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endymion76 ha detto:
Secondo la legge italiana sulla garanzia, hai 8 (otto) giorni di tempo per RESCINDERE il contratto di vendita con il negoziante.

No, la legge italiana, che sta qui:

http://www.filodiritto.com/notizieaggiornamenti/10marzo2002/dlgs24del2002consumatori.htm

Dice un'altra cosa, che la risoluzione del contratto è un metodo SUBORDINATO alla sostituzione/riparazione.

Come anche conferma un sito di una Associazione Consumatori:

http://www.acu.it/Sezioni/Decalogo/Garanzia2Anni.asp

sito ACU ha detto:
La scelta tra la riparazione del bene e la sua sostituzione è teoricamente affidata al consumatore, eccetto quando il rimedio scelto risulti impossibile o “eccessivamente oneroso” rispetto all’altro. L’eccessiva onerosità consiste in una spesa irragionevole per il venditore, e tale limite fa sì che, nella maggior parte dei casi, il rimedio sarà la riparazione.

In pratica, se la Panasonic al venditore dice "se lo vuoi sostituire con uno nuovo, sono cavoli tuoi, noi te lo ripariamo soltanto, e quello riparato te lo rivendi come usato", se il venditore decide che questo sistema è, come dice la legge, "eccessivamente oneroso" per il venditore, si fa la riparazione. Da notare che, dato che la legge dice anche che la riparazione deve essere fatta senza spese per il consumatore, il venditore ha già a suo carico la spedizione in andata ( se la Panasonic lo tratta bene gli paga il ritorno, ma non è detto... ), e a questo costo si somma la svalutazione del proiettore tornato dalla riparazione che è costretto a rivendere come usato, visto che ha dovuto sostituirlo con uno nuovo senza la collaborazione della Panasonic.

La risoluzione del contratto, cioè il rimborso, si può fare solo se la riparazione diventa troppo onerosa per il consumatore, cioè, come dice la legge, quando:

Legge ha detto:
a) la riparazione e la sostituzione sono impossibili o eccessivamente onerose;
b) il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro il termine congruo di cui al comma sesto;
c) la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata ha arrecato notevoli inconvenienti al consumatore
L'ambiguità sta tutta qui (che legge sarebbe se non fosse ambigua? ):

- cosa si intende per "termine congruo" per la riparazione
- cosa si intende per "notevoli inconvenienti al consumatore"

C'è ampio spazio per l'interpretazione, pure seguendo la legge...
 
Ultima modifica:
virtuali ha detto:
No,

Il diritto di recesso per legge ( da non confondere con un eventuale diritto di recesso che il negoziante PUO' a sua discrezione offrire in più, ma non è tenuto ), è valido SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per gli acquisti effettuati fuori dai locali commerciali, quindi online, per catalogo, etc. E NON prevede che l'apparecchio sia guasto, quindi una scelta tra rimborso e sostituzione. Il diritto di recesso, ( che, ripeto si applica solo per vendite fuori dal negozio ), prevede il solo rimborso, e non richiede che l'apparecchio abbia un problema, è sufficente dire nella raccomandata che quando lo hai ricevuto non corrispondeva a quello che ti aspettavi. Il senso della legge (e per questo si applica SOLO per gli acquisti a distanza ) è che in negozio puoi magare dare un'occhiata, tenere in mano il prodotto, leggere la scatola, chiedere al commesso, mentre online è più difficile e quindi esiste il recesso.

Il problema in esame, invece, non c'entra nulla con il recesso e il recesso non si applica (a meno che non l'abbia comprato online), si parla di garanzia e, purtroppo, come conferma la Panasonic, la scelta tra sostituzione o riparazione spetta al negoziante, e il rimborso è previsto solo nel caso in cui sostituire o riparare sia impossibile o troppo costoso (es., non producono più il modello, non si trovano più i pezzi di ricambio, etc. )

Attenzione, prima che qualcuno dica "ma io so che il negozio xxxx se gli riporto una cosa entro 7 giorni me la cambia o mi ridà indietro i soldi", ricordo che lo possono fare, ovviamente (ci mancherebbe che fosse vietato trattare i clienti meglio delle specifiche minime di legge!), ma non è obbligatorio o previsto da nessuna legge.


