Mi spiace uppare il topic per riportare delle brutte notizie, ma la Criterion ha ufficialmente iniziato (da qualche tempo a dire il vero) un programma di sostituzione dischi per alcuni titoli, rilasciati nel corso del 2010, che sono stati stampati in uno stabilimento che si è scoperto avere un difetto nel processo produttivo, che comporta un progressivo decoloramento verso il bronzeo del lato inferiore del BD e che provoca dei problemi di lettura, in particolare in occasione del passaggio di strato (che in genere avviene intorno al cinquantesimo minuto). In moltissimi utenti sui vari forum di blu-ray.com, avs e su quello ufficiale Criterion riportano che in effetti i dischi sono illegibili a partire da quel minutaggio in poi.
I titoli ufficialmente riconosciuti come coinvolti dal problema sono Howards End, M, Paris-Texas, Pierrot le fou, The Seventh Seal (appena preso con la promozione di B&N, azz

), Summer Hours e Walkabout, ma diversi utenti riportano il verificarsi del problema descritto anche con altri titoli, sempre rilasciati nel 2010. Ovviamente da allora anche i titoli incriminati non sono più stampati lì, per cui non tutte le copie sono coinvolte, mentre è probabile che lo siano tutte quelle prese in prossimità dell'uscita e anche successivamente in caso di fondi di magazzino.
Ufficialmente Criterion non ha fatto sapere quale sia lo stabilimento incriminato, ma spulciando in giro c'è un utente sul forum di blu-ray.com che afferma che il problema sarebbe nei dischi prodotti dalla Sonopress, codici IFPI L021 e LB42. Se così fosse basterebbe controllare (con una lente visto che dice essere molto piccoli) i codici per capire se si sarà coinvolti dal problema anche in futuro o meno. Dice anche che le sue copie di Sanjuro e Yojimbo (entrambi usciti nel 2010 e con i quali altri utenti hanno avuto problemi) hanno dei codici IFPI diversi e sono esenti dal problema. Sicuramente sarebbe auspicabile che Criterion più che un elenco di titoli comunicasse i codici dello stabilimento, in modo da tutelare anche gli utenti ai quali il problema non si presenta al momento ma potrebbe presentarsi in futuro.
La cosa sinceramente mi lascia alquanto sconcertato. Ho pochi titoli Criterion (una dozzina scarsa) ma vedo le sue edizioni come una sorta di Sacro Graal da quando ho iniziato a collezionare film più di 10 anni fa, e ho grande rispetto e riconoscenza per lei (così come per la britannica Eureka o i "nostri" Studio 4K, per citarne altri due), ma tutto questo è assolutamente inaccettabile. Lo sarebbe per una qualsiasi etichetta, anche la più scrausa, avente comunque la pretesa di proporsi sul mercato vendendo i propri prodotti... lo è ancora di più per un'azienda che fa da sempre della qualità assoluta la propria mission aziendale, qualità che i clienti pagano volentieri... a patto che sia presente però.
p.s. tra l'altro le spese di spedizione per mandare indietro i dischi difettati sono a carico dell'acquirente, e non è ancora chiaro né se il programma di sostituzione si esteso a tutti i dischi difettati e non solo a quelli rientranti nell'elenco (incompleto) ufficialmente riconosciuto, né se verrà applicato anche ai clienti al di fuori dagli Usa. Il secondo punto in realtà è poco importante, dal momento che se tanto le spese sono a nostro carico si spende meno a ricomprare che a sostituire, per lo meno per chi ha un solo disco difettato
EDIT: ecco un'immagine dal forum di blu-ray.com per avere un'idea di come si presenta il difetto
https://dl.dropboxusercontent.com/u/97288413/20141004_183150.jpg
EDIT2: continuando a spulciare sui vari forum pare innanzitutto confermato che lo stabilimento fasullo fosse quello Sonopress. Inoltre per completare l'info data prima ci sono 2 numeri IFPI su ogni disco: uno sul lato dei dati, che indica l'azienda che ha prodotto il master (e quelli pericolosi sono i due citati, L021 e LB42), l'altro più grande sul lato dell'etichetta, e indica lo stabilimento di stampa. Qui i numeri pericolosi sono 10K6 e 10K7. Tra le buone notizie c'è che il programma a quanto pare è esteso anche ai clienti europei (sul forum ufficiale uno afferma di aver ricevuto i dischi in Francia) e che sostituiscono anche i titoli nel frattempo andati OOP per scadenza dei diritti. Resto convinto che Criterion dovrebbe pagare anche le spese di spedizione.