Cavi e suggestione

misticman ha detto:
ed infine quello che più mi rode, un professionista del settore con eoni di esperienza una volta mi disse, che se il sistema è equilibrato il cavo è ininfluente ;) , a meno che non sia squilibrato :confused: :D
5) credetemi, io credo che il tizio abbia ragione :eek: :D, seriamente!
Le DQ10 sono nate in sinergia con quel cavettino,come tutte le casse in quel periodo.Esisteva cioè uno standard,non dichiarato,ma di fatto per i cavi.Probabilmente la stessa cosa succede con quasi tutte le apparecchiature progettate,in tal modo,in quel periodo.E' possibile però accorgersene solo se si tratta di apparecchiature di valore,come è appunto il caso delle DQ10,progettate con la sana teoria e le sane misure,e,novità per quel tempo,con le insane orecchie.
Cambiare il cavo ad una apparecchiatura del genere equivale a... stravolgerne il progetto.
Allora tutta questa storia dei cavi non ha senso?Ha senso nella misura in cui il vecchio standard dei cavi costituiva un collo di bottiglia.Qualunque costruttore può comunque fare ritorno a quell'età dell'oro progettando le sue apparecchiature una volta scelto il suo "standard di cavo" e accludendolo poi nello scatolone,o al minimo consigliandone l'uso.Se il progetto è serio allora te ne accorgi...quando cambi il cavo.Ma tutto questo non fà che provare l'importanza dei cavi.
Purtroppo si assiste invece alla tendenza diffusa di raccontare e di raccontarsi quella della volpe e l'uva...e non mi riferisco al prezzo stratosferico di alcuni cavi.
Per inciso non è poi così difficile superare alcuni di questi cavi milleurari in quanto che...inconsistenti.
Non è quindi che il cavo è ininfluente se il sistema è equilibrato.Vero è che potremmo dare la seguente definizione di impianto equlibrato:"Dicesi impianto equilibrato un impianto per il quale il cambio di un qualunque componente produrrà con buona probabilità limitati effetti".
E parimenti potremo dire impianto squilibrato quello in cui il cambio,anche d'umore dell'utente,produrra effetti più che evidenti.
Insomma,meglio se anche il cavo entra a pieno titolo a far parte come elemento attivo alla determinazione della sinergia che porta ad un impianto equilibrato.
Ciao,Sebastiano.
 
iano ha detto:
Cambiare il cavo ad una apparecchiatura del genere equivale a... stravolgerne il progetto.
le casse non erano ricablate, i fili ai quali mi riferisco erano quelli di collegamento col finale.

iano ha detto:
Allora tutta questa storia dei cavi non ha senso?Ha senso nella misura in cui il vecchio standard dei cavi costituiva un collo di bottiglia.Qualunque costruttore può comunque fare ritorno a quell'età dell'oro progettando le sue apparecchiature una volta scelto il suo "standard di cavo" e accludendolo poi nello scatolone,o al minimo consigliandone l'uso.Se il progetto è serio allora te ne accorgi...quando cambi il cavo.Ma tutto questo non fà che provare l'importanza dei cavi.

chi ricorda le B&W Silver Signature?;) Figurarsi che alcuni le comprano usate "incomplete"....:cry:

iano ha detto:
Purtroppo si assiste invece alla tendenza diffusa di raccontare e di raccontarsi quella della volpe e l'uva...e non mi riferisco al prezzo stratosferico di alcuni cavi.
Per inciso non è poi così difficile superare alcuni di questi cavi milleurari in quanto che...inconsistenti.
nn ti so dire, non ne ho provati a casa con comodo per poter esprimere pareri...

iano ha detto:
"Dicesi impianto equilibrato un impianto per il quale il cambio di un qualunque componente produrrà con buona probabilità limitati effetti"
anche se cambio le casse? (si intuisce che nn sono molto d'accordo?):)
 
