1) "il tuo orecchio non è allenato"
Questa spiegazione francamente mi pare poco o per nulla intelligente in quanto il mio orecchio si allena a discernere suoni dal giorno in cui sono venuto al mondo e certamente non credo di aver bisogno di un allenamento speciale, di un personal trainer per il mio udito .
Invece un
possibile problema può risiedere proprio qua...
un conto è percepire e codificare i suoni da quando ci mettono al mondo, un conto è ascoltare un segnale in maniera analitica.
Io ho ascoltato musica per decenni, ma negli ultimi anni mi sto dedicando a quello che in campo professionale sarebbe la figura del tecnico del suono.
Premetto che io lo faccio per passione, ma posso assicurarti che, dopo aver letto i principi di funzionamento sull'acustica, dopo aver appreso cosa fa un compressore dinamico, un eq o qualsiasi outboard usato in studio di registrazione per "fare il suono", dopo aver cominciato a comprare outboard d'alto lignaggio, dopo aver cominciato ad ascoltare musica in ambienti quantomeno decenti e dopo aver acquistato un buon sistema di monitoraggio, beh...
dopo tutto questo ho cominciato ad ascoltare la musica in maniera diversa ed analitica, tanto da notare cose che prima per me erano inesistenti.
"La tua stanza non è trattata"
Questa spiegazione mi aveva quasi convinto, salvo poi ricordarmi del fatto che le differenze tra una sorgente e un'altra non le percepivo minimamente neanche con cuffie di riferimento del calibro delle Sennheiser HD650 o Grado Ms-Pro. Ritengo che le suddette cuffie (entrambi i modelli) siano veri e propri strumenti di precisione che avrebbero messo in evidenza, anche per gli uditi più grezzi, eventuali differenze, anche minime.
non so che cuffie siano e non so che impianto tu abbia, ma anche questa risposta ha più di un suo perchè, ed è collegata in qualche modo, all'allenamento dell'orecchio.
una stanza trattata A DOVERE e non come spesso si legge in giro per la rete, mette in mostra una serie di micro-dettagli prima mascherati da una serie infinita di problemi, su stanze non controllate a dovere (riflessioni, SBIR, modali, RT ecc ecc).
Sinceramente, non ascolto e non giudico un suono, dall'ascolto in cuffia...
nessun tecnico mixa in queste condizioni ed il motivo è semplice:
le cuffie non danno tutte le informazioni necessarie e sfalsano di parecchio l'immagine stereofonica.
Non so se questo può bastare per nascondere certi dettagli, ma tant'è...
concludendo, ritengo che ci sono un'infinità di motivi per non cogliere differenze tra un convertitore da pochi euri ed uno da svariati migliaia di euro...
lo stesso orecchio è uno strumento sensibilissimo e soggetto ad usura...
ognuno di noi sente in maniera diversa, non c'è dubbio, e ascolta mentalmente ciò che vuole ascoltare!
se contiamo l'interazione con la stanza, il sistema di monitoraggio, la sorgente, ecc ecc non ne usciamo più...
detto questo, considero anche il discorso convertitori, l'ultimo anello su cui porre l'attenzione...
è chiaro che l'intero sistema deve essere all'altezza e che quindi anche i convo debbano avere la loro importanza, ma stiamo parlando davvero di pochi punti percentuali, rispetto ad amplificatori-diffusori-stanza.
Tuttavia, non possiamo neanche non considerare che effettivamente i convertitori suonano uno diverso dall'altro...
pure loro hanno un carattere...
introducono più o meno distorsione armonica, introducono più o meno jitter a seconda dei collegamenti e del segnale di clock più o meno preciso; suonano in maniera diversa, a seconda del circuito analogico e quindi a tutto ciò che sta attorno all'IC di conversione; consideriamo anche la bontà dell'alimentazione, a quanto questa sia correttamente dimensionata, a quanto ripple residuo viene lasciato e via dicendo...
per rendersene conto, almeno parzialmente, basterebbe creare un bel loopback con un convertitore A/D D/A ed analizzare con un analizzatore di spettro ed un'oscilloscopio il segnale!
Parlo da appassionato e non da audiofilo accanito, pronto a spendere cifre ridicole per mezzo metro di cavo sbilanciato, cui passerà un semplice segnale di linea.
Prima di entrare in dettaglio e studiare la materia, avrei detto probabilmente l'esatto opposto
