Cavi e suggestione

cronaca di una suggestione.

Un drago sta svolazzando nella mia stanza,gentile e delicato pur con tutta la sua stazza.Ha detto di chiamarsi organo,e considerate le dimensioni ho evitato di fare battute inopportune.

Sono i cavi di "terza generazione" che sto provando,ad alto effetto allucinogino.
Con questi si può scegliere se privilegiare la grana fine o la dinamica.
Io ho scelto la dinamica,anche perchè alla fine cosa mi interessa sapere quanti pallini ci sono dentro una maracas.
Ciao,Sebastiano.
 
sc_ita ha detto:
Abbastanza curioso. Speriamo che la narcotici NON vi faccia visita il giorno della gran prova.
SC
Ammetto di essere ormai assuefatto,e ad ogni nuova generazione di cavi devo aumentare la dose...di musica.
Dico sempre che smetto,che quello è l'ultimo cavo che mi faccio,ma poi...
Ciao,Sebastiano,
 
Ti capisco. Ho cambiato 7 testine negli ultimi 7 mesi e ogni volta si tratta di rimettere a punto pre-phono, cavi, braccio... :( Proprio un lavoraccio, e poi lo chiamano hobby :p
Però bisognerebbe sempre ricordare che il meglio è nemico del bene.
SC
 
Ci possiamo almeno consolare Sc-ita col fatto che la robba con cui ci facciamo è del tutto legale,anche se è vero che certi negozianti hanno l'aspetto poco rassicurante di un pusher.

E i cavi phono?
Io non ho esperienza in merito.Ma sicuramente con i cavi phono non si può prescindere dalla schermatura,cosa a cui i miei sembrano essere allergici.Se provo solo un accenno di schermatura il suono si incupisce.Al contrario la schermatura sembra essere l'essenza per un cavo di alimentazione.Sarei comunque molto curioso di provare i miei cavi in versione phono.Sarebbe un bel banco di prova.

Ciao ,Sebastiano.
 
@Antani.
Come ho già detto sto sperimentando una nuova serie di cavi di segnale che permettono di privilegiare,per la teoria della coperta corta,una buona dinamica o in alternativa una buona finezza di grana.Con i finali in classe D,che tu hai,se come tutti i finali del genere porgono una grana fine,i cavi dinamici dovrebbero raggiungere un'ottima sinergia.Un vantaggio di questi cavi non è nel superare i miei cavi di vecchia generazione,che anzi mostrano un carattere più universale,ma è che sono di più relativa facile costruzione,e mi permettono di spingermi oltre il metro di lunghezza e privilegiano comunque l'ascolto della musica classica.Sarebbe quindi interessante per me usare i tuoi finali autocostruiti in classe D durante il test,e a tal proposito quali lunghezze sarebbero ottimali sia per i cavi di segnale che di potenza?
Sono pervenuto a questo compromesso in quanto che con i cavi di vecchia generazione a causa delle difficoltà costruttive,il loro essere universale sembra destinato in gran parte a restare sulla carta.
Ciao,Sebastiano.
P.S.Sempre che arrivi in tempo l'ennesima bobina di rame che ho ordinato.
 
misticman ha detto:
...parli in generale o dei tuoi autocostruiti?

Inoltre, cosa intendi con risposta in frequenza del carico?
Se leggi qualunque prova di finali in classe D noterai che la risposta in frequenza cambia con l'impedenza del carico (cioè delle casse che ci sono collegate). Anche i valvolari si comportano in questo modo. I miei finali invece sono Hypex, e sono gli unici classe D insensibili al carico.
Qui un confronto che avevo fatto temporibus illis:

 
La saletta è ultimata. Il risultato è ottimo. Per la prima volta sono riuscito ad ascoltare piacevolmente anche senza equalizzazione.

Per me si potrebbe fare sabato 20 giugno.
 
Stavo meditando su un fatto.

Questa discussione e relativo test sono nati intorno alla questione riguardante la possibilità di distinguere un cavo che risponda alle normali regole dettate dalla fisica da cavi particolarmente elaborati e realizzati in base a tutta un'altra serie di considerazioni e che, a detta dei possessori o costruttori, offrono caratteristiche di gran lunga superiori ai primi.

In entrambi i casi ritengo che lo scopo di chi impiega l'uno o l'altro tipo sia quello di far riprodurre la musica il più possibile simile a quanto inciso sul CD o vinile.