Che ne dite allora di questa:
"Dicesi equilibrato l'impianto per il quale il cavo ottimale ha resistenza, capacita' e induttanza minime, e inoltre tende a manifestare minime variazioni di prestazioni per moderate variazioni di caratteristiche dei cavi."
Come corollario proporrei:
"Dicesi squilibrato l'impianto che risente in modo marcato di cambiamenti anche modesti del valore di resistenza, capacita e/o induttanza dei cavi."
Saluti,
Siro
 
misticman ha detto:
Quanto alla modalità.... per farsi un'idea dovresti tenerli sull'impianto per alcune settimane almeno, prove con scambio istantaneo A/B o i doppio cieco evidenziano solo le GRANDI differenze tra cavi.

Ragionamento quanto più sbagliato possibile.

Se non si sentono differenze in uno scambio fra i cavi con uno switch instantaneo e cieco tipo ABX, vuol dire che le differenze non ci sono.

Pretendere di sentire quelle differenze solo con settimane di ascolti prima di un cavo e poi settimane di ascolti con l'altro cavo, è il biglietto di sola andata per il mondo dell'auto-suggestione spinta.

Sostenete che i cavi (di alimentazione, di potenza, di segnale, digitali, analogici, etc... qualunque cavo) si sentano?

Se volete avere la risposta VERA, l'unico modo serio è questo

A) Ottima catena audio (per evidenziare e sviscerare quanto più possibile le differenze)

B) Test in doppio cieco, e registrare se si riesce ad identificare e distinguere il cavo A dal cavo B (senza sapere quale sia il cavo A o il cavo B, ma guardandolo solo a FINE TEST)

Qualunque altro test è solo un modo per autosuggestionarsi e convincersi del contrario.

Vi ricordo che il corpo umano GUARISCE DA MALATTIE, quando gli viene dato del placebo, in molti casi, e con una rilevanza statistica non trascurabile (ovvero nettamente superiore alla stessa persona a cui non viene dato nulla).

Se la nostra mente può far questo, credete che non possa convincervi di aver trovato una differenza fra il cavo A e il cavo B, quando la state cercando con tutti voi stessi e con la massima concentrazione possibile?

L'unica cosa vera e inoppugnabile è la statistica: se in maniera cieca identificate il cavo A dal cavo B nella maggioranza dei casi (almeno 70-80%), vuol dire che esiste una differenza ed è percepibile.

Prendete un amico e ditegli di mettervi per 20 volte di fila a caso dentro uno dei due cavi, con un pattern totalmente casuale: A, A, A, B, A, B, B, A, B, B, B, B, A, B, A, A, etc... (l'ideale sarebbe che l'amico usi un piccolo generatore di numeri casuali per decidere se infilare il cavo A o il cavo B... basta un dado... se esce pari infila A, se esce dispari infila B).

Fategli registrare su un foglio di carta che cavo era, e la vostra risposta. NON VI FATE DIRE LA RISPOSTA GIUSTA FINO ALLA FINE DELLA SESSIONE, dovete fare il test in modalità totalmente cieca.

A fine sessione, dopo un 30-40 sessioni di ascolto, guardate il foglio insieme e calcolate la % di successo. Molto semplice da fare: basta avere due cavi, e un amico/genitore/moglie che vi tenga all'oscuro e vi nasconda i cavi e faccia il tutto.

Io da parte mia ne ho fatti un pò, e ho raccimolato parecchi dindini con test simili fatti ai danni di 'amici audiofili' in casa loro e con un amico terzo che facesse da 'giudice' e garante ;-)

Con i cavi digitali poi era come sparare sulla crocerossa :D (hdmi, optical, coax, etc...)

Buon test a tutti!

Tutto il resto è noia.
 
