Dirò di più... a volte mi viene da pensare che gli audiofili siano prevalentemente dei gran narcisisti che spendono tanto nell'impianto hi-fi perchè è un modo come un altro di rispecchiare-rinforzare l'ego... e a cui forse manca qualcosina a livello di udito, se davvero hanno un tale disperato bisogno di impianti costosi...che forse compensano appunto le loro carenze uditive. Bohhhhhhh
Io posso certamente dire, in tutta onestà, che tutto quello che ho avuto aveva in pari misura pregi e difetti acustici, costoso o economico che fosse...ciao e... continuo a non capire. boh
P.S. Pensandoci, credo che molti audiofili abbiano una percezione (quindi un giudizio) superficiale o parziale della qualità sonora, e che siano piuttosto facilmente impressionabili... per cui parametri della "fedeltà" acustica che si raggiungono naturalmente con più facilità quando ci sono maggiori mezzi materiali a disposizione (come, che so, estensione e dinamica, oppure le dimensioni della scena sonora) sono sopravvalutati rispetto ad altri parametri, come la naturalezza, la spontaneità e armoniosità del suono, che - pur contribuendo decisivamente al godimento della musica, se si ascolta senza pregiudizi - sono invece pertinenti alla sensibilità e all'intelligenza di chi progetta e mette a punto (nonchè ad una qualche porzione di semplice "fortuna"), piuttosto che al mero dispiego di mezzi (anzi non è raro finiscano fatalmente per scontrarsi con esso). E' un'idea che mi porto dietro da un po' di tempo e a supporto della quale trovo puntualmente nuove piccole evidenze di tanto in tanto, inconsapevolmente offertemi anche da certi 'esperti'
Insomma: nell'audio come in qualsiasi altra dimensione della vita, il difficile è arrivare alla semplicità (il semplice ed immediato godimento della musica), e... provvidenzialmente la copiosità di risorse materiali non pare, alla luce dell'esperienza, un fattore decisivo nel processo. In parole povere: alla soddisfazione si può arrivare ugualmente sia con abbondanti che con modesti mezzi, e certo arrivarci con mezzi modesti è cosa di gran lunga più rimarchevole. Ciao ciao
Io posso certamente dire, in tutta onestà, che tutto quello che ho avuto aveva in pari misura pregi e difetti acustici, costoso o economico che fosse...ciao e... continuo a non capire. boh
P.S. Pensandoci, credo che molti audiofili abbiano una percezione (quindi un giudizio) superficiale o parziale della qualità sonora, e che siano piuttosto facilmente impressionabili... per cui parametri della "fedeltà" acustica che si raggiungono naturalmente con più facilità quando ci sono maggiori mezzi materiali a disposizione (come, che so, estensione e dinamica, oppure le dimensioni della scena sonora) sono sopravvalutati rispetto ad altri parametri, come la naturalezza, la spontaneità e armoniosità del suono, che - pur contribuendo decisivamente al godimento della musica, se si ascolta senza pregiudizi - sono invece pertinenti alla sensibilità e all'intelligenza di chi progetta e mette a punto (nonchè ad una qualche porzione di semplice "fortuna"), piuttosto che al mero dispiego di mezzi (anzi non è raro finiscano fatalmente per scontrarsi con esso). E' un'idea che mi porto dietro da un po' di tempo e a supporto della quale trovo puntualmente nuove piccole evidenze di tanto in tanto, inconsapevolmente offertemi anche da certi 'esperti'
Insomma: nell'audio come in qualsiasi altra dimensione della vita, il difficile è arrivare alla semplicità (il semplice ed immediato godimento della musica), e... provvidenzialmente la copiosità di risorse materiali non pare, alla luce dell'esperienza, un fattore decisivo nel processo. In parole povere: alla soddisfazione si può arrivare ugualmente sia con abbondanti che con modesti mezzi, e certo arrivarci con mezzi modesti è cosa di gran lunga più rimarchevole. Ciao ciao
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