In questa ottica nasce il test che, a detta di alcuni, dovrebbe dimostrare che non ci possono essere differenze udibili tra un cavo "normale" ed uno "esoterico", (mi si passino i termini, ma è solo per identificare le due scuole di pensiero), a detta di altri è esattamente il contrario.

Sto leggendo però, da un po' di messaggi in qua, di cavi molto colorati, di cavi con particolari caratteristiche, talmente particolari da provocare la rottura di qualche finale.

Sorvolo su cosa penso di un finale che si può rompere per un carico costituito da un cavo, per particolare che sia, ma messa così la questione non mi sembra giusta.

Sicuramente è possibile realizzare un "cavo" che abbia valori di capacità e/o induttanza talmente strani e anormali da riuscire a mettere in crisi un finale o quanto meno, di fargli emettere un suono molto colorato e distinguibile, ma non credo che questo sia lo scopo di un cavo, che dovrebbe essere il più trasparente possibile (e su questo credo che tutti i costruttori si sprechino in descrizioni).

Ritengo pertanto che i cavi da sottoporre al test dovrebbero essere cavi che offrano, a detta del loro possessore, la migliore qualità del suono, la maggiore neutralità e trasparenza, ovvero non dovrebbero essere il cavo che colora di più, ma proprio il contrario.

Altrimenti sono il primo a dire che un cavo si può distinguere da un altro, ma non è lo scopo di un cavo quello di "colorare".

Ciao
 
Dove siete ?
Io di interessanti di cavi di segnale avrei i White gold Prestige M, Gli NBS Monitor 0, Shimpy spheros sst, Angsrtom Research reference.
Di alimentazione Acrolink PC 9100 e Klimber 10.

Di potenza .... non mi va di staccarli troppo stress.
 
Grazie Nordata per il tuo posto molto chiaro e che bene riassume l'intera questione.
Non ho notizia di test nei quali siano intervenuti cavi volutamente colorati,e se solo questo sia il motivo per cui nei test non risultano differenze fra i cavi.O forse sono risultati?Anche a tal proposito mi pare non esista una esauriente letteratura ufficiale e/o sufficientemente corposa.
Chi dice di non distinguere un cavo da un altro,dovrebbe precisare meglio a quali cavi si riferisce,se è vero che alcuni dei più convinti sostenitori delle "non differenze" affermano poi che comunque si può ben distinguere alla cieca un cavo da 50 euro da uno da mille.
E' arrivato allora forse il momento di non dare più troppe cose per scontate,perchè ciò è solo fonte di inutili discussioni,per quanto piacevoli,dalle quali può emergere, dopo attenta analisi, che gli interlocutori sono fra di loro in netta contrapposizione,solo perchè senza saperlo stanno parlando di due cose diverse.
Allora proviamo a distinguire bene:

1.E' possibile sentire differenze fra cavi se tali cavi sono costruiti volutamente per ammplificare tali differenze.
Oppure.
2.Non è possibile sentire differenze fra cavi anche quando questi fossero costruiti volutamente per evidenziare queste supposte differenze.
Includendo in tal modo qualsiasi possibile tipologia di cavo,volutamente equalizzanti (cosa che non è proibita) o meno, in base a condizioni che siamo più o meno in grado di controllare e in relazione a qualunque teoria si voglia considerare.

In alternativa occorre specificare in modo preciso a quale insieme di cavi ci si sta riferendo,e temo ciò non sia impresa facile,e tutti mi pare che cincischiano quando si arriva a questo punto,non esistendo prescrizioni ufficiali per uno standard per i cavi.
Ma la mancanza di questo standard riposa proprio sull'assunto che i cavi...non importa.
Occorrerebbe anche iniziare a dare una definizione molto generale di cosa si intenda per cavo perfetto e /o neutro,una definizione generale,quindi non legata ad alcuna teoria precisa.
Al momento mi pare infatti che l'unica definizione di cavo perfetto correntemente accettata è legata ad una ben precisa teoria,quella elettrica(so che alcuni hanno difficoltà ad immaginare possibili teorie alternative,queste però non possono essere escluse a priori) e questa coincide col dire che il cavo perfetto è quello in cui il valore dei parametri elettrici è prossimo allo zero.
Una nuova definizione,non legata ad alcuna teoria in particolare,può essere la seguente:

Un cavo perfetto lascia transitare un segnale limitandosi a modificarne il solo contenuto energetico,e lasciando invariato il rapporto fra i valori di qualunque coppia di parametri si voglia considerare per descriverne le caratteristiche in base a qualunque teoria si voglia considerare.

