Cavi e suggestione

iano ha detto:
Per il resto non hai tutti i torti,ma io non dò per scontato che il brevetto venga accettato.Magari allora non diventerò ricco,ma io mi sento già arricchito dalla passione che ci accomuna e per la quale discettiamo su questo forum.Un'altro hobby?

Un cordiale saluto,Sebastiano

Scusa ma con un pò di logica se io brevetto qualcosa, dico io ho fatto questa cosa questi sono i principi di funzionamento e questi sono i benefici, chiunque copi il mio modo di realizzare questa cosa si scontrerà con il brevetto, ma se tu non sei capace di dire del perchè e come ti ha portato a una determinato prodotto finale, come puoi difendere il tuo prodotto?

In america brevettano le parole ergo la sicuro non avresti problemi, ma, cosi ritorna al punto di prima, come fai a dire a qualcouno "mi hai copiato" se nemmeno sai il perchè della realizzazione del tuo prodotto?
E' un paradosso non credi??

Tra l'altro non capisco nemmeno come fai a fare questi cavi, cioè se mancano le basi teoriche che ti permettono di capire quello che stai facendo e cambiando, che fai prov n-mila configurazioni diverse, e a intuito ti muovi??
 
Puka ha detto:
Dimmi almeno 1 e un solo apparecchio hifi, di qualunque tipologia, da cui posso identificare esattamente le caratteristice sonore e sapere se suona bene o no, solo guardando le misure
non esiste e mai nessuno te lo saprà dire:D
 
Caro Uffa
quelli che tu descrivi come i crismi che deve avere un buon brevetto tratti immagino da ragionamenti di buon senso corrispondono a realtà.Si tratta però della descrizione di una particolare tipologia di brevetto.Si parte da una buona padronanza di affermati principi teorici e si trova per questi un'applicazione utile cui nessuno aveva pensato prima.Si valuta quindi se tale novità applicativa sia degna di brevetto secondo criteri di valutazione che a me non sono del tutto noti,essendomi da poco accostato alla materia.Il mio brevetto non rientra di certo in questa tipologia;se e in quale rientra è una valutazione che lascio all'agenzia a cui mi sono affidato.
Ritengo in fatti valga la pena spendere qualche migliaio di euro dopo tanto lavoro che seppur piacevole,duro.
E' proprio come dici,ho iniziato provando n-mila configurazioni diverse secondo la fantasia del momento,senza alcun progetto.Poi ho analizzato l'immenso database di suoni accumulatisi nella mia memoria uditiva che,con sorpresa mi sono reso conto non ha nulla da invidiare a quella visiva,e le scelte successive sui cavi da provare sono state sempre più mirate e sempre meno a casaccio.Poi ho lavorato anche di intuito.La cosa poi ha assunto un tale automatismo che a volte avevo l'impressione che mi fosse sfuggita di mano e che qualcun altro stesse facendo il lavoro per me,e alla fine io stesso mi chiedo come ho fatto.
Un cordiale saluto,
Sebastiano.
 
Uffa ha detto:
.. dovrebbe almeno in partenza avere un ambiente perfetto, poichè è stupido imho guardare la pagliuzza e non il trave :D
Estendendo, ... è stupido spendere, più del necessario per l'acquisto di un compattone da supermercato, se le condizioni sono queste ;)



Uffa ha detto:
Rimanendo sempre che imho chi fa ste robe ascolta l'impianto e non la musica...
C'è il tempo per ascoltare l'impianto e il tempo per ascoltare musica.
La nostra è una passione, un hobby e come tale và vissuto, altrimenti anche lo stare a scrivere qui sopra è inteso come sintomo di rimbecillimento, in caso contrario meglio scrivere sul sito della gazzettadellosport :D
Personalmente preferisco ascoltare musica dopo aver sistemato l'impianto e sicuramente l'impianto lo ascolto poco, ascolto molto, ma molto di più la musica ;)

Ciao
 
Puka ha detto:
Estendendo, ... è stupido spendere, più del necessario per l'acquisto di un compattone da supermercato, se le condizioni sono queste ;)

