Se l'ossido si formasse nei punti dove il cavo spellato è crimpato alle morsettiere (punti in cui la pressione di contatto è talmente elevata da permettere un contatto elettrico quasi ideale ed evitare il contatto delle superfici con l'ossigeno dell'aria), si formerebbe anche nei punti nei quali il cavo spellato è crimpato, tramite viti od a pressione, a banane o forcelle o sugli eventuali capicorda. Peraltro anche banane, forcelle, faston, capicorda e quant'altro sarebbero soggetti ad ossidazione sia lato cavo che lato morsetto, così come sono soggetti ad ossidazione anche i morsetti. Ciò che previene l'ossidazione è la pressione di contatto che fa sì che l'ossigeno non acceda alle superfici di contatto. Riguardo la possibilità di filini vaganti senz'altro l'accoppiamento tramite cavo spellato merita accorgimenti un po' particolari ed una certa manutenzione, soprattutto se soggetto a frequenti smontaggi e rimontaggi. Comunque il cavo spellato riduce il numero di accoppiamenti suscettibili di ossidazione (cavo-terminale; terminale-morsetto) e permette, rispetto a banane e forcelle, pressioni (non forze) d'accoppiamento maggiori nei punti di contatto.
Esistono comunque forcelle o banane che hanno superfici metalliche non isolate piuttosto estese. Certo sono più belle a vedersi ma, nel caso di allentamenti e/o sollecitazioni anche di poco conto, rischiano di provocare cortocircuiti accidentali. Nell'immagine è visibile una morsettiera che richiede per forza di cose l'uso di forcelle ma quelle nella foto le trovo di una pericolosità bestiale in quanto una piccola forza agli estremi genera un momento angolare rilevante rispetto ai fulcri con rotazione delle forcelle che si incontrano e provocano un bel corto sulle uscite.
Visualizza allegato 17283
@ Dobermann.ita
Non ti preoccupare ed insisti con l'allenamento. Fare una saldatura a stagno è facile.
Fare una
buona saldatura a stagno che garantisca affidabilità e caratteristiche elettriche decenti richiede sensibilità, pratica, lega di buona qualità ed altri accorgimenti:
è un'operazione per niente banale se non si è abituati a farla.
Ad esempio,
non bisogna sciogliere la lega sulla punta del saldatore e poi depositarla sul conduttore da saldare ma è bene appoggiare il
saldatore ben caldo sull'elemento da saldare, quindi, attendere che l'elemento da saldare si sia scaldato e, solo allora, sciogliere lo stagno. Dopo di che va mantenuto tutto ben fermo nell'attesa che l'insieme si sia raffreddato. Il tutto evitando che il calore rovini sensibilmente l'isolante del cavo. Per questo motivo (e non solo per questo motivo) sarebbe bene evitare di saldare i terminali dei cavi di potenza. Si può dimostrare che è meglio un contatto ben stretto e fissato meccanicamente (a pressione esercitata da una vite di una morsettiera o da una deformazione plastica es. faston e capicorda) che un contatto saldato.
Ciao, Enzo