Tale definizione avrebbe il non trascurabile vantaggio di poter essere applicata pari pari anche ad un amplificatore,per cui alla fine la differenza fra un cavo ed un amplificatore risiede in un segno più o meno.
In tal senso non apparirà più giustificata una declassazione del cavo solo perchè il suo uso nasce da una necessità non cercata.
Attivo o passivo,si dirà allora,più o meno,nessuna differenza quindi,a meno del segno.
Magari alla fine scopriremo che nel voler declassare i cavi a tutti i costi ci siamo lasciati tutti un pò suggestionare....
Ciao,Sebastiano.
P.S.per il test mi limiterò a portare cavi che al mio orecchio suonano sufficientemente neutri,anche se ognuno ha il suo diverso carattere,essenzialmente nei termini di una diversa banda passante,credo.
 
proposte su come condurre il test

Alcune proposte metodologiche per il test,che hanno anche il pregio di farlo somigliare quanto più possibile ad una normale seduta di ascolto,senza per ciò snaturarne l'essenza scientifica,credo.

1.Oltre a fare girare in randoom i cavi,farei girare allo stesso modo,tre diverse posizioni per la manopola del volume da stabilirsi in partenza.
Un randoom quindi sulle diverse coppie di cavi/posizione della manopola.

2.Il cambio di ogni cavo andrebbe effettuato quando tutti i partecipanti al test,ognuno all'insaputa dell'altro perchè bendati,abbiano alzato la mano.

3.Allo stesso modo,per alzarta di mano,i partecipanti esprimeranno il desiderio di interrompere l'ascolto di un brano,che non avrà quindi un tempo definito,ma magari solo un tempo massimo di ascolto possibilmente abbastanza largo.

Se poi tutti questi tempi venissero rilevati sarebbe certamente molto interessante farne una analisi alla fine.
la seduta sarebbe certamente più piacevole e verrebbe di fatto eliminato il problema se è meglio un breve o lungo ascolto.Cosa su cui mi pare non ci sia un buon accordo fra tanti.

Ciao,Sebastiano.
 
Come ho detto dobbiamo stare entro dei parametri di "decenza". Il che significa a mio parere che il cavo
- non deve recepire disturbi esterni (per i cavi di segnale)
- deve essere di sezione dignitosa, cioè non troppo ridotta da inficiare le caratteristiche di conducibilità
- non deve contenere componenti elettriche od elettroniche
- deve essere costruito con materiali conduttori "standard". Direi rame, ma va bene anche argento o persino oro se si vuole.

Rispettate queste regole, se il cavo a detta del suo possessore è "colorito", secondo me va benissimo per il test. D'altro canto è esattamente quello che vogliamo testare: la riconoscibilità, non certo la qualità musicale (che al limite sarebbe un passaggio successivo).

Per quanto riguarda il volume, secondo me tutti i test dovrebbero essere condotti allo stesso livello.

Non ci penso neanche a farmi bendare. Metteremo un lenzuolo davanti alle elettroniche, e una persona che non parteciperà al test (2 se non vi fidate) provvederà a cambiare i cavi.
 
I miei cavi non hanno schermatura,perchè con quella
il loro suono scade,ma nel mio ambiente non ho avuto modo di rilevare particolari distrurbi se non a volte rumori di fondo che potrebbero però benissimo provenire dall'incisione..Per il resto in effetti mi rimetto alle indicazioni dei "tecnici" limitandomi a chiedere,prima o dopo del test,una seduta di ascolto libera e rilassata al volume che si deciderà,proprio come facciamo tutti quando ascoltiamo il nostro impianto.Ci vorrebbe poi un telo trasparente al suono.Chi lo porta.
E ancora mi pare ci sono due nuovi che si propongono per il test ,e mi pare ci sia ancora posto...
Ciao,Sebastiano
 
aprite un thread nella sezione Eventi fiere e raduni per organizzare l'evento, la data e stilare la lista di partecipanti

grazie per la collaborazione, ciao
 
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