Ma anche no, provare 10k cavi prezzolati (avendone di "fatti bene" a costo onesto di base) significa voler trovare l'"optimum" e probabilmente qualche differenza che si percepisce ascoltando l'impianto e non la musica, tra un compattone da supermercato e un impianto decente sotto i 1000€, c'è un'abisso di differenza pure nel peggior ambiente del mondo, una cosa è avere delle buone basi una cosa è andare alla ricerca del "tweak magico" (presupponendo di avere dei cavi ben fatti di base) che è naturalmente pura illusione, leggere che un cavo cambia radicalmente un impianto fa ridere, perchè allora chi ha progettato le elettroniche che è un'idiota se un cavo facesse tanta differenza??? ;)



Personalmente preferisco ascoltare musica dopo aver sistemato l'impianto e sicuramente l'impianto lo ascolto poco, ascolto molto, ma molto di più la musica ;)

Ciao

E fai sicuramente bene;)
 
Continuo a leggere che le misure non sono sufficienti a comprendere la qualità di un componente. Io ho l'impressione che questo sia dovuto al fatto che la stragrande maggioranza delle persone non le sa leggere.

L'ultimo AR mi offre alcuni esempi (ecchecavolo l'ho comprato e ora lo sfrutto :D ), perché altrimenti si discute solo del nulla.

Prendiamo l'ultimissimo amplificatore Esoteric A-100 (in copertina). Si tratta di un valvolare da € 15.900 di listino, con alcune interessanti soluzioni progettuali.

Io un oggetto del genere non lo comprerei mai, non per il prezzo ma proprio per vie delle misure assai particolari che presenta.

In estrema sintesi:
- ha un'estetica da urlo
- ha un ottimo potenziometro per il volume, stranamente preciso
- ha una potenza scarsa, secondo me insufficiente per molte situazioni
- quando gli si chiede corrente si "siede"
- ha una distorsione non alta, ma superiore alla media, peraltro differente fra i 2 canali (che è segno di bassa uniformità progettuale)
- ha un andamento spettrale pieno di armoniche
- è estremamente sensibile all'impedenza del carico. Direi che è questa la sua caratteristica fondamentale, che causerà un comportamento assai differente a seconda dei diffusori a cui viene abbinato.

Insomma è un valvolare "estremo", che enfatizza tutte le caratteristiche di questa tecnologia. Molto probabilmente all'ascolto questo amplificatore è facilmente distinguibile da uno stato solido, a causa principalmente delle variazioni in frequenza determinate dall'impedenza del carico.

Ora, io sono sicuro che all'ascolto ci saranno centinaia di persone che spergiureranno che i suoi medi setosi e i bassi controllati sono il non plus ultra dell'hi end. Eppure secondo me è un amplificatore non dico scarso (perché ovviamente c'è di peggio), ma sicuramente molto lontano dal mio riferimento ottimale.

Peraltro ho il sospetto che, siccome i tecnici della Esoteric non sono gli ultimi arrivati, certe caratteristiche siano ricercate appositamente, per andare incontro al gusto di una nicchia di audiofili. Insomma la stessa logica del cavo MIT.

Se si vuole un confronto su quali siano invece delle caratteristiche ottime, basta sfogliare qualche pagina e leggere le misure dell'Accuphase E 450 (che peraltro costa assai meno, € 8900).

Prima di dire che le misure non riescono a descrivere un'amplificatore, secondo me bisognerebbe leggerle (e capirle).
 
Ultima modifica:
antani ha detto:
Continuo a leggere che le misure non sono sufficienti a comprendere la qualità di un componente. Io ho l'impressione che questo sia dovuto al fatto che la stragrande maggioranza delle persone non le sa leggere.

