zabaleta ha detto:
Non gli costava nulla però mettere fin da subito anche il secondo disco. In ogni caso è giù da considerarsi definitiva. Un trasfertimento del genere è DEFINITIVO (a meno di non volerlo in 4k).
il "caso" Gladiatore è, imho, emblematico. Il grande paradosso è questo. Io, produttore, come posso offrire un prodotto "definitivo", di altissima qualità, che attiri il pubblico, e allo stesso tempo continuare a tenere il coltello dalla parte del manico? Se offro a qualsiasi acquirente un prodotto di alta qualità, quale sarà la differenza fra il
mio originale, da anni e anni matrice per milioni di copie, e la marea di nuovi "originali", di altissima qualità che chiunque, tendenzialmente, prima o poi potrà avere? Risposta: sbagliando. Sbaglio la prima volta, vendo milioni di copie. Poi faccio uscire la versione corretta, ma senza extra. Vendo altri milioni di copie. Poi mi offro di sostituire il disco della prima versione. Mi prendo un sacco di lodi e di complimenti ma in verità premio solo i consumatori più fedeli, quelli duri e puri, quelli che hanno comprato fin dall'inizio, visto che ormai la versione a due dischi è fuori catalogo. I nuovi acquirenti possono comprare solo la nuova versione. Ma essendo a disco singolo (OPS! Ho sbagliato di nuovo!

), questi polli sono la riserva aurea per l'immediato futuro, visto che ricompreranno la prossima edizione a due dischi, quella riveduta e corretta. Tutti, poi, vecchi e nuovi polli, compreranno la futura edizione 4k (dopo aver aggiornato l'hardware, si capisce). nel frattempo, crescendo la qualità della visioned domestica, la differenza, anche concettuale, fra l'Originale (l'Unico e il Solo) e le "copie" si assottiglia sempre di più, ma siccome il titolare, il produttore, non può perdere il suo privilegio di detentore dell'esemplare primo, state sicuri che il prodotto di consumo sarà sempre, per un motivo o per l'altro, "difettoso" o comunque inferiore rispetto all'irraggiungibile Originale, pena la morte delle major. Insomma versione definitiva non ce n'è, per il semplice motivo che nessun sistema home-theatre potrà mai essere definitivo quanto una sala cinematografica, e anche quest'ultima è destinata all'obsolescelenza, visti gli inarrestabili progressi tecnologici cui è soggetto il cinema. Queste sono cose ovvie, naturalmente, e mi rendo conto che le major, in fondo, fanno quello che fanno tutte le aziende: creano un bisogno e inseguono il costante stato di infelicità e insoddisfazione dei consumatori, infelicità che, perdonate la deriva sociologica e filosofica, è momentaneamente dimenticata con ogni atto di acquisto e ogni "nuovo inizio" che, oggi, il consumo compulsivo illusoriamente comporta. Tutto previsto, tutto inevitabile, è il mondo in cui viviamo, è quello che siamo (diventati). Però ogni mille di questi consumatori ce n'è uno (il sottoscritto) che, raggiunta una qualità soddisfacente e realisticamente
sufficiente (preso atto dell'insuperabilità del cinema al cinema), tenderebbe ad accontentarsi (del suo plasma da 50 pollici, del suo lettore blu-ray, e persino della sua vasta e ricchissima collezione di dvd), acquistando un prodotto (Il gladiatore blu-ray) di alta qualità ma destinato a durare, senza lasciarsi sedurre dalle future offerte commerciali, notoriamente impostate nel senso di esaltare il nuovo ritrovato (il 100 pollici! il 3D! il 4k!), denigrando quello che fino a ieri esaltavano, e facendoti sentire sempre, costantemente in difetto e inadeguato. Sarebbe il crollo dell'economia consumistica se non fosse così.
E' per questi motivi che, nel caso specifico, sceglierò fra queste due opzioni:
1) aspettare un'edizione corretta del Gladiatore blu-ray, che non tarderà ad uscire;
2) comprare subito e in via definitiva la versione senza extra, e buonanotte.
R.