Sorgenti digitali: differenze per il mio orecchio inesistenti

...se non si è mai sentito un impianto con queste caratteristiche come facciamo a capire come suona il nostro?
Chi è, qui dentro, che ha affermato di non aver mai ascoltato impianti di tali caratteristiche e contestualmente ammesso di non cogliere determinate differenze? Non io e, mi pare, nemmeno Josephpino.

...l'esperienza non la si fa cambiando componenti a casa propria.

Perché mai? Certo non deve essere limitata a quello! Rimango dell'idea che il miglior riferimento sia l'ascolto dal vivo, POI quello di diverse tipologìe di impianti (tutti inevitabilmente caratterizzati da pregi e difetti).
Alla fine, però, la riproduzione sonora che ci dovrà dare soddisfazione sarà proprio quella che avverrà nel nostro ambiente domestico, no?
Di conseguenza, le prove più determinanti ai fini delle nostre eventuali scelte non possono che essere quelle che lì avranno luogo.
 
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Dipende, se si vuole crescere non bisogna limitarsi al proprio ambiente e mi riferisco anche alle prove tra elettroniche.
L'ascolto dal vivo e la riproduzione domestica sono due cose distinte e separate.
 
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"Crescere" in che?

Vanno fatte delle scelte, perché il tempo, le capacità e la disponibilità economica delle persone hanno dei limiti: la vedo dura arrivare dappertutto (salvo rarissime, fortunate, eccezioni :D ).

Ciò che posso (amabilmente) rimproverare a Josephpino è già stato detto e ripetuto a oltranza:


il Carletto:

"[Originariamente scritto da Chimera:
Quindi Josephpino... che dirti.... sei fortunato, il tuo orecchio ti semplifica la vita!]

Quoto Chimera.
Se non senti differenze, non farti problemi e ascolta la musica con quello che hai.
Il tuo conto in banca te ne sarà grato."
...

Se tu, invece, Ramos, sei gratificato dal sentire e cercare differenze fra d.a.c., cavi, punte o quant'altro, e affinare la tua sensibilità in tal senso, fai bene a continuare su quella strada. Più "democratico" di così... :D

Stop (lo sto intimando a me stesso, eh).
 
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Come quasi un po in tutte le cose della vita, un qualche riferimento bisogna pur averlo -- nel caso della riproduzione musicale di qualità, il riferimento è l'ascolto di un evento musicale dal vivo e cercare quindi di allenare l'orecchio nel cogliere tutta la meraviglia e complessità del messaggio sonoro pur sovrastati poi dalla naturale emozione che questo messaggio suscita in noi. Ritorno all'aspetto dopaminico naturale della nostra comune passione. Capisco magari che questo possa sembrare banale ma per me è così. Da qui tanti approcci progettuali di elettroniche e diffusori. Quindi in un confronto tra 2 elettroniche / impianti si potrebbero avere 2 semplificati approcci:

a) confronto tra le elettroniche tout Court : impianto 1 versus impianto 2

b) un confronto tra impianto 1 ---- idea (purtroppo) del reale -- versus tra impianto 2 ---- idea (purtroppo) del reale

La situazione b) é ovviamente più complessa in quanto interviene maggiormente l'esperienza , il ricordo e l'elaborazione -- il proprio percorso di amante della musica e delle sensazioni che suscita -- quindi un processo di valutazione più tortuoso ma che per me può dare risultati più elevati.

Qui l'analogia con il buon vino cessa --- non abbiamo un vino " reale " da avvicinare il più possibile -- abbiamo solo (!) ottimi vini.
Infatti pur concordando in toto con Nordata, la qualità media dei vini di qualità si è alzata ma (proprio perché manca un riferimento) tutti i buoni vini tendono ultimamente ad assomigliarsi -- ovvero la maggiore qualità media ha mano a mano livellato le tipicità (spero si dica così).

Quasi quasi ci cascavo al gala: l'impianto VAc + MSB etc .. al primo acchito suonava moscio -- poi invece mi sono reso conto che riproponeva in modo molto realistico l'evento registrato e non è poco.

