Italia in crisi economica: punto della situazione (no politica).

Stato
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Paolo Mastrojanni ha detto:
[*]l'attuale generazione di trentenni (la mia) è la meno produttiva negli ultimi 50 anni, spesso vive di ciò che hanno creato i genitori... e sta finendo le risorse. Pochi stimoli?
Io credo piuttosto poche opportunità.
A Napoli la situazione è veramente tragica, se anche un giovane volesse avere uno slancio imprenditoriale dovrebbe necessariamente scendere a patti con la criminalità organizzata o, in alternativa, con le pubbliche amministrazioni (non saprei chi sia peggio) e, credetemi, non è un alibi.
Ciao
Luigi
 
Infatti,Luigi,la mia fortuna e' quella di avere ereditato questa attivita',che se cedessi adesso mi darebbe comunque di che vivere di rendita fino alla morte.Certo non e' una grande consolazione per le mie velleita' imprenditoriali,ho atteso una vita all'ombra dei miei genitori,e quando finalmente sono pronto per la mia occasione ti capita questo po' po' di casino,prima l'euro poi la crisi...il mio pensiero va ai giovani laureati,volenterosi,vivi,ma senza una famiglia alle spalle,completamente in stallo per questa situazione.
 
Ci sono anch'io:
(Ho una piccola attività commerciale con tre punti vendita in crescita continua da quasi 20 anni e ferma quest'anno)

  1. premessa: Prima dell'euro la lira sosteneva l'Italia perchè consentiva grandi svalutazione per far concorrenza alla Germania, Francia e compagnia.
    L'errore principale è stato il modo di negoziare il valore della lira rispetto all'euro. Quasi 2000lire è stata una battaglia persa con gli altri paesi europei. Non abbiamo grandi politici (di nessuno schieramento)
    Però l'euro ci salverà dalla crisi mondiale (mio parere e speranza personale) perchè nonostante la crisi ormai inevitabile, il benessere ormai raggiunto potrà subire un grosso colpo ma non mortale. L'euro farà da airbag
  2. conseguenze: Emergeranno, come in tutte le crisi, i grandi ricchi e i poveri (con stragrande maggioranza di questi ultimi). Ma pochi saranno i grandi poveri, senza casa e senza cibo.
  3. soluzione: Il rimedio non è attuabile, perchè non c'è la volontà. E' come una guerra che tutti odiamo ma della quale siamo tutti passivamente partecipi. Bisognerebbe cambiare il modo di vivere. Ma Nessuno lo fà.

anche il mio tutto ovviamente IMHO
 
icor ha detto:
si presentano persone con stipendi di € 1.200,00 mensili, indebitate con rate mensili per € 1400,000 (casa, macchine, vacanze, televisore), e chiedono nuovi prestiti....
A questo mi riferivo qualche post fa.Vallo a fregare un tedesco o un inglese con un simile meccanismo.Povera Italia.
 
GIANGI67 ha detto:
Infatti,Luigi,la mia fortuna e' quella di avere ereditato questa attivita',che se cedessi adesso mi darebbe comunque di che vivere di rendita fino alla morte.
Appunto, io mi ritengo una persona di media intelligenza, con un discreto curriculum di studi ed una discreta capacità relazionale. Partecipo alla conduzione di una impresa agricola famialre di discrete dimensioni da quando avevo 18 anni (ne ho 32) e da otto anni sono dottore commercialista impegato principalmente nella consulenza fiscale e nel contenzioso tributario.
Morale della favola, per fortuna che non devo mantenere la famiglia (moglie e bimba) con la mia attività professionale altrimenti addio home theater e viaggio a miami programmato per la prossima settimana ;) .
Credetemi, non ho nulla di che lamentarmi, ma dedico il 70% del mio tempo ad un'attività professionale che oggi come oggi mi rende poco o nulla ed alle volte risulta leggermente frustrante (sarò incapace :confused: non lo escludo).
Ciao
Luigi
 
