Speriamo piuttosto che quegli articoli possano almeno far venire i sensi di colpa a qualche Major
Pur con tutto il bene che voglio ad AVM ho qualche piccolo dubbio sul fatto che in California (o dintorni) lo seguano.
io mi domando se nella Major ita ci sia gente che legge sti articoli o che si informi sui propri prodotti perché imho penso proprio di no...
Qui la speranza è già meglio riposta, rispetto a quanto appena scritto.
Sono anzi praticamente sicuro che qualcuno abbia letto tutta la diatriba, ma le sedi locali delle Case produttrici sono solo diramazioni commerciali che curano la distribuzione e nel caso di questioni tecniche, seguono gli ordini della Casa madre.
Se si deve eseguire un doppiaggio, pratica diffusa in Italia e pochi altri Paesi (anche questo credo abbia un suo peso nelle decisioni relative all'argomento di questa discussione) verrà ovviamente seguito in Italia e con la supervisione della sede italiana, ma il decidere se farlo o meno (per prassi ormai lo si fa da sempre) è deciso in Casa madre.
Lo avevo già scritto altre volte in passato e mi sembra che ritorni anche su articoli vari scritti qua e là: il numero di vendite in Italia, così come in tantissimi altri Paesi del mondo è risibile rispetto al totale del venduto.
La realtà è che, escluse Cina e India, dove la cosa è determinata dal numero della popolazione, la lingua più parlata o comunque compresa è l'inglese, seguito dallo spagnolo (per via del Sud e Centro America), francese (per via delle ex colonie) e tedesco, più che per il numero per l'importanza.
Per l'inglese le Majors sono a posto, per spagnolo e francese qualche cosa con audio HD ogni tanto viene fatto, così come per il tedesco, poichè viene considerato anche il volume di vendite; credo che fuori dall'Italia forse qualcuno in Somalia conosca ancora l'italiano, ma non credo che possa incidere molto sul volume di vendite dei BD localizzati in italiano.
Esclusi i Paesi citati prima i film non sono doppiati (evitando così la recitazione teatrale del doppiaggio e l'effetto di "incollato sopra") e ci si accontenta dei sottotitoli od anche del commento fuori campo di una persona che legge tutte le battute, questo anche per lingue parlate da un numero elevatissimo di persone, ad esempio l'arabo.
Qualche giorno fa parlavo di un film con una mia amica brasiliana e mi è venuto in mente questa discussione e le ho chiesto se lo aveva visto in portoghese, la risposta è stata: "no, in inglese, con i sottotitoli), e credo che in Brasile si vendano sicuramente più BD che non in Italia e che abbiano certamente attori che potrebbero fare il doppiaggio così come sicuramente hanno degli studi di registrazione, altro che audio HD.
Il fatto che un BD abbia dello spazio vuoto inutilizzato, tanto per citare un esempio, non è che automaticamente richiede di riempirlo con una operazione che non è a costo zero (poco o tanto che sia il costo è comunque un costo aggiuntivo).
Sicuramente una iniziativa da lodare, ma la cosa andrebbe vista anche dal punto di vista globale, detto in parole molto povere: ma quanto conta il fatturato italiano rispetto a quello globale o rispetto a quello di tantissimi altri Stati in cui avviene la stessa cosa, anzi, non esiste neanche la versione doppiata (e non parlo della Manciuria?