Ultima modifica:
Professione interessante.
Esempio:
Per fare una statistica un minimo significativa ci vogliono diciamo 40 prove da 6 minuti l'una (propongo un "libera me" dal Requiem di Verdi, c'e' un po' tutto in poco tempo: dinamica, voci, orchestra).
40x6=240 minuti=4 ore!!!
A 50 euro l'ora si puo chiedere almeno 200 euro per una prova del genere.
Non male.
Saluti,
SC
 
misticman ha detto:
le casse non erano ricablate, i fili ai quali mi riferisco erano quelli di collegamento col finale.

anche se cambio le casse? (si intuisce che nn sono molto d'accordo?):)
Se ci rifletti bene non c'è alcuna differenza concettuale fra i cavi fuori delle casse e quelli dentro,e per entrambi,sostituibili o meno che siano,appartenere ad un progetto unico sarebbe desiderabile nei termini di una migliore sinergia,attuata appunto in fase di progetto.Cioè non è proibito considerare ,in tali termini,l'insieme casse e cavi esterni,come un unico componente.
Questo non vuol dire che non possono continuare ad avere senso cavi venduti singolarmente,che però vanno considerati allora come un componente a sè stante a tutti gli effetti,e che concorre al pari di altri nel gioco della composizione dell'impianto per il raggiungimento della sinergia.
Non intendo poi dire che il cambio di un componente,e specie le casse,in un impianto non comporti sensibili cambiamenti;dico solo che questi cambiamenti saranno più probabilmente marcati in un impianto squilibrato.
Non conosco la questione cui accenni delle B&W...mi incuriosisce.
Ciao,Sebastiano.
 
sc_ita ha detto:
Che ne dite allora di questa:
"Dicesi equilibrato l'impianto per il quale il cavo ottimale ha resistenza, capacita' e induttanza minime, e inoltre tende a manifestare minime variazioni di prestazioni per moderate variazioni di caratteristiche dei cavi."
Direi che rientra come caso particolare nella definizione da me proposta.
Siccome però mi pare che implicitamente riduci un cavo in un accozzaglia di resitenze e capacità(bello sarebbe se fosse possibile) direi che ciò di cui si dibatte in parte è il fatto che tale riduzione non funziona del tutto,nello spiegare gli effeti rilevati all'ascolto nel cambio dei cavi,fatta salva la suggestione ovviamente,che c'è,ma non è poi così pervasiva a mio parere.Quello che è certo è che non può essere trascurata.
Ciao,Sebastiano
 
luigi.lauro ha detto:
Ragionamento quanto più sbagliato possibile.
In pratica,ma temo anche in teoria ,il ragionamento sbagliato è il tuo.
In pratica perchè ,chi si diletta nella costruzione di cavi si prende tutto il tempo che vuole ; e perchè non dovrebbe?
In teoria perchè il test ABX non prescrive tempi particolari,e la scelta di un tempo breve nasce da uno dei tanti pregiudizi sulle orecchie,uno dei quali appunto è che le orecchie non abbiano una memoria lunga.
Per la mia esperienza mi sento di poter smentire ciò perchè gran parte del lavoro da me fatto sui cavi si è basato sulla memoria uditiva.Vero è che nella vita di tutti i giorni questo tipo di memoria non è particolarmente utile,ma questo non vuol dire che non c'è,anzi,e se ti capiterà di esercitarla ne resterai sorpreso,proprio come è successo a me.
Ma viviamo nella società delle immagini,e le orecchie si trovano a dover subire una ingiusta discriminazione,persino da parte di chi su esse ha costruito il suo hobby.
I tempi più o meno lunghi non sono quindi motivo per invalidare un test ABX.
Io comunque in test con commutazioni rapide fatico a sentire differenze e quelle che mi sembra di sentire hanno più l'aspetto di una suggestione.Nei test lunghi invece quando la distorsione introdotta da un cavo è consistente, alla lunga ,appunto,questa rende l'ascolto insopportabile(si chiama fatica di ascolto),mentre quando tale distorsione è relativamente piccola ti scordi anche che stai ascoltando l'impianto,e a volte te ne accorgi solo perchè il disco è finito. Intendo dire cioè che nel prendermi tutto il tempo che voglio,non è che poi sto interi giorni impalato sugli attenti a presenziare l'impianto.
E adesso ti faccio la seguente domanda:se i cavi li porto io ,quelli da me costruiti, e decido io il tempo di ascolto,avresti problemi a ripetere la scommessa?
Ed ancora,nel caso fossi io,cioè quello sottoposto al test, a decidere ogni volta il diverso volume di ascolto ad ogni cambio di cavi, questo per te invaliderebbe il test?Se si,perchè?

