Biamplificazione Canale Centrale ?

Comunque vorrei far notare che a parità di volume ascolato, state "prendendo" la stessa potenza della amplificazione singola, ma divisa tra due circuiti.

Le impedenze dei due moduli bassi e alti, sono tali che fuori la rispettiva gamma di lavoro, l'amplificatore vede una impedenza che via via aumenta continuamente, azzerando la corrente emessa.
 
In una precedente discussione emergeva la questione del damping, ad esempio in questa recensione si afferma che per la "filosofia" (???) Denon 50 sarebbe un valore ideale (???) - comunque la recensione riguarda un prodotto recente di fascia medio-bassa e l' affermazione è una opinione personale dell' autore dell' articolo.

Da quanto ne capisco l' aggiunta di un finale esterno potrebbe avere senso anche solo per questo.
 
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@fedezappa


Ti rispondo punto per punto:


- Sicuramente una alimentazione più generosa farà percepire un suono più "pieno" (come quando io ho messo il behringer per i front) ma credo che, in presenza di un finale dedicato, gioveranno molto di più diffusori importanti (come i front) che non un centrale. Anche perchè sgravando il sinto dai front ci sarà molta più birra per il centrale....alla fine era la soluzione che anch'io avevo adottato...il discorso era solo quello di evitare spese "inutili"


- Ciamo d'accordo sul fatto che il pre è la parte più sensibile ad un innalzamento di qualità si percepirà più facilmente


- Come già ricordato da Pace credo che la cosa più influente sia il damping factor che non una mera guerra di watt...anche perchè (esempio) un musical fidelity M3si ha un damping di 36 :mbe: non suono caldo...bollente!
Anche se un altro aspetto molto importante è anche il voltaggio che ha l'alimentazione di ogni amplificatore li si che si sente la differenza quando si hanno dei valori tosti.


In qualsiasi caso le variabili sono molteplici e come già hai già detto bisogna valutare caso per caso, anche se rimango dell'opinione che un finale dedicato per il solo centrale sia una raffinatezza che non porta i risultati sperati.
 
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Comunque vorrei far notare che a parità di volume ascolato, state "prendendo" la stessa potenza della amplificazione singola, ma divisa tra due circuiti.[CUT]

Si infatti, con la biamp all-in-one (che sia a due canali dello stesso ampli o in mono a ponte sempre con 2 canali dello stesso ampli), sempre dello stesso ampli si tratta. Solo se si aggiunge un ampli esterno, allora le cose cambiano.
 
Anche se la cosa molto importante è anche il voltaggio e non solo i watt.[CUT]

Certo, infatti si ragiona in termini di capacità di pilotaggio già più che sufficiente da parte dell’ampli “titolare”. Ma, se così non fosse, ben venga l’inserimento di un finale esterno, qualsiasi cosa lo si metta a fare (amplificare centrale o frontali o altro).

La chiave come al solito è conoscere bene l’ambiente, poi pregi, difetti e limiti dei diffusori che andiamo ad inserirci. Infine muoversi di conseguenza scegliendo l’ampli adatto.
 
Il pregio di questa discussione è quella di focalizzarsi sul canale centrale, che in genere viene trascurato nei ragionamenti sull' adeguatezza delle capacità di pilotaggio dell' amplificatore, che si focalizzano invece sui canali frontali laterali.
 
Se si parla di ht, il canale centrale è l'unico che effettivamente potrebbe risultare sotto-alimentato,in primis perché è il canale più sfruttato nelle codifiche, insieme al canale lfe,che però in genere gode di sua amplificazione indipendente. Per questo,se si vuole aggiungere un solo finale con pochi canali, è sicuramente meglio usarlo sul centrale che sui frontali.La bi-amplificazione è un extra generalmente poco influente,ma avendo generalmente un canale non utilizzato,tanto vale sfruttarlo per quello. Male non può fare.
 
In una precedente discussione emergeva la questione del damping, ad esempio in questa recensione si afferma che per la "filosofia" (???) Denon 50 sarebbe un valore ideale (???) - comunque la recensione riguarda un prodotto recente di fascia medio-bassa e l' affe..........[CUT]

Il damping ha senso prenderlo in considerazione solo se si pilotano i diffusori a gamma intera. Se invece si utilizza giustamente il bass-management per incrociare i canali con il / i sub, allora è un dato inutile,dato che il damping ha effetti tangibili solo in gamma bassa.
 
il damping ha effetti tangibili solo in gamma bassa.
:mano::clap2:

aggiungo, se volessimo ottenere veramente il massimo dalla biamplificazione dovremmo filtrare il segnale prima di amplificarlo in modo che il finale vada a lavorare solo su di una banda di frequenza limitata aumentando il fattore di cresta, la capacità dinamica e stressando meno l'alimentazione. ma questo puoi farlo solo quando progetti da zero un sistema, non con i diffusori commerciali che hanno il filtro passivo incorporato.
 
