorgente low-fi e' stata un giradischi a valvole, la mia prima sorgente hi-fi e' stato un giradischi (piatto, da collegare ad un amplificatore).
Culturalmente parlando (ingegneria elettronica), ho iniziato con l'analogico. L'analogico permette di migliorare, cambiare un cavo, regolare una testina, regolare un braccio di un piatto, regolare la posizione del giradischi, cambiare il tavolino, qualsiasi intervento anche banale puo' migliorare il suono.
Al liceo e soprattutto ai primi anni di universita' si passavano ore ed ore con gli amici a discutere di testine, di regolazioni e quant'altro. Un piccolo errore nella regolazione della testina poteva essere devastante ai fini della qualita' sonora. La pulizia del disco, a secco, o in umido, era al centro di discussioni. Si andava nel negozio hifi vicino e si desideravano piatti milionari che non ho mai potuto permettermi per tutta la vita. Era una passione nella passione.
Il digitale e' tutto basato sulla frequenza di campionamento, sulla conversione AD e DA successiva... ecc... ha molti meno margini di variazione (non fraintendetemi, ma i bit sono bit, o sono stati registrati in fase di campionamento e conversione digitale o non ci sono, poi si puo' migliorare il convertitore e tutto quanto ci sta intorno, ma i files registrati sono quelli). Certo si puo' sostituire il DAC (ma i DAC buoni non vengono regalati) ecc...
NB: sto semplificando il concetto.
Quindi, per esperienza, per abitudine, per mille motivi, ora che sono piu' vicino ai sessant'anni che ai cinquanta, amo ancora i miei vinili.
Per certi aspetti li preferisco dal punto di vista sonoro ai files digitali, ai CD, alla musica liquida.
NB: sottolineo che ho scritto che (io) li preferisco, non ho scritto che suonino meglio. La musica e' emozione, e a me danno piu' emozione i miei dischi in vinile (molte volte, non sempre, non e' giusto generalizzare).
Il suono dell'analogico mi piace di piu' (i files digitali anche a frequenza di campionamento piu' elevata, convertiti con DAC costosi eccetera, pur suonando benissimo, non mi danno psicologicamente parlando le stesse sensazioni dei 'vecchi' 33 giri).
Siccome la musica, alla fine scatena o dovrebbe scatenare emozioni e le emozioni sono sensazioni personali, psicologiche, qualsiasi discorso sulla qualita' e superiorita' di una tipologia di supporto rispetto ad un'altra, che da ingegnere condivido pienamente, dal punto di vista di un ascoltatore puo' perdere di importanza e da ascoltatore un perfetto file digitale non e' detto che possa generare in me le stesse sensazioni di un 'primitivo' 33 giri.
(NB: parlo di condizioni ottimali di conservazione dei dischi e di riproduzione ottimale degli stessi).
Dopo di che sono anni che compro CD, compro musica liquida dai siti che vendono musica liquida in formato FLAC, eccetera.. e la ritengo molto, molto comoda.
Non mi sono mai schierato verso un tipo di tecnologia in particolare per mille motivi. Ritengo sia fuorviante e superficiale pensare che l'una o l'altra tecnologia sia necessariamente migliore.
Pur avendo DAC di qualita', impianto digitale eccetera, ho intenzione di aggiornare tra non molto anche il mio piatto analogico.
Ma ho in casa tanti e tanti dischi, molti miei, molti ricevuti da parenti che non butterei mai via, non ripperei mai. Non parto da zero.
Oggi come oggi ha senso il piatto analogico non avendo mai avuto dischi? Ha senso partire da zero e comprarsi i dischi in vinile? In che senso ha senso? (Scusa il giro di parole).
Da un punto di vista pratico, economico, logistico (archiviazione dei supporti), secondo me non ha assolutamente alcun senso.
Da un punto di vista logico e razionale mi pare evidente non abbia alcun senso se uno non ha assolutamente manco un disco in vinile in casa. Meglio che investa in un buon lettore serio, con un'ottima meccanica, magari un ottimo DAC, un buon amplificatore, due buoni diffusori e si compri tanta, tanta musica (in CD o liquida dai siti che vendono files liquidi ad alta risoluzione)
Da un punto di vista di ricerca personale, di cultura personale, di passione, e sottolineo di passione, ha invece, secondo me, assolutamente senso.
Per come la vedo io, se lo scopo e' di ascoltare la musica in modo semplice, rapido, comodo, non ha senso.
Se lo scopo e' quello di scoprire le vecchie incisioni, di comprare dischi originali (tenuti bene ovviamente), farsi un'esperienza nel settore analogico ha assolutamente senso.
L'hifi e' un hobby, un hobby lo si coltiva per passione.
Se uno e' incuriosito verso il mondo analogico, non vedo perche' non debba comprarsi un buon giradischi analogico e comprarsi dei dischi in vinile. Deve mettere in piano di investire un po' di soldi, deve essere appassionato.
Qui apro una parentesi, per dovere di precisione ed obiettivita'. Spesso i dischi analogici attuali sono stati ripresi in digitale o comunque convertiti in digitale, elaborati in digitale, alla fine resta solo il supporto analogico finale, quindi in questo caso mi chiedo dove finiscano realmente i limiti del digitale e dove inizino realmente i vantaggi dell'analogico. In tal caso, e' piu' difficile dimostrare che sia meglio il suono analogico ed il mio sospetto e' che diventi piu' una moda che un reale miglioramento, soprattutto poi se i dischi vengono ascoltati su piatti da pochi soldi e di scarsa qualita'.
E' difficile dare un giudizio univoco. La risposta e' dipende.
Direi... scegli con il cuore... va dove ti porta il cuore.... e tieni una mano sul portafogli....
Non farai la miglior scelta, non esiste la miglior scelta in assoluto, avrai sicuramente fatto la scelta migliore per assecondare la tua passione.