Mi dispiace ma se un venditore mi rifila un prodotto difettoso, ho il diritto sancito dalla legge, di restituirlo. Ovviamente il difetto deve essere tale da pregiuducare la fruizione del bene acquistato. Il responsabile è il commerciante.
 
endymion76 ha detto:
Mi dispiace ma se un venditore mi rifila un prodotto difettoso, ho il diritto sancito dalla legge, di restituirlo. Ovviamente il difetto deve essere tale da pregiuducare la fruizione del bene acquistato. Il responsabile è il commerciante.

Prima di tutto, questo non c'entra nulla con il diritto di recesso, che è quello che ho spiegato io! Il diritto di recesso NON C'ENTRA con i difetti! Puoi recedere (DAI SOLI acquisti a distanza!) pure se il prodotto è assolutamente perfetto, ma (per dire), non si intona con il resto dell'arredamento, oppure quando lo hai aperto, l'hai preso in mano e ti ha dato un'impressione di scarsa qualità, pure se FUNZIONA perfettamente!

QUESTO, e non altro, è il "Diritto di Recesso", quello dove bisogna mandare la raccomandata (entro 10 giorni, non 8. 8 era la legge vecchia in vigore prima del 1999 ), etc, e si applica solo agli acquisti a distanza.

Per gli acquisti in negozio, e per i prodotti difettosi, si parla di Garanzia, ed è tutt'altra cosa, rileggi il messaggio di sopra. In questi casi la legge dice questo:

come soluzione principale c'è la SCELTA tra sostituzione e riparazione, e se la sostituzione è troppo troppo onerosa per il venditore, si fa la riparazione.

La risoluzione del contratto, è invece ammessa come metodo subordinato ai primi due, SOLO quando la riparazione non si può fare nei famosi "tempi congrui" e non abbia arrecato i famosi "inconvenienti notevoli" al consumatore.

Per cui, il vero punto della legge è l'interpretazione di quanto è un "tempo congruo" per la riparazione e cosa significa "incovenienti notevoli" e, al limite, quando diventa "troppo onerosa" per il venditore l'opzione di sostituzione. La legge, probabilmente, non mette termini e parametri, perchè questi variano troppo tra un settore merceologico e l'altro. Nei settori dove i margini sono alti, ovviamente, l'onerosità per il venditore è diversa, e l'elettronica di consumo non è certo uno di questi.
 
Ultima modifica:
Se hai comprato il vpr senza partita iva, vai dal negoziante, o meglio scriviglii con raccomandata a.r, chiedendo ai sensi dell'art. 130 del codice del consumo, la sostituzione del vpr poichè non conforme a prodotti dello stesso tipo.
Spiegagli anche che avrà diritto di regresso nei confronti del produttore o del distributore ai sensi del successivo art. 131.
La sostituzione è un tuo diritto.
Se lo hai invece comprato con partita iva devi accontentari della garanzia convenzionale e di ciò che essa prevede (ivi compresa la discrezionalità nella sostituzione del vpr).
Se invece lo hai acquistato fuori dai locali commerciali (es. internet o televisione) puoi esercitare il diritto di recesso entro dieci giorni dalla consegna anche solo perchè non ti piace.
Mi permetto un consiglio: fai la voce grossa.
Ciao
 
Grazie mille per la spiegazione! Immaginavo che stessero agendo in termini di legge. comunque devo dire che l'operatore della panasonic ( chiamando il pronto panasonic ) è stato gentilissimo e precissimo, si è anche preso i miei dati per seguire personalmente la faccenda. Oggi mi sono collegato sul sito panaservice.it ( il sito del centro autorizzato dove ho portato il vpr in riparazione ), hanno una apposita sezione per controllare lo stato di avanzamento delle riparazioni, stamattina era ancora in stato accettato, mentre stasera alle 19:30 era "in consegna". Credo che potrebbe essere anche pronto, domattina chiamo subito e chiedo informazioni!

Grazie ancora a tutti
 
vrega ha detto:
ai sensi dell'art. 130 del codice del consumo, la sostituzione del vpr poichè non conforme a prodotti dello stesso tipo.