Jakob
 
Per quanto riguarda i sommeliers, il mio era solo un richiamo al fatto che queste persone, sicuramente dotate di una grande professionalità ed esperienza, non si sentono per questo affatto sminuite od offese se devono fare un test senza sapere cosa stanno gustando[CUT]

Visto che citate ripetutamente quello che è anche parte del mio lavoro, proprio stasera avrei dovuto essere in una nota azienda in Chianti per fare quello che molti finissimi audiofili rifiutano di affrontare nel loro settore: un blind test.
Una consuetudine anche in enologia. Non ho mai (e ripeto MAI) sentito nessuno porre dei dubbi sulla validità del test.

Non ci sono andato non perchè mi sentirei a disagio nell'ignorare quello che bevo, mandando in confusione le mie papille gustative, ma per un forte raffreddore. Questo sì, motivo altamente ostativo (anche nel caso di un test di diffusori) :)
 
proprio in questi giorni ho rottamato un vecchio lettore cd per il nuovo crescendo e non mi sento di aver buttato dei soldi, anzi, sembra di avere dei cd più "svegli"...però lasciatemi dire che credo che l'assonanza di prezzo tra ampli/lettore cd stessa linea sia pilotata, e non sempre giustificata.
 
Non ho mai (e ripeto MAI) sentito nessuno porre dei dubbi sulla validità del test
Ci mancherebbe altro, non è un vezzo strampalato, ma un serio metodo di indagine scientifica, comune appunto a molti settori di indagine dove il metro di giudizio sia solo l'uomo (o la donna).

Poi c'è chi si sente offeso, ma questo è un altro discorso, è un problema suo, meglio, del suo ego, non del metodo citato.

Concordo su quanto scritto da Jakob ed un po' meno su questa frase di Ramos:
L'ascolto dal vivo e la riproduzione domestica sono due cose distinte e separate
E' certamente vero che in casa propria non si potrà mai ricreare un evento dal vivo, anche solo per questioni di livello sonoro, salvo casi ben precisi, ad esempio un concerto di solo pianoforte o un trio o quartetto di musica classica, ma ciò non toglie che sia l'ascolto dal vivo quello da tenere sempre presente come riferimento.

Non mi riferisco ai concerti pop in uno stadio, ma a concerti possibilmente non amplificati, quindi la grande orchestra, classica o leggera a che sia ed i piccoli gruppi jazz o sinfonici; l'importante è imprimersi bene in mente il suono di uno strumento, quale che sia: un pianoforte, una tromba, un violoncello, ecc. e poi paragonarlo con quello che ascoltiamo a casa nostra o in un negozio.

La scelta andrà poi fatta in base a quanto il prodotto scelto si avvicina di più al suono che abbiamo memorizzato e non in base al suono che ci colpisce o ci piace di più in quel momento".

Certo, non basta andare ad un evento dal vivo una tantum, ma bisognerebbe farlo un po' più spesso, magari con generi diversi.

Ci si accorgerà magari, che i bassi molte volte non sono così preponderanti, i violini hanno un suono più delicato, i piatti di una batteria non sono smorzati come troppe volte mi capita di ascoltare, pur con altri ascoltatori che stanno lì estasiati.

Ciao
 
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La scelta andrà poi fatta in base a quanto il prodotto scelto si avvicina di più al suono memorizzato...

A mio modesto parere, anche se il discorso non fa una piega, nella realtà dei fatti è già molto complicato scegliere una coppia di diffusori in base a questi criteri (tuttavia possibile), figuriamoci una sorgente o addirittura dei cavi. Posto che sorgente e cavi darebbero (il condizionale rimane d'obbligo), come asserito anche da coloro i quali sostengono che le differenze esistano, solo delle sfumature e non delle differenze eclatanti, come si fa a sapere se queste sfumature vanno in direzione della riproduzione live o se invece vi si allontanano, magari per avvicinarsi ad un sound piacione, suadente e caldo, che molti audiofili definiscono "raffinato"?
Penso che l'intera discussione abbia imboccato una stradina che va facendosi sempre più stretta. Ritorneremo a parlare del discorso my-fi vs hi-fi senza puntualmente venirne a capo (anche perché, essendo una scelta personale, non è che ci sia qualcosa di cui venire a capo).