E' il sistema Europa che non stimola la crescita, ma al limite tutela in maniera passiva ciò che già si ha. Ma quanto può durare?
Faccio un esempio. Crisi negli stati uniti e crisi in europa. La FED (americana) taglia di continuo i tassi per rilanciare lo sviluppo mettendo più liquidità in circolazione e fragandosene di avere un dollaro debole (aiutando così anche l'export). L'Eupopa fa lo stesso? No, anzi i tassi li alza. Così mette in crisi famiglie (mutui) e piccoli imprese (finanziamenti) ma tuttela i grandi patrimoni finanziari dal "rischio inflazione". Viviamo in un paese (l'europa) vecchio, giudato da vecchi (di testa) e fatta da burocrati.... e questo è il risultato!
Lavoro quotidianamente con mamager asiatici..... hanno la fame di successo che avevano i nostri padri negli anni 50.
Il futuro è loro... perchè lo desiderano solo più di noi.

Per Luipic, io sono di Milano è so che fare impresa è più difficile che al nord. Ma sono ********* con quella classe politica è di dirigenti, che anzichè dare opportunità a chi le cerca, gioca di rimessa.
 
Io lavoro nel settore automotive e la crisi pesante l'abbiamo vissuta in contemporanea con Fiat nel 2002-2003 (pur non lavorando esclusivamente per Fiat). Ora si sta molto meglio ma non si naviga nell'oro.

Io credo che non possiamo fare confronti con il passato per vari motivi. Principalmente perchè 50 anni fa si usciva dalla guerra è forte era la voglia di risorgere e allo stesso tempo pochi erano gli stimoli a sperperare i soldi per cose futili. Il posto fisso ti permetteva di programmare meglio le spese anche grazie alla citata mentalità votata al risparmio. Lo Stato si indebitava mentre ora deve stringere la cinghia pagando per quei debiti.

Attualmente il modello consumistico, la scarsa lungimiranza politica abbinati ad una situazione economica non brillante, perchè nella competizione internazionale siamo rimasti indietro, ci sta portando ad un declino sempre più evidente.

Personalmente trovo la rincorsa al debito non deleteria in sé ma per il tipo di debito a cui si ricorre. Il modello consumistico ci sta portando ad indebitarci non per creare ricchezza ma per soddisfare i bisogni secondari. Questo abbinata alla scarsa conoscenza delle più elementari norme dell'economia ha portato tante famiglie e vivere al limite delle loro possibilità se non al di sopra. Quando ci si indebita per produrre ricchezza non si fa altro che avere nel futuro più di quello che si ha ora (fosse anche in un futuro così lontano da riguardare solo i figli) e questa situazione fa crescere il paese. Quando ci si indebita per consumare non si fa altro che diminuire la propria ricchezza e quella del paese che diventerà via via meno ricco nei confronti degli altri paesi (soprattutto quando i consumi riguardano prodotti fuori dal territorio nazionale).

Il discorso sarebbe lungo ma ho già preso troppo spazio me ne scuso. Spero che queste miei piccole riflessioni siano utili a questa discussione.

Ciao.
 
Paolo Mastrojanni ha detto:
[*]l'attuale generazione di trentenni (la mia) è la meno produttiva negli ultimi 50 anni, spesso vive di ciò che hanno creato i genitori... e sta finendo le risorse. Pochi stimoli?
Probabilmente pochi stimoli, ma è anche vero che si è disincentivati a fare da tutto ciò che ci circonda, soprattutto in Italia.
Si preferisce quindi preservare quel che si ha, poco o tanto, piuttosto che rischiare e investire.
 