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Quoto totalmente, di bi-amp ha senso solo quella con crossover a monte dell'amplificazione, col doppio vantaggio di bypassare i crossover passivi interni ai diffusori che degradano il segnale, e quello di rendere i finali più efficienti; andando ad amplificare solo la porzione interessata infatti avranno più riserva di corrente.
Ultimo ma non ultimo, utilizzando finali separati per le varie vie non si influenzeranno tra loro.
 
Il fatto che il damping influenzi solamente le basse frequenze è certamente vero, ma c'è un piccolo particolare...le basse frequenze (riprodotte dai woofer) vanno per definizione dai 20hz ai 200hz, e credo che nessuno di noi tagli i propri speakers con crossover a 200hz.

Nel caso in questione (in cui si parla di centrali) i crossover vanno mediamente tra gli 80\100hz e quindi credo proprio che il damping influenzi la timbrica del suono riprodotto dallo speaker.

Anche perché cos'è? la timbrica "calda" tipica di alcuni brand che fa? scompare ogni volta che si usa un subwoofer?
 
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Il fatto che il damping influenzi solamente le basse frequenze è certamente vero, ma c'è un piccolo particolare...le basse frequenze (riprodotte dai woofer) vanno per definizione dai 20hz ai 200hz, e credo che nessuno di noi tagli i propri speakers con crossover a 200hz.

Nel caso in questione (in cui si parla di centrali) i crossover vanno media..........[CUT]

La timbrica calda non dipende solo da un basso fattore di smorzamento del woofer e anzi, personalmente prediligo largamente fattori di smorzamento elevati che danno più controllo al cono. In ogni caso,nella mia esperienssza,tale parametro è ininfluente quando si utilizza il bass-management, quindi non lo considero quando cerco finali per ht. Probabilmente avremo solo avuto esperienze diverse.
 
La timbrica calda non dipende solo da un basso fattore di smorzamento del woofer e anzi, personalmente prediligo largamente fattori di smorzamento elevati che danno più controllo al cono. In ogni caso,nella mia esperienssza,tale parametro è ininfluente quando si utilizza il bass-management, quindi non lo considero quando cerco finali per ht. Probab..........[CUT]

Se parliamo di un mero discorso HT credo che (e qui siamo d'accordo) l'unica soluzione sia avere finali con valore di smorzamento alto....su questo nessun dubbio .Anche se personalmente non gradisco valori troppo alti tipo i rotel che hanno un sono troppo freddo.

Il mio era un discorso più ampio in cui prendere in considerazione le variabili "più salienti" su come un amplificatore finale possa "dire la sua" pilotando un diffusore.
 
Si potrebbe abbozzare un filtraggio elettronico da usare poi col crossover interno, misurando col mic usb wf e tw, con i ponticelli staccati, singolarmente le vie. Es se si viene a trovare l'incrocio verso i 2500Hz tra le due vie, si può impostare il filtro a 1500 lato tw e 4000 lato wf. Da una parte si taglia la banda non sfruttata nel finale, dall'altra si lascia un certo margine al segnale per lasciar lavorare il crossover per il meglio: ogni filtraggio introduce una rotazione di fase e le pendenze sono studiate in modo tale da avere una somma ottimale. Allontanare il filtro elettronico dal filtraggio passivo limita queste "aggiunte" impreviste.

Smontare il crossover passivo? Alcune celle non sono replicabili in attivo, es compensazione dell'impedenza. Un buon diffusore ha sempre un progetto complesso.
Comunque SEMPRE lasciare un condensatore in serie al tweeter. è un attimo sbagliare impostazioni e cuocerlo. un 10uF plastico va benissimo come protezione.
I filtri passivi "degradano" il suono? E allora i cari audiofili ci devono spiegare i loro paroloni nel descrivere ogni minimo dettaglio che percepiscono con le loro scatolette. Non credo che un xover attivo, con i suoi stadi di ingresso, uscita, conversioni, alimentazioni, sia più "pulito" di buona componentistica.