Comunque rispetto tutti. Questo è uno dei pochi forum in cui vengono dette cose mature e intelligenti sull'hi-fi e in cui non ci si scanna non appena non si è d'accordo su qualcosa.
 
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Josephpino for President!

Ma serio, non ironico, come fa simpaticamente Luca con me...
Grazie ancora a Nordata per aver spiegato un po' di abc su ascolto live-ascolto domestico (avessi la tua pazienza!).
Grazie anche al Carlètt per il suo intervento... da professionista.

(Chi c'era di voi al primo Top-audio (Milano-S.I.M.)? Ricordate che anno era? - Gó perdü 'l cönt!).
 
Sul campo cdplayer non ho molta esperienza ma sul lato DAC un po' di più. In alcuni casi le differenze penso siano lampanti, ovviamente su brani che conosco a memoria. Riportando la cosa alla mia "situazione", quando sono passato dall'autocostruito all'rdac ho sentito delle grosse differenze, dall'rdac all'irdac, è servito un ascolto più accurato, ma anche in questo caso le differenze ci sono tutte ;)
 
come si fa a sapere se queste sfumature vanno in direzione della riproduzione live o se invece vi si allontanano
Che sia difficile non lo nego, ma il criterio, per me, rimane il medesimo: ascolto e cerco di capire se il suono che ascolto in quel momento si avvicina di più o si allontana dal suono che ho memorizzato e su cui baso normalmente le mie scelte.

Non voglio entrare assolutamente nella questione del My-Fi, anche perchè ritengo che non abbia nulla a che vedere con l'Alta Fedeltà e con quello di cui stiamo discutendo, non solo in questa discisisone, se la scelta viene fatta secondo il criterio del "non mi interessa come sia il suono dal vivo, ma a me piace questo, punto" direi che c'è poco da dire se non "fai la tua scelta e vivi in pace, ma non venire a pontificare su questo o quello".

Foxtrot59 ha detto:
primo Top-audio (Milano-S.I.M.)
Era il 1988 ed io ero presente, come lo ero stato per tanti anni al SIM, che si teneva negli spazi della allora Fiera di Milano ora demoliti.

Però nella tua citazione c'è una imprecisione, il TAV è venuto dopo il SIM non è mai stato contemporaneo, venne creato da un gruppo di aziende del settore poichè il SIM era divenato un calderone infernale in cui si esponeva di tutto, dalla radiolina a transistor a quasi il frullatore per cui decisero di creare una esposizione dedicata esclusivamente alla Hi-Fi, anche con regole ben precise, tipo ascolti ed ingressi in saletta solo ad ore ben precise, niente via vai dentro e fuori, niente bolgia esterna (praticamente quasi come ora :D).

Ciao
 
Penso anch'io che un buon impianto debba riprodurre un suono il più possibile vicino a quello dal vivo, ed è per questo che si confrontano vari impianti si provano cavi diversi, sempre per avere un suono più dettagliato, più arioso e più simile a quello che possiamo ascoltare ad un concerto di musica classica.
Ma non concordo con chi pensa che un cavo vale l'altro, o che un lettore da pochi euro non si discosti poi molto da uno al top di gamma.
 
Tutto ad orecchio
Come fa praticamente la maggioranza degli accordatori di pianoforte, c'è anche ci chi possiede "l'orecchio assoluto" ovvero in grado di indicare esattamente che nota sta ascoltando.

Il tastierista del mio gruppo ascoltava un brano da un disco e contenporaneamente scriveva la partitura (diplomatosi poi al Conservatorio ed attualemente direttore di una scuola musica e di coro e compositore di musica antica e sacra).

Questo però è diverso da quello cui si stava accennando, tanto è vero che molti musicisti, anche di fama, ascoltano tranquillamente la musica da impianti a volte a livello di kit da centro commerciale, in quanto ascoltano solo il modo in cui viene eseguito il brano, non il suono degli strumenti, avendo in testa i medesimi e non si preoccupano della aderenza alla realtà di quanto stanno ascoltamdo, concentrandosi appunto su altri aspetti.