Non per essere retorico, ma guardate striscia la notizia e vi accorgete degli sprechi che inevitabilmente costituiscono il marcio di questo paese: opere edili per miliardi di euro mai finite ed inutilizzate, sprechi di denaro pubblico senza fine.....per non parlare delle tonnellate di immondizia che gravitano nella mia regione e che potrebbero essere una fonte di reddito (compriamo dalla germania lo smaltimento che poi ci viene rivenduto sotto forma di energia, sai che risate si fanno i tedeschi...:rolleyes: )

e purtroppo nessun governo ad oggi si è adoperato per mettere un "tappo" a tanto sperpero.
 
kaljeppo ha detto:
per non parlare delle tonnellate di immondizia che gravitano nella mia regione e che potrebbero essere una fonte di reddito
Qui si rischierebbe di finire in politica, ma molto dipende dall'incapacità ed ingordigia dei nostri amministratori.
Ho una mia teoria strambalata: gli amministratori di 15 20 anni fa erano forse ingordi allo stesso modo, ma un pò più capaci.
Se si pensa solo a spartirsi la torta e non a metterne un'altra in forno, alla fine si resta a bocca asciutta.
Ciao
Luigi
 
luipic ha detto:
Ho una mia teoria strambalata: gli amministratori di 15 20 anni fa erano forse ingordi allo stesso modo, ma un pò più capaci.
Se si pensa solo a spartirsi la torta e non a metterne un'altra in forno, alla fine si resta a bocca asciutta.
Ciao
Luigi

Non vedo errori nella tua teoria, anzi è purtroppo la sacrosanta verità, ma chiudiamola qui altrimenti spunta fuori qualche nome ed inevitabilmente verremmo castrati......
 
Paolo Mastrojanni ha detto:
[*]la crisi a livello europeo è strutturale, quindi non transitoria. Nei prossimi 30 anni il 40 % del PIL mondiale sarà prodotto in CINDIA (vale a dire india più cina);


questo IMHO e` il problema piu` grande. questo uccide la classe media, medio alta. io credo nel made in italy, made in germany, made in USA o UK ma non in made in china o india fatto per l`usa o getta. l`avidita` di alcuni ha sposto come sappiamo anche i centri d`assistenza in india, poi se gli indiani non aiutano pazienza...
 
Bravo Vlad.Io vendo capi firmati dai piu' importanti stilisti italiani,roba che fino a 3 o 4 anni fa riportava la dicitura Made in Italy.Oggi sui cartellini leggi di tutto:Made in India,Egypt,Romania,Macedonia,Thailand,Albania,China,Bulgaria,Slovacchia,e chi piu' ne ha...parliamo di jeans che al pubblico costano 400 euro,a lorsignori costeranno si' e no 15 euro.Cosi' la manodopera italiana e' in ginocchio,e i maestri della moda decuplicano i guadagni.
 
ricordo che qualche tempo fa ho sentito che roberto cavalli non poteva distinguere i suoi jeans originali dai tarocchati. perche`? perche` tutti e due venivano dala stessa fabbrica in cina. i cinesi lo prendono per il naso cavalli...ma vorrei sapere una cosa, come mai io oggi vedo ancora made in italy su un marchio piccolo come navigare o malagrida ma i grandi marchi molto piu` costosi devono essere prodotti nel terzo mondo? poveri stilisti se non producono li` moriranno di fame...
 
si veniamo presi noi, ma anche lui stesso a sua volta. in ogni modo attivita di questo tipo sono disgustose.
 