Ciao Sebastiano.
 
Beh, no, non mi permetterei mai di ridurre un cavo "ad un'accozzaglia" di resistenze, capacita' e induttanze... magari ad una sola resistenza, una sola capacita' ed una sola induttanza.
Ma sto scherzando! Lo so bene che ci sono un mucchio di altre variabili (con effetti infinitesi di ordine superiore in generale): potere schermante, accoppiamenti elettro-magnetici con tutto l'ambiente, effetto-pelle, etc, in pratica tutto quello che sappiamo dalla Fisica.
La mia proposta di definizione non voleva mica essere originale, solo stavo cercando una sintesi che capire se almeno un minimo comune denominatore ci possa essere fra tutti noi che stiamo dibattendo.
Ciao,
Siro
 
Credo che la questione relativa al tempo da impiegare nei vari test sia solo una questione di praticità.

Non ci sarebbero sicuramente problemi a far fare sedute di ascolto di due o tre ore per un mese sullo stesso cavo, ma dovendone fare un numero statisticamente valido la cosa diventerebbe quasi impossibile.

Tra l'altro ho sovente letto, direi nella quasi maggioranza dei casi, anche qui sul Forum, che le differenze tra i cavi "giusti" e quelli "da battaglia" è così eclatante che salta subito all'orecchio, anche a quello non molto allenato, tanti e tali sono le differenze, in meglio, apportate e moltissimi hanno giurato di essere in grado, proprio in base a quanto appena scritto, di saper riconoscere un cavo da un altro anche dopo pochi minuti di ascolto.

Ciao
 
@Nordata.
Concordo.Si legge ugualmente in giro nei forum riguardo ai dubbi sull'utilità di una prova ABX effettuata nel nostro contesto.La quantità di prove occorrenti,e il relativo tempo lungo,è legata al fatto che chi è sottoposto alla prova ha probabilità il 50% di indovinare se rispondesse a caso.Ho già proposto sistemi alternativi,forse anche su questo forum,che da un lato riducono il 50% e quindi la lunghezza delle prove e dall'altro introducono valutazioni di tipo qualitativo.Ma finora senza risposte.....
Ciao,Sebastiano.
 
iano ha detto:
In teoria perchè il test ABX non prescrive tempi particolari,e la scelta di un tempo breve nasce da uno dei tanti pregiudizi sulle orecchie,uno dei quali appunto è che le orecchie non abbiano una memoria lunga.
Per la mia esperienza mi sento di poter smentire ciò perchè gran parte del lavoro da me fatto sui cavi si è basato sulla memoria uditiva.Vero è che nella vita di tutti i giorni questo tipo di memoria non è particolarmente utile,ma questo non vuol dire che non c'è,anzi,e se ti capiterà di esercitarla ne resterai sorpreso,proprio come è successo a me.
Se non ci fosse memoria uditiva.... tutte le volte che senti un suono familiare.... non potresti definirlo tale :D
Non entro in merito al discorso cavi perchè ho più volte espresso il mio parere sul fatto che la differenza sia principalmente illusoria, sempre parlando di cavi adeguati è ovvio.
Il discorso uditivo è ben più complesso di quanto si immagini tanto da essere l'organo più complesso del corpo umano e di molti animali.
La sua complessità sta nel fatto che oltre che all'organo dei corti ha fondamentale importanza la corteccia celebrale uditiva la quale è molto labile e soggetta ai nostri umori.