Non è così: rileggi due messaggi più in alto, c'è il testo della legge postato e il sito di un'associazione consumatori che la commenta, e la sostituzione non può essere pretesa perchè un prodotto è "non conforme". Se questa risultasse troppo onerosa per il venditore, si esegue la riparazione, da eseguire nei famosi "tempi congrui", che però non sono espressamente indicati.
 
Permettimi di dirti di lasciar perdere i siti delle associazioni di consumatori.
So quel che scrivo e non per averlo letto su di un sito o sull'enciclopedia medica.
Solo per inciso:

art.130
1. Il venditore e' responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformita' esistente al momento della consegna del bene.
2. In caso di difetto di conformita', il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformita' del bene mediante riparazione o sostituzione, a norma dei commi 3, 4, 5 e 6, ovvero ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto, conformemente ai commi 7, 8 e 9.
3. Il consumatore puo' chiedere, a sua scelta, al venditore di riparare il bene o di sostituirlo, senza spese in entrambi i casi, salvo che il rimedio richiesto sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all'altro.
4. Ai fini di cui al comma 3 e' da considerare eccessivamente oneroso uno dei due rimedi se impone al venditore spese irragionevoli in confronto all'altro, tenendo conto:
a) del valore che il bene avrebbe se non vi fosse difetto di conformita';
b) dell'entita' del difetto di conformita';
c) dell'eventualita' che il rimedio alternativo possa essere esperito senza notevoli inconvenienti per il consumatore.
Omissis

Per puro spirito di ragionamento, Ti faccio notare che nella stragrande maggioranza dei casi una riparazione è meno onerosa di una sostituzione.
Se fosse come dici tu (rectius l'associazione di consumatori) la riforma attuata dal d.lvo 24/2002 e poi recepita integralmente dal codice del consumo sarebbe assolutamente inutile.
L'intenzione del legislatore è palesemente diversa.
Senza polemica.
Ciao
 
Per puro spirito di ragionamento, Ti faccio notare che nella stragrande maggioranza dei casi una riparazione è meno onerosa di una sostituzione.

Appunto, quindi se la riparazione è meno onerosa, il venditore può offrire la riparazione.

Anzi, per la precisione, la legge non dice in effetti che il venditore può scegliere semplicemente la soluzione "meno onerosa", dice che non è costretto a offrire una soluzione piuttosto che l'altra, se una risultasse "eccessivamente onerosa", rispetto all'altra, quindi decidere quando una soluzione sia da considerare "eccessivamente onerosa" per il venditore, è poco chiaro esattamente come è poco chiaro lo stabilire quando si può definire o meno "congruo" un tempo per la riparazione.

In QUESTO esempio, si ipotizzava il caso della casa madre che rifiuta la sostituzione e offre solo la riparazione mentre il cliente pretende la sostituzione: si può pensare che in questa situazione, la sostituzione diventi, appunto, eccessivamente onerosa e quindi prefiguri il punto 4. dell'articolo 130 da te citato, cioè il venditore che può offrire l'altra soluzione tra le due ammesse, se una risultasse troppo costosa rispetto all'altra.


Aggiungo, sempre ai fini della determinazione dell' "eccessivamente oneroso", cioè questa parte:

4. Ai fini di cui al comma 3 e' da considerare eccessivamente oneroso uno dei due rimedi se impone al venditore spese irragionevoli in confronto all'altro, tenendo conto:
a) del valore che il bene avrebbe se non vi fosse difetto di conformita';
b) dell'entita' del difetto di conformita';
c) dell'eventualita' che il rimedio alternativo possa essere esperito senza notevoli inconvenienti per il consumatore

Mi pare chiaro che il succo di questo articolo sia (correggimi se sbaglio), che se c'è un difetto di lieve entità, che non deprezza il prodotto e, soprattutto, può essere sistemato con la riparazione (il rimedio alternativo citato ) senza grossi problemi per l'utente, cioè senza farlo aspettare mesi e senza spese, non si può costringere il venditore alla soluzione per lui più costosa, cioè la sostituzione.

In pratica: la sostituzione non si può pretendere sempre, e sicuramente non quando c'è un'assistenza che funziona, e direi che era palesemente questa l'intenzione del legislatore.
 