L'ultimo AR mi offre alcuni esempi (ecchecavolo l'ho comprato e ora lo sfrutto :D ), perché altrimenti si discute solo del nulla.
20 e più anni fà, quando acquistavo AR (lo acquisto tutt'ora), e sue consorelle la prima cosa che andavo a leggere erano proprio le misure, poi negli anni, avendo la possibilità di sentire o acquistare i prodotti recensiti, mi sono reso conto che quello che avevo letto non corrispondevo a quello che sentivo, ci andava spesso molto vicino.
Ora le misura le leggo lo stesso e le ritengo anche fondamentali, proprio per "sgamare" i furbetti del quartiere, ma da sole non mi bastano per "identificare" un prodotto.


antani ha detto:
Prima di dire che le misure non riescono a descrivere un'amplificatore, secondo me bisognerebbe leggerle (e capirle).
Tu lo sai vero, che AR, pubblica nemmeno la metà delle misure che effettua sui prodotti testati ;) e da questa visione parziale, riesci a capire tutto.
Sei un fenomeno :D

Ciao
 
Caro Antani
Non posso fare a meno di invidiare la tua competenza e quella che in genere si respira in questo forum.
Insomma le critiche mi rimangono sulla penna,difficile riuscire a criticarti.
Sarò quindi sintetico:le "misure ci appartengono" non meno delle orcchie,e non capisco che senso abbia discriminare le une rispetto alle altre.Certamente per chi ha esperienza e ne è capace discriminare fra cosa vale la pena ascoltare e cosa no dalla lettura delle misure è cosa buona,considerando anche l'inflazione di prodotti che il mercato propone.E...solo una cosa:l'andamento spettrale pieno di armoniche è una cosa negativa?Ho sentito un negoziante competente criticare un cavo,a confronto con un altro,definendolo meno dettagliato perchè faceva passare troppe armoniche.Nella mia ignoranza mi sembrava un complimento.
Sebastiano.
 
Puka ha detto:
20 e più anni fà...
O forse più semplicemente ti sei accorto che è più divertente ascoltare che leggere delle tabelle.

E' chiaro che una misura non dice tutto, ma non perché le misure non sono affidabili oppure non sappiamo cosa misurare. Perché, come nel caso dell'amplificatore che ho citato, si può avere un comportamento buono o pessimo in base alla catena in cui l'elettronica viene inserita, o persino in base all'ambiente in cui viene inserito.

Ovviamente non si possono misurare tutte le possibili combinazioni.

Ma, ripeto, sul mio metro di giudizio, un'elettronica che performa male o bene a seconda delle situazioni per me non è una buona elettronica. Preferisco una che performi bene sempre, e ce ne sono diverse con queste caratteristiche.

Così come preferisco sempre un impianto che riproduca fedelmente l'incisione, anche a rischio di evidenziarne i difetti. Altro che un cavo diverso per ogni disco.

Puka ha detto:
..Sei un fenomeno :D ...
Pofferbacco mi hai scoperto :cool: .
 
Altro che un cavo diverso per ogni disco.
Mi pare che le misure sui cavi siano giudicate universalmente insoddisfacenti.Se è così...quanto è competente la tua critica e quanto gratuita,sebbene sempre gradita,
Sebastiano
 
iano ha detto:
...l'andamento spettrale pieno di armoniche è una cosa negativa?...
Questo è un aspetto interessante. L'ampli che ho citato ha una discreta presenza di armoniche, in particolare di ordine pari, e questo è tipico dei valvolari.

Un ampli ideale quando riproduce un tono puro come quello di test, non dovrebbe riprodurre le armoniche, perchè queste non esistono nel segnale in input. Tuttavia noi non ascoltiamo toni puri ma strumenti musicali, che hanno sempre una certa quantità di armoniche, e queste sono fondamentali per riprodurre correttamente la timbrica dello strumento.

Quindi un valvolare evidenzierà alcune di queste armoniche. Il risultato potrebbe anche essere piacevole, ed in effetti a molti piace (poi dipende molto da cosa si sta ascoltando).

Ma, ancora una volta, non lo ritengo un comportamento corretto, perché introduce un'alterazione del segnale in ingresso. Questo secondo il mio personale metro di giudizio di che cosa è "hi fi", in contrapposizione con il "my fi".
 
iano ha detto:
Mi pare che le misure sui cavi siano giudicate universalmente insoddisfacenti...
Questa è una certezza.

Bisogna però capire se il problema risiede nelle misure o nelle aspettative.

Cioè sono le misure che non riescono a spiegare le impressioni di ascolto o sono le impressioni di ascolto che non sono oggettive?