Scusate la precisazione ma credo convenga considerare che state parlando di un argomento al quale sarà difficile trovare una spiegazione.
 
@Sc-ta
Mi sembra che punti di contatto ce ne siano.
Gli è che certi concetti nuovi che mi nascono in testa,anche e soprattutto per via della reciproca interezazione sul forum,poi magari non sono bravo a spiegarli e/o difettano di gioventù.
Voglio dire che ogni componente è suscettibile di essere diviso in ulteriori componenti.Gli impianti con i quali abitualmente abbiamo a che fare altro non sono che l'esplosione di un compattone,fatto esplodere nel tentativo di raggiungere una maggiore qualità.La scommessa che sta sotto però è quella di recuperare la sinergia che per definizione è del compattone.
Mi pare quindi che tu prenda il componente cavo (che in genere in verità si evita di definire come tale,sbagliando) e lo scomponi in altri componenti,se non proprio fisici,elettrici ,nei termini della teoria dei circuiti a componenti concentrati,mi sembra.Se in questi termini consideriamo la resistenza, voglio dire che rientra nell'ambito della mia definizione la sua "sostituzione" con altra.
Nella mia proposta di definizione di equilibrio per un impianto mi sono limitato in fondo a mutuare quella che è a memoria e/o che somiglia alla definizione di equilibrio in Fisica:<<Un sistema fisico è tanto più stabile quanta maggiore è l'energia che bisogna introdurvi per poterne modificare lo stato>>.
Ciao ,Sebastiano.
 
benegi ha detto:
Se non ci fosse memoria uditiva.... tutte le volte che senti un suono familiare.... non potresti definirlo tale :D
.
Voglio dire che avendola sperimentata in modo sistematico,sono rimasto colpito dal potere della memoria uditiva,e che il suo uso cosciente è stato utile per raggiungere buoni risultati con i miei cavi.Naturalmente mi sono fidato delle mie orecchie e,della loro memoria,ma ovviamente questo non è un problema nella misura in cui la sperimentazione è limitata ad un ambito ed uso personale.I problemi si pongono quando vuoi comunicare qualcosa ad altri;allora si pone il problema di convertire i personali risultati in termini scientifici.Perchè in questo consiste l'essenza della scienza io credo,nella possibilità che ci dà di condividere e collaborare su basi comuni , non più quindi solo soggettive,e non certo nello svelarci i segreti del mondo.
Ma nel percorrere insieme le strade di questo mondo...questo si.
E se in questo si includesse una bella prova di ascolto collettiva e rilassata...
sempre nell'ottica dell'insieme.Inutile dire che una nutrita schiera di scettici sarebbe essenziale,specie se di natura civile,come te.

Ciao,Sebastiano.
 
Definizione Generale di Stabilita' dell'Equilibrio

Dato un sistema, inizialmente in una configurazione di equilibrio, questo si definisce stabile se anche imprimendo piccole perturbazioni ai parametri del sistema esso tende a riportarsi sempre nella configurazione di equilibrio di partenza.

Detto cio' ribadisco a scanso di equivoci che i cavi sono importanti ma vanno studiati dopo che si e' raggiunta una situazione di sistema (inteso come impianto hifi) equilibrata e stabile, senno' si rischia di far fare ad esso un mestiere che non gli e' proprio (cio' resistenze, condensatori etc). Secondo me la funzione primaria dei cavi e' collegare, ovvero trasferire informazione nella maniera piu' neutra possibile e per di piu' proteggendo l'informazione stessa dall'inquinamento ambientale. Il che non e' poco, anzi e' tantissimo! Non darei mai ai cavi altri compiti, tipo compensare le debolezze di amplificatori, crossover, altoparlanti, etc...

Ciao,
Siro
 
sc_ita ha detto:
Dato un sistema, inizialmente in una configurazione di equilibrio, questo si definisce stabile se anche imprimendo piccole perturbazioni ai parametri del sistema esso tende a riportarsi sempre nella configurazione di equilibrio di partenza.