Ultima modifica:
Credo sia importante riflettere sul fatto che al rivenditore la riparazione costa sempre nulla (essendo coperta dall'assicurazione convenzionale del produttore).
Anzi, per essere precisi, anche la sostituzione costa nulla, avendo egli diritto di rivalsa nei confronti del distributore o del produttore (eccetto casi di esclusione convenzionali che stanno sollevando, a giusta ragione, vibrate proteste da parte dei piccoli commercianti).
Detto questo, è evidente che se si tratta semplicemente di soffiare via la polvere dall'ottica è una cosa.
Se si tratta di altro, tipo un problema alle matrici, è ben altro.
Non si può ragionare semplicemente comparando il costo della riparazione con quello della sostituzione (che per forza di cose sarà sempre sperequanto in danno della sostituzione).
Devono essere tenuti in considerazione anche i parametri previsti dal comma 4 dell'art. 130.
E, pertanto, tornando all'esempio delle matrici, è evidente che un difetto sulle stesse comporterebbe un abbattimento del valore del prodotto, è sicuramente di notevole entità e, se mi consenti, la riparazione comporterebbe notevoli inconvenienti per il consumatori sia da un punto di vista economico (sicuramente un bene su cui vi è stato un intervento in assistenza dopo solo due giorni dall'acquisto si deprezza), sia da un punto di vista del mancato godimento per un periodo che aldilà della congruità o meno, sarà sicuramente apprezzabile a causa dell'intervento da effettuare presso il centro di assistenza di Milano.
Torno a ripetere che se il legislatore avesse voluto semplicemente consentire il rimedio meno oneroso per il venditore lo avrebbe scritto a chiari lettere.
Così non è.
Tra l'altro, se così fosse, solo dei pazzi acquisterebbe presso un locale commerciale, poichè, come è noto, l'acquisto effettuato al di fuori dei locali comerciali è assistito anche dal diritto di recesso nei dieci giorni.
Evidentemente così non è e non può essere.
Ciao
 
SONO FURIOSO!

Oggi mi sono recato al centro di assistenza PANASERVICE di Roma sito in via Barabana 35 per ritirare il VPR. Mi presento al bancone con la scheda di riparazione e la commessa mi dice subito "Le hanno detto che il VPR è conforme alle specifiche?", rimango perplesso e gli chiedo "Ma non avete riscontrato il problema???" a questo punto la ragazza mi manda il tecnico che ha analizzato il vpr. Gli chiedo se avessero notato il problema e lui mi dice che si tratta di un problema di tolleranza e che il VPR lo devo tenere cosi, mi dice che si vede solo sulle immagine nere e che quindi non è un problema, mi dice che il nero c'è solo quando non viene proiettato nulla e che quindi il proiettore rispetta le specifiche. A questo punto mi innervosisco non poco e chiedo se avessero provato a visionare un film, gli spiego che è molto fastidioso in quanto nei film sono molte le scene scure, sapete cosa mi risponde???? Mi dice che non devo insegnare io a loro come fare il mestiere, che loro riparano VPR da 50.000 euro e che il mio è un giocattolo e che non si può fare nulla. Mi dice che se lo apre rischia di peggiorare la situazione. Mi dice che 1800 euro per un VPR sono una cifra insignificante.
Non ho ritirato il VPR, l'ho lasciato li e ho chiamato la Panasonic, ora stanno indagando e aspetto una loro risposta, probabilmente il VPR sarà spedito a Milano presso la loro sede principale. La cosa che più mi innervosisce è il fatto che forse dovrò termelo così.
Ho faticato parecchio per mettere da parte i soldi per acquistare quel VPR e mi ritrovo con un apparecchio difettoso.
Sono furioso.
 
superpiero ha detto:
mi dice che si tratta di un problema di tolleranza e che il VPR lo devo tenere cosi, mi dice che si vede solo sulle immagine nere e che quindi non è un problema, mi dice che il nero c'è solo quando non viene proiettato nulla e che quindi il proiettore rispetta le specifiche.
Non ho parole...:eekk:
Mi spiace, ma non mollare!

Ma almeno ti hanno detto se e' un problema di polvere, o di difetto sulle matrici o di qualcosa d'altro?

Saluti

Eragon
(aka Nemo propheta in patria)
 
Non ho parole... ed hai tutta la mia solidarietà. :vicini:

Ti capisco perchè anche io ho avuto un problema del genere con il mio BENQ 7700 appena comprato.