Io sono un libero professionista di Bergamo, lavoro nel campo del edilizia e da ormai 10 anni il mio fatturato è sempre in crescita ma credo che sia dovuto ad un motivo di vari obblighi inseriti dallo stato nella costruzione di edifici. Lavoro parecchio sabato e domenica compreso (ci sono colleghi che nn hanno da fare o tiranno a campare)
Cmq io resto dell'idea che il problema più grosso che abbiamo in italia è dato dalla mentalità di far studiare i ragazzi giovani e aver tolto il numero chiuso nell'università.
Proprio su Sole 24 ore ho letto un articolo dove in Italia si cercano molti
diplomati e invece vogliamo creare sempre gli laureati con costi assurdi e
bassa percentuale di laureati che poi non paga.
Fino a 10/15 anni fà un ingegnere, un avvocato ecc prendevano stipendi consoni ai loro studi ora nn più partono dal basso tanto offerta c'è nè poca ma di domande a bizzeffe (un amica lavora in un ufficio di avvocati di Milano ricevono circa 10/15 cirriculum vitae al giorno).
Per nn parlare poi di tutte quelle persone che vanno a laurearsi in materie che ritengo inutili ai fini lavorativi come psicologia, scienze dell'educazione e similari nn trovano lavoro, se lo trovano a stipendi di 700/800 euro mese per al max 8 mesi, e tutti sti laureati e diplomati (i diplomi li regalano con i punti benzina ormai) portano via un sacco di forza lavoro agli artigiani e c. Questo fenomeno porta ad un arrivo di stranieri per soddisfare le richieste di "manovalanza" che porta via all'Italia molta richezza perchè loro guadagnano qua ma spendono da loro nn da noi (ho un cugino, preso, rumeno che lavorando qui in 8 anni a comprato in romania case ristoranti ecc quinidi a creato ricchezza là nn da noi).
Ho messo "manovalanza" tra parentesi perchè ora l'operaio nn è da considerarsi più il manovale di 20/30 anni fà, ora deve rispettare normative di sicurezza,fare corsi di sicurezza ecc ormai l'operaio in Italia come nel resto d'Europa nn può avere più la sola terza media.

Un idea per risolvere almeno le cose in Italia sarebbe mandare in pensione definitivamente tutti i politici oltre i 60 anni, via a casa, che cavoli c'è ne facciamo di Napolitano 82 anni e tutti gli altri i comuni mortali a 65 anni max in pensioni loro lavorano ancora 15 anni...
parliamo sinceramente gli ultra 65 anni che cavolo ne sanno di tutto quello che cosa è l'innovazione tecnologica nei vari campi industriali negli ultimi 20 anni, malapena sanno usare il cellulare e il resto..... mah
resto sempre più basito quando vedo sti vecchi al comando di una nazione

Ah dimenticavo vieterei i Saldi cioè oramai nn siamo stupidi i Saldi servono solo a far credere alla gente di pagare le cose meno e secondo voi i commercianti ci perdono no
assolutamente no, per me è solo una scusa per farci pagare di più prima....


Ciao
Emi
 
Ultima modifica:
Io quoto il fatto che un grande problema dell'Italia sia l'educazione e l'accesso al lavoro.
E'vero che molti non hanno voglia di darsi da fare o lavorare, ma e' anche vero che se uno si fa il c..o con una laurea di ingegneria, legge, etc. poi sia abbastanza frustrante accettare lavori da 5-600 euro al mese.
Il problema che qui se non si e' laureati sembra non si sia nessuno(viene visto come quasi un insulto) e quindi si preferisce essere fuori corso di 6 anni pur di laurearsi anziche' dedicarsi subito dopo il liceo a lavori rispettabilissimi.
Vivendo in Usa per diversi anni ho notato(con le ovvie differenze di mercato e flessibilita' di lavoro degli Usa) che moltissimi iniziano a lavorare subito dopo la scuola e vanno quindi a coprire tutta una serie di lavori che in Italia vengono necessariamente coperti verso l'alto da laureati e verso il basso da emigrati.
In questo modo in Usa la carriera dipende puramente dai titoli, e senza titoli oltre un certo livello non si va'.
Cosi' chi ha studiato molto puo' aspirare a livelli piu' alti, chi non lo ha fatto non puo'(ma per lo meno trova lavoro in modo soddisfacente).
Da noi siamo tutti laureati e tutti frustrati o di non trovar lavoro o di trovar lavoro non ai livelli aspettati dopo gli studi.
E i lavori "meno intellettuali"?: bisogna rivolgersi alla manodopera a basso costo di altri paesi....mah!
 
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