Siro
Siamo abbastanza d'accordo Siro,ma permettimi prima di risponderti nel dettaglio di aprire una parentesi, riportartandoti il sorprendente risultato appena sperimentato coi miei cavi.Siccome la loro qualità cresce con la complicazione ho ipotizzato un metodo per ridurne la complessità cercando di preservarne comunque la qualità,anche se non tutta ,enel caso sperimentato realmente adesso ho ridotto la complessità in modo pesante, da 100 ad 1(in termini di tempo lavorativo);ebbene il risultato è che non ho bisogno di un test ABX per dire che il nuovo cavo sembra indistinguibile dal vecchiio.Sono letteralmente sorpreso,e dovrei esserne anche contento,ma non nascondo lo sconcerto per queste continue sorprese che mi danno i cavi.Tutto quello che posso dire è che i due diversi cavi sono comunque parenti...parentesi chiusa.
Rispondendoti nel dettaglio,grazie per la tua precisazione e con ciò mi sentirei ancora di dire che la mia definizione di sistema equlibrato è ancora adottabile.Ma permettimi...come fai a parlare di sistema equilibrato,se questo non è completo,cioè in mancanza del cavo?
Per il resto l'elenco che fai di quelle che dovrebbero essere le funzioni di un cavo mi sembra esaustivo.
Infine non è che i cavi possano compensare le debolezze di chichessià,e se lo fanno lo fanno nè più ne meno di come lo può fare qualunque altro componente.
Quello che vorrei sottolineare è che il cavo,quando considerato a se stante,è un componente a tutti gli effetti.
Gioca a suo sfavore la sua natura passiva,le continue sorprese che ci riserva(vedi sopra) e il fatto che non sappiamo ...maneggiarlo...al pari di che sò,un amplificatore.
Però mi pare che anche un amplificatore pur nel suo grande,può riservare piccole sorprese.Qui ci vorrebbe la conferma di che gli amplificatori li sperimenta fattivamente.Magari mi sbaglio.
Ciao,Sebastiano.
 
Semplicita'

Sono contento che hai fatto questa ultima osservazione.
Io seguo la "teoria" che nella amplificazione la semplicita' premia sempre. Trovare una soluzione semplice e' in genere piu' laborioso che trovarne una complicata. Come stupido esempio, ho dedicato diverso tempo questo inverno a mettere le mani nel mio pre NVA, in parte passivo e in parte attivo (stadio phono-riaa con alimentazione separata e 4 regolatori singoli , uno per stadio) e ho sempre verificato che anche solo nella disposizione geometrica dei cavi all'interno del pre, la soluzione piu' diretta e "semplice" paga sempre. Questo soprattutto in termini di riduzione delle interferenze ambientali.
Ciao,
SC
 
iano ha detto:
E adesso ti faccio la seguente domanda:se i cavi li porto io ,quelli da me costruiti, e decido io il tempo di ascolto,avresti problemi a ripetere la scommessa?

Assolutamente no, anzi :)

Il mio scopo è appurare in maniera scientifica e inoppugnabile, e non influenzata dalla suggestione e dal cosidetto effetto placebo, che la differenza fra il cavo A e il cavo B si può sentire.

Quindi per quanto mi riguarda puoi anche ascoltare ogni cavo anche 1 ora, anche se ovviamente diventerebbe un pò lunghetto fare un numero di test significativo.. ma forse ne bastano anche 10-20 prove.. se su 10-20 riconosci il cavo per dire 3/4 delle volte correttamente, siamo ragionevolmente sicuri che la differenza si senta.

Per quanto riguarda i cavi, puoi portare tutti i cavi che vuoi: io sono CONVINTO che la differenza fra ALCUNI cavi si possa sentire (tipo cavo lungo 20 metri, doppino del telefono da 0,5 mm di spessore, contro un buon cavo da 4mm di spessore lungo 1,5 metri).