Se hai voglia leggi qui:
http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=36323&highlight=*******************

Giusto per puntualizzare.. non ho mai saputo se il problema fosse stato originato da un pixel bacato o da un granello di polvere... me lo hanno sostituito senza nemmeno guardarlo !!

Certo che queste cose fanno veramente riflettere... ad esempio, vista la tua esperienza, sembrerebbe essere più sicuro acquistare su on-line... quanto meno se hai problemi nei primi 8-10 gg. hai diritto a restituire il prodotto.

P.S.: giusto un appunto... non è completamente vero che se compri al negozio non hai diritto a ripensarci... ad esempio Mediaworld ti permette di farlo... ma questa è tutta un' altra storia.

Mi permetti un piccolo consiglio??... innanzitutto non fasciarti la testa prima di romperla... la BENQ mi ha chiamato e si è fatta carico di risolvermi il problema in un modo (riparando/pulendo) o nell' altro (facendomi sostituire il proiettore dal fornitore).
Magari Panasonic farà la stessa cosa...

Altra possibilità potrebbe essere quella di farti aiutare da AFDigitale scrivendo del tuo problema.. certe magagne stampate su carta e lette da migliaia di lettori sono sicuramente fastidiose per il produttore...

In bocca al lupo !!

Stefano
 
Non ho parole, grazie mille per la solidarietà..
Sono veramente affranto non faccio altro che fissare il telefono in attesa della chiamata di Panasonic :cry:

Speriamo bene.
 
superpiero ha detto:
[...]
Ho faticato parecchio per mettere da parte i soldi per acquistare quel VPR e mi ritrovo con un apparecchio difettoso.
Sono furioso.

E ne hai tutte le ragioni. Che Panasonic come assistenza abbia in Italia una pessima fama si sapeva, ma che mettessero nei laboratori autorizzati simili personaggi dovrebbe far riflettere ulteriormente i potenziali acquirenti dei suoi prodotti.

Io darei il massimo risalto a questa storia: chiedi ad Emidio l'apertura di un 3D specifico nella sezione "Disservizi", in modo che anche Panasonic Italia possa rispondere... mi pare un loro diritto oltre che un dovere, visto l' "eccellente" preparazione e "cortesia" (sic!) dimostrata dal loro personale autorizzato. :mad: :mad: :mad:

Altra cosa: alla Panasonic Italia segnalerei anche il nome del tecnico con il quale hai parlato per due motivi: a) scarsa professionalità nei confronti di un cliente PAGANTE; b) preparazione tecnica inesistente.

Tienici informati.

Ah, tanto per consolarti, leggiti il mio 3D in "Disservizi" sul mio Infocus...
 
mamma mia, che brutta storia...
io sono nella situazione identica (2 macchie blu comparse nel giro di 3 mesi dall'acquisto), ma con un Epson, e difatti sono ancora indeciso se mandarlo inassstenza per farmelo "soffiare" o tenerlo così... certo se all'assitenza qui a Roma trovassi il Ciccillo Cacace che hai trovato tu, che brividi...
ma che voi sappiate la soffiatura della polvere si può fare anche da soli a casa? voglio dire, se è solo quello e non c'è altro difetto, a che serva mandarlo in assitenza? nulla infatti impedirebbe alla polvere di riformarsi dopo una settimana o un mese o un anno dalla riparazione....
 
Non aspettare oltre.
Prendi il vpr, portalo al negoziante, chiedi la sostituzione (o a questo punto anche la risoluzione contrattuale).
Scrivi ( o meglio fagli scrivere) direttamente a Panasonic Italia.
Ciao
 
Mamma mia che sfortuna, mi dispiace veramente tanto:cry:
Non solo bisogna avere :ciapet: quandi si compra un qualsiasi apparecchio elettronico, è un fatto che ci siano delle tolleranza di apparecchi diffettosi ma la vera sfortuna è poi aver a che fare con dei centri assistenza al limite della denuncia per maleducazione e "non" proffesionalità. Consolati perchè sono sicuro che se avresti portato un vpr da 50'000 euro, quel "tecnico" non lo avrebbe neanche toccato perchè fuori dalla sua portata e non saresti stato trattato meglio:mad:
Vai avanti con coraggio e un pò di arroganza.......