Quello che dovrebbe in fin dei conti fare il vero audiofilo: raggiunto un buon livelo sedersi ed usare l'impianto per ascoltare la musica, non usare la musica per ascoltare l'impianto (bella, ma non è mia).

Ciao
 
Nordata la mia affermazione era molto più banale di quanto volesse sembrare e cioè che in casa abbiamo macchine elettroniche di riproduzione mentre dal vivo strumenti acustici reali....ora venitemi a dire che in casa si riesce a riprodurre la realtà pur non avendo gli stessi strumenti :D

Esempio banale....
non ho mai sentito suonare in casa una semplice tromba come dal vivo e per mai intendo nemmeno in impianti ben assemblati e costosissimi posizionati in ambienti idonei.
 
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A me hanno sempre insegnato che la sorgente è la fonte di tutto il suono e che quello che toglie nessun altro componente della catena può più restituirlo.
 
Parole sacrosante. Se dal lettore non esce qualcosa,nessun compomente glielo mette di suo. Il miglior componente hi fi, è quello che meno si mette tra il disco e le nostre orecchie
Ggr
 
Era il 1988 ed io ero presente, come lo ero stato per tanti anni al SIM, che si teneva negli spazi della allora Fiera di Milano ora demoliti.
Però nella tua citazione c'è una imprecisione, il TAV è venuto dopo il SIM non è mai stato contemporaneo, venne creato da un gruppo di aziende del settore poichè il SIM era divenato un calderone infernale in cui si esponeva di tutto

Dove avrei affermato che è stato contemporaneo?
Ricordo esattamente il meccanismo della nascita così come riassunto da te. Però - chissà perché - credevo fosse avvenuta prima del 1988. Allora quanti anni mi son sorbito di "bolgia" del SIM, prima di scoprire il magico (per me/allora) mondo delle salette?!?
Mah... Il tutto affoga nella nebbia dei ricordi del mio consunto neurone.
Chiudo digressione nostalgica.
 
non ho mai sentito suonare in casa una semplice tromba come dal vivo e per mai intendo nemmeno in impianti ben assemblati e costosissimi posizionati in ambienti idonei
A me qualche volta è capitato, mai stato nella control room di qualche studio di registrazione di classe (non il piccolo studio amatoriale)?

E' solo questione di qualità dei componenti impiegati (diffusori, ampli e sorgente, in questi casi solitamente era uno Studer, nonchè, non ultimo l'ambiente stesso) e ti posso assicurare che, ad esempio, un piccolo gruppo di strumenti acustici era riprodotto esattamente come essere d'altra parte del vetro.

Foxtrot79 ha detto:
Dove avrei affermato che è stato contemporaneo?
Ho interpretato in tale modo questa frase:
al primo Top-audio (Milano-S.I.M.)
dove, mettendo Milano-SIM tra parentesi dopo la citazione del Top Audio sembravi voler indicare dove lo stesso si era tenuto.

Ciao
 
Ho interpretato in tale modo questa frase:
al primo Top-audio (Milano-S.I.M.)
dove, mettendo Milano-SIM tra parentesi dopo la citazione del Top Audio sembravi voler indicare dove lo stesso si era tenuto.

Odio continuare l'o.t., ma mi sembrerebbe assurdo aprire una discussione solo per chiarire questa faccenda.

Sotto l'aspetto cronologico, come già detto, concordo con la tua precedente ricostruzione degli avvenimenti.

Per quanto riguarda il "dove", non hai affatto frainteso: ricordo perfettamente che la prima edizione di quello che allora si chiamava "Top Audio" venne tenuta proprio all'interno della zona fiera.
Entravi col tuo bel biglietto al Sim e poi ti dirigevi verso quelle salette dal sapore esclusivo, al primo (?) piano di una sorta di palazzina un po' defilata.
Solo qualche anno dopo (non ricordo quanti) fu deciso il trasferimento al Quark Hotel.
Mo' pperò me stai a fa venì li dubbi: non mi avranno impiantato falsi ricordi stile "Total recall" (Atto di forza)???
 
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