Damping Factor. Credo che oltre un valore ragionevole, 30-40 sia assolutamente irrilevante. Fanno più danni le risonanze dell'ambiente o reflex progettato non proprio alla perfezione. Gli stessi sub con vari condotti e tappi in dotazione avranno un comportamento ben più variabile in fatto di smorzamento e ripple, tra le varie possibilità di otturazione (0 1 2 condotti tappati) che ad usare un ampli con un DF di 20. Poi non credo che in HT vengano usati ampli "esotici" tipo valvolari con trasformatori di uscita

https://us.kef.com/blogs/news/damping-factor-explained
Damping factors over ten are acceptable
 
Forse per chiarirci dovremmo usare la parola artefatto, quel qualcosa non necessariamente sgradevole che viene aggiunto dal sistema audio ma che non esiste nella traccia originale.

Se le mie casse aggiungono una enfasi in una certa gamma di frequenza, non si può liquidare la questione dicendo semplicemente che "è accettabile" e che "mi piace così".

Dobbiamo anche aggiungere ok, ti piace, ma è una aggiunta fittizia, inesistente nella traccia originale, inesistente nelle testa di chi la musica l' ha pensata, inesistente nel cuore di chi l' ha eseguita.

Lo dico con il massimo rispetto anche a chi, molto più esperto di me, sostiene che una certa enfasi ci vuole sempre e comunque.

In fondo è sempre la vecchia questione se sia meglio l'acqua come sgorga dalla sorgente o l'acqua gassata alla temperatura del frigo.

Trovandomi con un gruppo di amici in un paesino della provincia, ci si trovò di fronte un fontanile che gettava l'acqua appena scesa dalla montagna ed uno di quei dispensatori di acqua gassata e refrigerata che qualche amministratore ha pensato bene di installare nei posti più impensati.

Con mio grande orrore la quasi totalità di noi preferì l' acqua gassata e refrigerata al getto freschissimo del fontanile.

Poi, per carità, si è ben liberi di preferire il "suono gasato" che esce con le rielaborazioni del DSP e coloriture date dalle casse, purché si sappia cosa si sta facendo e di tanto in tanto ci si conceda un "ripasso" di come suonerebbe il tutto veramente senza artefatti.
 
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Forse per chiarirci dovremmo usare la parola artefatto, quel qualcosa non necessariamente sgradevole che viene aggiunto dal sistema audio ma che non esiste nella traccia originale.

Se le mie casse aggiungono una enfasi in una certa gamma di frequenza, non si può liquidare la questione dicendo semplicemente..........[CUT]

La correzione acustica serve principalmente a correggere le problematiche introdotte dall'ambiente,tutti gli ambienti. Le caratterizzazioni dei diffusori, quando esistenti, sarebbero il problema minore.La ricerca di una curva di correzione dedicata è necessaria per assecondare le esigenze del nostro apparato uditivo anche in rapporto alle caratteristiche dell'ambiente. Ascoltare una risposta completamente piatta non è sbagliato concettualmente,ma solo sgradevole.Dato che qui non si parla di monitoring, credo sia corretto ascoltare nel modo più gradevole,ma ognuno farà come crede più giusto per lui.
 
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Quello che si ascolta senza correzione non è il suono originale,ma quello che si crea sommando le caratteristiche di tutta la catena alle problematiche dell'ambiente. Lo si evince cambiando ambiente: in ogni stanza, l'impianto suonerà in modo diverso, quindi quale sarebbe quello "giusto"?
 
Si potrebbe abbozzare un filtraggio elettronico da usare poi col crossover interno, misurando col mic usb wf e tw, con i ponticelli staccati, singolarmente le vie. Es se si viene a trovare l'incrocio verso i 2500Hz tra le due vie, si può impostare il filtro a 1500 lato tw e 4000 lato wf. Da una parte si taglia la banda non sfruttata nel finale, dal..........[CUT]

Tornando in tema,la soluzione di sovrapporre un filtro attivo più aperto,su un crossover passivo, l'ho adottata qualche volta,ma nella quasi totalità dei casi il risultato non cambiava rispetto al solo passivo, probabilmente perché il finale era ben lontano dal suo limite. Trovo invece più utile la possibilità di ri-allineare i tempi di arrivo delle diverse vie, specialmente su sistemi che usano tecnologie diverse,come nel caso dei miei frontali con gamma medio-alta elettrostatica e bassa con woofer tradizionali,dove i woofer risultano in leggero ritardo.Un altro caso dove utilizzo con successo la bi-amplificazione attiva digitale è sul mio centrale Paradigm,a cui ho aggiunto una coppia di woofer da 25cm, inserendoli nel mobile che fa da supporto al centrale stesso.
 
a cui ho aggiunto una coppia di woofer da 25cm, inserendoli nel mobile che fa da supporto al centrale stesso. ........[CUT]

Quindi se ho capito bene a monte ripartisci la banda inviando solo determinate frequenze ai woofer ed il resto al centrale?
 
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