Stefano
 
vrega ha detto:
Credo sia importante riflettere sul fatto che al rivenditore la riparazione costa sempre nulla (essendo coperta dall'assicurazione convenzionale del produttore).

Non automaticamente, dipende dagli accordi che ha il rivenditore con la casa madre. La legge garantisce espressamente che la riparazione sia fatta senza spese per l'utente, ma per il rivenditore garantisce solo un generico diritto di rivalsa verso l'anello superiore della catena, ma NON garantisce, espressamente, che questo diritto debba essere goduto, come nel caso dell'utente finale, senza nessuna spesa.

E, non bisogna dimenticare che la maggioranza dei prodotti non sono venduti direttamente dal produttore al rivenditore, spesso c'è un altro passaggio intermedio, il famigerato "distributore".

Talvolta si applica la formula che il rivenditore paga le spese di trasporto all'andata, e il produttore/distributore quelle di ritorno, ma non è sempre così. Ci sono produttori che non fanno pagare nulla, ce ne sono altri che fanno pagare andata e ritorno.


Anzi, per essere precisi, anche la sostituzione costa nulla, avendo egli diritto di rivalsa nei confronti del distributore o del produttore

diritto di rivalsa non vuole dire che il rivenditore può *pretendere* la sostituzione, se il produttore gli offre la riparazione come alternativa.


E comunque, in questo caso specifico parliamo di un difetto avvenuto subito, ma non dimenticare che al rivenditore spetta solo 1 anno di garanzia (a meno che il prodotto non ne abbia una commerciale più lunga), mentre è costretto a fornire all'utente 2 anni.


Detto questo, è evidente che se si tratta semplicemente di soffiare via la polvere dall'ottica è una cosa.

Immaginavo fosse questo. Se è un problema di polvere, per l'assistenza ci vuole un'attimo a risolverlo.


Se si tratta di altro, tipo un problema alle matrici, è ben altro.

Se la matrice è difettosa, certo, probabilmente si fa prima a cambiare tutto, o sostituire il gruppo.

Però esiste un'altra possibilità, senza vedere il difetto è difficile dire cosa possa essere, però magari potrebbe anche essere questo:

In rete si trova il "Service Manual" del PT-AE700 ( il 900 sarà probabilmente simile da questo punto di vista), e ad un certo punto parlano di un software diagnostico che hanno in dotazione i centri assistenza, che si collega alla porta seriale del proiettore, e ha varie opzioni che potrebbero essere attinenti al problema, tra le quali una che trasmette e/o riceve dal proiettore gli "Uniformity Data", che potrebbero proprio essere delle regolazioni fini delle discrepanze di colori delle aree del pannello.

Sul mio vecchio Sony VPL-VW10HT (che avevo prima del PT-AE900 ), nel menù di servizio, senza doversi neanche collegare via software, era possibile calibrare indipendentemente, per ciascuna matrice, e con una griglia di una trentina di punti per ogni pannello, eventuali difformità nella risposta. Il mio Sony era a posto ma, volendo, pasticciando con il menù di servizio avrei potuto probabilmente riprodurre un difetto del genere, cioè far apparire macchie colorate in vari angoli dello schermo a piacere.

Immagino che sul Panasonic si possa fare la stessa cosa, ma solo via software.

Ovviamente, sono tutte ipotesi, magari il difetto in questione non c'entra nulla, e magari si scontrano con problemi pratici tipo la disponibilità del suddetto software in tutti i centri di assistenza, la conoscenza del suo uso, e magari anche il tempo che ci vuole e/o se la Panasonic rimborsa ai centri assistenza questo tipo di servizio...
 
aspetta ad abbatterti !
E' una cosa talmente assurda che stento a credere ti abbiano trattato così male :incazzed:

Mi sembra giusto aver scavalcato quegli incapaci e aver contattato direttamente Panasonic, non credo che per loro il panny sia solo "un giocattolo" (e non saranno nemmeno tanto contenti che altri lo considerino tale).

Se non trovi soddisfazione nemmeno qui, AFdigitale mi sembra un buon suggerimento.
Per un problema che sembra essere veramente banale, sono convinto che troverai la soluzione.
 
Stato
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