Per quel che concerne l'impressione d'ascolto voglio precisare che il suono in gamma acuta dell'SP3 puo' definirsi tutt'altro che freddo, perlomeno nei termini in cui sono abituato a lavorare o ad ascoltare musica, in un ambiente in cui tutte le macchine sono calibrate e tarate in base ad uno specifico livello di riferimento e dove di solito si presta più attenzione alla correttezza dell'intero missaggio, alla dinamica e pulizia del contenuto sonoro piuttosto che sull'enfasi emozionale che quel dato brano/apparecchio possa trasmettere. Il messaggio quì viene restituito con una precisione esemplare ed una spazialità notevolissima, una analiticità marcata che potrebbe per alcuni risultare, in quest'ottica, "fredda", che è invece secondo me estremamente raffinata, poiché lascia percepire ogni sfumatura e collocazione strumentale nello spazio senza fatica come pure ogni imprecisione della registrazione originale. In questo senso reputo il Bryston un apparecchio estremamente rivelatore, sostanzialmente trasparente all'ascolto. Il che, per me, è una gran caratteristica, specie in elettroniche di questo tipo. La gamma bassa è controllatissima, priva di sbavature e sa emozionare per pienezza e corpo, senza sovrastare né mai arretrare; tutti gli strumenti sono sempre li al loro posto, definiti e circondati da grande ariosità. A mio avviso,una gran prova. Ma ripeto, anche il più vecchio e meno costoso giapponese ha mostrato una fedeltà d'ascolto ottima, che per certi versi mi ha ricordato il suono di qualche valvolare, notevole neutralità timbrica, nelle condizioni e coi i presupposti della prova,ma con una punta di dolcezza (rotondità) in più a scapito però della raffinatezza sonora complessiva e analiticità in estremo acuto e soprattutto della profondità in tutte le dimensioni dell'altro. Ma non posso dire che sia stato surclassato dal suono dell'SP3 nel modo in cui mi sarei aspettato.
Sto allestendo un'altra saletta di mastering in cui inserirò un Marantz AV-8003, tempo permettendo,farò il confronto anche con questo.