Quando si parla di cavi, solitamente sento dire: non esiste il cavo perfetto, dipende dall'impianto in cui è inserito. Mi sembra chiaro che su queste basi l'oggettività tende ad essere assai scarsa.

Io potrei dire che il cavo xy fa schifo e che quello zx è ottimo, tu potresti dire che ho ragione nel mio impianto ma non nel tuo.

A questo punto secondo me si cade in una torre di babele dove tutto è possibile, anche l'impossibile.
 
Ultima modifica:
antani ha detto:
O forse più semplicemente ti sei accorto che è più divertente ascoltare che leggere delle tabelle.
Questo a prescindere ;)

Per quanto successivamente scritto, mi trovi d'accordo.
 
antani ha detto:
Cioè sono le misure che non riescono a spiegare le impressioni di ascolto o sono le impressioni di ascolto che non sono oggettive?
Direi che entrambe le affermazioni sono corrette e lo vedrei come punto di partenza per effettuare un discorso costruttivo, ma veramente costruttivo ;)
 
Caro antani

Se i valvolari distorcono aggiungendo fittizie armoniche di secondo ordine ad un tono puro potremmo più correttamente usarli per la costruzione di strumenti musicali (e mi pare sia stato fatto) più che per la costruzione di strumenti di riproduzione hi fi. Gli amplificatori valvolari al massimo sono dunque uno strumento di remix.
Se l'effetto è invece quello di non far passare alcune armoniche per contro dovrebbe essere spiacevole all'ascolto.
Posso immaginare che un elemento passivo ,come può essere un cavo,le armoniche le fà passare o non le fà passare.Così in prima approssimazione un giudizio di piacevolezza su un cavo può essere considerato un giudizio sulla sua fedeltà,laddove ovviamente tale giudizio si possa astrarre dal contributo dato dalla catena di ascolto e dal fattore suggestione.Questa ultima astrazione credo possa essere tentata con metodi statistici simili a quelli usati nei blind-test
e mi pare se ne tenti l'uso nel validare sistemi per le misure sui cavi. Su questo argomento è utile ad esempio una visita al sito del MaxLab di Massimo Scipioni.

Sembra che,che i problemi nella definizione di un buon sistema di misura per i cavi siano due:

1.I segnali test usati non sono sufficientemente rappresentativi della reale complessità del segnale audio.
2.Non sono sufficientemente noti i meccanismi del sistema percettivo orecchio-cervello.

Il punto due mi sembra quello più ostativo alla soluzione del problema.
In generale credo comunque che il rischio di cadere in una torre di babele,non si risolve tacendo e/o azzittendo gli altri come di regola succede nei forum.Non si può uscire dalla torre se non sperimentandola con i mezzi,anche inadeguati,che si hanno.Per migliorare tali mezzi non esiste una strada maestra e anche questa in parte mi pare vada inventata.A meno che,come io sospetto,il problema non risieda altrove.A mio parere esistono infatti sul mercato buoni cavi coperti da brevetto dove si adducono spiegazioni scientifiche di pura fantasia date da persone che in teoria dovrebbero avere le palle.Perchè lo fanno allora?Risposta:
1.Nonostante la loro competenza non sono riusciti a darsi una spiegazione,ma sono costretti comunque ad inventarsene una,perchè la gente se la aspetta (la gente crede in un potere illimitato della scienza)
2. Fanno marketing già in sede di brevetto,senza che questo ostacoli il brevetto stesso.
3.Ritengono utile tenersi per sè quello che sanno.
La terza ipotesi,quella di un nuovo medioevo,mi sembra la più probabile.

Un cordiale saluto.Sebastiano.
 
Caro Puka
quando "parli" tu mi sembra di sentire l'eco dei miei pensieri.
E poi che meglio di te può intendersi di fedeltà...
Veniamo dallo stesso allevamento?
Un cordiale bau,Sebastiano:D
 
iano ha detto:
Veniamo dallo stesso allevamento?
Un cordiale bau,Sebastiano:D
Se ho capito bene cosa intendi, non credo, in quanto è autoctono, ma tutto è possibile, dammi due "misure" in m.p. per comprendere :D

Saluti
Antonio
 
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