Ma sono altrettanto convinto che il 98% delle volte che si 'sente' una differenza fra i cavi (specialmente quando si parla di cavi digitali, come coax, opt, hdmi, etc...), è pura auto-suggestione.

Mi piacerebbe fare dei bei test con cavi HDMI da 2€ presi al supermercato, o cavi HDMI di fascia alta da 100€ e passa euro, e lo stesso con cavi ottici e coassiali (confrontando il cavo più economico possibile esistente, con il cavo migliore possibile che riusciamo a recuperare).

O fare dei bei test fra un semplice cavo di potenza elettrico da 2,5 mm di sezione, con cavi di potenza da 30-40 euro al metro.

Questo sarebbe interessante, perchè ci farebbe capire quale è il valore vero di un cavo digitale che costi di più di un cavo da supermercato, o quale è il valore vero di cavi di potenza esoterici da X euro al metro, rispetto ad un semplice cavettino con una sezione sufficiente da elettricista.

Il mio scopo è appurare questo in maniera seria e scientifica: quanti più cavi testiamo più sono felice :)
 
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iano ha detto:
La quantità di prove occorrenti,e il relativo tempo lungo,è legata al fatto che chi è sottoposto alla prova ha probabilità il 50% di indovinare se rispondesse a caso.Ho già proposto sistemi alternativi,forse anche su questo forum,che da un lato riducono il 50% e quindi la lunghezza delle prove e dall'altro introducono valutazioni di tipo qualitativo.Ma finora senza risposte.....
Ciao,Sebastiano.

Basta fare un numero di prove sufficienti. Gia con 20, 0,5^20 è un numero sufficientemente piccolo da non causare dubbi :)

Per fare un esempio pratico, se su 20 prove tu mi riconosci correttamente il cavo A e il cavo B 17-18 volte, direi che possiamo dare il test per passato: la differenza fra i cavi è riconoscibile.
 
nordata ha detto:
Tra l'altro ho sovente letto, direi nella quasi maggioranza dei casi, anche qui sul Forum, che le differenze tra i cavi "giusti" e quelli "da battaglia" è così eclatante che salta subito all'orecchio, anche a quello non molto allenato, tanti e tali sono le differenze, in meglio, apportate e moltissimi hanno giurato di essere in grado, proprio in base a quanto appena scritto, di saper riconoscere un cavo da un altro anche dopo pochi minuti di ascolto.

Affermazioni che nel mio piccolo ho sbugiardato già numerose volte, con prove fatte sul campo con amici e conoscenti.

Siamo tutti bravi a dire che la differenza è evidente: salvo poi accorgerci nella stragrande maggioranza dei casi che la differenza 'sparisce' totalmente quando siamo messi di fronte ad un test cieco.

Chi dei sostenitori di queste tesi mi offre la sua catena audio in lombardia e si sottopone ad una mia visita per un test serio e scientifico? Il giudice terzo potete portarlo voi (un vostro amico o parente che 'collabori' con me nel test cieco per evitare che io possa 'barare' nel cambiare i cavi per le prove)

Ho scommesso con tanti negli ultimi anni anche cifre importanti, sempre vinte, quindi non mi tiro indietro sicuramente ora :)

Io porterò un banalissimo cavo di potenza elettrico da 2,5mm di spessore (o forse un supra 2.5, che poi è la stessa cosa di fatto :P Lo ho gia in casa un pò che mi avanza), un banalissimo hdmi da 5€, un banalissimo ottico da 5€, un banalissimo coassiale da 5€.

Li confrontiamo con i cavi che volete voi, anche cavi da mille mila euro, e sulla vostra catena audio con sorgenti e dischi che volete voi e nel vostro ambiente. Tutto 'ideale' per permettervi di trovare la differenza quindi! :)

Sui cavi digitali poi ve la do anche 10 a 1, dite voi la cifra! :D
 
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